venerdì 30 ottobre 2009

Vilipendio alla FIGC: accusa a Blanc

Ho letto e riletto più volte, ma alla fine non capisco nulla. Non ci capisco proprio nulla. Allora Blanc, pronti e via da Presidente, è già denunciato per vilipendio alla FIGC. Come è potuto accadere che in meno di un'ora dall'insediamento un Presidente riceva già una sorta di avviso di garanzia? Poi mi accorgo che siamo in Italia, che siamo nel campionato italiano e allora il motivo balza subito agli occhi di tutti.


Blanc, neo Presidente della Juve, risponde ad una domanda tacita: ma se si riuscisse a vincere lo scudetto? Risponde lui: "indosseremo la terza stella con un asterisco!". La risposta più ovvia e naturale. Invece proprio queste cinque parole fanno scattare l'avviso e la denuncia. Parole offensive nei confronti della FIGC e addirittura istigazione alla violenza. E' tutto scritto e non sto inventando nulla.

Sostanzialmente si dice che Blanc sta inneggiando alla violenza. Sta ovvero scatenando i tifosi contro le forze dell'ordine nei prossimi match di campionato e addirittura ci sarebbe un'accusa di vilipendio. Il cartello Scherzi a Parte non c'è, quindi è tutto vero.

Ragioniamo. Nel 2006 il duo moratti-tronchetti provera scrive un paio di intercettazioni (Tronchetti è il capo Telecom e il mandante di queste e migliaia di altre intercettazioni - evidentemente abusive e senza alcun motivo d'esistere) e fa scattare una indagine. Il piano è far fuori la Juve e servono uomini seri: Borrelli e l'uomo uscente dal CdA nerazzurro Guido Rossi. Quest'ultimo senza aspettare sentenze fa giocare subito inter-Roma. I giornali di mezzo mondo lanciano la domanda "come mai non c'è la Juve?". Lo scopriranno due settimane più tardi, con una sentenza preconfezionata che addirittura la Cazzetta-Rosa si vanta di aver fatto ammorbidire, per evitare alla Juve la Serie C. Accendiamo un cero alla Cazzetta e al tifoso nerazzurro con tanto di tessera d'onore nonchè direttore di quella Cazzetta Rosa. La Juve finisce in B, con scudetti revocati: due. Lo scudetto finirebbe nelle mani del Milan che è però è indagato come la Juve e finisce a -44 punti. Sufficienti, ma guarda un pò, per soffiare il posto Champions all'Empoli. Lo scudetto finisce allora alla terza classificata che a quanto pare non parla mai a telefono: c'è giusto qualche telefonata del più forte terzino della storia italiana che però si macchia di parecchie cose. Taciute, nascoste, dimenticate. Ma c'è di più: anche questo scudetto per via di falsi in bilancio, passaporti fasulli e via così, dovrebbe finire per logica al Chievo. Niente: se lo tiene l'inter che se lo cuce sul petto. Addirittura vorrebbe pure il secondo tolto alla Juve, ma quello no. Ne seguiranno altri, falsi come il giornalismo di Emilio Fede, ma verranno conteggiati. Mentre alla Juve talvolta attribuiscono 29 scudetti, altre volte 27, altre ancora 29 con asterisco. Non c'è nessuno in Europa che non risconosce la cifra 29: leggere i giornali prego e sentire le interviste. Ce ne sono un paio di Fergusson interessanti.

Ora Blanc ha espresso semplicemente quello che viene più naturale pensare: gli scudetti sono 29 se l'inter si è cucito addosso un tricolore bianconero. In realtà io aggiungerei pure il campionato di B, tipo appunto una sorta di B grossa sulle spalline. Quindi farei 29+B, tipo. Ma soprattutto: per quale mistico motivo la vittoria (chissà quando verrà poi) del prossimo scudetto non dovrebbe essere conteggiata come 30esima? Anzi, qualcuno si chiede se la squadra di Capello... vabbè storia vecchia.

Ma, e chiudo, il problema è il seguente e non c'è verso di eluderlo: si sta facendo casino per uno scudetto che arriverà nei prossimi anni, allora perchè iniziare a litigare adesso? Se pensassi ad una sorta di avvertimento mafioso nei confronti della Juve e una sorta di destabilizzazione mentale dell'ambiente, sbaglierei di molto?

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L'esplosione di Giovinco

L'esplosione di Giovinco può essere spiegata in molti modi. Attraverso diverse analisi. Possono testimoniarlo in tanti: a parte pochi farabutti, la stragrande maggioranza di tifosi bianconeri ha sempre voluto vederlo in campo, pronto per liberare il proprio talento, in modo sereno ed efficace. Cioè nelle posizioni che più gli competono. E fin qui ha dimostrato alla grande che in una Juve così forte c'è spazio e ci sarà spazio per Giovinco. L'ha dimostrato in assenza di Diego da trequartista puro, l'ha ancora dimostrato esterno sinistro, in appoggio alla punta.


Partiamo dalla posizione. Per dovere economico - ed è una barzelletta - e per dovere oggettivo il posto di regista avanzato spetta a Diego. Mentre però i giornali vogliono far credere che tale scelta trovi motivazione nei 24 milioni spesi, la realtà è differente: quella posizione è cucita apposta per i piedi e la testa di Diego. Che da fermo può far girare la squadra meglio di Giovinco. Detto fatto contro Maccabi e Samp. Giovinco invece ha bisogno di liberare la sua corsa e il suo dinamismo, magari lanciato proprio da Diego (da rivedere il gol del 3-0: filtrante di Diego, assist di Giovinco per Camo). E allora Ranieri? Ranieri lo impiegava poco e male, facendolo giocare più da centrocampista che da trequartista o attaccante. Due volte l'ha inserito in quella posizione: contro il Bologna e contro la Roma. Il risultato è stato in entrambi i casi 4-1 per la Juve, ma soprattutto tutta la Juve ha beneficiato delle giocate del genietto. Aveva pure dimostrato con Ranieri di poter fare il vice-Del Piero contro il Lecce: punizione spettacolo e partita vinta. Ma Ranieri non ha mai puntato su di lui. Nè per esempio su Palladino che i tifosi genoani si stanno coccolando e godendo. Alla faccia della Juve verrebbe da dire.

La seconda motivazione dell'esplosione definitiva di Giovinco risiede nella personalità che è solo dei grandi. Maturità e personalità. Maturità nell'assecondare i propri desideri e trovare la giusta soluzione per sè e per la propria carriera. Ha preteso a 21 di restare alla Juve ottenendolo e adesso sta guadagnandosi onori e rispetto. Personalità: quella che spara in faccia a Mannini che vorrebbe intimidirlo. Quella che gli permette di arretrare per andare a rubar palla a Cassano e rimproverarlo per essersi lasciato andare a terra, quella che per esempio gli permette di allontanare Diego dal punto di battuta per calciare una punizione dal limite.

La terza motivazione è la gestione logica di un gruppo formato da senatori in là con l'età e di giovani che la Juve non ha pagato e comprato a peso d'oro, ma che ha cresciuto in casa. Per citare solo quelli che adesso giocano in pianta stabile: De Ceglie, Marchisio, Giovinco. E altri potrebbero ancora rientrare alla base: Palladino, Criscito, Ekdal, solo per citarne alcuni. Politica verde, politica di gestione economica intelligente.

E adesso che succede? Se rientra Del Piero? Come Ferrara gestirà il gruppo? Queste sono le domande provocatorie di certa stampa. La risposta l'ha data Ferrara costantemente: "Gioca chi sta meglio e chi meglio si adatta al contesto della partita da disputare". Senza guardare in faccia nessuno, tipo Amauri-Iaquinta in coppia in panchina.

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giovedì 29 ottobre 2009

Ferrara indovina le mosse: Juventus-Sampdoria 5-1

Semplicemente una partita perfetta, derivata da scelte perfette e una condizione mentale tale da poter abbattere chiunque. Molti tifosi alla fine del match, contro la squadra rivelazione della stagione fin qui, si sono chiesti: per quale motivo non aver tenuto questo passo dall'inizio?


A Ciro Ferrara vanno i meriti di questo strepitoso successo. Perchè non è tanto il 5 a far felice la tifoseria e il pubblico tutto. No, non è quel numero. Ma è la forma e il contenuto di questa partita a mettere paura a tutti quanti. E' un voto altissimo quello che si merita tutta la Juve. La prestazione è sostanziosa, altamente spettacolare. Tanta, ma proprio tanta classe in campo, dosata nella misura giusta con una cattiveria pari a quella a inizio stagione. Proprio le motivazioni e la voglia di ricevere applausi dal proprio pubblico hanno spinto gli undici in campo a sigillare una prova magnifica.

La chiave - a mio modo di vedere - della riscossa Juve da Maccabi, passando per Siena, è una soltanto: l'inserimento in pianta stabile di Sebastian Giovinco. E il cambio di modulo. Troppi i fattori a favore del 4-2-3-1 che io ho tanto sognato da inizio stagione. Troppa qualità per tenerla in panchina, troppe variabili pazze per non tentare simili successi. Il terzetto alle spalle di Amauri non è mai stato intuito dalla Samp. Giovinco sulla sinistra e Camoranesi sulla destra hanno fatto quello che volevano, con qualità e quantità. Rientrando molte volte a coprire, a tenere la squadra corta e compatta. Camoranesi in particolare ha giocato poi a tutto campo, perchè spesse volte veniva al centro lasciando la corsia destra libera per Grygera. Giovinco viceversa si è alternato molte volte con Amauri, restando l'uomo più avanzato. Diego in mezzo, se gioca così, è un fenomeno e gli manca solo il gol. Ogni punzione in avanti battuta da questo "piccolo" talento è praticamente una palla-gol. Un destro magnifico che infiamma ora Camoranesi, ora Amauri, ora Giovinco. Palla al piede non lo prende nessuno e obbliga l'avversario al fallo. Regista avanzato e faro insostituibile.

Con questo modulo Amauri ha molto più spazio. Mentre per qualunque altro attaccante l'isolamento è sinonimo di stanchezza, di corse a perdifiato, di appannamento, per Amauri con 38 di febbre è lo schema preferito. Chilometri macinati come fossero noccioline, una serie di scontri ad alta quota da far impallidire un caccia da combattimento, tanta tecnica e classe. Si diceva che non segnava, che aveva perso la via della rete. Ne fa due e ne potrebbe fare almeno altri due. Serve l'assist per Chiellini, si batte, copre e rilancia. Voto 8. E c'è ancora chi non è convinto della sua utilità alla causa azzurra.

Sissoko più Melo significa cerniera salda, chiusa, forte. Menano chiunque passi la linea di metà campo. Lunghe leve quelle di Sissoko, forti gambe quelle di Melo: fisicamente non hanno eguali. Reggono in due un reparto solitamente formato da quattro, senza alcuna fatica. Insieme sono devastanti. Si alternano in mezzo per la costruzione del gioco e la qualità migliora di partita in partita. Poche sbavature, tutte dell'esuberante Melo, ma ci piace così. E dire che non sono al massimo della condizione. E dire che Melo giocava con una minidistorsione alla caviglia. Immaginare, prego, Melo e Sissoko al 100%. Pure Poulsen sta dando un contributo importante.

La difesa è da 8. Ah, è quella che Lippi porterà ai mondiali, per inciso. E poi il destino beffardo vuole che proprio la difesa di Ferrara e Lippi annulli Cassano, grande concetto su cui si fonda la feroce critica (quanto inutile e inconsistente) contro lo stesso CT della Nazionale. Contro la coppia più bella del nostro campionato, e più pericolosa, Cannavaro e Chiellini dominano e basta. Nessuno spazio per Cassano, sempre raddoppiato. Un solo spazio per Pazzini che insacca di testa: un gol bellissimo, ma la partita era chiusa già da tempo. Probabilmente è questa l'unica nota stonata della gara. La Samp bellissima e padrona delle fasce viene abbattuta dalle giocate di Grosso, Grygera, Camo e Giovinco.

