domenica 22 febbraio 2009

Primavera in finale del Viareggio 2009

Ho seguito la Juve su RaiSport Più. La Juve dei piccoli, di un Maddaloni al quale vanno i miei complimenti. La Juve primavera è di nuovo in finale, con un ruolino di marcia interessante. Fatto fuori un girone abbordabile, un buon Siena e un pericolosissimo Torino. Adesso c'è la Samp, i campioni d'Italia (questi sì) in carica. Che, tra le altre cose, hanno massacrato l'intertriste.


Ho visto entrambe le semifinali perchè così le ha trasmesse RaiSport Più: Samp-Inter e Juve-Torino. Bene. Nella prima ho apprezzato Fiorillo: pare davvero il nuovo Gigi per la personalità e la tranquillità. Nessuno come lui, almeno fra i pari età. Sicurezza, grinta, classe. La Juve dovrebbe bloccare questo gioiellino il più in fretta possibile. La storia lo impone.

Ho visto una Samp in grandissimo spolvero. Gli attaccanti sono micidiali: forti fisicamente, veloci, furbi, tanta classe. Soprattutto nell'uno contro uno hanno massacrato i nerazzurri. Due parole su questi giovanotti: è chiaro, fin troppo evidente come la stampa non dice tutta la verità. La sopravvalutazione quando si parla di Inter è ormai indecente, a tratti antipatica. E' una squadra nervosa, di cui si parla tanto e troppo. Poi però sul campo noti gli stessi difetti degli ultimi vent'anni: niente organizzazione, solo giocate singole, poco equilibrio mentale (andate a rivedere gli scontri e le minirisse accese proprio dai nerazzurri). Ed è un peccato perchè alcuni ragazzi sono davvero interessanti. Su tutti Napoli e Destro, i più talentuosi. Come la logica del campo però impone: tutti a casa, spazio ai più forti.

Passiamo a Maddaloni. Non so perchè, ma questo signore mi ha fatto divertire. Anzi, il perchè lo so. Ecco come schiera la piccola-Juve. Difesa a quattro molto corta, con esterni che spingono tantissimo, tanto fisico e velocità. Non abbiamo bestioni ma gente che usa la testa e uno con tanta esperienza di nome Ariaudo: allenarsi con i grandi permette poi di fare la differenza con i pari età. La legge del calcio. A centrocampo c'è il nuovo Marchisio. Si chiama Marrone, uno che ruba una quantità infinita di palloni, che fisicamente è una bestia, non ha paura dei contrasti e quando c'è bisogno dà pure calci e spezza letteralmente le azioni avversarie. Va pure in gol (uno soltanto in questo Viareggio). Accanto a lui ieri ha giocato il capitano Castiglia (numero 10, maglia pesantissima). Anche lui è stato più volte convocato da Ranieri. Centrocampista anomalo, una cosa a metà fra un regista e un trequartista a cui credo manchi un pò di dinamismo. Dietro l'unica punta Immobile, giocano Yago, Esposito e il gioiellino Daud. Il primo viene dal Barca, ha un sinistro micidiale, imprendibile nell'uno-contro-uno, ottimo assist-man. Esposito lo abbiamo già visto in prima squadra (pecca un pò di protagonismo, che non è qualità a questi livelli). Daud è la gemma di questa formazione. Somalo, piccoletto, veloce, destro e sinistro, fiuto sopraffino per il gol. Ne ha messi dentro ben sette e c'è una finale da giocare. Per gli addetti ai lavori è lui il golden boy di questa edizione, vada come vada. Ha impressionato tutti per classe e per capacità realizzativa: testa, destro, sinistro, in mischia, in solitaria. Ha servito pure un pò di assit. Da tenere d'occhio per il futuro. L'unico attaccante è Immobile: una bestia, anche se non troppo alto. Lotta e corre come pochi, difende la palla, tira, fa sponda, fa salire la squadra, inizia il pressing. Prezioso in tutte le fasi della partita. Finora era a secco, ha scelto il Toro e le semifinali per sbloccarsi e mettere dentro una doppietta. Quando Ferrara lo prese nelle zone di Napoli molti anni fa disse di fare attenzione alla sua crescita. Ennesima dimostrazione delle competenze di Ciro Ferrara.

