venerdì 24 luglio 2009

Il blog in vacanza

Vado in vacanza. Seguirò la Juve e tornerò ad aggiornare questo blog proprio in concomitanza con l'inizio di campionato. Buone vacanze a tutti i lettori.

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martedì 21 luglio 2009

Precampionato 2009 / Juve-Vicenza 0-1 / primo tempo

Chi vuol essere protagonista? L'arbitro di Vicenza-Juve. Considerazione numero uno: Amauri non solo andava espulso, ma fossi in Ferrara lo lascerei a lavorare a Torino per la Peace Cup, tanto c'è Iaquinta, Trezeguet, Del Piero, Giovinco e Diego. Nessuno può permettersi di perdere la testa, nonostante il caldo, i carichi di lavoro e quello che volete voi.


Fatta la premessa, l'arbitraggio è ridicolo. Peruzzo vuol gli onori della cronaca e ci sta riuscendo. Rosso ad Amauri e poi nulla. Il nulla non è però giustificato: hai preso posizione, mantienila.

Fallacci su Camoranesi e una pericolosa forbice su Del Piero che sul finire del primo tempo, dopo un fallo di mano netto fischiato con estremo ritardo, rischia di picchiare l'arbitro. Di sicuro ha detto cose non gradite a Peruzzo.

Ferrara è indiavolato e sbrocca di continuo per gli interventi dei biancorossi.

Io considero queste partite come amichevoli, cioè match per mettere benzina in corpo. Match in cui bisogna evitare interventi pericolosi e duri perchè in tale fase di preparazione ogni fallo può essere davvero problematico. Questo ha portato Amauri, strattonato palesemente (quindi se volete, rosso ad Amauri e giallo per il difensore), alla reazione che ha avuto. Reazione - ripeto - che non ha giustificazione.

In fin dei conti il primo tempo è stato interessante. Poca gamba, grande ordine di Marchisio, discreto Tiago, ottimo Camoranesi. La difesa tiene bene, certo dopo pochi giorni di duri allenamenti tutto è molto complicato.

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Oddo per Trezeguet?

L'operazione non è possibile. Anche algebricamente. Non sta in piedi, non c'è logica che possa spiegare una simile compravendita. Oddo è lo scarto della Lazio che il Milan si assicurò per abbastanza-milioni-di-euro. E' stato ceduto in prestito e ora il Milan si ritrova questo peso morto. Alla luce allora di un mercato deficitario tale da danneggiare l'immagine rossonera nel mondo, Galliani ha tentato il miracolo. Trasformare l'acqua in Champagne - e perdonatemi la frase. Sono curioso di sapere la risposta di Secco: quanti bip? Quante parolacce?


Riepilogo brevemente di chi si sta parlando. Oddo è maturato tardissimo. Carriera discreta con il Mondiale vinto, ma non da protagonista. Tutti lo ricordano per aver tagliato i capelli a Camoranesi, non certo per groppate o cross. Chiuso com'era da Grosso e Zambrotta.

Trezeguet è il primo cannoniere straniero della Juve. Centosessantuno gol, bottino incrementabile già quest'anno. Circa 18 gol a stagione e consideriamo pure alcuni brutti infortuni che lo hanno tenuto in questi ultimi anni lontano dai campi. Trezeguet è ancora integro, ma reduce da un bruttissimo stop. Ma è integro. In area è forse il miglior attaccante in circolazione. Negli ultimi 11 metri è una bestia da gol, nessuno come lui. L'età è di 31 anni, ma non è un vecchiaccio. E allora - domanda lecita - come mai la Juve cerca alternative? No, sbagliato. Il ragionamento corretto è il seguente.

La Juve ha sostenuto spese importanti e adesso tenta di incamerare qualche spicciolo. Detto in modo brutale, serve piazzare sul mercato molti nomi per rientrare un pò circa il bilancio e per svecchiare la rosa. O semplicemente bisogna snellire la rosa. E' per questo che Poulsen non serve più, che Almiron è un peso incredibile. Trezeguet rientra invece in quei casi del tipo ormai-ha-31-anni-ha-segnato-a-valanga-è-l'ultimo-possibilità-di-monetizzare-tanto-ho-già-in-casa-chi-lo-rimpiazzerà. Chi lo rimpiazzerà ha un nome: Amauri. Con Iaquinta in appoggio e l'eterno Del Piero che ha appena rinnovato. L'attacco così composto ha una media età di 30 anni, così la Juve pensa bene di iniziare l'opera di ringiovanimento. Si è pensato a Giuseppe Rossi, ma l'operazione è troppo costosa e magari si riproverà la prossima estate. Gli altri big costano davvero troppo. Così Cobolli è stato chiarissimo: David può partire solo a condizione di ricevere noi un bel gruzzolo di danaro (circa 10 milioni di euro, qualcuno meno va benissimo) e anche lui (ingaggio da 4,5 milioni di euro ampiamente ritoccabile verso il basso).

La Juve quindi può piazzare David. Ma certo non al Milan e non per Oddo. Inesperienza sì, ma coglioni no. Ecco la differenza societaria tra juve e inter, rispettivamente!!!

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Ultimo test a Pinzolo

E' il giorno di Diego? Lo spero io e altre sedici milioni di persone. Già perchè oggi andrà in scena il terzo test stagionale, contro il Vicenza. Ultimo appuntamento per salutare definitivamente Pinzolo. Ultimo test che decreta pure la differenziazione di allenamenti fra chi era già qui in ritiro e chi è arrivato dopo (i nazionali, piccoli e grandi). Forse ci sarà spazio per qualche nazionale tipo Marchisio o Chiellini già apparsi in palla insieme a Iaquinta, ma la domanda è inesorabilmente sempre la stessa: c'è Diego?


Il brasiliano, inutile dirlo, è il più atteso. Quello cui tifosi e Ferrara hanno affidato la proprietà delle magie e delle idee. Una sorta di regista avanzato ed ecco la scelta clamorosa di abbandonare D'Agostino e puntare su un'altra bestia come Felipe Melo. Inutile dirlo, la Juve si aggrappa a Diego per poter puntare concretamente agli obiettivi stagionali. Che sono sempre tre, come ripetuto da tutto il gruppo e dal tecnico.

Contro il Vicenza andrà in scena il terzo test di un nuovo modulo che pare completamente digerito dalla trequarti in poi. Ed è anche semplice pensarla in questo modo: con tanta classe a disposizione, là davanti il modulo è praticamente ininfluente. In difesa e a centrocampo invece Ferrara dovrà lavorare ancora. Chiaro, fin qui non è mai sceso in campo l'undici titolare e nemmeno l'undici di riserva. Si inizierà a fare sul serio dal 24 luglio, dalla Peace Cup. E in quelle partite così ravvicinate si potrà apprezzare il lavoro di Ferrara e testare le alternative che Ferrara ha chiesto per ogni ruolo. In particolare c'è grande attesa per Giovinco vice-Diego e le prestazioni dei centrocampisti.

Dalla Spagna rimbalza intanto la voce che vuole Caceres vicino ai bianconeri. Pep Guardiola non può garantirgli il posto, Fonseca (suo procuratore) ha fatto un buon lavoro psicologico e ora il ragazzo sembra convinto di tentare l'avventura a Torino. Pagato poco più di 16 milioni di euro, adesso non può valerne di meno. Poche presenze rispetto al prezzo cui è stato acquistato e alle prospettive per le quali è stato scippato a mezza europa, ma Caceres ha appena 22 anni e un futuro che sembra luminoso. Significa ovvero che la Juve non può fare il colpaccio da pochi milioni di euro. Va trovata la formula che mette d'accordo tutti e quindi la cifra. Per quanto concerne la formula la Juve potrebbe essere interessata al prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a poco più di dieci milioni di euro. Magari tenterà di inserire nell'affare Poulsen, ma ho seri dubbi sul fatto che il Barca accetti di considerare il cartellino del danese. In ogni caso l'ultimo colpo di mercato sembra essere quello giusto. Legrottaglie Chiellini e Cannavaro garantiscono una stagione tranquilla, a meno di infortuni. Caceres sarebbe il quarto centrale, con la possibilità di giocare esternamente e preferibilmente sulla destra. Ma sulla quella corsia c'è già Zebina e poi Grygera. Senza dimenticare il jolly Salihamidzic. Quindi, la mia domanda è: quando e quanto potrebbe giocare Caceres? Poco forse, ma l'idea che mi sono fatto è che la Juve vuole anticipare i tempi per trovarsi poi l'anno prossimo con un erede già pronto del Capitano della Nazionale. Senza contare poi che anche Legrottaglie è in là con gli anni. Insomma: operazione svecchiamento. Alla luce forse del fatto che Ariaudo serve più alla Primavera e conviene lasciarlo maturare con calma.

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domenica 19 luglio 2009

Completiamo il mercato con l'ultimo colpo

Per completare un mercato simile serve un ultimo colpo: Lapo Presidente. Sì perchè le recenti interviste di Cobolli mi danno da pensare. E mi danno da pensare seriamente. Insomma, a livello manageriale nulla da discutere e meno da rimproverare. Solita storia dei bilanci, solita storia che veniamo dalla B e da una quasi distruzione societaria e di rosa. Ma la Juve è la Juve e per mentalità è abituata a pensare non in grande, ma di più. A essere tosta, a convincersi di essere la migliore. Anche quando sulla carta esistono evidenti disparità con altre rose, per esempio Barca, per esempio ManUTD o Real.


Sono il primo ogni tanto a ricordare il Bernabeu. A ricorda 60mila persone in piedi ad applaudire Del Piero. Quel 2-0 netto. Anche la vittoria della vendetta con l'inter con reti di Camoranesi e Trezeguet. Ma solitamente la Juve pensa al tutto e non al parziale. Addirittura eravamo solito perdere certi big match, ma alla fine portare a casa l'intero bottino.

E le ultime parole di Cobolli non mi lasciano felice. Voto 8 al mercato di Secco e Blanc, voto 4 alle dichiarazioni di Cobolli.

E così preferisco Lapo. Con tutto il suo passato un pò deludente, anche se vanno considerati i tempi nettamente diversi da quel 1930 quando l'Avvocato iniziava la sua brillante carriera. Preferisco Lapo perchè quando c'è da metterci la faccia lo fa sempre, col suo modo che può piacere o no, ma certamente diverte. Mi piace Lapo perchè fin qui è l'unico a battagliare per riprendere due titoli ingiustamente finiti nelle mani di chi quei titoli non li merita. Perchè è l'unico a parlare di quante vittorie dovrebbero arrivare prossimamente, per essere da Juve. E non parla mai del passato, quasi sempre del futuro. E conserva un rapporto speciale con molti giocatori. Improntato sull'amicizia reale. Improntato su una juventinità cristallina.

Insomma: per crescere ancora, oltre alle mosse graditissime di John Elkann, è bene pensare di mettere lì su Lapo Elkann. In assenza di altro, sarebbe un buon colpo. L'ultimo forse di questa già buona campagna acquisti.

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I casi Melo, Luis Fabiano, Ibra

Il mercato quest'anno è molto più divertente. Per quanto mi riguarda pure entusiasmante. Per i colpi messi a segno da Blanc e Secco e per quelli messi a segno dall'inter. E per quello che è riuscito a combinare il milan.


Parto da Melo per ragioni di classifica. Il brasiliano dopo la Coppa delle Confederazioni era molto ricercato e la Fiorentina ne ha approfittato immediatamente. Quel genio di Corvino ha così capito che per monetizzare al massimo un simile cartellino sarebbe bastata una mossa semplice: ricorrere all'automatismo. A livello contrattuale esiste una formula soltanto che permette di automatizzare una cessione: la famosa clausola. Tale cifra stampata su un nuovo contratto stabilisce il minimo valore che una società deve pagare per portare a casa l'intero pacco, senza cioè la necessità di superare una trattativa con la società proprietaria del pacco stesso. Detto diversamente: se davvero la Fiorentina voleva trattenere Melo poteva benissimo rinnovare il contratto aumentandogli lo stipendio oppure non stabilire una clausola. La Juve ha ricevuto l'ok di Elkann e l'affare è andato in porto. E tutto sarà tranne che un pacco.

Il Milan sta vestendo i panni ridicoli di chi si è accorto troppo tardi di una gestione deficitaria. Stipendi gonfiati a mille, prova vivente la cifra percepita da Dida per starsene in panchina. Cifra superiore al netto rispetto a quella presa da Del Piero alla Juve (cifra poi gonfiata dai mille contratti d'immagine che Del Piero gestisce da sè). Ha svenduto Kakà (guardando il prezzo di CR9) e non ha saputo trattenere Gourcuff, l'unico giocatore che avrebbe placato la contestazione e la delusione. Ora corre il rischio di veder partire Pirlo se solo arrivasse un'offerta da 18 milioni. E non ha nemmeno riscattato Paloschi, la scommessa più bella visto che i colpi di mercato sono praticamente assenti. Si sono lanciati su Huntelaar sventolando una corsia veloce col Real, ma Perez ha risposto picche, alla faccia dell'affare Kakà. Sfumato da tempo Dzeko che secondo i milanisti aveva già firmato un precontratto, tranne poi annunciare felice il rinnovo con i campioni di Germania. A cifre inferiori a quella proposta dal Milan, o supposta dai giornali. Adesso hanno pure definitivamente perso Adebayor passato al City. Oggi la telenovela Luis Fabiano non fa bene all'immagine rossonera. Stanno elemosinando l'attaccante del Brasile in tutti i modi. Inventandosi pure una cifra scritta nel contratto del brasiliano la quale prevede appena 11 milioni di euro per partire. Non si sa bene però se la cifra è scritta in braille e dove sta scritta. Ma indipendentemente da ciò, se vuoi dare una forte scossa ai tifosi e al gruppo intero, tu Milan devi andare in Spagna e chiudere in ogni caso a 16 o 18 milioni di euro. E con calma ripianare il bilancio. Bilancio che non si è fatto da solo - per usare parole famose - ma che è stato creato da quella stessa dirigenza che si è imbucata nella Champions 2007 dopo aver evitato brillantemente la retrocessione in B. Fantastici.