Il 4-2-3-1 è il modulo che fin qui ha destato più clamore. Positivo, si intende. Permette di portare in avanti una quantità di palloni poi giocabili con qualità. Grazie a piedi meravigliosi. Le incursioni di Giovinco sono letali e costringono la fascia destra avversaria a stare molto bassa, ad andare al raddoppio. Arrivano finalmente molti cross: da Camoranesi, da Giovinco (due assist fantastici per Trezeguet che spreca), da Grosso e Grygera. Il modulo permette poi a Ferrara di gestire di conseguenza il risultato proponendo cambi offensivi o mosse a difesa del risultato. Per esempio ieri sera Ciro ha inserito Trezeguet per Amauri e poi con De Ceglie e Poulsen ha riportato il centrocampo a tre (Camo vicino ai due di centrocampo), con Giovinco un pò più basso. Juve coperta, Juve che non ha più rischiato nulla. In questo si vede la competenza di Ferrara. In crisi di uomini sì (ne mancavano 7 ieri), ma le idee e l'organizzazione possono sopperire efficacemente: cioè la grande critica a Ranieri lo scorso anno.

A proposito di Ranieri. Si era permesso di dire che alla Juve comandano i tifosi ripescando il caso Stankovic. Bene. Un sondaggio ha praticamente definito quanto segue: "Se Stankovic significasse scudetto, lei lo avrebbe preso?". Risposta: "Meglio la Serie C!". Una risposta per la verità non uguale, molte altre persone hanno risposto "meglio la B!", ma la sostanza è una sola e cioè la seguente. Non si tratta di andare a prendere un giocatore come Davids per farne il miglior incontrista al mondo. Dopo Calciopoli significava andare a prendere un giocatore che aveva sputato sulla maglia della Juve, che aveva alzato al cielo scudetti mai vinti. Il discorso quindi era ben diverso. Ranieri probabilmente non ha mai veramente intuito l'ambiente bianconero. La risposta di Ferrara mi è sembrata interessante: a metà tra un rimprovero e un'analisi attentissima del contesto storico. Ecco: rimprovero come quello più volte fatto alla squadra ottenendo lo scossone di ieri sera e analisi come quella eseguita sulla rosa per costruire quel meraviglioso 4-2-3-1. Grazie Ciro, continua così!

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mercoledì 28 ottobre 2009

Fuori anche Amauri, Ferrara lancia Trezeguet

Non c'è Amauri. In panchina va Immobile, in campo Trezeguet. Ora sì che siamo completamente nei guai. Stavolta mi pare che si sia toccato il fondo perchè la formazione schierabile con chi è fuori forse sarebbe più competitiva rispetto a quella che scenderà stasera. Melo giocherà col tutore alla caviglia, Sissoko sta riprendendosi, Giovinco, Diego e Camo saranno chiamati agli straordinari. Leggendo la panchina mi viene da piangere. Che peccato!

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Un'ambulanza per Zenga!

Hanno dimenticato di far vedere il cartello "Scherzi a parte!", perchè solo così si può spiegare una conferenza stampa che nemmeno alla neuro prenderebbero sul serio.


Si parte con questo concetto assai difficile da capire. "Io non ho proprio come concetto il fatto di dire vado a San Siro a vincere! Io vado a San Siro per fare il massimo, per ottenere il massimo." Ora di massimo nel calcio c'è la vittoria che infatti poi è costretto a pronunciare. Ed è la prima grande stronzata detta.

Poi si lancia in una leccata che Emilio Fede ci è rimasto malissimo. Zenga dà una leccata a Mourinho pazzesca ergendolo a chissà quale eroe storico che ha vinto contro tutti. Ma con chi? Con una squadra costruita per la Champions a suon di milioni a Londra e poi cacciato via? O con una inter falsa?

Infine si candida per un posto sulla panchina, ma dice chiaramente che Mourinho ci rimarrà per molti anni, almeno quaranta perchè ne servirebbero quaranta per sfiorare la Champions. Che poi è anche comodo un simile contratto: quanto fa 40 anni per 11,5 milioni di euro annuali?

Non faccio riferimento alle supervittorie in Romania e Bulgaria e Macedonia, credo!

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martedì 27 ottobre 2009

Perdite per 155 milioni di euro!

Proprio non riesco a capire. Io ho risparmiato qualcosina e ho comprato un pò di cosette, lavorando. Mentre qui le cifre che escono fuori sono semplicemente pazzesche. E vorrei capire se tali cifre e tali bilanci vengono poi ripianati sul serio. Cioè: tasse ok? Falsi ok? Tutto a posto? No perchè la gente comune se sbaglia a pagare le tasse viene incarcerata. O le aziende chiudono.


Il Signor (scusate la s maiuscola) moratti stacca 155 milioni di euro in un colpo solo. Per ripianare il bilancio. Direte voi: in 20 anni ha perso 155 milioni di euro. No, è solo per il 2008/2009. I miliardi fin qui persi non si contano più. Di anno in anno. Proprio loro, la banda degli onesti e dei professionisti. E pensare che 900 milioni di euro sono stati spesi per 4 scudetti di cui 2 di cartone e di due finti. Poi tutti se la prendono col Real che però di contro risponde con campagne di marketing da paura.

E' tutto in regola? Passaporti, bilanci, regole? Ehhhhh, sì sì tutti tranquilli. Magari riusciamo pure stavolta a far pagare la Juve.

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domenica 25 ottobre 2009

Siena-Juventus 0-1 Ancora il cobra

Nessuno è contento per la prestazione. Soprattutto io sono abbastanza irritato per il fatto che quel 4-2-3-1 che aveva convinto è stato messo nuovamente da parte. Mi è piaciuta - parecchio - la scelta, se volete un pò masochista, di lasciare in panca Iaquinta per tutto il match: altra lezione per far capire che qui la protagonista è la maglia e l'intero team. Troppa aria e troppe luci possono dare alla testa. Trezeguet ancora in campo, ma poco e male servito. Amauri sembra in un certo senso rinato e soprattutto gioca più vicino alla porta.


La prestazione non è eccellente, semplicemente non è nemmeno ottima. Appena sufficiente. Buono l'impegno. Ma il continuo cambio di modulo rischia di far saltare la squadra. Questo è l'unico neo in questa domenica. A parte la critica, in realtà il ritorno al 4-3-1-2 è dettato da un unico fattore: gestione dei cambi e infortuni. Tiago è pronto al rientro, Melo non poteva rifiatare, Sissoko doveva stare fuori. Con Marchisio ai box allora era naturale tornare con un centrocampo un pò più coperto, con De Ceglie più vicino alla linea dei tre che alla trequarti. Riposo pure per Grosso, ma Molinaro non sfrutta l'occasione. Si deve sbattere Paolino sulla fascia, mentre quello là resta un oggetto misterioso. E dire che Ranieri lo aveva presentato bene all'inizio della sua avventura, preferendolo a Criscito che venne poi dirottato a Genova.

Bocciatura sonora pure per Grygera: stavolta esce per aver svolto male il compito. Fuori Zebina, Caceres è l'unica pedina sulla destra. La Juve non può non-tornare sul mercato alla ricerca di un vero terzino destro: giovane, ma già pronto. Caceres può comunque crescere con calma, magari provando ad imparare un ruolo che può ricoprire tranquillamente vista la corsa e la resistenza. In particolare la rapidità potrebbe tornargli utile in quel ruolo. Da verificare il piede in fase di cross. Con Camo in campo è tutt'altra storia. Lo sa Ferrara che intanto ha completamente recuperato il rapporto con Diego - ammesso che tale rapporto sia stato anche solo per un attimo in bilico. Zizou Zidane impiegò cinque mesi per capire il calcio italano e anche in quell'anno Marcello Lippi fece gli straordinari per trovare schema e tattica idonea a quel gruppo. Senza cadere in parallelismi ora ridicoli, Ciro sta tentando ugualmente di capirci di più sul gruppo, sulla rosa e sui veri ruoli. E bene fa a riprendere Trezeguet la cui sparata però non è confermata. In fondo mi aspetto questo: David ha certamente detto "che una Juve con una punta non l'aveva mai vista", ma non è stata riportata la frase che era del tipo "per un attaccante avere tre uomini assist è divertente". Giochi di stampa, saranno mica di sinistra???

Nel frattempo Mocio-Vileda torna al gol. E' il secondo, pochini per un bomber o presunto tale. Di certo se rimane più vicino alla porta la cosa fa bene alla Juve. Inoltre il problema più grosso è che troppe volte gli attaccanti ricevono palla spalle alla porta e mai in corsa verso la porta. Su questo Ciro deve lavorare.

Come successe a Napoli, a 5 minuti dal termine entra Sissoko, esce Diego. Qualcuno ha sollevato il dubbio: ma perchè se la presero con Ranieri e ora con Ferrara nulla? Risposta banale: perchè a Napoli l'ingresso di Sissoko per un centrocampista non serviva, inoltre era stupido rischiarlo ben sapendo le sue precarie condizioni. Mentre adesso Sissoko deve recuperare forma e aumentare il minutaggio e la mossa è stata fuori-il-trequartista-dentro-il-centrocampista a proteggere squadra e difesa. Cosa effettivamente avvenuta. Capisci la differenza?!

Certo viene da chiedersi: ma mercoledì questa Juve quanti gol prenderà? L'over alla Snai è obbligatorio e certezza. Forse MisterGigi potrà dare una mano a Ciro, ma se là davanti non si svegliano e sulle fasce non si corre, contro la Samp sarà durissima. Brutto pensiero per chi doveva lottare per il titolo. Ma tant'è, l'onestà intellettuale alle volte viene poi premiata. Quest'ultima frase è inaccessibile per chi tifa quelli vestiti di nero, azzurro e un coso tricolore finto come BabboNatale nel giorno di Pasqua.

P.S.
Eppure qualcuno l'aveva detto: quello lì è un falso playmaker, molto più a suo agio quando può giocare liberamente, magari in un centrocampo a 5 o a 3. Poco dinamismo, però tecnica e visione di gioco. Deve crescere fisicamente e deve accumulare esperienza. Bisogna seguirlo con attenzione questo Ekdal. Qualcuno però l'aveva detto in tempi non sospetti.

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sabato 24 ottobre 2009

Murigno vergognati!

Prendendo per il culo per ben due volte il proprio presidente, il signore murigno ha rosicchiato ben 11 milioni di euro all'inter. Perchè due volte?

  1. nessuna squadra di buon senso e di livello alto lo aveva mai cercato, tanto meno il Real che aveva bisogno di gente seria e davvero in gamba;
  2. aveva esplicitamente detto di non essere un pirla salvo poi dimostrare il contrario.
Comprato e pagato profumatamente per far rivivere all'inter le magnificenze dell'anno 1962 (anno più anno meno) le figure di merda internazionali verso cui ha trascinato l'italia intera non hanno precedenti. Un anno senza vittorie, ma soprattutto una serie di risultati umilianti contro squadre di modestissimo peso internazionale (quale il girone dello scorso anno e quale lo stesso Rubin che fino a 4 anni fa militava nelle serie inferiori). Senza anima, né cervello i nerazzurri si apprestano a tre match di Champions decisivi.

Intanto murigno non si smentisce e continua il suo mostrarsi in modo puro, da pirla. Scuciti tanti soldi al presidente e incapace di splasmare i giovani o recuperare i propri giocatori (tipo Quaresma per esempio pagato 30 milioni di euro) se la prende proprio con i giovani. Dice "pensano solo ai soldi e alle Ferrari". Parla lui che ha la Maserati e che sui soldi ha puntato una intera carriera? A murigno: ma vaffanculo!!!