Adesso viene il bello. Lunedì, per la finale, ci sarà il gran completo della dirigenza bianconera. Udite udite, è la prima finale per la gestione Cobolli Gigli. Il lavoro iniziato da Moggi è stato portato avanti da Blanc, Secco, Ferrara, Rampulla e Castagnini. E questi sono i frutti. Dico questo perchè ero stato il primo a non considerare, anzi criticare, le scelte circa il settore giovanile della nuova dirigenza. Non vedevo nomi importanti, come quelli che lanciava Moggi per esempio. Invece devo completamente cambiare opinione. Su Maddaloni (criticato da me due anni fa), su tutto il settore, sugli osservatori (fra cui Sandreani, uno che stimo), su questi giovanotti. Mi sono divertito molto a guardare la piccola-Juve e fra questi un paio di nomi possono davvero tornare utili per il futuro. Per esempio gli esterni italiani, quelli di sinistra tipo D'Elia (ieri imprendibile). Ma anche Duravia e De Paola (centrocampista tuttofare e difensore). Occhio pure a Pinsoglio (ieri una papera fortunatamente indolore).

Peccato per la finale non poter contare su Ekdal, sacrificato da Maddaloni in compiti di copertura. E' infortunato, difficile recuperi. Attenzione pure alle condizioni di Marrone: questa sarebbe un'assenza pesantissima.

Speriamo di portare a casa questo torneo. Serve più alla nuova dirigenza per lasciare un segno preciso del proprio passaggio. In attesa che i grandi compiano il miracolo.

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Palermo-Juventus 0-2

Sono i due giocatori più importanti per i mesi che verranno. Sissoko e Trezeguet potrebbero diventare fondamentali per due motivi: il maliano per la crescita costante da quando è arrivato alla Juve (tecnicamente, tatticamente, personalità, equilibrio mentale), il franco-argentino perchè è un animale da gol incredibile.


L'azione di Sissoko che lo ha portato al gol è semplicemente fantastica. Fuga solitaria, contrasto vinto, un uomo saltato di slancio, finta in stile Amauri e palla sotto il sette. Misto di potenza e tecnica. Soprattutto quest'ultima qualità sta venendo fuori e qui credo che Ranieri ha interessanti motivi per essere orgoglioso Da quando Momò è arrivato alla Juve si è assistito ad una crescita e un miglioramente generale di questo 23enne. Sempre più punto fermo del centrocampo della Juve, corre come pochi, chiude e adesso costruisce pure. Forza pura, generoso, è il classico guerriero che esalta la folla. E a Torino gli vogliono già un bene pazzesco. Ampiamente meritato. Insolito goleador, Sissoko ha già firmato il 3° gol in maglia bianconera, secondo stagionale. Record personale ed è quanto dire, al di là di possibili battute. Momò è uno che dà la carica e più che gonfiare la rete deve gonfiare e basta, soprattutto le caviglie avversarie. L'uomo in più, contro il Chelsea potrebbe darci la giusta carica e in fase difensiva essere importantissimo sulle chiusure sui centrocampisti blues.

Trezeguet si conferma animale da gol. E' uno dei pochissimi calciatori professionisti che non ha bisogno di allenamento o lezioni tattiche o altro. Anche se ibernato, basta scongelarlo, dargli una maglia, metterlo là davanti. Al secondo pallone che passa stai tranquillo che il gol lo fa. Accade sempre, accade da 9 anni alla Juve. Terza partita, primo gol stagionale (escludiamo quello regolare in Coppa Italia contro il Napoli e il rigore sempre in quella partita). Media in campionato paurosa, classifica nella storia della Juve che lo vede salire vertiginosamente verso le posizioni altissime. Come ha detto giustamente Ranieri "lui è la Juve". Scende in campo con la fascia al braccio, voluta dai compagni. Gesto d'affetto, di stima. Tale è l'importanza di questo attaccante. Su Iaquinta dirò a breve qualcosa, certo è che con Amauri a fare il lavoro sporco, questo Trezeguet può davvero mettere dentro un sacco di palloni, in più col rientro di De Ceglie e la miglior forma di Camoranesi, i numerosi cross saranno terreno di battaglia per David. Mercoledì probabile partenza dalla panchina, giusto così. Ma dalla prossima settimana ci sarà da divertirsi. E il tridente non è lontano, secondo me. Con Del Piero a fare il regista offensivo e Amauri ad aprire spazi per Re Davide. Mamma mia.

Iaquinta. Parla, dice di voler restare in bianconero, dice di voler sfruttare gli spazi e i minuti che Ranieri vuole e gli concede. Poi lo mette dentro in una partita importantissima, per mille ragioni. E Iaquinta ripaga tutti con una prestazione indisponente. Gioca da solo, fa arrabbiare il Capitano di giornata per assist mancati, cerca la porta quando non dovrebbe, non recupera lasciando il lavoro sporco a Trezeguet. Parliamoci chiaro: chi veste quella maglia deve dare tutto. Se non ha più voglia, basta dirlo: un certo Huntelaar ha voglia di cambiare maglia e la Juve pare intravedere nell'olandese il prossimo Trezeguet.