E passiamo all'inter. Il conguaglio ho capito che lo dovrebbe pagare il Barca e in Spagna non ne sono così sicuri. Se Eto'o vale meno di Ibra, passo all'ippica. Per numero di gol e personalità e per fattore decisivo, il solo polpaccio destro di Eto'o vale Ibra. E non capisco perchè Laporta dovrebbe riconoscergli 12 milioni di euro, cioè quasi il doppio della cifra percepita da Messi. Ad oggi, Messi è il più grande al mondo e lo sarà per un pò di tempo. Quindi a me le equazioni non quadrano. Non tornano i conti. Ma il Barca è costretto a chiudere tale affare, almeno solo per rispondere mediaticamente al Real Madrid. Ma a conti fatti, mi sa che il Barca perde qualcosa. E l'inter, per la prima volta dopo quarant'anni, potrebbe guadagnare da un'operazione. Roba da non crederci.

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La seconda senza Diego e Sissoko

In un mondo normale la squadra più titolata d'Italia e soprattutto quella con più tifosi in assoluto dovrebbe avere copertura televisiva assicurata. Invece non è così. Cioè su MP24 riesco a vedere la Rometta, la Juve no. Accadrà anche stasera e la cosa non mi diverte affatto.


Peccato, ma certamente andrò a cercare i soliti rimedi. Passando al lato più tecnico, la Juve di stasera sarà praticamente identica a quella contro la Cisco. Amauri e Del Piero avanti, perchè Trezeguet è un pò affaticato. Rinviata ancora la presenza di Diego, e con lui anche Sissoko rimarrà ai box. Troppi rischi, inutili, per due giocatori reduci da importanti infortuni. Ora, da un lato mi sento di dire parolacce per questo ritardo, dall'altro, lucidamente, faccio i complimenti a Ferrara e allo staff intero: massima serietà per evitare brutte ricadute con danni incalcolabili per il gruppo.

Mancheranno anche i nazionali, troppo in ritardo di preparazione. Saranno pronti forse per un piccolo minutaggio contro il Vicenza, martedì. E già nella Peace Cup torneranno ai loro posti. Così come è previsto l'esordio di Melo contro il Siviglia. Il brasiliano atterrerà domani a Roma, per poi presentarsi in scarpette da combattimento al centro di Vinovo. Da lì tutta la squadra partirà per la Peace Cup, per incontri sempre più interessanti e con i protagonisti al posto giusto. Quelle saranno partite di un certo spessore. Per adesso, accontentiamoci di qualche sgambata.

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sabato 18 luglio 2009

Caso Ibra-Eto'o

Ibra vorrebbe 12 milioni di euro per ogni singola stagione. Laporta secondo me lo schiaffeggia. Se Messi ne prende poco più della metà, non capisco questa richiesta da un buon individuo, ma certo non fenomeno.


Eto'o al contrario commette un grosso errore: se Mo Ratti ha dato 12 milioni di euro a Ibra, il camerunese ne dovrebbe chiedere almeno il doppio per evidenti superiorità di personalità e incisività. In fondo questo qui ha vinto tanto, l'altro praticamente nulla, solo due scudetti con la Juve.

Ripeto: l'affare lo ha fatto l'inter e quel magnaccia di Mino Raiola.

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La Juve e le altre

Lo scambio ormai quasi fatto fra l'inter e il barca mi fa sorgere una domanda: ma chi ci ha guadagnato? Sicuramente non il Barca: ha pagato troppo lo svedese per il suo reale spessore. In Spagna avrà ancora più spazi per le proprie giocate, in Champions può contare sul supporto di un centrocampo super e di un Messi stratosferico, meglio dello svedese di almeno 10 punti. A conti fatti pure Eto'o è superiore a Ibra: basta vedere il numero di reti fatte lo scorso anno (superiore a 30) e l'efficacia del camerunese. Quindi a mio modesto avviso l'inter ha fatto un superaffare, economico e tecnico. Non capisco l'utilità di Hleb, ma se piace a murigno come piaceva Quaresma allora è una sicurezza. Oggettivamente il mercato intertrista è di buon livello. Volevano un Carvalho rotto e pensionato, hanno preso Lucio. Volevano un Deco che non gioca ormai da due anni, hanno preso Hleb (curioso come si tratta in ogni caso di scarti blaugrana). Ma l'assetto societario è rimasto identico: Oriali è lì, moratti è ancora lì, Branca è ancora direttore tecnico. Questo mi basta per sorridere.


Di riflesso, Alex Del Piero ha allungato il proprio contratto. Fino al 2011, in campo. Poi si vedrà. La volontà di proseguire e far bene c'è, e credo pure ci sia la consapevolezza di un ruolo che non può essere così presente come in passato. L'età avanza e dovrà per forza di cose selezionare gli appuntamenti, forzando meno il fisico. Questa è la mia impressione, ma Alex ha abituato a stupire tutti. E pure a 60 anni il suo valore non ha pari al mondo.

Domani è prevista la seconda uscita stagionale. Niente maglia per Diego e Sissoko. Benchè qualcuno già storcerà il naso, la scelta di Ferrara è logica e molto prudente. Entrambi arrivano da infortuni pericolosi. Il pericolo è la facilità di ricaduta. Per Momo è previsto potenziamento al piede dopo la frattura, per Diego è previsto potenziamento atletico in palestra. Strappi e fratture non possono essere lasciati a sè, vanno curati a dovere e pazienza se i tifosi devono ancora aspettare qualche altro giorno prima di vedere il debutto ufficiale del brasiliano. Che potrebbe avvenire già a fine luglio, nella Peace Cup. Almeno spero.

Per il resto non si registra nulla in particolare. I nazionali sono tornati al lavoro e qualcuno potrebbe già firmare la prima presenza. Tutti gli altri proseguono nel durissimo lavoro. La parola più ripetuta in questo ritiro è appunto "lavoro", a dimostrazione di quanto superficiale sia stata la preparazione dello scorso anno. E non certo per colpa dei giocatori come qualcuno sostiene. Questa è già una buona base per sperare di far meglio rispetto allo scorso anno.

John Elkann è arrivato. E' arrivato come suo nonno, in silenzio, in elicottero. Ha pranzato con la squadra e poi con i dirigenti, discutendo un pò di tutto pare. Soprattutto del bilancio. Soprattutto di come comportarsi lungo il 2009/2010. Se solo riuscisse a emulare il nonno anche in piccola parte...

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venerdì 17 luglio 2009

Arrivano i senatori. E altri colpi di mercato?

La rassegna stampa di oggi inizia con la proposta del Milan: Trezeguet in cambio di Oddo. La Juve ha rilanciato: vi diamo Trezeguet, il prestito di Del Piero, il cartellino di Marchisio e un piccolo conguaglio se inserite nell'affare pure Favalli. Non commento. Ah pare che Secco abbia buttato giù il telefono senza rispondere nè salutare l'interlocutore.


Altra proposta, stavolta dalla Francia: ci date Camoranesi e vi diamo Grosso. Pare stavolta che Secco abbia buttato la SIM e il cellulare probabilmente andrà rottamato. E' uscito l'iPhone, almeno il nostro direttore può navigare in santa pace.

Finite le proposte da bar, la Juve pare seriamente interessata a chiudere l'ennesimo colpo estivo. Si tratta di quello che viene dipinto come il nuovo Montero. Sul web l'ignoranza dilaga. E allora ecco i reali dettagli dell'operazione. Il Barca firmò un assegno di poco superiore ai 16 milioni di euro per portare a casa il gioiellino sudamericano. Fu un colpo a sorpresa perchè sul talentino c'erano parecchie squadre, di fascia alta sia spagnole che inglesi. Come al solito in Italia si dorme. In realtà la stessa Juve provò ad inserirsi, ma poi Ranieri preferì Knezevic. Mi è già scesa una lacrimuccia al triste ricordo. In ogni caso la Juve sta provando adesso a chiudere. Su quella fascia gioca il preferito di Pep e quindi il ventiduenne non ha trovato tanto spazio e sarebbe ben felice di vestire il bianconero. Lo ha assicurato TopoGigio-Fonseca, il suo procuratore ed ex numero 11 juventino (anche questo, un triste ricordo ancelottiano). La Juve sta vendendo Poulsen e con quei soldi dovrebbe accontentare il Barca. Formula e cifre per adesso non sono state dettagliate, ma Ferrara si sente più sicuro con un ulteriore rinforzo. Tanto più che Caceres può giocare sia come centrale sia come esterno di destra anche se la propensione a spingere non è il suo forte. Dà il meglio in marcatura.

Colpo a parte, non necessario ma rassicurante, la Juve è al completo. In tutti i reparti. E pare prue aver ricucito lo strappo con i tifosi. Perchè il progetto tecnico piace (e intendo i tre acquisti più la conferma dei tre giovanotti e cioè Marchisio, Giovinco e De Ceglie in ordine di preferenza) e pure quello tattico e perchè piace la strategia e il nuovo modus-operandi della società. Si manda a cagare chi ci vuole prendere per il culo (ogni riferimento a Pozzo è casuale) e si stringe in tempi brevi per nomi caldi (è stato così con Diego e con Felipe Melo).

La sorpresa arriva dagli spalti. Anche gli animi più caldi della tifoseria bianconera hanno stupito tutti già ieri pomeriggio, quando un pulmino ha portato a Pinzolo i reduci italiani di Sudafrica: Buffon, Chiellini, Camoranesi, Iaquinta e Cannavaro. Già, Cannavaro per il quale la Cazzetta-Rosa ha anticipato cori contro, fischi e striscioni da censura. Come volevasi dimostrare, le parole di Ferrara e del gruppo hanno convinto i tifosi a remare a favore: quindi solo incitamento per Fabio che ha apprezzato tantissimo.

Primi allenamenti in vista della data fatale: 24 luglio. Sera in cui la Juve celebrerà Platini giocando un'amichevole suggestiva, più che di qualità. E in quella serata si incomincerà a vedere la vera Juve. Almeno tatticamente. Almeno negli undici titolari. Già perchè il 21 luglio è prevista un'altra sgambata contro il Vicenza, ma il menu è simile a quello contro la Cisco Roma. Troppo carichi di lavoro per poter mettere a punto strategie e schemi. Si lascia andare un pò la gamba per essere pronti per fine luglio quando inizierà il valzer delle amichevoli che contano. Non c'è molto tempo, fra un mese si fa sul serio con la prima giornata di campionato.

Oggi atteso a Pinzolo John Elkann, il vero artefice di questa Juve. CdA a parte, è lui che ha dato lo scossone forte per riportare la Juve ad uno stile ed un progetto serio. Ha chiuso lui l'affare Melo dando l'ok per l'operazione extra-budget e probabilmente è stato lui a cacciare Ranieri. Una sola parola: GRAZIE!

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Balotelli tra Ghana e Italia

Balotelli in un'intervista avrebbe rilasciato la seguente dichiarazione: "O Lippi mi chiama immediatamente o scelgo il Ghana". Ghana tutta la vita.

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giovedì 16 luglio 2009

Domanda e risposta di un caro amico inglese

Via email prima, via chat dopo. Peccato aver perso il log. Comunque la discussione era di natura prettamente tecnica: web design e php. Poi siamo passati al City, società di cui è tifoso e ripeto quello che mi ha detto "società", storia mooolto lunga e quindi alla mia Juve. Ad un certo punto mi fa: "Ma se vincete il prossimo anno potete mettere la stella?". Stavo per rispondere quando mi ha inviato il seguente messaggio: "Se l'inter ha messo il simbolo del tricolore nel 2006, allora potete mettere tranquillamente la terza stella, magari non ufficialmente, ma tanto...". Frase e concetti che giro ufficialmente alla società bianconera, moratti permettendo. Ed in effetti il problema si pone, magari forse già non quest'anno, ma dal prossimo sicuramente. Il problema si pone e qualcuno dovrebbe rispondere. Per Ibra risultano vinti in italia ben 5 scudetti. Per Cannavaro invece nessuno. C'è un problema: hanno giocato entrambi nella stessa squadra e vinto gli stessi scudetti che ad Ibra vengono conteggiati, a Fabio no.


Risultato: sì, la terza stella può essere stampata sulla maglia.