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I meriti di Ferrara

Il problema più grosso è non avere tutti a disposizione. Sarebbe stato bello per esempio dar fiato a Melo e Sissoko per mercoledì schierando Tiago e Poulsen, con Salihamidzic largo a destra nel vecchissimo ruolo "tedesco" e De Ceglie a sinistra, con Giovinco a dar fiato a Diego in mezzo. Invece le scelte sono inevitabili. Sissoko riposerà perchè la logica lo impone, Melo sarà regolarmente in campo a confermare una struttura fisica impressionante, Diego è intoccabile, Camoranesi giocherà per mancanza di alternative e a sinistra c'è il ballottaggio tra Giovinco e De Ceglie. Fra i due litiganti la dovrebbe spuntare però Iaquinta, a fare il laterale come in Nazionale (di qualche tempo fa). In avanti Amauri per mancanza di alternative: infatti si ferma per qualche giorno Trezeguet. Dietro Legrottaglie troverà spazio al posto di Cannavaro. A destra Grygera sembra in vantaggio su Caceres. Grosso praticamente sta diventando intoccabile, però così non va.


Ferrara ha le idee chiare tanto che è possibile già fare la formazione. Una statistica lanciata dal Corriere dello Sport dà conferma a Trezeguet del suo pensiero: mai una Juve a una punta sola. Il fatto è che si dimentica del ruolo-libero di Del Piero, che punta lo è come trequartista, regista avanzato. E non ha pari grado in nessuna parte del mondo. Assenza che è pesata come un macigno. In ogni caso Ferrara dimostra coraggio rinnegando seppure temporaneamente quello che era il progetto iniziale. In realtà anche questa è una bugia. D'accordo sul rombo, ma moltissimi quest'estate non avevano escluso l'utilizzo dei due mediani a copertura di un quintetto offensivo, come sta accadendo adesso. Al di là dei numeri è l'interpretazione che è leggermente cambiata. Squadra più distesa sul largo, cioè con due ali vecchio stampo a presidiare le fasce, un trequartista e un attaccante. Posizioni in grado di ricoprire meglio il campo in larghezza, punto chiave della buona prestazione offensiva contro il Maccabi. Punto dolente nelle sofferenze precedenti in campionato. Specialmente contro la Fiorentina dove Vargas aveva acceso più di un allarme. Ecco perchè a Ferrara vanno i meriti di coraggio e di intelligenza. Ed è pure questo il più grosso rimprovero che la Juve ha lanciato lo scorso anno nei confronti di Ranieri: l'idea di non poter sperimentare quando ce n'era di bisogno!

A proposito di infortuni la tabella recuperi è intrigante: tutti pronti per metà novembre, tranne il solo Brazzo. Marchisio ne ha ancora per poco meno di due settimane, qualche giorno per Tiago, due settimane per Del Piero. Obiettivo: raggiungere una buona condizione per il giorno 5 dicembre 2009. Intanto prendiamoci altri tre punti.

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venerdì 23 ottobre 2009

Cambio di modulo definitivo?

Piace il 4-2-3-1. Piace il ritrovato Giovinco, semplicemente meglio sfruttato in quella posizione, tipo quella ricoperta in Nazionale Under 21 con Casiraghi, quando impressionò tutti nell'Europeo e nell'Olimpiade. Piace pure il fatto di poter contare su tre inventori e cioè Giovinco, Diego e Camoranesi. Magari c'è da capire quali siano le possibili alternative sull'esterno. Iaquinta potrebbe fare il doppio ruolo: esterno d'attacco e punta. Amauri è perfetto per ricoprire il ruolo di boa centrale e Trezeguet è la sua prima alternativa. Del Piero potrebbe tornare utile come finto trequartista, magari spostando Diego un pò sulla sinistra con licenza di accentramento, alternandosi col Capitano per andare avanti.


Certo mancano le spinte dei terzini. Ferrara sta insistendo su Grosso, ma così facendo rischia di dimenticarsi di De Ceglie, uno dei migliori nelle incursioni e per dinamismo. Dall'altra parte Grygera deve sopperire all'assenza di Zebina, con Caceres che non pare tagliato per fare l'esterno, benchè a Torino sono convinti di poterlo plasmare da esterno.

A centro le spalle sono ben coperte. Il rientro di Sissoko è perfetto per ripartire con risultati e gioco. Melo può riprendersi con tranquillità perchè Poulsen garantisce un minimo di prestazione, mentre Tiago è già pronto a rientrare. Marchisio può guarire con calma. Anzi, deve fare in fretta perchè c'è bisogno della sua intelligenza tattica e della sua forza lì in mezzo. In difesa ruoli e giocatori sono perfetti, i meccanismi meno.

Ferrara ha comunque dimostrato grande intelligenza, non nascondendosi nemmeno davanti le telecamere. Ha lavorato bene la scorsa settimana e i frutti si sono visti mercoledì sera col cambio di modulo - studiato insieme ai giocatori, come capitava ai tempi di Lippi e di Ancelotti nel Milan - e con un cambio di mentalità. Punizione per Amauri e Iaquinta che dovranno subito dimostrare di aver capito. Chance sfruttata per Giovinco. Ripresa di condizione e serenità per Diego e Melo. Alzi la mano chi avrebbe scommesso su un non-giallo per Felipe l'altra sera in Champions!

Arriva così il tempo di Siena. La Juve non può mancare altri tre punti per non perdere tranquillità. Magari Ciro riproporrà il 4-2-3-1, ma a quel punto si pone un problema: come gestire i tre attaccanti? E quali alternative fra i trequartisti?

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giovedì 22 ottobre 2009

Juventus-Maccabi 1-0 L'Analisi

Chiariamo subito una cosa, tanto per star tranquilli: nessuno è pienamente soddisfatto del gioco. Né io che sono uno tra i milioni di tifosi, né Ferrara che è l'allenatore, né i giocatori sui visi dei quali si può leggere un pò di rabbia e delusione. Però i ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Abituati ad un 4-4-2 militare da ben 20 anni, cambiare sistema ad agosto non è cosa semplice. Soprattutto se poi si considera che un paio di giocatori fondamentali sono nuovi: da Melo a Diego, dallo stesso Giovinco a Poulsen, passando perchè no da Marchisio a Caceres. In senso assoluto siamo messi meglio rispetto allo scorso anno. C'è finalmente un pò di sperimentazione.


Decisiva - a mio modo di vedere - la scelta di inserire Giovinco: cosa che Ranieri non aveva mai fatto lo scorso anno, se non dietro pistola puntata col Chelsea a gara però compromessa. E poi col Bologna e a Roma dove avevamo visto uno Giovinco super. In parte l'abbiamo rivisto ieri sera, e però io lo dico da inizio campionato, anzi da inizio stagione. Vale la pena provare i due folletti appena dietro una punta forte e mobile tipo Amauri o lo stesso Iaquinta. In modo da dare liberi movimenti a tutti (immaginatevi il dinamismo di Iaquinta o lo stesso Amauri) e sfruttare i piedi buoni e le incursioni della Formica Atomica, di Diego e dei centrocampisti. Già perchè il recupero di Sissoko è fondamentale e lo si sta notando: più recuperi, reparto un pò più coperto. Certo non si possono chiedere gli straordinari a Momo dopo 7 mesi di inattività totale.

Le critiche a Ferrara sono gratuite in molte circostanze: non ha osato la seconda punta, hanno scritto i giornali. Primo: Sissoko era sulle gambe già a fine primo tempo. Due infortuni hanno letteralmente spiazzato Ferrara. Il cambio di Trezeguet era obbligatorio per ridare fiato in avanti. Probabilmente ci sarebbe stato un cambio di Diego o Camo per rinforzare il centrocampo a vantaggio acquisito, ma bene ha fatto Ferrara ad aspettare quasi fino all'ultimo.

Lamentarsi non serve, però ogni tanto bisogna ricordare quel che accade. Il gioco violento non può essere tollerato e la Juve lo ha subito. Avevo paura di una reazione di Camo o Melo - i giocatori più accesi sotto il profilo caratteriale - invece Ferrara dimostra di avere in pugno morale e testa dei giocatori. Il gioco verrà ed è fondamentale sperimentare.

Lo schema e il gioco dimostra pure come non esistono giocatori incompatibili se quei giocatori stessi hanno i piedi buoni. Diego soffre della mania di arretrare troppo il suo raggio d'azione. In realtà la sua intelligenza lo porta dietro poichè manca un centrocampista in grado di dettare il passaggio filtrante, tipo Xabi Alonso. Insomma un regista puro, tipo Pirlo. Però questi abbiamo e di registi a prezzo contenuto, in giro per l'Europa, non ne vedo. Ci sarebbe Fabregas, ma non è acquistabile. Si attende il ritorno di Marchisio e dello stesso Tiago (al di là di facili battute quella Juve giocava bene con Tiago in campo a fare il terzo di centrocampo). Intanto si va avanti con quello che c'è. Poco, perchè se si fa male pure Melo (uscito in lacrime) allora siamo davvero fritti, con Sissoko appena recuperato. Centrocampo azzerato: resta solo Poulsen!

Come annunciato Iaquinta e Amauri hanno scontato un turno punitivo. Troppo soli contro la Fiorentina, troppo egoisti. Lezione capita? Speriamo. Intanto di Trezeguet ci si può sempre fidare e questo per Ferrara è un bene, e sarà un bene pure per Iaquinta e Amauri che hanno capito finalmente che il posto assicurato, alla Juve, non ce l'ha proprio nessuno!

Veniamo a Buffon. Che dire. Pur riconoscendo la sua non esaltante stagione compreso infortunio, da agosto a ottobre è il re indiscusso dei portieri - ammesso che non lo sia stato. Mai giocatore fu così decisivo nella storia del calcio recente, ad esclusione di Maradona. Il gioco dei "quanti punti porta?" lascia il tempo che trova. Questo qui è un fenomeno e la Juve deve molto a lui. Ma come Buffon ha ripetuto: "mi pagano e mi pagano bene, per cui questo è il mio lavoro!". Come a smontare critiche che dovrebbero essere complimenti. La Juve non ha ricevuto la grazia, la Juve lo ha comprato a suon di milioni e se l'è tenuto stretto in mille circostanze.

Commovente infine il tentativo di Castagner di leggere un copione mal scritto. Pronti via c'è subito la critica a Melo e continuerà così per tutta la partita. Poi c'è Pistocchi che tenta in tutti i modi di screditare il lavoro di Ferrara sparando lì moduli, numeri, statistiche del tutto personali. E infine c'è Sacchi, questo mostro del linguaggio che conosce tre frasi, probabilmente lette in qualche libro ungherese degli anni 50: "bisogna comprare giocatori funzionali", "il pubblico vuole vedere bel calcio", "serve coesione e gruppo dirigente competente". Ripete in ordine sparso in tutti i suoi discorsi, senza tuttavia dare indicazioni precise su soluzioni. Ricorda troppo spesso un Milan costruito a fior di soldi (gruppo competente sì, ma se hai soldi infiniti e puoi acquistare chi vuoi, sfido chiunque a sbagliare mercato) e dimentica i tonfi di Madrid (sponda Atletico prima, sponda Real dopo e a maggior ragione), di Parma e di una Nazionale fondata sul suo vecchio Milan. Lippi è accusato dello stesso reato, con una grande attenuante: Lippi ha vinto da assoluto protagonista, mentre fu Baggio a portarci in finale. Questa però - direbbe Carlo Lucarelli - è un'altra storia!

