lunedì 4 gennaio 2010

Mercato in uscita e cambi in corsa

Apro immediatamente ringraziando @Jesus che in un suo commento mi ha aperto gli occhi sulla cessione di Ariaudo. In un primo momento infatti stavo per scrivere un paragrafo dedicato a questa operazione, ma non avevo fatto i conti - superficialità - con la formula con la quale si è chiusa questa operazione. Vale a dire: Ariaudo al Cagliari in prestito, con diritto di riscatto a favore dei sardi. Tutto ciò nel momento esatto in cui si parla di "Rivoluzione Juve, scatta la linea giovane". Al che mi viene voglia di chiudere il blog e dedicarmi al giardinaggio. Che senso ha perdere uno come Ariaudo che qualcosa prometteva? Proprio nell'anno di addio di Cannavaro?! Con Legrottaglie in fase di prepensionamento?! Che senso ha liberarsi - perchè non trovo altro verbo - di un primavera con un pochino di esperienza di panchine e campo? Non credo nemmeno tale operazione sia stata avallata da Bettega, in quanto sembra che il foglio firmato sia pronto da tempo. Oppure voglio credere al fatto che l'opzione non verrà esercitata dal Cagliari: sarebbe da coglioni, tanto per usare un termine elegante.


Il mercato non può non essere al centro dei pensieri dei tifosi e allora ecco finalmente una piccola dimostrazione della mia tesi prima esposta: Bettega ha iniziato davvero a lavorare come si deve. Molinaro è praticamente un ex. Lo sarà definitivamente a giugno quando gli spagnoli verseranno nelle casse bianconere qualche monetina di euro. Lo è anche Tiago: stessa destinazione, stessa formula. I primi due cadaveri sono già via. Gli altri dovranno attendere. Già perchè come ho già detto almeno in venti dobbiamo rimanere, per cui molti altri partiranno soltanto a luglio.

C'è da considerare la partenza temporanea di Momo Sissoko e c'è da pensare alla sua sostituzione e alla rimessa in sesto di un centrocampo cui sembra mancare un tassello: regista. Avevamo in mano Xabi Alonso, ma quel biricchino di Ranieri aveva preferito non si sa chi. Lo avevamo quasi ripreso l'anno successivo, ma sempre quel furbacchione di Ranieri preferì Poulsen per supportare un tridente poi mai schierato nemmeno il giovedì pomeriggio. In questo delicatissimo ruolo la Juve ha solamente due opportunità, non date retta ai giornali quando parlano di Guarente o Zapater o Luigino Bianchi. Tentare di arrivare a D'Agostino ad un prezzo ben più basso dei fantascientifici 18 milioni di euro richiesti in estate dai Pozzo. Oppure prendere Ledesma per pochi spiccioli, in modo da avere una valida alternativa quando Melo, Sissoko e Marchisio saranno abili e arruolabili. L'argentino non faticherà certo ad accettare la panchina, abituato alla comoda casa a Roma concessagli da Lotito per mesi 3. Certo appare quanto meno ridicolo pensare ad un centrocampista se pensi che avevamo Zanetti e lo abbiamo ceduto per non si sa bene quale quadro pregiato. Si fa fatica pure a capire perchè adesso si cerca un esterno destro quando avevamo Marchionni (è vero, sacrificato per arrivare a Melo, ma se avevi bisogno dell'esterno te lo tenevi e uscivi altri 3 milioni di euro, no?).

Nel frattempo a Vinovo c'è aria tesa, giustamente. Basta con le cazzate e le solite frasi del tipo "pigliamo per il culo i tifosi e vediamo di darci una mossa". Gli scontri duri sono sempre un bene, vuol dire che già in allenamento la testa è preparata e nessuno si risparmia come fin qui fatto per mesi 3. Litigare in allenamento va benissimo, è salutare. E' successo tra Del Piero e Diego, tra Zebina e Diego, poi Poulsen su Trezeguet e via così. Adesso questa stessa determinazione la vogliamo vedere già mercoledì e poi domenica sera e poi ancora ogni santo giorno in cui la Juve scenderà in campo. Da qui fino al fischio d'inizio della prima partita dell'Italia ai Mondiali del 2010.

Ferrara cambia ancora. Sembra pure che Bettega, il quale ha già fatto più sondaggi lui che Bruno Vespa in un anno di Porta a Porta, abbia sottoscritto un abbonamento per VivinC. Non solo il freddo preso, pure il rincoglionimento provocato dai continui cambi tattici di Ferrara. Adesso si passa al 4-4-1-1 e il bello è che tale modulo mette in completo fuorigioco la rosa a disposizione. Già perchè nel ruolo di esterni di centrocampo non abbiamo più nessuno, visto l'infortunio di Camoranesi. C'è De Ceglie che all'occorrenza può ricoprire quel ruolo, ma visto che non gioca già nel suo di ruolo, non si vede il motivo per cui Ferrara dovrebbe impiegarlo proprio adesso. Giovinco è un'ala vecchio stile e non un tornante. Rispolverare la vecchia malsana idea di Ranieri mi sembra una così immensa presa per il culo da temere una rivolta popolare. Marchisio non è un esterno e ci mancherebbe. Non lo è nemmeno Melo. Resta il solo Salihamidzic. Inoltre là davanti, considerando Diego come trequartista ancora più avanzato, praticamente seconda punta ufficiale, si crea una cloaca di giovanotti, ognuno con un problema. Tra questi l'intoccabile e insostituibile è certamente Trezeguet. Non per amore e riconoscenza, ma per fatti inoppugnabili: gol, prestazioni, voglia. Poi c'è un brasiliano che fino a quando non decide per che paese tifare, non segnerà più. Si chiama Amauri e in questi sei mesi si gioca la carriera. Iaquinta è in ripresa e forse servirà come il pane per coprire le magagne di corsa e movimento là davanti. Infine resta il Capitano, in uno stato di forma imbarazzante. Non si discute, solo però quando è al 100%. A Ferrara le scelte. A noi le mazze qualora nessuno capisca nulla di quello che lui dovrebbe insegnare. Ne nasconde una pure Bettega sotto il cappotto.

Dalla fredda Russia rimbalzano continue voci. Guus Hiddink è in preallarme. Basta una telefonata e l'aereo è pronto. La sfida importante e intrigante: riportare la Juve ai fasti di un tempo. In sei mesi? No, in due anni e mezzo. A circa 4 milioni di euro l'anno. Anche qui, non credete ai giornali, ne va dell'intelligenza delle persone. Bianconere e non.

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