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Le cose stanno così e basta

Chi segue il calcio da tanto tempo capisce bene che le dichiarazioni della Juve di adesso, cioè da quando Ferrara siede su quella panca e la dirigenza sembra abbia cambiato strategia e comportamento (anche alla luce dell'esperienza accumulata in questi tre anni), è già diversa dalla Juve del 2007 e del 2008. Parole e frasi non di circostanza. Protagonisti carichi a mille. E' un gruppo quasi nuovo, per certi versi. E mancano i leader più anziani attesi in questi giorni. Ultimo arrivo a Torino quello di Melo, a meno di altri colpi di scena sul mercato. Peraltro probabili.


Parole sul gruppo e sul modo di lavorare vengono ovviamente storpiate da chi intende fare un giornalismo servile e poco professionale. Le parole pronunciate dal gruppo bianconero non vanno intese come "prima non ci allenavamo" o "prima non correvamo". Ci può cascare solo quello che ha seguito il tennis per venti anni e adesso ha fatto zapping sul canale del calcio. Semplicemente il modo di intendere la Juve di adesso è cosa diversa. E questo dipende principalmente da chi siede in panchina.

Le parole "fatica" o "gruppo" venivano prima sbandierate, ma nessuno ci credeva sino in fondo. Cosa che si è vista in campo. Devi essere bravo a motivare e a caricare e queste doti non si allenano. Ci si nasce, punto e basta. E poi ci sono modi diversi di un condurre un team di lavoro. Capello è l'emblema del sergente di ferro: il Lei è obbligatorio, il non protestare o sbuffare la prima regola, sguardo basso e pedalare, ligi agli ordini impartiti dall'attuale CT dell'Inghilterra. Mentre Lippi è leader in modo diverso: gruppo d'acciaio e patto d'acciaio. Tutti per uno, unico obiettivo, nessun singolo. Si ragiona e ci si muove in modo perfetto.

La Juve di Capello era d'acciaio, ma lo si è notato in seguito, con qualche problema interno. Pochi personaggi forti e tutti gli altri a svolgere il ruolo di "muratore". Con Lippi esiste invece un solo concetto: "parte di un gruppo, ogni parte è uguale all'altra", come dire "nessuno è indispensabile". Con Ancelotti il rapporto è fraterno: non serve più il Lei, va bene anche Carletto, ci si parla come al bar, il mister parla e ascolta tanto. Tre modi diversi di vedere il calcio e il ruolo di allenatore.

Ciro Ferrara sembra aver preso dai tre principali allenatori qualcosa di diverso: la fermezza di Capello, il carisma di Lippi e la simpatia di Ancelotti. Detto così sembra già un divo, ma è quello che sta dimostrando il ritiro di Pinzolo. Attraverso gli sguardi e le parole dei giocatori, soprattutto quelli più in bilico come Zebina, Trezeguet e Tiago. E fra un pò possiamo iniziare a capire se il campo dà ragione ai modi di fare di Ciro Ferrara.

Zanetti e Amauri e Tiago sono concordi nel dire che "adesso si lavora di più". Dal loro punto di vista è corretta una simile frase. Frase che ovviamente i giornali provvedono a smontare e rimontare per far nascere una notizia che però è agli occhi di tutti. Alla Juve si lavora oggi in modo diverso. Con molto impegno, con idee diverse e obiettivi diversi. Se sei alla Juve non devi migliorare nulla, tranello verbale e concettuale nel quale sono caduto pure io fino a quel lunedì stupendo in cui venne licenziato Ranieri. Ora, Ranieri non è il diavolo, ci mancherebbe. E nessuno deve ringraziare oltre modo il tecnico romano. Semmai è Ranieri a dover ringraziare la dirigenza per la gentile concessione della panchina bianconera.

Se uno come Tiago che non aveva diritto di parola da due anni si permette di dire certe cose sui metodi e sulla tipologia di rapporto squadra-staff tecnico, allora significa che il vento è cambiato, che qualcosa all'interno di quel gruppo di lavoro è cambiato. I risultati sono poi un'altra cosa.

Per dirla francamente: a me non interessa vedere sceneggiate o musi lunghi da parte di Zebina o Tiago o Camoranesi. Io voglio veder giocare bene e vincere la Juve. Se in campo ci andrà poi Trezeguet o Amauri, a me non cambia nulla o cambia poco. Ma quello che di più soddisfa un tifoso bianconero è lo spirito. Quel famoso DNA vincente e da battaglia che per 110 anni ha accompagnato questa formazione. DNA e concetti un pò persi per motivi oggettivi e non. Oggettivi nel senso che l'onda-moratti stava per spazzare via 110 anni di storia. Da scudettato ti ritrovi in Serie B con tempi lunghissimi di ripresa, non è facile per nessuno accettarlo. E diventa complicato rifare per intero un assetto societario e ripartire con un progetto serio. Ora, le critiche facili sono appunto facili. Ma Secco-Blanc-Cobolli hanno saputo risanare conti che non erano certo messi bene, sempre meglio di Inter Milan e Roma ovviamente. Hanno saputo ricreare un certo clima di collaborazione: troppo facile il senso di protagonismo, cosa che non è accaduta alla Juve. Hanno in ogni caso saputo trattenere i campioni e in questa sessione di mercato aggiungerne di nuovi. E lanciare definitivamente la linea verde prodotta in casa. Cosa da non trascurare, Maddaloni ha portato a casa la Coppa Carnevale, non così semplice da conquistare.

E' questo che è successo alla Juve. Ritorno allo stile Juve. Strepitoso il no fermo di Blanc e Secco a Felipe Melo per il numero 88 della maglia. Sembra una cazzata, ma non lo è. Moggi strappò letteralmente dall'orecchio di Miccoli un orecchino osceno. Passi la capigliatura di Sissoko, altri giri di testa alla Juve non sono permessi. Abbiamo assistito a sceneggiate strane, come accennato prima. Se quest'anno non se ne vedranno, beh vuol dire che qualcosa di positivo è stato realmente fatto. A fine anno poi facciamo i conti. Per come la vedo io il progetto Juve quinquennale inizia adesso. E non perchè faccio il paraculo, ma perchè i fatti parlano chiaro. Buon campionato a tutti.

P.S.
Da quanto non sentivate parlar male della Juve nelle trasmissioni sportive? Ve lo dico io: da tre anni circa, pressappoco aprile 2006 quando si capì che moratti aveva fatto tredici col tronchetto-della-felicità-tim e guidone-rossi. In questi tre anni volavano gli elogi per una società che in fondo non poteva vincere nè impensierire gli altri. Invece è successo, e per questo si torna ai vecchi tempi. Tre anni di fatica, ma ne è valsa la pena. Vedere festeggiare cose che non esistono gli intertristi non ha prezzo. Però tre anni posson bastare...

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Prime indicazioni e primi protagonisti

Che Juve sarà è difficile dirlo. Non vale il risultato di ieri e non serve nemmeno analizzare ogni singolo giocatore. Semplicemente perchè il gruppo è quello, ma interpreti e ruoli no. Almeno in parte. Però alcune indicazioni bisogna pur derivarle. Ad esempio e l'ha ripetuto più volte Ferrara, Del Piero non lo vedremo mai più nella posizione di trequartista. Implicita dichiarazione di fiducia nei confronti di Giovinco. Se manca Diego o se il brasiliano è stanco, la Formica Atomica prenderà il suo posto. E questo già è un passo avanti rispetto allo scorso campionato. Indicazione numero due: Trezeguet vuole restare alla Juve e ieri ha dato ampia prova di cosa potrebbe fare. Tanto tanto movimento, incroci con Amauri quasi perfetti. Gol a parte lo spirito del franco-argentino è perfettamente calato nella parte di chi sa che il posto sicuro non ce l'ha nessuno e per questa maglia bisogna lottare. Indicazione numero tre: schema tattico e la voglia di Ferrara implicano dispendio fisico. Perciò il numero in rosa dei giocatori a disposizione è pressocchè perfetto: un ricambio per ogni ruolo più alcuni jolly.


Fra questi jolly sottolineerei come quasi tutti i giornali abbiano dimenticato un nome importante: Brazzo Salihamidzic. Un giocatore che adoro per il modo in cui scende in campo. Dove lo metti sta e gioca sempre sulla sufficienza. Intendo come voto. Ogni tanto va al gol e sono sempre marcature pesanti. Può giocare a destra o a sinistra, alto di centrocampo o interno all'occorrenza. Sopra la trentina, ma lo spirito battagliero che serve a questa Juve. Anche lui in alcuni momenti della stagione sarà determinante.

La curiosità principale nella partita contro la Cisco Roma era sicuramente il terzetto di centrocampo. I movimenti in effetti sono quelli di un centrocampo a tre a ventaglio. Tre giocatori che amano giocare prettamente nella zona centrale, scambiandosi posizione (come Zanetti ha fatto continuamente con Tiago) e spazio per le incursioni dei terzini. Ieri lo hanno fatto benissimo Zebina e Brazzo. Quindi il recupero pieno di Molinaro e De Ceglie costituisce il punto focale del gioco di Ferrara.

Il primo gol è un inno alla riscossa. Tre firme, pesanti, significative. Del Piero arretra nel cerchio di centrocampo, vede e serve lo scatto di Zebina sulla destra, il francese crossa lungo trovando Trezeguet che di testa scavalca il portiere avversario. Folla in delirio. E il delirio si spiega col fatto che questi tre dovrebbero rilanciarsi alla grande con Ciro in panca. Ammesso che per Del Piero si possa parlare di rilancio.

A proposito, notizia fresca fresca: il rinnovo del Capitano è praticamente cosa fatta. La curiosità è che il rinnovo prevede un allungamento fino al 2011 ma da giocatore. C'è tempo per vederlo in giacca e cravatta. Abiti che fra poco meno si un mese indosserà Pavel Nedved. Ovviamente bianconeri. Per la gioia di tutti.

Ieri è stato intanto presentato ufficialmente Felipe Melo e l'indiscrezione è un sfottò a giornali e giornalisti che rimpiangono lo stile Juve. Il brasiliano aveva dichiarato qualche giorno fa di aver chiesto la maglia numero 88. Ovviamente, la Juve e questa dirigenza hanno declinato: queste cose lasciamole fare all'inter e al milan. Felipe Melo avrà il numero 4 punto e basta. Noi giochiamo a calcio e i numeri sono semplicemente un modo per identificare e personalizzare le maglie. Niente colpi di testa. E finalmente si inizia a ragionare.

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mercoledì 15 luglio 2009

Luis Fabiano: bravo con i piedi, ma anche con le mani...

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Prima sgambata, prime indicazioni

Prima sgambata ufficiale per gli uomini di Ferrara. Quasi tutti gli uomini. I due più attesi resteranno a riposo purtroppo. E mi ricorda molto una strategia "lippiana": i big tutti fuori dai primissimi impegni stagionali. Un modo per caricare ancora di più il gruppo, per far capire che la Juve non è solo dei fuoriclasse, ma anche e soprattutto di chi lavora e suda per loro. Diego e Sissoko rimarrano vestiti in borghese, ad assistere a bordo campo alla partitella contro la Cisco Roma. Oggi alle 17:30 ha inizio ufficialmente la prima di una lunghissima serie di incontri.


C'è grande curiosità per vedere all'opera il trequartista, anzi il modulo col trequartista visto che il proprietario di quel ruolo rimarrà fuori dai giochi. C'è grande curiosità per un centrocampo che dovrebbe muoversi all'unisono, anche se gli interpreti di questo pomeriggio non sono quelli originali. C'è grande curiosità su David Trezeguet che proprio ieri ha rilanciato la sfida: "da qui non mi muovo, anzi vedrete!". Che sembra un pò il proclama di chi ha parlato seriamente con la società e definito in modo preciso ruoli e compiti. Lui non ha particolari doveri: deve metterla dentro punto e basta. Ed è il mestiere che gli riesce meglio. Con una punta mobile vicina e il trequartista dietro Trezeguet potrebbe davvero diventare prezioso per Ferrara. E Ciro lo sa benissimo per questo non spinge per una sua cessione. Al contrario di quanto ha fatto con Poulsen. Le sue parole sono quasi tenere: "ci siamo chiariti e se lui vorrà giocare il Mondiale dovrà riflettere con calma!". Atteggiamento fantastico quello di Ciro. Le parole potrebbero tradursi con: io non posso farti giocare, ci sarà poco spazio, quindi vedi te! E Poulsen in effetti sta guardandosi attorno. La colpa purtroppo non è sua e io non sono così cattivo da bastonarlo. E non lo stanno facendo nemmeno i tifosi giunti a Pinzolo, gesto onorevole che la dice lunga sulla mentalità di una tifoseria che ha beccato una giornata a porte chiuse, mentre altre continuano a prendere elogi immeritati.

C'è grande curiosità oggi per capire quale giovanotto potrebbe essere aggregato con costanza in prima squadra. Si parla un gran bene del centravanti Immobile che proprio Ferrara consigliò alla Juve e che alla Juve ha fatto benissimo in campionato e nella recente Coppa Carnevale. C'è un Daud rincorso da metà Serie B che però sembra voler rimanere in Primavera, ancora un altro anno. Oggi in campo ci sarà metà squadra Primavera. E farà impressione vedere Del Piero, Salihamidzic e Zebina in panca. Occhio perchè il Capitano farà spesso quel percorso. Si vedrà tutto col rientro di Iaquinta.