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martedì 20 ottobre 2009

Ciro varia modulo e uomini

Probabilmente si cambia. A dimostrazione della competenza di Ferrara. Si cambia e dovrebbe avverarsi il mio personale sogno.


Il motivo - o i motivi, tanto è uguale - per questo cambio di rotta, anche solo temporaneo, sono da ricercarsi nel cammino poco edificante di queste ultime partite. E si commette un errore se si pensa soltanto ai pareggi. E' infatti l'atteggiamento della squadra che è parso scarico. E' l'equilibrio tattico che non ha retto. Perchè non c'è la Juve di Roma? Forse perchè la condizione non ha retto, visti gli infortuni a Melo (e nonostante tutto in campo), a Diego, a Marchisio. Cioè a quei tre che avevano garantito quell'equilibrio smarrito.

Si cambia e si cerca di giocare col modulo che può dare vivacità, magari togliendo un pò di forza. Si ha la sensazione che questa Juve sia sbilanciata in avanti. E allora bisogna irrobustire il centrocampo, potenziare le ali e tenere un bomber là davanti capace di metterla dentro e sfruttare il gioco offensivo dei trequartisti.

Non so se sarà questa la formazione di mercoledì sera, di certo Ferrara ci starà pensando. Un turno di riposo a Iaquinta e Amauri che fin qui hanno collaborato poco per il bene della squadra. Avanti con Trezeguet. Spazio a Diego liberato da compiti difensivi. Sissoko e Melo davanti la difesa. Camoranesi si riprende la destra con dietro Zebina. Il resto della difesa non si tocca. Qual è dunque la variante e la sorpresa? Potrebbe essere l'utilizzo di Giovinco nel ruolo di attaccante laterale, sulla trequarti, ma largo a sinistra. Non quarto centrocampista, il terzo a sinistra di 4-2-3-1 che pare disegnato apposta per gli uomini che ho elencato.

Due folletti a creare la superiorità (Camo e Giovinco), un trequartista-regista in grado di giocare a tutto campo, ma vicino alla porta avversaria (Diego), un bomber (Trezeguet) e 6 uomini a protezione di Buffon. In realtà in fase offensiva dovrebbero rimanere in 5 dietro, con uno dei terzini a fare il 5°, e l'altro terzino a spingere. L'avevo già immaginato un paio di settimane fa, ora Ferrara pare volerlo sperimentare sul campo.

E non è un caso se chi rischia il posto sono Iaquinta e Amauri. Troppo egoisti, poco collaborativi e così non va. Magari sarà solo un'esclusione a mezzo stampa e uno dei due domani troverà una maglia da titolare, intanto è bene passare alle maniere dure.

Come Chiellini ha ribadito "serve una scossa forte e subito", come l'anno scorso. Peccato manchi Del Piero. Un peccato davvero. Nel frattempo non c'è il Real, ma il Maccabi. Due carature diverse. La Juve in questo momento può buttare via qualunque partita, vedremo. Di certo non è più permesso né pareggiare né perdere. Dopo 1 mese senza vittorie una squadra che punta in alto o molla definitivamente e tutti quanti passiamo alla letteratura aspettando il mercato estivo, oppure...

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lunedì 19 ottobre 2009

Abete zitto e impara

Impara soprattutto a fare il manager. Impara a guardare il calcio. Questo grandissimo presidente che meriti non ha, solo demeriti, se la prende pure col calcio Grande. Se nella lista dei trenta non c'è nessun italiano un motivo ci sarà. O la pensiamo come a Berlusconi e gridiamo a chissà quale complotto contro l'italia e il nostro movimento calcistico. Oppure semplicemente facciamo autocritica e diciamo che i nostri giovani sono troppe volte sottovalutati e mai sfruttati appieno. Perchè altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui il Manchester viene a fare la spesa qui in Italia. O perchè Giuseppe Rossi se lo sono giocati all'estero e non in Italia, mentre per esempio noi stavamo a guardare Mellberg o Ricardo Oliveira o i settecento stranieri dell'inter.


Invece no. Siamo talmente stupidi da pensare al complotto. Eppure proprio Marcello Lippi - mai difeso da Abete - ha dimostrato tre anni fa che complotto non c'era e solo col lavoro e con le sue intuizioni si è riusciti a vincere un Mondiale quasi completamente meritato. Invece noi continuiamo a credere al complotto.

Basterebbe guardare le carte di identità dei giocatori che compongono squadre come Manchester (dove registriamo la presenza di un mostro sacro come Giggs), come il Barca (tutti i giovani nati e cresciuti in blaugrana e affermatisi in blaugrana), come lo stesso Bayern. Oppure basta guardare proprio alla Germania dove la Federazione ha dato vita ad un progetto interessante che ha subito portato vantaggi e vittorie. Perchè in Italia nessuno vi racconta delle vittorie delle nazionali "piccoline" tedesche in Europa e nel mondo. E si parla sempre a sproposito di quello che i grandi club europei combinano ai danni dei vivai italiani. Dimenticando però come quei vivai sono dimenticati per prima cosa proprio dai nostri club che non li sanno difendere. E' questo il nostro mondo, un mondo che si comporta con se stesso male e che cerca in una stampa discutibile un salvagente che però non può ottenere.

Quindi Viva Abete e povera Italia. Bla bla bla

P.S.
Molti dimenticano inoltre come il Pallone d'Oro non ha un valore assoluto, altrimenti Messi lo vincerebbe fino a quando non avrà smesso di giocare. Non è nemmeno un premio alla carriera come paventato da certi incompetenti (anche se qualche volta, 1996, lo è sembrato). E' semplicemente un riconoscimento all'anno appena trascorso, dove inevitabilmente pesano trofei vinti e competizioni giocate (anche se pare assurdo: in questo modo uno che partecipa all'Europe League è escluso dal poter vincere). Detto questo: mi indicate un italiano che nell'anno passato si è particolarmente contraddistinto? Domanda cui un paio di giornalisti hanno così risposto: Del Piero per la serie di punizioni, Gilardino per i gol in campionato, Cassano per le prestazioni in Serie A e soltanto in Serie A. Per il resto c'è Ibra, c'è Julio Cesar, non c'è ovviamente Buffon, non può esserci Totti, né Pirlo, né Boniperti che non gioca più a calcio.

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Ottava giornata, come è andata

Mezza scivolata della Juve e passo in avanti dei nerazzurri. Ma questo si sapeva già.


Più che raccontare quello che è successo si dovrebbe raccontare quello che sarebbe dovuto accadere. Per esempio non c'è la Samp in vetta. Per esempio la Roma che ha stracciato il Milan nel primo tempo ha lasciato per strada punti. A loro dire - Garrone e Ranieri - c'è qualcosa che non va. E dal loro punto di vista non hanno poi così tanto torto.

Per esempio. Se ci sono due rigori in una partita e tu vedi quello che-servono-trenta-replay-della-domenica-sportiva-e-ancora-non-si-capisce-se-Burdisso-prende-Nesta e non dai quello su Menez che più-solare-di-così-non-so-proprio allora è normale che Ranieri e Pradè vengano a dire certe cose al microfono. Poi considerato uno come Ranieri che negli anni bianconeri diceva sempre "non parlo dell'arbitro", la cosa può essere significativa. Anche Pradè in parte mi è piaciuto: "non veniamo mai a lamentarci, ma così rischiamo di passare per fessi!". La partita è andata come è andata, certo con quel rigore a favore di Dinho (quando mai l'avrebbe buttata dentro il brasiliano?) e certe decisioni discutibili a metà campo...

Di contro Garrone ne ha per tutti. Lancia accuse contro il Palazzo del Potere eppure si rivolge dalla parta sbagliata. Telefoni a Moratti piuttosto perchè l'unico team a guadagnarci da una penalizzazione doriana è proprio l'inter dell'onestissimo presidente. Prima la Fiorentina la scorsa domenica, ora la Samp. Per sua fortuna la Juve si è tolta dalla lotta per proprie mani. Eppure la Samp meriterebbe qualcosina. Ma non per chissà quali onori, ma per il semplice fatto che gli episodi ci sono e dovrebbero essere registrati. Tranne uno: quello di Pazzini è più un incidente che altro. Bisognerebbe anche avere una certa saggezza nel commentare gli episodi.

Anni fa, per questi stessi episodi, si sarebbe gridato allo scandalo e ci sarebbero state interrogazioni parlamentari. Adesso è tutto normale. Per fortuna che c'è la Champions...

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domenica 18 ottobre 2009

Juventus-Fiorentina 1-1 Lo scudetto è andato

Finisce qui la rincorsa per riprendersi il tricolore. Finisce qui perchè di motivi ora ce ne sono parecchi. Perchè molte attenuanti non hanno più motivo d'esistere. E perchè le domande senza risposta adesso cominciano ad essere numerose!


Cominciamo dall'elemento più importante in ogni sport: se vuoi vincere devi vincere. Per banale che possa sembrare, se non vinci con costanza e mantieni un passo deciso ci sarà sempre qualcuno che farà meglio di te. E allora una squadra che vuole vincere e che lo sbandiera (secondo grande errore) al vento non può permettersi di pareggiare a Genova, poi farsi riprendere dal Bologna, poi perdere a Palermo e poi pareggiare ancora con la Fiorentina. Non esiste nei modi in cui tutto ciò è successo. E la faccia di Ferrara ieri sera ha lasciato trasparire questo concetto - certo non lo dirà mai. E la colpa è in parte sua, ma tutto sommato questi giocatori ha, questa situazione deve gestire.

Le colpe di Ferrara non sono facilmente individuabili. Insomma alzi la mano chi - con Del Piero fuori e Sissoko indisponibile e un Molinaro in quelle condizioni - non avrebbe schierato la formazione di ieri sera. Forse pecca nel fatto di utilizzare poco Trezeguet e De Ceglie, di non osare di più con Giovinco, ma il problema non è di modulo o altro. Il problema è in una condizione un pò precaria di un'intera squadra. E di una condizione mentale a tratti indisponente. Perchè a Roma abbiamo visto una Juve magnifica e poi non l'abbiamo più vista? Perchè questa squadra segnava tanto e subiva poco e adesso serve solo capire a che minuto segneranno gli avversari? Perchè con tutte le occasioni create gli attaccanti non la mettono dentro? E sembrano giocare ognuno per sè? Qual è il male che frena Diego?

A questa Juve manca terribilmente un certo Alessandro Del Piero, l'unico giocatore al mondo capace di caricarsi sulle spalle il momento negativo e di trascinare la squadra fuori dal periodo critico. E' l'unico per esempio che là davanti prende palla e la congela trasmettendo sicurezza. E' l'unico che non gioca mai per sè, ma che distribuisce sempre le giocate, concetto che Amauri e Iaquinta dovrebbero imparare immediatamente. Paradossalmente l'unico cui non si può rimproverare nulla sembra essere Poulsen: quello può fare e quello fa con grande impegno. Strana la vita, no?

Così ad appena ottobre questa squadra si ritrova già con problemi grossi da affrontare e i soliti dubbi dal 2007 ad oggi, cioè dal dopo Deschamps: la vera Juve è stata distrutta da Calciopoli? Manca ancora un anno per poter tornare realmente competitivi?

Eppure ieri sera la partita ha dato precise indicazioni: serve il miglior Diego ancora troppo nervoso, serve un terzino destro e un centrocampista in grado di sostituire Marchisio, serve Del Piero là davanti. Quindi, per capire se il progetto dei 5 anni può davvero reggere, basta aspettare il rientro a tempo pieno di Zebina, di Marchisio e del Capitano. Nel frattempo Blanc può cominciare a preparare il nuovo stadio. Per il prossimo anno però!