Capitolo toto-formazione per Londra. Nedved è rimasto in campo 90 minuti. Camoranesi è apparso in ritardo di condizione. Buone quelle di Tiago. Ottima la prova di Chiellini (fa ancora fatica, ma per la Juve è preziosissimo). Giovinco e Del Piero e Amauri si sono praticamente riposati. Come Marchisio. La formazione dovrebbe essere la stessa. Difesa uguale perchè non ci sono ricambi e in fondo è la difesa titolare teorica di inizio stagione. In attacco giocheranno Amauri e Del Piero perchè la logica lo impone. Camoranesi ci sarà? Per il prestigio del match e l'importanza del genio di Tandil mi verrebbe da dire di sì. Devono però essere valutate le condizioni fisiche. Pronto eventualmente Marchionni. Nedved ci sarà? Vale la stessa risposta precedente. Ma quel Giovinco che in una gara simile non gioca mi puzza un pò. Non è che Ranieri ha pensato bene di mettere il nano sulla sinistra cercando cross e superiorità su una fascia dove i blues soffrono un pò? Magari sfruttando le ripartenze, perchè è così che giocheremo a Londra. Oppure ancora. Non è che Ranieri, visto il Trezeguet di ieri sera, stia pensando a un clamoroso tridente del tipo "o la va, o la spacca"? Magari con un centrocampo più coperto con Tiago, Marchisio e Sissoko. Fantasie. O vuoi vedere che azzecco quest'ultima ipotesi...

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giovedì 19 febbraio 2009

Diego? Perchè no!

Ho seguito a tratti la partita di Coppa UEFA tra il Milan e il Werder. Attrazione della serata Diego Ribas, il brasiliano che la Juve sta seguendo. Beh, vedendolo all'opera ho capito perchè chiedono 20 milioni di euro. Ventitrè anni, ampi margini di crescita.


Il suo ruolo è quello di un regista avanzato, con tanta qualità, con l'assist sempre pronto, buon dribbling e senso del gol. Il migliore della serata, senza dubbio. Si è districato bene contro Ambrosini e Pirlo, ha accentrato sui suoi piedi tutte le azioni della propria squadra. Non ha paura di ricevere palla, si fa costantemente vedere. Arretra spesso e si propone. Predilige la zona centrale del campo, decentrandosi ogni tanto. Buon sinistro, ottimo destro.

Detto ciò, conviene puntare su questo ragazzino? Forse sì e il motivo è il seguente. Sissoko e Marchisio sono gli intoccabili del centrocampo Juve, quello del futuro. Nedved è forse all'ultimo anno, Camoranesi ha 33 anni e già nella prossima campagna acquisti bisognerà cercare un esterno capace di colmare la lacuna del genio italo-argentino, non facile come compito. Il centrocampo Juve potrebbe allora subire un leggero cambio di modulo. Al contrario di Giovinco, Diego è più statico dal punto di vista del movimento. Come detto, l'ho visto poche volte decentrarsi, preferisce palla tra i piedi e non si butta facilmente negli spazi. In definitiva credo che Giovinco e Diego possano tranquillamente giocare assieme, magari con un Amauri là davanti, solo a battersi. O un Trezeguet che a quel punto avrebbe dai due nani parecchi rifornimenti da poter sfruttare per andare in goal.

Di più. Diego potrebbe addirittura giocare basso a centrocampo, nel ruolo di Pirlo, e Del Piero potrebbe tranquillamente continuare a ricoprire la posizione di seconda punta, visto e considerato che il Capitano ama giocare più sul centro-sinistra.

Insomma le soluzioni non mancherebbero con Diego in campo. Resta il problema del costo del cartellino (sopra i 20 milioni di euro la Juve saluterebbe con cortesia il Werder e il padre giocatore) e del progetto tattico di Ranieri. Un 4-4-2 particolare (con Diego interno e un esterno capace anche di restare in copertura, come Nocerino nella prima parte del campionato scorso) o un 4-3-1-2, cambiamento già avvenuto nell'era Lippi quando Moggi (sia sempre protetto) portò a Torino un certo Zizou Zidane. Staremo a vedere.

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lunedì 16 febbraio 2009

L'Inter si lamenta per il mancato secondo giallo su Ambrosini

Sono queste le dure parole di Paolillo, uno che fino a ieri nemmeno i più presenti di Controcampo conoscevano. Parole chiare, come quelle di Murigno che mette a confronto due rigori per il Milan e il vantaggio irregolare di Adriano con un possibile secondo giallo per Ambrosini.


Detto ciò, concordo con Cobolli: meglio secondi e rimanere in A che primi e magari tornare in B. Se piace tanto ai nerazzurri questo torneo aziendale, che lo vincano con 18 giornate di anticipo. Tanti auguri.