Intanto la conferenza stampa di Ferrara è stata apprezzata da tutti i tifosi. Sorridente e determinato. Ha detto tutto quello che Ranieri non ha mai detto in due anni predicando prudenza. Ha riscosso tanto successo tra i giocatori, compreso l'intero staff tecnico. Piace il nuovo modo di approcciare agli allenamenti. Piace l'intenso studio dei reparti e delle tattiche.

Da lontano, infine, Felipe Melo lancia la propria sfida. Chiellini e Buffon dal mare fanno sapere che stanno apprezzando tutto quanto successo intorno alla propria squadra. In TV si continua a criticare la scelta della Juve su D'Agostino (il Real lo tiene a bagno maria e considera i 25 milioni di euro un valore eccessivo: grande Secco!) e Cannavaro. Ripeto quello che ho pensato già qualche giorno fa: dal modo in cui si è tornati a parlare di Juve, mi sembra che Secco e Blanc abbiano azzeccato le mosse ed è tornato un pò di timore. Il mercato è stato centrato, se adesso Ferrara riesce a trovare il giusto equilibrio tattico...

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martedì 14 luglio 2009

Ferrara parla del progetto Juve

A sentire i giornalisti di parte parlare della Juve sembra che questa società abbia sconquassato bilancio, rosa, staff tecnico e si sia affidata a gente incapace. Dentro il campo acquistando giocatori che non servivano e parliamo di Felipe Melo e Cannavaro, e fuori dal campo e parliamo di Ferrara e tutto il suo staff (che è lo stesso che ha riportato a Torino la Coppa Carnevale, stravincendo sugli altri club e mettendo in mostra almeno 4 autentici eccellenti giocatori: Daud capocannoniere, Immobile, Marrone D'Elia). Da ciò si deduce che Cobolli e Blanc e Secco hanno lavorato stupendamente. Ecco perchè Buffon si era espresso nel periodo più cupo della scorsa stagione in maniera positiva verso il futuro. Perchè probabilmente sapeva della partenza di Ranieri e dell'arrivo di top-player, come dicono giornalisti che il calcio l'hanno solamente letto da qualche parte.


E le trasmissioni TV sono perfette in tal senso: elogi all'inter di murigno che è andata negli USA, un Milan divertente contro il Varese che ha messo in mostra un minuto strepitosto di Ronaldinho (dimenticando che la partita è fatta di 90 minuti e che i difensori che il dentone si troverà davanti non sono quelli poco allenati del Varese).

Poi c'è un intervista pubblicata dai maggiori media italiani. Esperimento: leggetela soltanto, magari coprite i nomi di persona, non ascoltatela. Domandatevi adesso: chi ha pronunciato quelle parole? Vi viene in mente Ranieri? Se sì tornate alle dichiarazioni dello scorso anno e prendetevi qualche giorno di pausa dal lavoro: siete troppo confusi. Se la risposta è no e siete juventini gioite perchè qui le cose sono realmente cambiate.

Uno striscione a Pinzolo descrive bene cosa è successo alla Juve: "Non MELO aspettavo!". E nemmeno io ad essere sinceri. Insomma, mi aspettavo qualche bidonata come da tre anni a questa parte. Giustamente devo dire, perchè arrivare così dalla B, con giocatori di talento sì, ma ormai vecchi e logori. Adesso mi ritrovo con un centrocampo che in prospettiva è il più forte in assoluto con Sissoko, Felipe Melo, Marchisio e Diego. Con Giovinco che dovrebbe trovare la piena consacrazione con Ferrara, con una difesa messa meglio rispetto agli anni precedenti e il solito vecchio portiere che avrà tanta voglia di fare il Buffon.

Ferrara si è espresso pure su un punto d'onore. Ha detto di avere parlato con Nedved e di avergli chiesto se aveva voglia di lavorare con lui sul campo. Risposta: nì! La tentazione di tornare a giocare è forte e ha già dato ampia prova di cosa significa essere juventini dentro rifiutando il prepensionamento di Moratti. Ora, se il caschetto accettasse l'offerta di Ferrara, la Juve sarebbe al completo. Chi meglio di Nedved sa come si attacca dal centrocampo in su?

Ferrara parla pure del progetto tattico sottolineando ancora una volta come Tiago e Zebina siano funzionali alle sue idee. I rilanci sono importanti, a metà tra una sfida per capire che in passato sono state sbagliate tante scelte e una volontà di ripartire là dove tutto era (sembrava) finito. Ripartire da basi juventine. Per adesso, ed è questa la giustificazione per il tanto entusiasmo, le speranze sono i nomi alla guida della squadra: i soliti Trezeguet, Del Piero, Buffon, Camoranesi, i nuovi Diego, Marchisio, Sissoko, Felipe Melo, i vecchi-nuovi con Ferrara, Carrera e magari Nedved. Soltanto nomi per adesso. Soltanto parole, per adesso. Solo per adesso.

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Notizie semiserie di mercato per le concorrenti della Juve

Leggi e rileggi, ma cosa leggi: tante cazzate!


Numero uno: se nessuno ha pensato sul serio ad Ibra, un motivo c'è ed è il seguente. In Champions non giocheranno nè il Siena nè il Catania. Ergo Ibra non ha peso. Lo sa bene il Real che ha virato su Benzema e ha speso bene (anche troppo) per i fenomeni veri, cioè Kakà e C.Ronaldo. Il Barca ha bisogno di rispondere ai colpi mediatici (e non solo) del Real e quindi Ibra resta una delle prime scelte: MEDIATICHE. Perchè là davanti c'è un Eto'o straripante. Per numero di gol, per fattore decisivo in Europa. Ibra non si avvicina nemmeno lontanamente alle prestazioni del camerunense. Che non gode di grande fortuna fra i giornalisti e da qui si spiega il suo nome buttato dappertutto, in qualunque trattativa: Uzbekistan, Qatar, USA, sceicchi vari. Eppure il Barca senza Eto'o quest'anno non avrebbe vinto nulla. Andate a guardare un pò di statistiche su voti e gol e assist dell'asso blaugrana. Ma tanti soldi hanno spaventato Laporta che in realtà potrebbe spenderli, ma non vuole farlo per Ibra. L'altra chance è rappresentata dal Chelsea di Ancelotti. Abramovich può spendere tanto e perciò sta studiando un modo per rifilare il pacco a Branca che gentilmente dovrebbe accettare: un assegno da 40/50 milioni di euro e il duo Deco-Carvalho. Il problema è che Drogba salterà quasi per intero il girone di qualificazione della Champions. E quindi o Ibra si sveglia o il Chelsea rischia seriamente di giocare col solo Anelka là davanti. Peggio: se per caso dovesse avverarsi lo scambio Drogba-Ibra sarebbe l'inter a rischiare di non superare nemmeno il girone di qualificazione. Vedi l'anno appena passato, roba da licenziamento in tronco di Murigno al quale invece viene riconosciuto un ingaggio record per non si capisce quali meriti viste le spese e i pochi risultati (contando l'ennesimo scudetto di cartone).

Il Milan ha venduto il pezzo pregiato. Assicurandosi una via di prelazione col Real per il parco giocatori in uscita da Madrid. Talmente via-di-prelazione da farsi prendere per il culo per Huntelaar che il Milan avrebbe voluto gratis mentre Perez ha risposto picche. Voleva poi Gago e Perez ha risposto 20 milioni di euro. Alla fine rischiano di prendere Ruud sulla via del pensionamento. Infatti si è promesso all'inter fra due/tre anni, come fece Figo quando chiuse la carriera e firmò per il club di Moratti. Adesso se leggete potete ben vedere in prima impressione i nomi di Fabregas e addirittura Puyol. Per Dzeko nemmeno a parlare: "voglio il Milan" disse l'altissimo attaccante mentre firmava il rinnovo di contratto. Probabilmente i giornalisti o hanno capito male o semplicemente hanno tradotto peggio. Luis Fabiano vuole il Milan poi si legge. E il Milan lo giudica uno dei migliori attaccanti in circolazione, titolare della maglia verdeoro. Però vuole pagarlo due lire. E addirittura Galliani inorridisce quando gli dicono il prezzo del brasiliano. Facendo la figura del coglione, cioè immedesimandosi in sè stesso. Dopo la figuraccia con Cissokho, Galliani non dovrebbe più presentarsi ai microfoni visto che i più criticati hanno portato a casa Diego, Felipe Melo e Cannavaro. Adesso, dicevo, si legge di Puyol. Già, il Capitano del Barca vorrebbe passare al Milan. Allora mi vengono in mente due cose:
  1. perchè mai il Capitano blaugrana dovrebbe passare da un club col quale rischia di rivincere tutto ad uno col quale faticherebbe a vincere il Trofeo Birra Moretti d'agosto?
  2. soprattutto: se il Milan non riesce a prendere Cissokho per due spiccioli, perchè dovrebbe prendere Puyol il cui costo è alto? E il cui ingaggio molto elevato?
  3. avendo Nesta, il gigante americano per il quale le visite mediche non hanno rivelato nemmeno un'unghia fuoriposto dato il costo dell'operazione pari a zero, e Thiago Silva, dopo giocherebbe Puyol? Fanno fuori il nuovo fenomeno difensivo brasiliano (e ci credo pure al suo valore, ma attorno ha poca roba)? Fanno fuori Nesta? Lo mettono a destra insieme ai pensionati? O a sinistra dove Favalli è il più giovane?
La Fiorentina sarà alle prese con un pò di contestazione. In pochi anni abbiamo tolto ai viola Baggio e Felipe Melo, rifilandogli però un gran bel bocconcino come Mutu e poco altro.

La Roma pareggia con una formazione modestissima e scatta la rissa provocata da quel buffone di Totti il quale non sopporta nemmeno la trattenuto di un giovane centrocampista avversario. Anzicchè girarsi, fare un sorriso distensivo e dare una pacca sulla schiena ad un ragazzo che probabilmente si siede la domenica a guadarlo in TV, provoca una mini rissa. Fossi stato al posto del ragazzo lo avrei menato di brutto: il calcio è un gioco serio e gli imbecilli dovrebbero rimenere a casa. Fioranelli forse non ha tutti i torti!

Ultima squadra da tenere sotto osservazione è il Palermo candidato allo scudetto per bocca del nuovo allenatore di cui non faccio il nome per rispetto dei palermitani. Ora, siccome a parlare siamo tutti bravi e questo blog lo dimostra (ma almeno io scherzo e mi rilasso), Zamparini è autorizzato a picchiare l'allenatore nel caso questi dovesse fallire pure l'ottavo posto in campionato o non raggiungere l'Europa?

Lanciate le provocazioni sono pronto a raccogliere insulti e critiche purchè documentate!

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Juve: vigilia della prima uscita stagionale

Felipe Melo si presenta così: "Se non vinciamo mi arrabbio". A battuta direi: si prepari, si arrabbierà tantissimo quest'anno. A metà tra lo scherzo e la verità. Arriva il mediano e la Juve può dirsi completa. Non andrà via il francese da 161 gol in bianconero, resteranno i due terzini sinistri di scuola Juve. L'unico che potrebbe partire per fare cassa è Grygera, con Brazzo promosso terzino destro. Ma è un rischio. Poulsen, nonostante sia il migliore in questa fase di allenamenti durissimi, è in partenza già da luglio 2008. Andrà via, non so dove, non so per quanto. Ma tenerlo è controproducente: non c'è spazio per il biondo danese. E' triste pure per Ferrara mandarlo continuamente in tribuna.


Non c'è spazio perchè come ha chiarito Zanetti-Cristiano questa Juve è davvero completa. C'è la possibilità di schierare due formazioni quasi equivalenti. A centrocampo la Juve non è mai stata così guerriera e di qualità. Probabilmente serviva un regista puro, ma è lo stesso Zanetti a svelare la strategia della Juve e di Ferrara. Cristiano ha già giocato in quel ruolo: vertice basso. Ha i tempi e la visione di gioco adatti per guidare la Juve, oltre che il carattere. E poi c'è Tiago, troppo spesso ignorato da Ranieri. E siamo arrivati alla quinta o sesta esplicita dimostrazione di stima nei confronti del portoghese. Tante partite da giocare, modulo che sembra quello del 4-3-1-2, perfetto per le caratteristiche de La Lavatrice. Fin qui però la spina non l'ha mai inserita. Speriamo lo faccia quest'anno. Io sono sempre a suo favore. Mi ricordo il Tiago di Londra e il Tiago di Lione. Me lo ricordo e mi piacerebbe vederlo in bianconero. Ferrara ha esplicitamente dato lo stop alla sua cessione. Secco e Blanc lo accontenteranno, ma è l'ultima possibilità. Unico ruolo: regista. Il suo, peraltro. Felipe Melo e Sissoko rappresentano il must per un modulo sbilanciato in avanti. Addirittura queste due figure fanno sognare un 4-2-3-1 tutto fantasia e potenza. Difficile vederlo con continuità, magari Ferrara lo sperimenterà in queste uscite estive e in qualche partita "tranquilla" di campionato. E non dimentichiamo Marchisio che può giocare ovunque: sinistra, interno sinistro, vertice basso. La cosa che più mi piace osservare è la seguente: Sissoko 23 anni, Marchisio 23 anni, Felipe Melo 25 anni, Tiago 27 anni.