P.S.
Questa bozza è già stata letta da un tifoso nerazzurro che però considero abbastanza intelligente. Sulla frase finale sembra abbia pensato "per 20 anni dovevamo fare una critica del genere a moratti, invece...". Grazie, ma lo sapevano già tutti!

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venerdì 16 ottobre 2009

Milan chiede risarcimento

Il Milan vuole essere risarcito. E non è uno scherzo. Come la prenderà il suo amico Obama? Una pedina fondamentale della panchina rossonera si è infortunato con la sua Nazionale e non potrà più partecipare alle partite del Milan per mesi 4. Galliani è infuriato. Ma nessuno ne ha spiegato i motivi.

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giovedì 15 ottobre 2009

Lippi e la Juve

Se c'è di mezzo la Juve... gli animi si surriscaldano. Senza nemmeno motivo. Un motivo - almeno secondo il mio punto di vista - valido. Il Corriere dello Sport titola con "Basta Lippi, l'Italia non è tua!". Il giornalista - ho esagerato? chiedo scusa - attacca il Commissario Tecnico perchè lo stesso c.t. ha attaccato la gente che anzicchè applaudire fino a scorticarsi le mani Gilardino ha invocato per tutto il match "Cassano, Cassano!". Due riflessioni.


Lippi non aveva alcuna intenzione di zittire il pubblico. Lippi ha ribadito come per ripetere l'impresa di tre anni fa serve il pubblico, un pubblico caloroso e vicino alla squadra, mentre questo comportamento infastidisce i giocatori. Conferme arrivano proprio dallo spogliatoio: prima De Rossi, poi Gila. Cassano semplicemente è stato messo fuori dal progetto, come successe a Baggio con Lippi alla guida della prima Juve. Risultato: Lippi ha vinto tutto con la Juve e tutto con la Nazionale. Eppure il pubblico è inferocito, eppure i giornali lanciano la campagna contro Lippi. Qualcuno mi indica il motivo per cui Lippi dovrebbe dire "sì, ok, avete ragione!". Al suo posto lascerei tutto e tornerei a Viareggio, tra mare e relax, magari sbattendo la porta dicendo "adesso provate a rivincerlo voi il Mondiale!".

Addirittura proprio ieri sera Lippi ha dato prova dell'estrema intelligenza del pubblico. Schierando per esempio alcune riserve che hanno steccato. Contro il Cipro. Conferma ulteriore come il suo progetto non possa prescindere da alcuni vecchietti che con lui hanno vinto il Mondiale. Perchè la classe, in fondo, non ha età.

Capitolo Juve in Nazionale. Qualcuno mi conta i giocatori italiani che militano a Milano, sponda nerazzurra? E non provate il trucchetto dei passaporti italiani: sappiamo bene che quei documenti sono falsi come i tricolori attaccati sulle maglie! Ora mi contate i giocatori italiani convocabili nel Milan! Poi aggiungete i vari innesti da Firenze, Udine, Genoa, Samp e poco altro. E contate infine gli italiani della Juve che da 100 anni costituiscono l'ossatura della Nazionale. E' questione puramente di numeri. A meno che si decida di mandare a casa Camoranesi e far giocare Pepe. Mandare a casa Chiellini e Cannavaro e affidarsi al solo Bocchetti. Mandare a casa Grosso e chiamare perchè no Abate. Lasciare Buffon e cambiare faccia con Marchetti. Di più: semmai dovesse riprendersi e giungere a giugno fresco e combattivo (come sarà) anche Del Piero potrà aspirare al ruolo di 4° o 5° attaccante per un solo motivo: se c'è da battere un rigore decisivo non si tira indietro e lo segna, se c'è da firmare gol pesanti è il primo della lista. A quel punto i bianconeri sarebbero 8 o 9 in campo, 4 o 5 in panca (considerando l'attuale CT più preparatori e tattici, escludendo per il momento Peruzzi). Domanda: siamo andati in B, abbiamo permesso ai bambini di giocare da soli e vincere (o assaporare l'impressione di vincere), qualcuno crede ancora che la Juve manovri tutto, perfino la Nazionale? Se la risposta è sì, ragazzi tifiamo Brasile che almeno ci divertiamo un pò! E poi si parla di unione...

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mercoledì 14 ottobre 2009

Totti e Cannavaro nel paese delle banane

Se Totti andrà in Nazionale allora sarò costretto a tifare Inghilterra.


Il rispetto delle scelte? E il rispetto del rispetto delle scelte? In una Italia malsana cambiare bandiera è un attimo. Ma confido in Lippi. Pure Maldini servirebbe a questa Nazionale. E magari Zoff, visto l'infortunio di SuperGigi. Ma hanno abbandonato il calcio e quindi la Nazionale. Circa 4 anni fa lo stesso discorso lo pronunciò Francesco Totti: voleva dedicarsi solo alla Roma. E che lo faccia fino in fondo.

Troppo comodo dopo tre anni e mezzo di sacrifici per tutto il gruppo, trovarsi a tavola senza aver né apparecchiato né preparato nulla. Sarebbe assai sconveniente per chi in questi anni quel posto se l'è giocato con grinta e lavoro. E non è nemmeno accettabile il discorso di una stampa sempre più sorprendente, in negativo però.

Questo signore, dati alla mano, ha saltato molte partite di qualificazione in passato, per infortuni più o meno veri, anzi molti dei quali inesistenti. Sia lui sia un certo Bobo Vieri. Mentre molta gente, tipo il Pirlo delle 70 partite stagionali, o un sempre attaccato Del Piero, o gente che poi in Nazionale ha rischiato infortuni vari (da Gattuso a Cannavaro, da Zambrotta a Toni), ha sempre risposto presente. Troppo comodo per il capitano giallorosso fare un passo indietro. Ne faccia tre avanti e si tolga dalle scatole.

C'è un sacco di gente in grado di sostituirlo, in grado di incidere di più: sul gruppo e in campo. Come proprio Lippi ha dimostrato nel 2006 e in parte in queste qualificazioni. Prima il gruppo, poi - e non ci sarà spazio - si potrà ragionare. Un pò di coerenza non guasterebbe.

Per esempio la stessa coerenza invocata con parolacce da Fabio Cannavaro. Prima dopato con immagini - mai qualcuno ha sottolineato come quel video fu un gioco? mai qualcuno oltre Cannavaro ha tirato in ballo gli altri 10 giocatori protagonisti di quel video? - poi addirittura dopato con l'ape. C'è chi scrive addirittura che TuttoSport è complice di Cannavaro avendogli creato l'alibi dell'ape, dimenticando però che la steffa buffa situazione venne riportata da tutti i giornali nazionali, anche non sportivi. La coerenza invocata di Cannavaro vuole che chi ha calcato la mano adesso pubblicamente chieda scusa. Non è avvenuto. Non tanto, come implicitamente Cannavaro ha detto, per la persona Cannavaro, quanto per la figura di merda mondiale che ne è venuta fuori. E non contro Cannavaro, ma contro la stampa italiana, rea di creare gossip inesistenti e inutili. Addirittura, anzicchè prendere simili critiche come costruttive e un monito per l'intero ambiente giornalistico italiano, contraccambiamo col solito complotto mondiale contro l'Italia. Ma chi ci caga? Al mondo, dell'Italia, non frega assolutamente niente. Noi parliamo - bla bla bla - gli altri vincono e costruiscono vittorie. Eccoci, il popolo delle banane!

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martedì 13 ottobre 2009

Le ultime dallo strano mondo del pallone

Brevi notizie dai giornalacci.


Non ci credo ancora. Non so perchè, non so se questo è un complotto, ma Ronaldinho è stato votato per il Golden Foot 2009. La data è corretta, il nome pure, tanto è vero che si è presentato proprio il giocatore rossonero. Erano in lizza Buffon, Raul che probabilmente più di tutti lo meritava e altri giocatori ancora in attività, più qualcuno che ha abbandonato il calcio. Invece il premio va a Ronaldinho, uno che ha smesso col calcio circa 3 anni fa. A questo punto è lecito che Mastronunzio - che benissimo sta facendo - sia incazzato: al brasiliano sì, a lui che ci mette grinta e cuore no! Scandaloso. La cosa stupenda è che perfino Boniek è rimasto impressionato, per non parlare del top-manager del Bayern Monaco, a tratti abbastanza velenoso contro chi ha votato. Qualcuno poi ha gridato "certo, perchè chi ha votato era di destra, lo sanno tutti!". Ogni riferimento è puramente casuale.

Intanto Maicon continua a far preoccupar l'inter. Da Moratti pretende - non vuole, ma pretende - più soldi. Ora non so quanto guadagni e non me ne frega molto, però dovrebbe mettere a posto quella testolina strana che c'ha, a fronte di piedi e corsa di tutto rispetto. Questo signore qui che nessuno prima era prende circa 3,5 milioni di euro e adesso si sente tradito. Ne vuole almeno 5. Indovinate come andrà a finire la storia? Lui ne chiede 5? Moratti firmerà per il doppio, almeno. E' il più forte terzino di tutti i tempi... perchè non accontentarlo. Evviva la gestione consapevole.

Che sia colpa degli avvocati della Juve? Non si sa, almeno fino ad adesso nessuna accusa formale è stata lanciata da Adrian Mutu. Appena qualche giorno fa aveva gridato che anche la Juve aveva le sue responsabilità sul fatto che lui, prima di essere tesserato dalla Juve, aveva fatto uso di cocaina. Dopo essersene andato dalla Juve Mutu si è dedicato a Vodka e vino. Strano adesso pensare come quando militava nella Juve non gli erano permessi né droga né alcolici. Mi sa mi sa che avrebbe fatto meglio a stare zitto, a comportarsi meglio, e forse nelle fila bianconere avrebbe continuato a vivere da uomo. Per tutta risposta, Lucescu sembra averlo definitivamente tagliato dalla Nazionale: "Che uomo è uno che non riesce a prendersi responsabilità!". In Italia invece si punta al reintegro di chi la Nazionale l'ha rifiutata, anzi scansata. Che tristezza di paese!

L'ultima news è dedicata alla Juve. Sembra stia in piedi l'idea di portare Zuniga a Torino, spedendo via pacco celere 1 Molinaro a Napoli. Mazzarri sembra favorevole, anche la società azzurra visto lo scarsissimo rendimento del giocatore colore nero (chissà la tifoseria razzista bianconera come lo accogliera?). A Torino sembra sia già pronta la macchina per portare Molinaro a Napoli... di corsa!!!

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lunedì 12 ottobre 2009

Pillole di calcio: cosa ha detto la settimana

Oggi Blanc diventerà a tutti gli effetti Presidente. Sarà solo per un breve periodo. Segno che la proprietà si sia finalmente svegliata e abbia deciso di virare rispetto a quanto fatto finora. Quanto fatto che è comunque tanto, ma non da Juve.


Svolta proprio quando il periodo non sembra dei migliori. Fuori gioco Marchisio, quasi out praticamente anche Buffon. Limpido come sempre il miglior portiere al mondo ha confessato solo dopo le gare - altra lezione di stile - di avere il menisco rotto. Gli fa male, proverà a continuare a giocare finchè potrà. Data limite per far finta di non sentire dolore: 5 dicembre! Un pò di fortuna non guasterebbe.

Intanto quelli che la Nazionale-ancora-la-sognano sono rimasti a Torino. Ed è curioso, perchè a leggere i nomi di quelli che si allenavano a Vinovo vengono i brividi. La Francia che fa fatica a qualificarsi lascia per strada forse il miglior killer che c'è in giro, confermato ancora una volta con l'inizio ottimo di stagione, nonostante i pochi minuti giocati. Il Brasile che non trova più fantasia si priva di un campioncino che proprio nello schema di Dunga troverebbe l'ambiente ideale dove esprimersi. Lo stesso Brasile ne lascia a casa un altro, un attaccante forte e mobile, col solo vizio di rimandare il gol, e hai detto poco! Poi ci sono Due Capitani coraggiosi: uno è stato ricoperto di fango, l'altro non riesce a scrollarsi di dosso la sfortuna. In mezzo a tutto ciò c'è gente un pò delusa e gente che deve recuperare da sette mesi. Non ho fatto nomi, ma sono tutti fin troppo evidenti. E Ferrara e Maddaloni che tentano di caricare il gruppo, di riprendere la preparazione, di far correre e aggiustare certi meccanismi che riescono bene solo in parte, solo a sprazzi. Chiedendosi intanto per quale motivo un team partito per vincere deve fare la conta di chi c'è, di chi ci potrebbe essere, di chi potrebbe farcela. Curioso? No, deprimente! A questo punto credo non serva più un esperto per decidere di chiamare un esperto, esperto di meteo, di campi, di muscoli e di umidità. Insomma, un'occhiata a Vinovo la vogliamo dare o buttiamo all'aria una progettazione seria iniziata con l'insediamento di Ferrara sul trono bianconero?

Nel frattempo accade che in Perù qualcuno lanci un allarme pauroso:"ci hanno chiesto di rallentare!". Pare strano e pure paradossale, ma molta gente sarebbe pronta a scommettere sulla verità di questo concetto. Per inciso il richiedente porta il nome dell'Argentina - culla di Messi e Maradona. Proprio Maradona che sta capendo ben poco di come amministrare un top team mondiale. Ad occhi chiusi ed estraendo la formazione con le palline del superenalotto verrebbe fuori un undici più equilibrato di quello mandato in campo dal Pibe de Oro. In Bolivia intanto il Brasile perde. Altra conferma della mia teoria sull'altezza di questo paese verde: l'ossigeno non basta per far correre le gambe e far ragionare il cervello. Se poi molti di quelli che Dunga schiera il cervello non lo usano già di per sè, tutto diventa difficile.

Chiudo con una riflessione. La Juve per prima e per parola dei propri uomini aveva accennato al "vinciamo tutto!". Risultato: infortuni, tre pareggi e una sconfitta. Il Torino addirittura puntava ai 100 punti in campionato: sorvolo sui risultati e soprattutto sulle prestazioni. Walter Zenga si presentò annunciando di voler lottare per lo scudetto: e meno male che ha incontrato la Juve altrimenti già oggi sarebbe a spasso e non certo con la camicetta rosanero. Ora, dopo il gol di Gilardino in Nazionale, il Corriere di Firenze titola "Viola da scudetto". E sabato c'è Fiorentina-Juve. Insomma, se la storia ha una sua logica...

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venerdì 9 ottobre 2009

Poi dici che uno si butta a sinistra

Cannavaro è dopato! Poi dici che uno si butta a destra...


Per colpa di una busta ora anche Cannavaro entra di diritto nella schiera dei dopati. Come probabilmente lo sono quelli che credono di aver fatto lo scoop. Esce la notizia: l'Antidoping da Fabio Cannavaro. La Juve rischia. E così il bambino inizia ad avere dubbi su Cannavaro. E ancora di più sulla Juve. Ma vai - gridano gli altri - magari riusciamo a far tornare la Juve in B per frode sportiva. Vuoi vedere che riapriamo dopo dieci anni la lotta al doping punendo la Juve. Poi però la Cazzetta-Rosa e tutti i giornali sbugiardano quel gran giornalista che ha lanciato la notizia.

E' solo un falso. Un falso allarme. Anzi, non è proprio allarme. Perchè è una notizia vecchia. Di almeno 5 settimane. Alla vigilia della partita contro la Roma escono pezzi vari su Diego e la forza della Juve. Perfino la Cazzetta-Rosa ha le prove del mancato fatto. Tutti infatti riportano con ironia che Fabio Cannavaro se l'è vista brutta a Vinovo, lottando contro l'ape che poi ha vinto la battaglia. Puntura ape 1 - Fabio Cannavaro 0. E' il titolo di 7 quotidiani nazionali.

A termini di regolamento la Juve ha inviato quasi tutto alla Procura. E la Procura aveva risposto con una A.R. chiedendo il certificato. Solo che questa busta è andata perduta. Ma è solo una formalità. Un difetto burocratico che costerà alla Juve una multa. Tutto finisce qui.

Se fosse successo a Berlusconi, questi avrebbe detto "certo, perchè le poste sono di sinistra, lo sanno tutti!". Che paese strano, il nostro. Tentiamo la lotta alla Mafia quando è proprio chi lotta che è colluso pesantemente con la Mafia. Tentiamo la lotta col doping e anzicchè andare a cercare i veri maledetti-dopati li creiamo noi, dal nulla. Che strano paese!

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giovedì 8 ottobre 2009

Una cazzata è per sempre!

Capello lo impiegava talvolta come seconda punta, spesso come laterale di centrocampo avanzato. Ha segnato un pò di gol, ha giocato interessanti partite. Tutto questo con la maglia bianconera, dopo che pippando cocaina era stato destinato al macello mediatico, e forse non solo. Depresso e consumato, la Juve lo riabilitò alla causa sportiva facendolo tornare calciatore e in parte anche uomo. Il primo obiettivo è stato ampiamente raggiunto, sul secondo i dubbi permangono. Anzi, sono del tutto scomparsi dopo la recentissima dichiarazione del rumeno.


Qualcuno gli ha saggiamente detto che per uscire da una situazione molto grave, ma giusta, è sufficiente tirare in ballo la Juve. In qualsiasi modo.

Riepiloghiamo i fatti. Mutu va al Chelsea e fa flop. Un flop rumoroso perchè a Parma era reduce da un campionato stupefacente. Stupefacente è proprio la parola che lo accompagnerà pure a Londra. Mutu infatti comincia a farsi di cocaina. Frase brutale, ma è la verità. Posso pure correggere il tiro dicendo "che Mutu a Londra comincia a buttarsi via", ma la sostanza non cambia. E mi scuso per il termine sostanza che torna a evocare il fattaccio. Il Chelsea - che butta soldi sì, ma scemo non è, e infatti Mourinho è stato mandato via - lo licenzia per giusta causa. Ti ritrovi uno che pippa in squadra, che non ti rende quello che dovrebbe, che tu paghi e lui consuma, ma non in campo, cosa vuoi che faccia il Presidente? Lo caccia e ora pretende i danni perchè nel frattempo Mutu si è ripreso e la causa è finalmente giunta a conclusione. O quasi.

Il quasi è comprensibile se si pensa ad una richiesta esagerata. Sulla richiesta esagerata nulla ha da dire nulla. E' evidente che Abramovich dovrebbe chiedere quanto da lui versato nelle casse di Mutu, più una piccola somma per far capire a tutti che queste cose non si dovrebbero fare. In questo modo si fa pari e patta e tutto continua. Il Chelsea nelle mani di Ancelotti vola, Mutu è tornato in bianconero a fare il calciatore e ora è protagonista con la Viola.

Poche questioni di mezzo: Mutu deve pagare, come pagherebbe qualsiasi altro individuo che però non guadagna e non ha guadagnato tanto come lui. E non è una vendetta per i guadagni percepiti da questo signore - in minuscolo, please! - ma solamente il giusto risarcimento per quanto sborsato da Abramovich. La palla ai legali un par-di-balle! Verrà ridotta la cifra, ma Mutu deve pagare.

Così entra in scena la Juve. Ai tempi, Moggi prese Mutu perchè libero. Licenziato, così come qualsiasi altro lavoratore. Certo non a quelle cifre guadagnate, ma come qualsiasi altro lavoratore. E Moggi non doveva nulla al Chelsea o a Mutu. Anzi, Mutu doveva a Moggi e alla Juve per il fatto di essere stato riportato in vita. Alzi la mano chi lo aveva riconosciuto all'arrivo a Torino: bruttino, gonfio, un pò perso. Giocò pochi minuti nella partita finale al primo anno di Capello. Poi una bella stagione dopo allenamenti spacca-gambe per riprendere fiato e vita professionale.

Ed entra ancora in scena la Juve. Ora che Mutu sta affogando là dove probabilmente meriterebbe di affogare non per aver tirato in ballo la Juve, ma cercare di sfuggire alla multa. Ora qui c'è da chiarire proprio questo: è giusta la multa? Non la cifra, ma la multa intendo. Se sì, prego i Signori tifosi bianconeri a raccogliere firme per ritirare la maglia numero 30 indossata da Mutu ai tempi di Capello. E prego pure i legali di Mutu a cercare di ridurre la cifra e far capire al signore Adrian Mutu di pagare. Se no, consigliatemi un buon pusher che appena finita l'università mi drogo e mi butto tra le braccia di un Presidente di Calcio. Qualcuno che mi offra un posto ci sarà, non sono poi mica male come trequartista!

Grazie, ho finito!

P.S.
Qualcuno mi suggerisce una possibile accoglienza di Mutu allo Stadio Comunale di Torino? Qualcuno potrebbe anche giustificare l'eventuale assenza di fischi (non razzisti, ma di semplice e puro disgusto) contro Mutu?

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Torna Sissoko, il progetto ha inizio

Il titolo è veritiero. Quanto mai veritiero. Perchè le scelte estive sono state ponderate e logiche. Cominciamo dal reparto più critico e cioè il centrocampo. Tutti in mente hanno quattro nomi, ovvi. Sono precisamente Camoranesi, Marchisio, Felipe Melo e Sissoko, in perfetto ordine inverso ai desideri dei tifosi e ai bisogni di Ferrara. Questi quattro si giocano a turno tre posti. Gli altri due centrocampisti sono Poulsen e Tiago, rimasti a Torino con storie e motivazioni differenti. Poulsen non voleva lasciare contratto, città e squadra - ci mancherebbe pure - e la Juve ha deciso di tenerlo per l'eventualità di qualche infortunio. Ma nessuno si sarebbe aspettato Marchisio e Sissoko inutilizzabili, così come Tiago cui Ferrara ha voluto dare una terza possibilità.


Proprio l'inizio di stagione è la conferma della bontà del progetto di Ferrara. Con cambi a disposizione la squadra ha comunque giocato discretamente bene, avendo fiato a sufficienza per rispondere colpo su colpo, mandare in gol gli attaccanti e consentire a Buffon di essere protagonista. Forse un pò troppo, ma i risultati arrivavano quasi facilmente. E si disse di soldi ben spesi per Diego e Melo. Poi tra fatica e infortuni (per entrambi, ma molti tendono a dimenticare) quei 50 milioni non hanno più fruttato a dovere, benchè Melo è stato autore di ottime prove sporcate da due palloni persi e decisivi. Ma sono critiche futili e faziose.

Col rientro di Sissoko e Cannavaro, con Del Piero ancora in stand-by, la Juve può tornare a volare, come da parole di Buffon. Tornare a volare con la fisicità e la grinta e un pò di rabbia per gli stop adesso troppi e troppo deludenti.

Con Sissoko in campo è probabile una Juve che lavori a metà: 5 uomini a protezione di Buffon (3 difensori più i due mediani di rottura, mentre il terzino di turno è libero di andare avanti) e 5 uomini in avanti (i trequartisti tra cui verrà inserito probabilmente il lavoro laterale di Iaquinta, più il terzino che sale). L'equilibrio lo dovrà dare Ferrara. Sarà una Juve che oserà, ben sapendo che soltanto rischiando questa squadra potrà fare il salto di qualità. E superare diversi ostacoli.

E' necessario il lavoro ed è per questo che a Vinovo si suda già, e pure tanto. La fortuna di Ferrara è avere anche adesso un gruppo solido e importante, guarda caso i giocatori su cui è necessaria un pò più di attenzione, come per esempio Melo e Sissoko, Diego e Amauri.