Non arriverà Grosso, non arriverà nessun attaccante ovviamente. Si attende invece l'arrivo a Pinzolo di Giovinco. Ancora un pò di vacanza e poi si riparte. Insieme al genietto il bomber Iaquinta, il mago di Tandill che tutti escludono già dalla Juve e il portiere più forte al mondo.

Tanto ottimismo, tanta voglia di cominciare. E già domani prima sgambata contro la Cisco Roma. Le prime indiscrezioni parlano del 4-3-1-2, con la prima uscita ufficiale di Diego e due punte. Manca praticamente per intero la difesa, quindi un esperimento potrebbe essere portare Poulsen centrale difensivo. Ma solo un esperimento dettato dall'assenza dei titolari. L'occasione è buona per riassaporare i tempi di gioco e vedere all'opera il numero 28. Fari puntati su Diego: dai suoi piedi passano tutte le fortune della Juve 2009/2010. Buona fortuna ragazzi!

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Murigno: strano personaggio

Tra frecciate e "vedremo" l'inter registra qualche scricchiolio e troppe polemiche per la squadra più forte del mondo. E se aggiungiamo a questo che la Juve ha concluso uno dei mercati più interessanti degli ultimi anni, allora le mie paure aumentano: sicuri che non rischiamo la B?


A parte gli scherzi a Genova ha parlato Crespo. Con la solita grinta e passione di sempre. E ha descritto un Gasperini che dall'esterno dà la sensazione di un grande maestro, al contrario del suo precedente allenatore che proprio maestro non era. Bravo a parlare secondo Crespo, meno a plasmare una rosa. E il numero di chi ritiene Mourinho non all'altezza dei più grandi al mondo in quel ruolo cresce di giorno in giorno. Inutile dire come dopo averlo visto all'opera qualche dubbio è venuto pure a me. Insomma: è arrivato a Londra e doveva solo scegliere chi comprare, poi Abramovicich (come lo chiama Biscardi) staccava gli assegni. Nonostante ciò ha saputo solo vincere due titoli facili. Mi riferisco alle due Premier, proprio quando Man UTD e Arsenal si arrendevano in attesa di ricostruire rosa e progetto. Guarda caso per Fergusson sono arrivate due finali di Champions e due scudetti. Come dire: progetto, lavoro, risultati. Viceversa Mourinho si è messo contro quasi un intero spogliatoio. Arriva nella squadra più bella al mondo, vuole sette esterni, fa pagare a carissimo prezzo Quaresma per poi cederlo in prestito gratuito (nessuna opzione sulla gioielleria del Chelsea, grande Branca), abbandona Mancini, fa giocare una sola volta Obinna, cede Suazo, accantona Crespo e Cruz. Non ha mai fatto vedere un buon gioco schierando la formazione di Mancini-Roberto. Vince facile, grazie a quelli con la bandierina e grazie al fatto che Ranieri tifava Inter e il Milan è in disuso ormai da anni in Italia. Eppure guadagna non so più quanti milioni di euro, continua a prendere per il culo Moratti ventilando che il Real è sulle sue tracce (ma de che?), che vuole il Man UTD (e Fergusson con la paura di lasciare il proprio progetto nelle sue mani continuerà finchè morte non lo separi!). E quel grande stratega di Moratti gli aumenta lo stipendio. E farà così pure con Maicon e Ibra, i due seguaci di Mourinho. A proposito: a me mancano un pò di decine di euro per comprare l'iPod, buttare soldi per buttarli, mi faccia un bonifico piccolo piccolo. Dai presidente, che ti costa?

Ora il grande Murigno mette le mani avanti. Si ritrova non con Messi o Cristiano Ronaldo, non con Nedved o Kakà, ma con Ibra, con Stankovic, ancora con Mancini, poi Vieira, Burdisso, Rivas. Insomma, Murigno ha già capito: altra annata del cacchio. Così dice che questa non è la rosa dei suoi sogni. E che è la pubblicità "vinci-facile"? Se sei un genio dovresti vincere con questa rosa. Se sei un genio le soluzioni le devi trovare tu. Altrimenti che ti paga a fare quel grande tattico di Moratti? Questo allenatore qui sa solo parlare, parlare, straparlare. E ha trovato l'ambiente ideale in Italia. Sì perchè l'Italia è quel paese in cui un telegiornale è diretto da Emilio Fede, un programma di approfondimento politico è condotto da Bruno Vespa, il presidente del consiglio è Berlusconi e via così. Tutti a leccare il culo all'allenatore più sopravvalutato del mondo.

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lunedì 13 luglio 2009

Già... Melo godo

Oggi è il giorno del guerriero brasiliano. Sbarca a Torino, visite mediche e da giovedì inizia il duro lavoro con i nuovi compagni.


Pavel Nedved ha rifiutato l'inter, e volevo ben vedere. Impossibile per lui indossare una maglia di cartone quando hai già indossato il prestigio bianconero. Però rifiuta di entrare a far parte di questo gruppo di lavoro. Se non è convinto, stia fuori. Otto anni di calcio sul campo per me possono bastare, il resto è nelle mani di Ferrara e nei piedi della rosa attuale. Rosa in cui non figura per sua scelta, sua personalissima scelta, Pavel Nedved. La smetta di dare colpe che nessuno ha. Faccia il ragazzo serio, faccio il ragazzo juventino se lo è veramente.

Alessio Secco a ruota libera sul mercato. Stavolta gli credo. Molinaro è pienamente recuperato e rinnovo le mie scuse all'esterno partenopeo. Credevo altri problemi, molto poco seri. Invece è un piacere rivederlo in gruppo. Ha cambiato numero e chissà che non riesca a maturare con Ranieri lontano dalla panca bianconera. Stavolta gli credo perchè sta per arrivare a Pinzolo De Ceglie. Il ragazzotto convince Ferrara e la fascia sinistra sembra quella messa meglio della destra. Dove un ritrovato Zebina parte in prima fascia, poco più indietro Grygera. Molti dimenticano l'apporto che nei momenti difficili può ancora dare uno come Brazzo. Le sue prestazioni con la Juve sono state sempre al top, soprattutto per quel brutto caratteraccio che si ritrova. Inoltre ha siglato gol pesantissimi, su tutti la doppietta rifilata al Milan. Insomma: in caso di clamorosa indisponibilità generale, Brazzo può giocare dappertutto ed essere ancora utile.

Credo a Secco perchè occorre prima sfoltire la rosa, anche e soprattutto per alleggerire il monte ingaggi. E credo a Secco quando dice che Tiago è incedibile. E vedere all'opera il portoghese mi fa ben sperare. Ferrara ha nel centrocampo a tre la perfetta doppia copia di ogni giocatore. Due per ogni posizione di centrocampo: Zanetti-Marchisio, Sissoko-Melo, Camoraesi-Tiago. In realtà proprio il modulo 4-3-1-2 garantisce a Ferrara un doppione per ogni ruolo. Perfetto se si vuole affrontare la stagione nel migliore dei modi. Se si vuole evitare di arrivare già a dicembre spompati come successo lo scorso anno.

Ha parlato Sissoko. Un mostro. Un mostro di umiltà e di forza, atletica e di testa. Un ragazzo amato alla follia dal popolo bianconero. Convinzione massima, frasi che surriscaldano il pubblico e caricano il gruppo. Fenomenale quando dice che "se fischiate anche solo uno di noi, fischiate tutti noi!". Roba da filosofia, roba da grande gruppo. Infine lascia con un teorema che il gruppo Juve quest'anno dovrà dimostrare: "La Juve è sempre superiore all'inter e se hanno vinto in questi due anni è solo per colpa nostra". Guadagna già parecchio altrimenti invierei un bonifico di ringraziamento a Momo.

Intanto Del Piero e Diego provano a sistemare la propria convivenza sulla quale non esiste alcun problema. Uno elogia l'altro e viceversa. Ed entrambi, scherzo del destino, si fermano allo stesso momento per un affaticamento muscolare. Ne hanno sofferto in molti ieri. E Massimo Neri rideva a bordo campo. Qualcuno, fra cui lo stesso Sissoko, assicura: "ci sta massacrando e non accadeva da anni. Ferrara ci sta facendo lavorare moltissimo, non ci eravamo abituati". Ma scusate: con Ranieri, che cavolo facevate durante la settimana? Il solo dubbio mi mette i brividi ed è una mezza risposta ai 70 infortuni dell'anno scorso.

Io resto della mia idea: Ranieri è interista ed è venuto a romperci le scatole. Scherzo, ma non troppo.

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domenica 12 luglio 2009

Diamo il loro nome alle cose

Troppe volte si abusa di tutto, compresi concetti e parole che dovrebbero essere sacre e conservare il loro preciso significato.


Le parole in questione sono Campione, Fedeltà, Coerenza, Lealtà.

Si dice che Ronaldinho sia un grande campione. Lo è stato. Per appena 16 mesi che vanno esattamente da inizio anno in cui il Barca ha conquistato la Champions e si concludono 4 mesi più tardi quando si è capito che il Barca non poteva ripetere la strepitosa stagione. Giusto in quel tempo Ronaldinho poteva essere considerato il migliore al mondo. Ma poi si è spento. Non ha mai definitivamente brillato col suo Brasile. E proprio quando il Brasile distruggeva l'Argentina in Coppa America partendo con gli sfavori del pronostico, i grandi mancavano. E cioè Ronaldinho, Ronaldo, Adriano, Julio Cesar. E quel Brasile vinceva con gente di qualità e sostanza. Qasi a dimostrare qualcosa.

Ronaldinho si è spento e non si è più acceso. E sfido chiunque a contraddire quanto ho detto. Perchè proprio il Barca ha capito tutto prima di tutti e lo ha accantonato. Un pò la bella vita, un pò perchè il destino di certi uomini è caratterizzato da un lampo e tanto buio.

Sono abituato a leggere le imprese di Campioni veri. Campioni in tutto: nella vita, nel comportamento, soprattutto nel tempo. Ed è proprio il tempo che consacra il campione e che lo decreta tale se volete. Facile concentrarsi per un solo anno su 60 vissuti e dare il meglio di sè. Vuol dire che hai qualità, ma per il resto dei 59 anni sei solo un mediocre. Difficile fare esattamente il contrario: essere grandi per sempre, costantemente.

Mi viene in mente gente come Del Piero e Maldini, tanto per citare due italiani. Due casi che dovremmo conoscere a memoria. Grandi per decenni in cui hanno firmato imprese su imprese. Anni in cui il loro comportamento è stato impeccabile.

Così passo alle dichiarazioni fresche di Kakà, per tirare fuori un altro esempio. La sua grande idea è quella di eguagliare Di Stefano. Ora, Kakà è stato grande, ma appunto è stato. Le sue più belle prestazioni risalgono al campionato vinto col Milan nel 2004 e alla Champions vinta col Milan nel 2007 da clandestino. Anno in cui vinse meritatamente il Pallone d'Oro. Poi nulla. Assolutamente nulla. Un pò perchè il Milan ha combinato nulla andando fuori dalla Champions e poi dall'UEFA, un pò perchè lo stesso Kakà è tornato a livelli normali e i voti sui giornali e le manchevoli immagini di successi confermano questa teoria. Non si vedono suoi numeri da tempo, qualche sporadica grande giocata, ma un giocatore fenomenale come Kakà-dei-tempi-migliori collezionava giocate una partita sì e l'altra pure. Colpa pure degli infortuni, ma negli ultimi due anni le presenze sono tante.

Stessa sorte, addirittura più beffarda, per Zlatan Ibrahimovic. Numeri di classe incredibile, talento cristallino. Coi piedi. Con la palla. Col Siena e col Cagliari, con massimo rispetto per leformazioni toscana e sarda. Ma mai con i grandi. E' l'esempio perfetto del senso "grande con i piccoli, piccoli con i grandi". Mai in Champions ha guadagnato applausi e consensi. E ormai ci gioca da 6 anni. Da 5 con squadre di alto livello, facendo un regalo a moratti includendo la sua inter tra le grandi. Numero di gol deprimente. Voti bassi. Mai incisivo. Eppure il procuratore ha detto con forza che "vale più Kakà e Cristiano Ronaldo messi insieme". E continuava a ripeterlo mentre lo portavano d'urgenza in ospedale per essere ricoverato per forte stress e delirio. Eppure si dice di lui che è un campione eppure non ha ancora dimostrato il valore dei grandi. Ottime giocate che appunto valgono il titolo di Grande Giocatore. Tra cinque anni, se per caso Zlatan riuscisse a conquistare qualcosa di serio visti che gli scudetti vinti sono 3 (falsi) più 2 (ancora più falsi, quelli conquistati con la Juve secondo la giustizia morattiana).

Gli unici individui che stanno confermandosi di anno in anno come giocatori in costante crescita sono Messi e Cristiano Ronaldo. Il primo è almeno da due anni il miglior giocatore al mondo. Per giocate, qualità delle giocate, numero di gol e incisività nel gioco della propria squadra è attualmente il Re. Vederlo all'opera è un piacere. Ha depauperato Ronaldinho prendendosi il trono del Barca e lo farà ancora per molti anni. Sarà campione appunto fra un paio di anni qualora il rendimento rimanga tale. E qualora riuscisse a confermare le qualità in Nazionale. E fra un anno c'è un appuntamento che non può fallire.
Il portoghese ha siglato prestazioni pazzesche. Da esterno d'attacco e poi da prima punta improvvisata ha messo a segno più di quaranta gol lo scorso anno, quest'anno più di venti. Vincendo una Champions da protagonista, perdendone un'altra da semiprotagonista. Vedremo adesso col Real.