Intanto si profilano diversi scenari per il futuro. Societari con l'ingresso di Lippi che si occuperà dell'area tecnica. Tecnici con uno scambio interessante, per nulla impossibile: Molinaro a Roma e Motta a Torino. Uno scambio da benedire semmai avverrà. E c'è pure in piedi l'ipotesi Zuniga, uno che vorrei proprio rivedere tornare a giocare ai livelli della passata stagione, A DESTRA e non a sinistra come lo impiegava Donadoni. Soprattutto, libero di andare e tornare come vuole lui. Scenari, appunto.

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mercoledì 7 ottobre 2009

La Juve cambia e Donadoni se ne va

Da una parte c'è qualcuno che urla "Non capisce di calcio e mi manda via!". Dall'altra probabilmente c'è uno che implicitamente sussurra "Di calcio giocato ha capito poco, ma è stato un utilissimo Presidente". Due diverse storie, due diverse conclusioni.


Una è naturale e logica: Cobolli Gigli viene cortesemente salutato e messo alla porta. E la porta non verrà sbattuta, perchè negli anni più bui della storia bianconero è lui il protagonista numero uno di una risalita che ha del miracoloso. Errori comprensibili, non perdonabili da una tifoseria che ha avuto tutto in 110 anni di storia. Tutto e di più. E proprio per questi 110 anni non è andata letteralmente a fondo, anzi, si ritrova sempre e costantemente in alto. Più alto di chiunque altro, sempre e comunque. Perchè è la Juve.

Ma Cobolli Gigli significa appunto Serie B, un ricorso al Tar mai pervenuto, anzi mai pensato forse. Significa queste due cose e per tali questioni viene messo alla porta. Il ragionamento non fa una grinza. Poi resta la gratitudine per aver sopportato questi tre anni particolarmente complessi. E avallato un progetto molto serio, a dispetto di come la critica lo disegna. O vorrebbe che fosse. Un progetto che ha rimesso i conti in regola, che ha portato e porterà uno stadio di proprietà (prima società italiana!), e che ha permesso a Ferrara di guidare un gruppo che può solo crescere. Ma è tempo di cambiare. Non tutto. Non subito.

Il fatto che Blanc vada a ricoprire tutti e tre i pieni poteri di una società è un qualcosa che può dare fastidio. O suscitare scalpore. O interesse. Però non c'è dubbio che fra i tre maledetti da certa gente che di juventino ha poco, è quello di più esperto. E' un francese e ha gestito conti e situazioni al meglio. Per dirla francamente: le cose che ha combinato Blanc non le avevano combinate nemmeno Moggi e Giraudo. E mi riferisco alle vagonate di milioni che una Juve-dalla-B continua a percepire. Mi riferisco al marketing-mondiale, come il recentissimo accordo (pochi giorni fa) con la Nike che porterà addirittura un nuovo uomo nel CdA bianconero (forse!). Oltre che milioni di euro, appunto. Mi riferisco ad un mercato in ogni caso coerente con le scelte dell'allenatore. Se poi proprio l'allenatore fu una scelta infelice, beh ciò può essere in parte perdonato. Affiancato adesso da uomini di calcio veri, Blanc può continuare il proprio lavoro. Ha l'appoggio di Elkan e lo stesso rampollo di casa Agnelli dà l'impressione di voler stare più vicino alla Juve. Servono a volte soltanto parole, soltanto gesti e immagini per scuotere una intera società. L'ha fatto in questi giorni ed è un bene. Per il resto e il futuro, staremo a vedere. Da parte mia c'è ottimismo perchè guardo i fatti. Al di là di uno scudetto che non poteva arrivare - perchè altrimenti a quel punto cadeva il castello della B e della retrocessione - e al di là di risultati sportivi che non potevano non essere i piazzamenti, comunque miracolosi se si guarda da dove è ripartita la Juve e come è ripartita (uomini al comando e rosa), questa nuova società se l'è cavata egregiamente.

Dall'altra parte fanno sorridere le parole di Donadoni, uno che è stato messo lì perchè evidentemente raccomandato e sfido chiunque a confutare questa tesi. Con un Livorno in B che però era già da A guadagna la massima serie in modo facile. Eppure poi non succede nulla. Nel senso che quando inizia il vero calcio questa persona si è defilata. Il fatto di essere umile e molto generoso, oltre che educato ed una gran bella persona non deve assolutamente confondere con meriti meramente tecnici. Insomma, alzi la mano chi considera Donadoni un allenatore. Zero carattere e la conferma assoluta la si ha avuta in Nazionale. Zero idee, se non quelle reminiscenze che gli derivano dall'essere stato allenato da Sacchi. Il problema è proprio questo. Al di là di Ancelotti, Sacchi non ha lanciato nessuno di realmente capace. Almeno non mi viene in mente nessun altro vincente. Senza contare il fatto che Donadoni è giunto alla Nazionale con tanto di giallo: chi ha fatto una simile scelta? Su quali valori? In base a quale ragionamento storico? La storia comunque continua. Allontanato in fretta dalla panchina azzurra De Laurentiis lo chiama per guidare il Napoli. Disastroso da marzo in poi, peggio ancora da fine agosto a inizio ottobre. Zero idee, zero progressi tattici. Dice che avrebbe voluto Cannavaro, dice gli sarebbe servito pure Maradona. Un pò la filosofia di Sacchi che arrivò al Milan, aprì l'album e zio Berlusconi gli comprò i migliori al mondo. A quel punto non serviva più allenare e correre, bastava gettare il pallone in campo, giocare anche senza portiere, e quella avrebbe vinto comunque. Dice tante cose Donadoni, pure che De Laurentiis non capisce nulla di calcio e per questo l'ha mandato via. Ora Mazzarri, paradossalmente, schiererà la stessa formazione. Solo insegnerà calcio a quelli che andranno in campo. Stesso modulo e consegne, forse l'unica variante sarà l'impiego di Zuniga a destra. Vedremo i risultati.

Di certo in Serie A c'è gente veramente meritevole, e però siamo in Italia e quindi magari Albertini può decidere chi dirigerà la Nazionale, o Moratti chi andrà in B o chi verrà penalizzato. Raramente si riconoscono meriti e tali meriti vengono premiati. Siamo in Italia, purtroppo!

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martedì 6 ottobre 2009

Svolta? Forse

Come previsto e prevedibile la sconfitta di Palermo è stata salutare. Chiaro, con tre punti a casa oggi saremmo primi da soli, ma con i soliti problemi tattici e fisici. Anche mentali. E sarà proprio su questo che Ferrara e la società tutta lavorerà in queste due settimane. Troppo scarichi i giocatori, troppo poco in forma i big.


E non solo il campo. Anche gli uffici. Cobolli Gigli va verso il non-rinnovo, nonostante a me, dal punto di vista mediatico non sia dispiaciuto. Al suo posto addirittura potrebbe finire Blanc. Come paravento per Elkan finalmente più vicino alla società. Anche Grande Stevens entrerà nel CdA e serve come il pane questo signore. Probabilmente ci sarà un ulteriore ingresso al posto di Montali, verso Napoli.

Ma la svolta principale sarà sul campo. Con 14 nazionali via, Ferrara avrà un gruppo comunque importante. Tipo Amauri, Sissoko, Diego, Del Piero e Trezeguet e pochi altri. La grande novità in realtà non è tale. Nel senso che con Sissoko a disposizione questa Juve può giocare in molti modi. Variando pure in qualche senso il 4-3-1-2 fin qui sempre impiegato. Facendo giocare Sissoko e Melo davanti ai due difensori e giocandosi il tutto per tutto con cinque uomini costantemente in attacco. Almeno, con i due esterni che poi rientrebbero sulla linea del centrocampo. Un pò quanto ho detto proprio ieri. Un pò la soluzione migliore per attaccare con maggiore forza e con più uomini di qualità.

Ci sarà pure da lavorare sulla testa dei giocatori. Il fatto di essere stati un pò troppo leggeri non sarà piaciuto alla società e una prima strigliata di Ferrara è andata in onda. Adesso spetta a Secco farsi sentire.

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lunedì 5 ottobre 2009

A voler pensare male

A voler pensare male - in pieno stile nerazzurro - c'è di che parlere: Fiorentina clamorosamente penalizzata contro la Lazio (sarebbe andata a 16 punti). La Samp recrimina contro il Parma (sarebbe andata a 18 punti). A pensare male - come disse quel grandissimo - spesso ci si azzecca!


P.S.
Non mi ricordo fischi razzisti contro un proprio beniamino. E' capitato sabato contro l'Udinese. Autori dei fischi razzisti i tifosi nerazzurri, contro il proprio Muntari uscito in lacrime. I moralizzatori avranno qualcosa da dire?

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Palermo-Juventus 2-0 Disastro totale

Semplicemente disastrosa. Niente alibi, è vero, ma molti problemi. E non solo dal punto di vista tattico, nè da quello tecnico. Per esempio ritrovarsi in una grande gara, importante per la classifica, dopo un tour incredibile tra Italia e Europa, con soli tre uomini su sei a centrocampo, peraltro tre uomini molto stanchi è semplicemente inconcepibile. E non credo si tratti solo di sfortuna. Rispetto allo scorso anno c'è solo la sensazione di uno staff medico più competente e prudente, ma così proprio non può andare.


Ferrara ha le sue colpe, i giocatori però devono metterci la faccia e umilmente chiedere scusa. Ma soprattutto ricominciare a lavorare seriamente. E iniziamo con Ferrara.

Ha voluto la rosa ampia eppure sembra aver stabilito alcune griglie. Niente di male, ma qualche volta bisogna guardare in faccia la realtà. Poco da fare sulla formazione scesa in campo al Barbera, troppo lunga e importante l'elenco degli indisponibili. Nessuno può rifiatare, però ci si può sempre inventare qualcosa. Rischiando.

Ad esempio Camoranesi era alla sesta partita consecutiva, lui che ha gran corsa solo dalla metà campo in su. Stesso discorso per Melo, intoccabile vero, ma pur sempre umano. E poi Poulsen non può giocare defilato. La sua posizione e il suo compito è quello di rompere gambe e palloni e allora va messo in mezzo. Ieri andava bene un 4-2-3-1, con chiusura centrale di Melo e Poulsen, inamovibili lì in mezzo, a copertura dei due centrali di difesa. Ci saremmo difeso in cinque, puntando sulle diagonali ora di Grosso ora di Zebina. Proprio questi due sembrano e sono le prime scelte di Ciro sulle fasce. Però De Ceglie non può essere così trascurato. Ed in effetti, pur in una partita ormai compromessa, il dinamismo del giovane aostano ha portato un pò più di vivacità alla manovra. Se non altro Grosso poteva attaccare con più senso. De Ceglie inoltre ha messo più palloni lui in venti minuti, che non Molinaro in tutta la scorsa stagione.

Preoccupante il ritardo di condizione di Diego. E con lui la scarsa forma di Chiellini e Legrottaglie. Con un Palermo senza riferimenti là davanti avrei puntato tranquillamente su Caceres. Avrei puntato sul piccoletto perchè in velocità poteva benissimo chiudere le avanzate di quelle bestie da corsa che sono Bresciano, Cavani e Miccoli. Inoltre, togli Diego e però devi mettere Giovinco. A 2-0 ormai acquisito tenti di tutto per riprendere il match.