Pochi giocatori al mondo sono riusciti a spostare gli equilibri, fra questi il più grande è stato Maradona: con un Argentina modesta ha dominato un campionato del mondo, con un Napoli modesto ha stravinto due campionati. Le sue giocate sono immense. Di Pelè non ne parliamo, di Platini neppure.

Ora tornando al discorso di Kakà: ma il brasiliano sa cosa ha combinato nella sua vita da calciatore Alfredo Di Stefano? O si riferisce ai milioni che il Real macinerà negli anni per mantenere Kakà in camiseta-blanca? Cioè, e termino: Kakà si riferisce al conto in banca o alle statistiche? No perchè è importante, no perchè in questo senso Di Stefano potrebbe incazzarsi e nessuno può dargli torto.

Sarei curioso infine di conoscere il pensiero di Rino Tommasi a questo mio post. Mano sul fuoco che sarebbe d'accordo con me.

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Molinaro, buon lavoro

Sempre con una certa coerenza, devo chiedere scusa a Cristian Molinaro sul piano personale. I giudizi sul giocatore restano, ci mancherebbe. Ma non sapevo di tutta la storia. E allora, credo che la Juve continui a fare bene puntando su di lui, almeno per il prossimo anno. Altra chance, altro motivo per ritrovare il sorriso e la serenità necessaria per un ragazzo di 25 anni che ha visto il buio ed è tornato alla luce.


Se solo migliorasse quel sinistraccio al cross, sarebbe perfetto. Forza, mettiti al lavoro che servono le tue sgroppate. Buona Juve!

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Nedved: scelta giusta, ma...

La scelta di Nedved di non giocare più in Italia è giustissima. E graditissima ai tifosi veri come me altri 15 milioni circa di italiani. Giusto così. Inutile rovinare anni gloriosi con un passaggio giustificabile soltanto dal vile denaro. Inutile andare ad indossare stracci di cartone quando i trofei vinti in bianconero sono lì, luccicanti e veri.


Ma le frasi di Pavel Nedved, se da un lato mi inorgogliscono di averlo così follemente amato, dall'altro mi rattristano. Al giorno d'oggi la riconoscenza è un concetto difficile. Anche illogico se volete. E spiego la situazione.

Corretta la frase "non posso vedermi con un'altra maglia!". Sbagliata la frase "in quel gruppo non mi riconosco". Sbagliata perchè proprio quel gruppo ti ha permesso di continuare a giocare, quando magari con Moggi in cabina di regia la sua carriera sarebbe finita almeno due anni prima. Lucianone avrebbe immediatamente sondato il terreno per l'erede e in realtà già il nome circolava a Torino: Robbie Van Persie. Sbagliata perchè comunque in Serie B e poi in A Nedved non ha giocato gratis. E nelle grandi difficoltà economiche della Juve, lo sforzo è stato comunque importante. Grazie anche alla sua generosità di ridursi l'ingaggio. Sbagliato perchè la Juve ha puntato forte su di lui, garantendogli al costo di bruciare un talento come Palladino, il posto da titolare, sempre e comunque. Anche quando non aveva voglia di giocare o pensava solo al mercoledì. E in questo blog mi pare di aver tenuto un atteggiamento sempre coerente. Perciò ecco la mia sparata.

Ah Pavel, e fai il buono, su. Non rompere le palle proprio adesso, quando nessuno alla Juve ha bisogno di rotture mediatiche o rotture di palle belle e buone. E fai il bravo. Sei amato alla follia, per due anni di fila hai detto di voler smettere e la Juve per questo non ha praticamente fatto mercato nel tuo ruolo. Ha bruciato quasi Palladino e Giovinco per darti spazio. Hai detto a febbraio di voler smettere e la Juve ha cambiato strategia: sforzo economico per Diego, cambio di modulo. Non si può tornare indietro perchè la Juve necessitava di una forte scossa. E c'è stata e continua ad esserci. Non si poteva tornare indietro. Niente garanzie, nemmeno per Capitan Del Piero, e pochi sanno quanto mi costa dire questo. Niente garanzie, solo una proposta più che corretta: contratto a gettone, così come vuole e impone la logica. O ci stai o anche tu devi essere coerente in un mondo che continuo a non capire. O smetti o vai all'estero. E se resti le porte della Juve sono sempre aperte come detto da Cobolli. Dovresti toglierti il cappello e andare di corsa da Ciro Ferrara, se è vero che ti ha mandato un sms con una proposta concreta di collaborazione.

E facciamo i bravi. E che cazzo, io proprio sti ragazzi non li capisco. Maledetto il giorno in cui i contratti sono diventati con tanti zero.

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sabato 11 luglio 2009

Pavel: io non ci credo!

Non avevo fin qui scritto e lo faccio adesso, perchè il senso di vomito è forte. Sono quattordici anni che dico che il centrocampista più influente e forte degli ultimi trent'anni ha un nome e un cognome: Pavel Nedved. Ha rivoluzionato il modo d intendere il centrocampista e Lippi disse di lui "è il prototipo del giocatore moderno". Detto ciò, proprio con Lippi ha vissuto gli anni più belli e quegli anni gli valsero il Pallone d'Oro. Con Lippi e la Juve ha vinto quasi tutto. Manca, come a tutti, la Champions, sfiorata, anzi persa proprio senza Nedved per quell'assurda ammonizione a due minuti di una partita dominata a Torino contro il Real.


Dopo otto anni di Juve Pavel Nedved è entrato nella storia, definitivamente. Gol segnati, qualità delle giocate e dell'uomo. Metodi d'allenamento divertenti, da robot. Dichiarazioni sempre puntuali e lucide. Grinta e battaglia. Il caschetto biondo è uno dei giocatori più apprezzati e mai criticati da curva e tifo. Non ne ricordo altri, nemmeno Zizou Zidane. Escludendo ovviamente gente come Buffon e Del Piero, per esempio, per non parlare di Platini, Boniperti, Sivori, Zoff. Ma limitiamoci ai tempi moderni.

Ha lasciato da grandissimo, vestendo il bianconero pure in B. Sposando in pieno il progetto di ricostruzione. Ha detto basta. Lo ha fatto in quella domenica particolare, quando tutto lo stadio gli ha tributato una festa che lo ha visibilmente emozionato. Ha detto "sono ormai piemonetese dentro", ha ripetuto che la vita "della mia famiglia è qui a Torino". Ha la villa, ha le proprie attività. Cobolli e 16 milioni di persone lo vogliono nello staff. A fare qualcosa, ad insegnare ai ragazzini, a supportare Ciro Ferrara, a portare le borse. Purchè sia con la maglia bianconera. Purchè faccia qualcosa. La sola presenza del suo colore biondo è già importante per trasmettere grinta e personalità a tutto il gruppo.

Detto questo e appurato che non è fantasia o un mio modo di vedere la faccenda, ma sono cose oggettive e fatti registrati e scritti, mi domando: come si può, anche solo lontanamente, immaginare Pavel Nedved con quei colori? Come può Pavel Nedved provare il senso di leggerezza degli scudetti di cartone? Come può rovinarsi definitivamente con pessime figure in Champions, se è quella la reale voglia?

Mettiamo il caso che l'affare vada in porto. Mettiamo pure il caso che accada l'imponderabile. Sedici milioni di tifosi che per otto anni si sono svenati per applaudirlo e incitarlo, sono o no autorizzate a pensare le peggio cose di lui e della sua carriera?

Io corro il rischio di dire che: è impossibile che Pavel Nedved stia pensando al nerazzurro. I soldi non fanno la felicità completa di un uomo. Va bene la voglia di giocare ancora, ma con la Lazio, col Parma, non con quella squadra là. Torni pure in Repubblica Ceca, vada in Inghilterra o in Spagna, ma non là. Mi ricordo, ripeto, le parole che ha detto sulla maglia della Juve, sugli anni passati a Torino. Non può adesso pensare di passare al nemico. E' come dire che moratti è un grande presidente e ha fatto bene in venti anni, o che roberto-mancini è un allenatore. Suvvia, cerchiamo di fare le persone serie!

Ma lo dico, e chiudo, anche immedesimandomi in uno che tifa celeste-nero: se lo hai sbeffeggiato e fischiato, come puoi adesso applaudirlo?

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Aria nuova, aria da Juve

Tutti a Pinzolo. Tutti a vedere la Juve. Cobolli Gigli dichiara di non aver mai visto e sentito un'atmosfera simile da tre anni a questa parte. Ed era la sensazione di tutti i tifosi dopo il sollevamento dall'incarico di Ranieri. Lo ha duramente ripetuto Zebina che ha esplicitamente rinnovato l'analisi dei problemi di questa Juve nei due anni precedenti. La mentalità e il progetto. Inesistenti.


E' proprio Zebina a parlare, a sorpresa si direbbe. Già perchè con tutti i protagonisti a disposizione, è il terzino artista a parlare. E lo fa duro, critico e lucido. Rinnova i complimenti a Ferrara per come ha saputo lavorare in sole due settimane. Si affida ai santi per superare la preparazione che Neri sta improntando. Lancia la speranza di vedere David Trezeguet ancora con la maglia bianconera, saluta infine l'arrivo di Melo che definisce "una pacchia davanti la difesa". Quello che più stupisce è la solita strafottenza con cui risponde alle domande. Strafottenza che nasconde tanta convinzione, quella che mancava due anni fa e l'anno scorso. Risponde per esempio che "la Juve era già più forte dell'Inter nell'anno della B. Perchè la forza della Juve è nel gruppo e nella mentalità. E' vero, se guardiamo la rosa si potrebbe dedurre il contrario, ma la Juve è Juve e già questo basta per essere più forti degli altri". Parole sante, parole sante. A dimostrare infine che lui il carattere ce l'ha, seppure un caratteraccio, se la prende con i pochi tifosi che lo hanno bersagliato lo scorso anno. Anzi dice esattamente così: "Per me chi fischia i propri beniamini non sono tifosi, è la stessa cosa che ho detto a Fabio Cannavaro". Parole santissime, parole santissime.

L'effetto Juve vale anche per Felipe Melo. Avrebbe di diritto altre due settimane di vacanza. Ma ieri ha firmato via fax i moduli federali, e già domani dovrebbe atterrare a Torino. Era previsto per lunedì il viaggio, ma ha anticipato. La cosa stupefacente è che non sarà una breve sosta. Non solo visite mediche. Ma maglietta e pantaloncini d'allenamento. Amici del giocatore avrebbero detto che Felipe è pronto a interrompere le vacanze per unirsi immediatamente al gruppo e iniziare a correre. Ci credo poco. Se lo fa, è un grande e questo farà piacere a Ferrara.

Ci hanno provato in tanti, ma Diego ha già smontato tutto. Col sorriso dichiara che "Del Piero e io non siamo problemi, ma soluzioni". Lo fa pure Del Piero, ieri praticamente assieme a parlare e a correre, tirando il gruppo. Da leader, perfetti leader. In fondo il dualismo non esiste. Trequartista Diego, punta Del Piero. Semmai Del Piero deve convincersi del fatto che anzicchè beccarsi qualche 5, conviene quest'anno giocare di meno e dare più sostanza ad ogni singola prestazione. Di sicuro Ferrara gli chiederà questo. Spazio dunque a Iaquinta e Amauri sulla carta. Con Trezeguet prima scelta per la prima punta, Del Piero prima scelta come seconda. Giovinco dovrà accontentarsi di dare il cambio a Diego, e magari andare sull'esterno quando il modulo si trasformerà nel 4-2-3-1 che Ferrara sta preparando.

Ancora una differenza rispetto allo scorso anno. Ben tre preparatori atletici seguono la squadra. L'anno scorso c'era solo Capanna. E adesso la Juve gli ha affiancato un reparto medico sempre pronto ad ogni evenienza. Niente più brutte figure circa infortuni. Carichi pesanti, palestra, tanta corsa e lavoro atletico. Ferrara sta preparando una Juve d'acciaio. Già mercoledì la prima partitella.

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venerdì 10 luglio 2009

Via al totoformazione

La colonna vertebrale dovrebbe essere la seguente: Buffon, Cannavaro-Chiellini, Sissoko, Diego. Cinque uomini chiave per il rilancio della Juve. Troppo importanti per gli equilibri mentali e tattici. Fondamentali per la chiave di gioco che verrà. Sissoko è forse l'uomo più importante attualmente. Ruolo non facile da individuare. Non è un regista, non è un centrocampista offensivo. Fa un pò tutto, lo fa col cuore e senza di lui la Juve si è completamente sciolta in primavera. Importanti le sue rincorse in diagonale, cruciale il suo lavoro in copertura. E in attacco ha dimostrato di poter fare ancora di più (ricordo ancora il gol al Palermo). I due difensori rappresentano il passato e il futuro, quindi insieme il presente. Con Legrottaglie ottimo rimpiazzo, fin qui titolare insieme al toscanaccio. Di Buffon inutile parlare. Dai piedi di Diego passerà il gioco bianconero. Regista avanzato, trequartista classico. Entrambi i ruoli li ha ricoperti nel Werder. Ama andare col passo lento, prendere palla nella propria metà campo o riceverla comunque lontano dalla porta. Punta l'uomo, addormenta il gioco, verticalizza e va al gol come pochi. Acquisto azzeccato, pure nei tempi: figuratevi se dovevamo trattarlo adesso. Con 24 milioni prendevamo soltanto gli scarpini di Diego. Brava Juve.


Intorno a questi cinque, che sigleranno il maggior numero di presenze (si accettano scommesse) ruoteranno tutti gli altri campioni o campioncini. Partiamo dall'attacco.

I quattro moschettieri partono alla pari. O quasi. Quasi perchè il nuovo modulo impone là davanti uno forte e mobile, boa e bomber. Praticamente è l'identikit di Amauri. Al suo fianco gireranno gli altri tre. Del Piero avrà le sue chances, ci mancherebbe, ma molte volte andrà in panca o riposerà. 35 anni a novembre e una stagione logorante. Iaquinta è fondamentale per allargare le maglie della difesa, uno dei migliori esterni d'attacco (vecchio stampo). Cuore e, come dimostrato l'anno passato, ottimo finalizzatore. Con Amauri poi vanta un'intesa perfetta. Sono pure in camera assieme. Trezeguet è la mina vagante. Se non parte, farà il vice ad Amauri, sperando che non rompa le scatole. Ma ci sarà spazio per tutti, deve essere bravo Ferrara ad azzeccare tempi e modi di inserimento.

Il centrocampo è uno dei più forti degli ultimi venti anni. E credo di non esagerare. Sissoko e Melo garantiscono qualità e quantità, tale da poter ipotizzare il 4-2-3-1 di cui parlerò fra breve. Zanetti e Marchisio sono le prime scelte e si divideranno il terzo posto nel 4-3-1-2 di partenza. Poi c'è Tiago, vice regista, che potrebbe ben adattarsi al modulo che conosce meglio. Magari coperto appunto da due centrocampisti di rottura. Ferrara qui ha un ricambio eccezionale per ogni ruolo, così da poter conservare le forze e presentare di volta in volta la miglior formazione. C'è poi Camoranesi, che sulla carta parte sfavorito dal modulo. Nel centrocampo a tre potrebbe fare l'esterno, meglio si adatta invece nel 4-2-3-1, come esterno d'attacco. Anche qui c'è molta curiosità di come Ferrara gestirà il mago di Tandill. Jolly assoluto Giovinco: è il vice-Diego e il vice-Del Piero. Nel 4-2-3-1 è perfetto per giocare a sinistra, come in Nazionale. Ha l'appoggio incondizionato di Amauri e Iaquinta. Pare un pò chiuso, ma Ferrara deve stupirci e crederci.

La difesa presenta promesse e dubbi. Cannavaro reggerà a 35 anni? Chiellini sarà finalmente pronto per rilevare i pesanti compiti di leader? Molinaro e De Ceglie dovrebbero garantire il massimo dinamismo, Zebina e Grygera pure, ma su questi due ci sono seri dubbi di affidabilità. Tutto è nelle mani di Ferrara.

Infine, in porta Buffon è favorito su Manninger!!!

Moduli tattici. Via con la fantasia. Posto che Melo giocherà e che Sissoko è intoccabile, Ferrara rischierà davvero il 4-2-3-1 per sfruttare appieno un potenziale offensivo che fa paura? Se sì, i tifosi si divertiranno. Da sinistra a destra, Giovinco Diego e Iaquinta/Camoranesi dovrebbero incendiare la punta. Con Melo pronto a inserirsi e a fare da diga con Sissoko davanti la difesa. In tal caso gli esterni difensivi devono prediligere la prudenza. I ricambi in questo modulo sono perfetti: Zanetti e Marchisio in mezzo, Del Piero trequartista, Trezeguet per Amauri.

Il modulo che però sembra più affidabile è chiaramente il 4-3-1-2. Modulo perfetto per Diego, ottimo per i set dei centrocampisti a disposizione, buono per girare al meglio i quattro attaccanti e riservare a Giovinco il giusto spazio sulla trequarti. Resta un solo dubbio: chi batterà le punizioni?

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L'avventura comincia

Mentre Zenga ha assicurato tutti che il sole in Sicilia continua a battere forte, anche troppo sentito ciò che ha detto, a Pinzolo il calore dei tifosi è alle stelle, come l'allegria e i buoni propositi della stagione. Comincia così il ritiro bianconero. Con i big in prima fila, in attesa dei nazionali e dell'ultimo arrivato.


La prima notizia bella già in partenza: Marchionni non è salito sul pullman. Segnale e prova tangibile che Felipe Melo è ufficialmente bianconero. Per questioni di borsa l'annuncio verrà dato stasera, ma ormai è cosa fatta. E col brasiliano la Juve appare ancora più forte, con tante soluzioni in mezzo al campo e almeno due moduli su cui puntare con decisione.

La Juve è trainata da Del Piero e Brazzo Salihamidzic, sempre in testa a tirare il gruppo durante i primissimi allenamenti. E c'è un'altra tangibile prova del fatto che la stagione pare certamente diversa dalle precedenti. Tutti aspettano il gol di Del Piero o Amauri, il primo di Diego che avviene. Ma il primo gol bianconero dell'anno è addirittura di Tiago Mendes Cardoso. Come a dire: se non è questo l'anno del rilancio...?! Proprio lui, Tiago, uno dei più sorridenti, quasi a scrollarsi di dosso le due stagioni negative, pronto al rilancio. Pronto a sostituire Melo in cabina di regia nel centrocampo a tre.

C'è pure Poulsen, ma è solo un'ombra. C'è Grygera che però pare in partenza. Dalla Grecia c'è interesse, la Juve, convinta del rilancio di Zebina, vorrebbe rendere più giovane la corsia, così potrebbe accettare un'offerta non inferiore a 4 milioni di euro. Soldi subito reinvestiti per il giovane laterale blaugrana, chiuso da Dani Alves. Parliamo di Caceres e l'indiscrezione vuole che Secco abbia già avviato i contatti. Un'esplorazione nell'attesa di un lieto evento dalla Grecia. In caso contrario la Juve è già pronta così. Molto pronta. De Ceglie è in arrivo a Torino, terminerà le vacanze e tornerà a correre. Andrà a Pinzolo per restare col gruppo. Molinaro è quasi pronto. Già, quasi pronto. L'ultima visita medica ha praticamente escluso complicazioni e quindi è abile e arruolabile. C'è cautela, ma ottimismo. Così la fascia sinistra è completa. In attacco la rivelazione più importante arriva da David Trezeguet. "Con questa squadra, io da qua non mi muovo!". E ti credo. Finora il bottino è superiore a 160 gol. Tale cifra è destinata a crescere. Tanti impegni e un gioco dispendioso impongono alla Juve ricambi di prima qualità, ammesso che si possa parlare di ricambi quando in panca, sulla carta, finiranno Camoranesi, Trezeguet, Zanetti e Legrottaglie. Un salto di qualità immenso rispetto alla scorsa stagione.

Diego si è presentato ed è stato accolto col coro che fu del Diego più grande al mondo. Era argentino e non credo non ci sia bisogno di specificare il cognome. Tifosi pazzi di gioia e giocatore visibilmente emozionato. A metà tra spagnolo e italiano dichiara amore per quella maglia. Questo accade alle ore 21:00, in Piazza. Con Blanc gonfio di gioia per presentare i gioielli e una squadra competitiva. Con Secco che ha in faccia un sentimento di rivalsa nei confronti di coloro che hanno a sproposito criticato il direttore sportivo. Ma, ripeto: quelli non erano juventini.

Massimo Neri ha stressato il gruppo. Come detto, Del Piero e Brazzo a tirare, tutti dietro. Trezeguet e i senatori presenti a chiudere il gruppo. In mezzo una serie di diciannovenni promettenti, molti dei quali andranno in prestito. Tra questi Daud per il quale fioccano richieste di prestito e Immobile, fresco viceCampione ai Giochi del Mediterraneo.

Dopo la sgambata fa la sua comparsa il pallone. Prime partitelle e primi gol. Il primo in assoluto lo firma Tiago. Poi Del Piero e un boato che sveglia il paese accoglie la prima firma di Diego. L'avventura comincia.

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giovedì 9 luglio 2009

Troppo caldo e qualcuno sclera

Ho seguito la conferenza di Zenga, nuovo allenatore del Palermo. Una tristezza incredibile. Mi sento soprattutto tradito da Zamparini, un paraculo incredibile. Ed ecco alcuni spunti.


Zenga dichiara che per lui non c'è alcun problema a vestire il rosanero. Cioè: un catanese che batte il Palermo 4-0 non ha problemi a cambiare bandiera? E i palermitani che ne pensano?

Che obiettivi ha il Palermo di Zenga? Vincere lo scudetto, così il subconscio si prepara già ad un grande campionato. Fatto il test antidoping a Zenga: i risultati a breve. Qualcuno dice che ha bevuto qualche bicchierino al bar, prima della conferenza. Ma dico io, adesso, dopo questa uscita felice, se per caso il girone di andata lo giochi da cane e balli nella zona destra della classifica, qualcuno sarà autorizzato o no a menarti per strada? Sto sempre scherzando, ovviamente, sul fatto di menare qualcuno.

Scudetto - grida un giornalista. E Zenga risponde con "sì, perchè c'è qualcuno che me lo impedisce?". Come a dire: se moratti ne ha comprati 4, perchè Zamparini non può farlo? E qui gli dò pienamente ragione.

Uscita finale: "mi sono dimenticato di far scrivere sul contratto il premio scudetto, visto sono un cretino!". E così si è candidato come primo sostituto di Murigno all'inter di moratti.

Zamparini sputa su Ballardini, perchè le sue dichiarazioni non sono "sparate", bensè veri e propri sputi intellettuali. Un gigante della panchina italiana di nome Ballardini arriva senza fare il mercato a Palermo e regala una posizione invidiabile, un gioco memorabile, prestazioni divertenti, qualche brutto risultato, in linea però con la piazza. Nel senso che: se sei il Palermo, qualche scivolone ci sta, o no? E allora Zamparini dichiara che "Zenga è meglio di Ballardini, ha più esperienza e ha vinto tanto". Primo: non ricordo Zenga vincere qualcosa. Perchè se mi mandate a giocare in Romania torno col Pallone d'Oro. Se qualcuno accetta scommesse, sono qui pronto a firmare. Secondo: non capisco l'esperienza dove l'ha fatta Zenga? Ah sì, in Romania.

Che amarezza...

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La Juve che sarà

Con Felipe Melo ad attendere i porci comodi di Marchionni, la Juve si prepara per un'annata che ha già un sapore diverso rispetto ai tre anni precedenti. Sì perchè spirito e idee sono completamente opposti a due e a un anno fa. Non è questione di ottimismo, è questione di pensieri cattivi nel senso agonistico del termine. Di sorrisi distesi e grinta, di quella tranquillità propria di chi sa di aver già fatto il proprio dovere e si prepara al meglio per il meglio. Mai frasi di circostanza da parte di Ciro Ferrara, sempre attento e intelligente nell'analisi del mercato e del momento. Fari puntati su Diego e Amauri, i due che sembrano essere la vera arma in più della Juventus 2009/2010. Occhio al recupero di Sissoko, fondamentale con Melo in mezzo al campo, insieme alla conferma di Marchisio che con Ferrara troverà la giusta collocazione nello spogliatoio e nel progetto tattico. Attenzione pure a Giovinco e De Ceglie. Il primo è al 100% il jolly cui affidarsi per il cambio di modulo e per il ricambio in partita. Il secondo sembra si sia guadagnato la fiducia almeno temporanea. Almeno fino a quando non si metterà fine alla telenovela Grosso.


La Juve che parte per questo 2009 è una Juve guerriera. Con idee diverse rispetto al "faremo buone cose". Stavolta la frase è "faremo grandi cose", e tra i due aggettivi corre una sostanziosa differenza. Facce sorridenti, dicevamo. Quelle di Amauri e Diego e Sissoko, che insieme a Manninger hanno presentato le maglie nuove. Strisce bianconere classiche la prima, color acciaio in stile sudamerica la seconda, a ricordare forse che questa squadra non deve mai mollare e non può sciogliersi come neve al sole.

Prime parole in spagnolo per Diego che dice di non essere ancora sicuro con l'italiano, benchè lo capisca perfettamente. Parole tranquille di Sissoko che ha rassicurato tutti sul proprio stato di forma. Grinta pura quella di Amauri che apre al nuovo Diego e al prossimo juventino Felipe Melo. Samba du brasil per una Juve che ha proprio l'aria di una grande squadra. Per la prima volta dopo quel 2006.

Blanc si è meritato gli applausi di quei pochi maledetti tifosi che ancora qualche volta fischiano. E sono sicuro: non sono e non possono essere juventini. Blanc ha anche lanciato la provocazione raccogliendo l'assist di Platini: bilanci in regola, rispetto delle regole. Dovrebbero farlo tutti e il Milan è l'esempio di come in passato qualcosa non è quadrato. Esempio struggente se si pensa ai conti nerazzurri. Esempio lampante, viceversa, se si pensa a Perez e al fatturato del Real. 3000 magliete di CR9 vendute in tre ore e un quarto: 240.000 euro incassati. Solo durante la presentazione e la festa per Cristiano Ronaldo.