Assordante il silenzio di Amauri. Avrei una domanda: ma questo qui segna in allenamento. Soprattutto credo non abbia capito le consegne di Ciro Ferrara, che ce l'ha principalmente con lui, ma che non si azzarderebbe mai pubblicamente di attaccarlo. Gioca lontanissimo dalla porta e poche volte gioca con Iaquinta. Lo stesso Vincenzone dovrebbe farsi un bagno di umiltà e ricordarsi di essere un gran bel giocatore, ma campione no. Tira da venti e poi venticinque metri come colui che proprio non sa che fare. Svogliato e a tratti indisponente. Lì davanti pesa come un macigno l'assenza di Capitan Del Piero. E sono sempre più curioso di vedere, in piena forma e in pieno regime, il terzetto formato da Del Piero Trezeguet e Diego.

Queste le critiche al Vecchio Ciro, che fin qui sta dimostrando di lavorare, ma di non rischiare come tempo fa faceva su quella stessa panchina il suo maestro Lippi. Quando per esempio faceva alzare dalla panca Zalayeta e schierava il tridente e puntualmente veniva ripagato col gol finale. O comunque con assalti che alzavano di molto il morale del gruppo e permettevano di recuperare partite impossibili.

Non è però un progetto impossibile quello di Ferrara. A tratti e a sprazzi la Juve ha dimostrato di poter fare un certo tipo di calcio, ma servono tutti i giocatori al top della forma. Quanto meno non serve stanchezza mentale. E nel calcio odierno, schierare la stessa formazione per la sesta volta di fila, con al più qualche variazione nel duo d'attacco, è cosa alquanto illusoria. Diciamo disastrosa. Che è poi l'aggettivo dal quale siamo partiti a inizio articolo.

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sabato 3 ottobre 2009

In vista del Barbera, come sta la Juve?

"Sono tornato!". E' l'urlo di Momo Sissoko, ormai praticamente recuperato. Difficilmente andrà a Palermo, meglio continuare a lavorare a Torino, per preparare il grande rientro contro la Fiorentina tra due settimane. Ed è l'unica nota positiva di una Juve a pezzi. E francamente esistono poche spiegazioni a ciò. Troppi infortuni, ma ognuno di diverso dall'altro. Tra microfratture, stiramenti, strappi, contusioni i bianconeri possono contare su pochi uomini. E molti di questi sono già stanchi avendo tirato la carretta. Ma si va avanti, aggrappandosi a quelli di maggior classe. Fra questi ritroviamo Amauri. Assente col Bayern, se non per pochi minuti, ancora soddisfacenti dal punto di vista tattico, il brasiliano ritrova la sua vecchia città. Chissà che questo non lo esalti. I complimenti restano, ma i gol non se ne vedono. E questo per un attaccante diventa un problema se le partite giocate sono 7. A fianco a lui uno che teoricamente avrebbe dovuto giocare solo in allenamento. E invece sta riconquistando a forza un posto d'onore fra chi veramente conta in questo calcio. A fianco ad Amauri è in pole Trezeguet. Troppo forte lo stimolo di metterlo di nuovo in campo. Magari cercando di farlo giocare più vicino la porta, magari sfruttando appunto il movimento di Amauri, gli inserimenti di Camoranesi e Diego.


Questi sono i presupposti per Palermo. Ancora fuori, inspiegabilmente, De Ceglie. Inpiegabile il comportamento di Ferrara, inappuntabile fin qui. Perchè tenere fuori uno dei più promettenti terzini italiani? Perchè non farlo giocare? Solitamente Lippi adottava questa tattica per spronare i giocatori meno in forma mentalmente per poi ritrovarseli autentici guerrieri in campo. Chissà. Al suo posto, o meglio, al proprio posto, Grosso. Dall'altra parte dovrebbe ripartire Zebina, con Ceceres che a questo punto potrebbe puntare a dar fiato a uno fra Chiellini e Legrottaglie fin qui sempre impiegati.

Assente Marchisio, tra l'affaticamento e la contusione. C'è spazio per Poulsen ed è un peccato che Brazzo sia ancora fuori. Diego favorito evidentemente su Giovinco. E' questa la formazione anti-Palermo, una formazione che non può fallire i tre punti. Tre pareggi consecutivi sono già troppi per questo inizio di stagione. Adesso serve la vittoria.

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venerdì 2 ottobre 2009

Il guerriero è di nuovo tra noi

Non è una buona notizia. Di più. Non è un'ottima notizia. E' piuttosto uno di quegli eventi che aspetteresti per anni, quando ti monta così tanta rabbia per non averlo e doverlo aspettare che poi, quando tutto è pronto, cresce in ogni dove entusiasmo contagioso, al punto da oscurare i due nuovissimi infortuni.


Il protagonista è forse l'uomo più importante della rosa bianconera, almeno dal punto di vista di copertura e dinamismo. E' uno dei più generosi e dei più amati. E' il guerriero su cui praticamente è stato costruito il centrocampo a tre, capace di affiancare qualunque uomo Ferrara scelga in mezzo e qualunque trequartista giochi dietro le punte. Viene dal lontano Mali, è stato acquisto per appena 11 milioni di euro dal Liverpool dove si mangiano le mani. Si chiama Momo Sissoko, indiscusso beniamino della curva e del popolo bianconero tutto. Si è messo per la prima volta dopo mesi le scarpette coi tacchetti alti. Si è alzato fino al ginocchio i calzettoni neri. Ha indossato la maglia d'allenamento. E' tornato. Il guerriero è finalmente con noi.

Il rientro di Sissoko - come ampiamente detto - assomiglia a un evento di portata religiosa. Ferrara, ma soprattutto i compagni sanno benissimo quanto conta avere Momo in campo. Ora che il modulo è cambiato e richiede tanta fatica. Richiede per esempio almeno due centrocampisti capaci di spezzare il gioco e rilanciare l'azione. Richiede per esempio almeno un uomo capace di coprire eventuali lacune del trequartista in fase di copertura. E chi meglio di Momo potrebbe farlo. Dandogli il tempo di recuperare condizione e ritmo partita, il centrocampo a tre sognato dai tifosi è quello composto da Marchisio, Melo e Sissoko. O in alternativa a uno dei tre l'ottimo Camoranesi. E poi metti chi vuoi in difesa o in attacco. Il cuore della squadra è a posto. C'è oltretutto, o ci sarebbe, tutto da dimostrare, più spazio per Melo in fase offensiva.

Il rientro di Sissoko riesce ad oscurare i due brutti nuovi infortuni. I nomi purtroppo sono i soliti: fuori Tiago per una ventina di giorni, fuori Del Piero per 40 giorni. Sei minuti appena per il Capitano costretto ora a rientrare nei pressi di Novembre, circa metà novembre. Salterà praticamente tutto, o quasi. E peccato pure per Tiago: proprio non c'è pace per il portoghese. E tale comportamento - cioè gli infortuni che si sommano e si ripresentano - potrebbero eventualmente far decidere la società di tornare sul mercato a gennaio, alla ricerca di un centrocampista ulteriore. Perchè va bene adesso andare in tilt, non a febbraio o marzo quando ogni uomo è decisivo e ogni match va giocato a mille. Soprattutto in Champions. Meglio ancora in campionato.

Ma come detto, l'entusiasmo per quell'uomo nero - alla faccia dei processi e delle multe - è alle stelle. Vai Momo!

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giovedì 1 ottobre 2009

Bayern-Juventus 0-0

In fase calante, soprattutto fisica, la Juventus si accontenta e gestisce - seppure tale frase appare stonante coi propositi - uno zero a zero che però così scialbo non è. Diciamo la verità: squadra stanca, centrocampo lento, gambe molto pesanti. La colpa non è certo di Ferrara, nè di quelli che comunque stanno meritando voti alti per impegno, grinta e interpretazione. La colpa stavolta non è di Ferrara se Tiago è infortunato e non accenna a rientrare (paradossale farsi male sul fischio finale), se Sissoko sta riprendendosi dopo due mesi, se Diego è sulla via del recupero dopo due settimane, se Del Piero non gioca ormai dal 12 agosto! Senza dimenticare uno come Cannavaro.


E però, mentre l'anno scorso ci si aggrappava agli infortuni giustificando prove opache, quest'anno tutti in coro ripetono dove si deve migliorare e soprattutto si fanno i conti con i giocatori disponibili. Bel passo avanti.

Il gioco del confronto è sempre dietro l'angolo in Italia, ma stavolta poco regge se fatto con Fiorentina, inter e Milan. Tralasciando i rossoneri perchè da sportivo non voglio infierire su una situazione drammatica, la Fiorentina soltanto ha dimostrato brillantezza. E quello che ha stupito un pò tutti è che tale brillantezza sia stata supportata da una mentalità vincente. Aggressiva, bella a vedersi, veloce, precisa, lucida, cinica. Il lavoro e il merito è tutto di Prendelli. E di una società su cui concordo: molti hanno rosicato. Moltissimi. Dalla C2 all'Europa due volte scippata dal Milan e dai verdetti di moratti. Realtà che con i nuovi acquisti, bistrattati dalla tifoseria, ha acquisito il giusto grado di esperienza per reggere l'urto in campionato e in Champions. E i fatti mi pare dimostrino tutto ciò.

Il pareggio contro il Barca e il pari della Juve di ieri sera non possono essere la stessa cosa. Ampiamente detto anche dalla Gazzetta - ed è quanto dire - i due pareggi non sono la stessa cosa per evidenti meriti e demeriti. Per la Juve vale quanto detto sopra: non ci aggrappiamo agli infortuni, ma c'è il senso di una squadra nettamente più forte con gli uomini giusti. Quelli che sono fuori, appunto. Peri nerazzurri vale invece una inferiorità mentale che è un pò la prerogativa di moratti e della sua gestione ventennale. Mentre una parte per vincere tutto, anche il campionato della parrocchia di Milano, l'altra prova a vincere dopo l'inferno della B e la gestione poco felice di Ranieri. Mentre una ha reagito molto bene agli assalti di un buonissimo Bayern proponendo ripartenze e un gioco molto ordinato, l'altra si è letteralmente affidata alle mani di qualche Santo e alla bontà dei blaugrana che non hanno affondato i colpi.

Così ci sta lo zero a zero maturato per imprecisione di un fenomeno come Mueller e Ribery (cui Buffon ha fatto immediatamente i complimenti - scene mai viste in cattività!) e di una difesa attentissima. Mi viene in mente la buona diagonale di Grosso su Olic: sembrava la stessa scena vista contro il Bologna, tranne per il fatto che Molinaro aveva gentilmente concesso il gol a Adailton. Come pesano i dettagli! Ferrara azzecca i cambi, come a dire che lui su quella panchina ci sta perchè se la merita. Poulsen ha frenato le ripartenze e garantito ancora maggiore copertura, Amauri ha permesso alcune risalite prima impossibili con Trezeguet (comunque pericoloso, sarei curioso di vederlo all'opera con due trequartisti alle sue spalle e due ali possenti). Ottimo Iaquinta il quale pare di peccare di un pò di egoismo: Ferrara dovrebbe immediatamente intervenire, ma è solo una mia sensazione. Ottimo il reparto difensivo: contro Robben, Klose e Ribery sono andati in affanno soltanto due volte, il resto è normale prestazione.

La cosa invece strana è la prestazione di Diego. Allora fisicamente sta riprendendosi, ma è come se fosse frenato. Non lascia mai la gamba e soprattutto sembra partite lento, non forzando mai lo scatto. E' ancora una mia impressione, insomma è sparito lo smalto visto contro la Roma. Speriamo che adesso si riprenda, c'è la sosta della Nazionale e ha tutto il tempo per riprendere brillantezza e fiato.

In definitiva un buon punto che porta la Juve ad un totale di due nel girone. Lassù ci sono Bayern e Bordeaux a 4. Mancano quattro match, la qualificazione è in pericolo. Nel pericolo solitamente la Juve si esalta. Quanto meno, voglio metterla su questi termini. Buon lavoro Ciro!

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