Oggi a Pinzolo, per due settimane, a sgobbare. Si aggregheranno (e continuo a non capire le scelte di tutte le società e dei giocatori) poi i Nazionali, in vista di fine luglio quando inizieranno le prime partitelle di una certa intensità. Non c'è tempo da perdere. Stasera presentazione di Diego e della rosa, quasi al completo.

Per quanto riguarda Felipe Melo, l'intoppo c'è, ma non è grave, è solo un intoppo di nervosismo. Marchionni non accetta 1,3milioni di euro a stagione per 3 anni, ne vorrebbe 1,5. Inoltre Corvino valuta il suo cartellino 4 milioni e non cinque. A metà strada tutti si metteranno d'accordo. Anche perchè Marchionni, facendo saltare l'affare Melo, rischierebbe seriamente l'incolumità. Lo dico per scherzo, ma ho visto gente che non avevano l'aria allegra nei suoi confronti. Intanto qualcuno avanza la questione del comportamento-Juve nei confronti di D'Agostino. Ho scritto qualcosa, ma ripropongo volentieri il concetto. A me piace l'iPhone, ho lavorato e riscuoterò qualche euro. Sufficienti per l'acquisto, ma non mi va di spendere tutto e subito. Ho chiesto informazioni a 3 Italia e mi hanno risposto con tariffe, piani e costi. Non sono più così convinto di prenderlo: dite che ho fatto brutta figura? Cioè: l'interesse e la scelta eventuale del piano tariffario implica l'acquisto definitivo dello smartphone?! Evidentemente no, e così è accaduto con D'Agostino. La Juve lo ha valutato ragionevolmente in 15 milioni di euro. Non un centesimo di più. Pozzo, dopo aver bevuto chissacchè, ha sparato prima 30 milioni di euro, poi 25, in ultimo 20. Addirittura ha mendicato 18, ma la Juve ha dettato le proprie condizioni: non sono state accettate. Questione di stile: Secco ha voltato le spalle e ha preso Melo in due giorni, o poco meno. Adesso Pozzo è incazzato perchè dopo aver dato una valutazione così alta al proprio centrocampista, adesso è costretto ad alzargli considerevolmente l'ingaggio. Altrimenti la figura di cacca la fa lui, anzi l'ha già fatta. Un pò come Galliani: Luis Fabiano è il miglior attaccante che c'è in giro. Però lo valuta 14 milioni, al pari di Huntelaar. Strano concetto del valore.

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mercoledì 8 luglio 2009

La Juve sleale? Suvvia...

Quanto è stata sleale la Juve nella trattativa per D'Agostino? Sto par di palle - dicono a Roma. Ma che sleale e sleale. Stiamo scherzando? No, è una domanda posta su SportItalia a Elvis Abbruscato, il quale ha risposto in maniera intelligente: "Non credo proprio sia stata sleale!". E ci voleva Elvis per capirlo. La Juve aveva trovato l'accordo col giocatore e aveva fatto una proposta, intorno ai 12 milioni. Risposta dell'Udinese: ne vogliamo 25. La Juve ha rilanciato e alzato l'offerta fino a 15. Ultima offerta, poi rifiutata dall'Udinese. A quel prezzo la Juve non ci stava più e ha preferito Felipe Melo. Punto e basta. Passo e chiudo. Scelta logica, scelta apprezzata dal sottoscritto e dal 95% dei tifosi.


Chi non è d'accordo, scriva pure qui sotto. Avere l'accordo e dire chiaramente "mi piace questo" e non riuscire poi ad acquistare non è una colpa. Sono semplici circostanze. Il resto, sono le solite polemiche contro i bianconeri. Come ho già detto a fine campionato, questo nuovo progetto con a capo Ferrara e gli juventini fa già paura. E io godo.

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Felipe Melo nel motore Juve

Chi scrive sui giornali probabilmente ignora le dichiarazioni, probabilmente capisce ben poco di calcio, probabilmente è in malafede. Basta sfogliare i giornali di ieri, dopo l'intervista di John Elkann per leggere una serie di insulti intellettuali al proprietario della Juve. E in tv tutti scatenati contro la Juve rea di un immobilismo sul mercato inesistente. Poco prima della mezzanotte, su Internet si stampavano i dettagli dell'operazione che ha portato Felipe Melo alla Juve. Venticinque milioni di euro, 2,5 al giocatore per 5 anni, alla Fiorentina vanno i 5 milioni di Marchionni, inteso come cartellino. Corvino aveva stanato la Juve, la Juve aveva già deciso.


Nel 2002, dopo i due splendidi anni di Ancelotti con i bianconeri, Moggi incazzato nero fece piazza pulita delle peggio carte acquistate dalla Juve. Per primo saltò proprio Ancelotti e il pubblico intero esultò. Venne ceduto Van Der Saar e un paio di grandi acquisti fatti però in occasione dei mille infortuni a Del Piero e Inzaghi. Alla Juve serviva una campagna faraonica. Vennero ceduti Inzaghi al Milan per 80 miliardi e Zidane al Real per 150 miliardi. Con quei soldi Moggi prese Buffon e Thuram dal Parma, Nedved dalla Lazio. Due scudetti di fila, una Coppa Italia persa col Parma, una Champions persa ai rigori, due titolo di Supercoppa e un'altra finale di Coppa Italia persa.

Adesso la situazione si ripresenta. Troppa fiducia alle idee di Ranieri, così la dirigenza ha ripreso in mano le operazioni. Fuori i non meritevoli: Mellberg, Poulsen, forse Tiago. Dentro i giovanotti e i grandi giocatori. Detto che in porta la Juve è ben coperta, anche troppo visto quello che ha combinato Manninger come vice-Buffon, ai bianconeri serviva un uomo per reparto. Tranne in attacco, visto che i quattro moschettieri sono i più forti nel panorama internazionale. Difficile trovare di meglio, escludendo gli infortuni che hanno pesantemente penalizzato la Juve quest'anno.

Un uomo per reparto dicevamo. Bene. Niente mezze cartucce: diktat di Ferrara e la proprietà. Si spende e si spende bene. Arrivano il Capitano della Nazionale, Felipe Melo e il genio Diego. Alla Juve può già andar bene così. Guardando in Europa, una delle migliori campagne acquisti, notando che nessuna cessione eccellente è stata siglata. E non verrà siglata. Amauri resta dov'è perchè è logica che ciò avvenga, Iaquinta avrà molto più spazio, Trezeguet dovrebbe rimanere, Giovinco avrà le sue chances, Marchisio è un punto fermo, il ritorno di Sissoko prezioso, Chiellini non si tocca, così come De Ceglie.

La Juve forse si è mossa nel miglior modo possibile, spinta finalmente da John Elkann. Adesso sono curioso di capire cosa diranno quei malfattori che ancora insultano Secco e Blanc. Troppo facile salire sul carro dei vincitori adesso, difficile capire la reale situazione qualche settimana fa, quando gli insulti fioccavano. Chi ha avuto il piacere di fischiare prima, non applauda adesso. Non è nello stile Juve.

La Juve che nasce a me piace, e piaceva anche ieri mattina. Adesso Ferrara avrà stimoli pazzeschi. Si dice di lui che non ha esperienza. Ha giocato e si è allenato con Maradona, con Del Piero e Zidane, con Peruzzi e Buffon, tanto per fare qualche nome. E' stato allenato da Lippi, da Ancelotti, Ottavio Bianchi e Capello. Se non ha esperienza di calcio Ferrara, chiudiamo siti e blog e occupiamoci di ciclismo. Ferrara ha poi un'arma preziosa, valida e fondamentale in ogni gruppo di lavoro. Si chiama ironia, quella napoletana, quella che allenta tensioni e stanchezza, nervosismo e periodi no. La si legge in ogni intervista, la si vede sul suo faccione sorridente. Il suo essere simpatico per natura e divertente può essere ottima arma per gestire un gruppo particolare, fatto di giovani, di promesse e senatori sul viale del tramonto. Tanti nomi, tante soluzioni, solo 10 posti a disposizione. Tante partite, tanti obiettivi. Sarà capace Ferrara di rispondere a tutte le aspettative? Io credo di sì.

E veniamo alla questione di mercato. Qualcuno si chiedeva perchè mai la Juve doveva spendere tanti soldi per Melo quando poteva prendere a meno D'Agostino! Perchè probabilmente la dirigenza valuta Melo più forte del centrocampista dell'Udinese. Perchè finalmente Secco ha messo sul piatto le-palle e ha risposto a tono a Pozzo. La Juve non si fa prendere per la gola da nessuno, men che meno da Gino Pozzo. Per D'Agostino la Juve aveva posto delle condizioni: prendere o lasciare. Pozzo voleva fare il furbo e la Juve ha lasciato. E ci ha pure guadagnato. Parliamoci chiaramente: Elkann ha dettato il piano. Bisognava prendere un top player e D'Agostino era chiaramente una scommessa in stile Tiago. In provincia da otto, ma alla Juve? Ed ecco la virata e soprattutto la trattativa lampo. Appena due giorni e la Juve ha chiuso il problema. Si penserà adesso a vendere, Poulsen non ha più spazio e dovrebbe stavolta accettare la prossima destinazione, probabilmente in Germania.

Questione tattica. Cosa cambia con Melo? Niente, anzi, la Juve ha la reale possibilità di utilizzare un altro modulo ancora. Cioè: oltre il 4-3-3 e il 4-3-1-2, con Melo e Sissoko si può ipotizzare anche il 4-2-3-1, come sottolineato precedentemente in questo blog. Il Brasile gioca in questo modo. Una diga. Il maliano e il brasiliano garantiscono copertura, palloni rubati, ottima barriera sui palloni alti (essendo due giganti, ogni rilancio avversario può essere intercettato) e Melo più di Sissoko garantisce qualità. Forse meno regista nel senso puro del termine, ma più duttile. Bene nel rombo come vertice basso, ottimo in un 4-3-3 tutto muscolare, con Marchisio e Sissoko ai suoi lati. Ferrara ha l'imbarazzo della scelta, soprattutto ha un doppione per ogni ruolo. Situazione perfetta per gestire una stagione che deve essere per forza di cose esaltante. Unico neo, che ancora non capisco: Felipe Melo raggiungerà i bianconeri tra tre settimane, per recuperare dalle fatiche della Coppa delle Confederazioni. Nella sua condizione, visto che domani inizia il ritiro, volerei già adesso a Torino.

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martedì 7 luglio 2009

Qualcuno stacchi il microfono di Galliani

Io cazzate così grosse non ne avevo mai sentite. Le ultime stronzate di questa portata mi pare di averle ascoltate dalla bocca di Moratti quando disse di aver vinto 7 scudetti di fila, o 8, boh, tanto i conti li fa lui. Galliani, quello che ordinava di abbassare le bandierine agli assistenti dell'arbitro (telefonate originali, con la sua vera voce, disponibili al pubblico), parla di concorrenza sleale. Attacca il Real Madrid che lo ha letteralmente preso per il culo. Attacca pure la Spagna intera per tenere un profilo alto sul piano delle tasse per gli stranieri. Cioè, Galliani intende dire questo: mio padre paghi il doppio delle tasse, così il nanetto può di tutta corsa alleggerire le tasse per gli extracomunitari milanisti, di conseguenza Galliani può andare in Brasile a comprare altri 6/7 talenti e offrirgli ingaggi più alti. Non so se mio padre accetterà una simile proposta.


La cosa bella è che tra i giornalisti nessuno ha fiatato. Almeno non si è sentito nel video nessuno che lo mandasse affanculo. Cerchiamo di essere seri, per cortesia. Ci sono persone che pagano per vedere Milan, Inter e Juve e prendono in un anno quello che questi signori prendono in un giorno (stipendio di Ibra o di Pirlo). Oltretutto, così dicendo il signor Galliani ha svelato il reale interesse che i calciatori hanno avuto per il Milan e le grandi squadre italiane: soldi soldi soldi, solo soldi.

Concorrenza sleale è un termine troppo forte. Eppure non deve essere intesa solo su termini economici, quanto in termini di esperienza e lavoro. La cantera blaugrana è la più pregiata. In Italia a parte la Juve e i cosidetti piccoli-medi-club, nessun altro settore giovanile è così ricco di talenti. Dico la Juve non perchè sono juventino, ma perchè i nomi sono leggibili su tutti i quotidiani nazionali e basta farsi un giro per le rose della Serie B. La Fiorentina è un altro vivaio importante, l'Atalanta è storicamente sorgente di talento.

Sempre Galliani dimentica quanto ha pagato quel bestione di 17 anni. Il retroscena è il seguente: lo scorso anno venne bocciato e costava solo 50 mila euro. Oggi il suo prezzo è salito del 500%. Sì, è proprio concorrenza sleale: i nostri dirigenti pirla, contro i geni di Barcellona e Manchester. A proposito di Manchester: altri due talenti sedicenni di casa nostra si trasferiranno a fine luglio in Inghilterra, agli ordini di Sir Alex Fergusson. In Italia questi due sedicenni sono stati quasi scartati dalle big italiane. E' proprio concorrenza sleale. Un'altra conferenza stampa simile e ci buttano fuori dalla Champions.

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