Sono curioso di sapere come finirà Man UTD-Inter. Le cose sono due: o l'Inter è brava e sfrutta quelle poche occasioni che il Manchester concederà e sarà aiutata dalla fortuna (perchè non credo che gli arbitri all'estero siano stati raggiunti da Moratti e Tronchetti) oppure assisteremo all'ennesima figura di merda. Ora: tale figura di merda, badate bene, non sarà solo nerazzurra, ma tutta italiana, in quanto, secondo le personali statistiche di Guido Rossi e Tronchetti Provera, l'inter è vincitrice del torneo aziendale italiano dello scorso anno. Mamma mia che brividi!

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domenica 15 febbraio 2009

Juventus-Sampdoria 1-1

E' farsa completa al Comunale di Torino. Pali, traverse, falli non fischiati. Si sblocca Amauri, ma Buffon è completamente bloccato. Subisce il gol di Pazzini con un'uscita discutibile, valuta malissimo una palombella di Cassano (deviata). Nessuno ne mette in dubbio la forza e la classe, ma in questo periodo certamente non è più il Buffon che conosciamo. C'è un problema che non conosciamo? Mal di schiena, probemi fisici? Anche dal punto di vista del carattere appare poco sicuro, poco rabbioso. Strano.


Ma ancora peggio di Buffon riesce a fare Molinaro. In fase difensiva non pervenuto. Disastroso in fase offensiva. Nessun cross utile, nessuna percussione, non infila quasi mai il difensore di turno, sbaglia rinvii e passaggi elementari. Un peccato l'infortunio di De Ceglie. La maglia della Juve ti obbliga a essere al 120% con la testa e con il fisico. Il giovane Molinaro parla troppo spesso di nazionale. Dovrebbe applicarsi molto di più e Ranieri capire che un terzino così (sua la colpa di Pazzini in non-fuorigioco), in giornate così, fa più male che bene.

Nota positiva: Nedved c'è, eccome se c'è. A dispetto dei 36 anni è il più attivo, molto più di un Camoranesi opaco e anche troppo attaccato a Lippi. L'italo-argentino è nervoso e stanco: ma allora non andare in Nazionale! La Juve dovrebbe interrogarsi su questo: non mandi Amauri, non mandare nemmeno Camoranesi. Strano.

Altra nota positiva: Giovinco è da Juve. Entra lui e accende la partita. Sulla sinistra può essere davvero importante. Serve l'assist ad Amauri, ne serve altri due non sfruttati e rischia di chiudere la partita con un'accelerazione centrale interessante.

Pali e traverse e Orsato. Sui primi due la sfortuna la fa da padrona: incredibile la traversa-palo di Del Piero. Su Orsato ci sarebbe da discutere: fino al minuto 70 ammonisce solo la Juve, quando Del Piero si incazza e fa notare che la Samp fa sistematicamente fallo su di lui e Amauri, Orsato capisce di aver esagerato e decide di ammonire Gastaldello. Fischia poco per la Juve, discutibile un chiaro retropassaggio di Palombo preso con le mani da Castellazzi. Peccato.

In vista della Champions è un buon allenamento. Dico in vista della Champions perchè è chiaro che il Milan vuole andare in Champions direttamente e quindi il secondo posto sarà suo, con ogni mezzo come è la normalità in tutto quello che fa Berlusconi. Il primo nemmeno a parlarne: Mourinho aveva chiaramente detto che i tre scudetti vinti dall'inter erano fasulli. Si è dimenticato il suo, quello attuale. Prima di ogni partita parla sempre in una direzione precisa: destabilizzare l'ambiente. Stavolta se la prende con un personaggio che guai a toccarlo, perchè è da verme puro tirare in ballo un evento. L'evento in questione è l'ultimo derby di Maldini, un simbolo del calcio italiano, insieme a Del Piero l'ultima bandiera di un calcio diventato troppo strano per essere capito. Spero che Maldini commetta sette falli di rigore e che l'arbitro non fischi e spero risolva la partita con un gol di mano. Solo per sentire poi la solita intervista del più sopravvalutato uomo del mondo, quel Murigno che da Ranieri ha solo da imparare, in tutti i sensi.

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Juventus-Sampdoria / Prepartita

La Juve scende in campo alle ore 15:00. Formazione che piace. Buffon in porta, linea difensiva con Molinaro, Legrottaglie, Mellberg, Grygera. A centrocampo i due esterni Nedved e Camoranesi, al centro Tiago e Poulsen. In attacco la coppia Del Piero e Amauri.


In panca finiscono Giovinco (possibile entrante), Marchisio (possibile che rientri al posto di Poulsen nella ripresa), Chiellini (un pò di minuti nel finale?), Marchionni (farà rifiatare Camoranesi?).

Servono 3 punti. Solo quello. Con la speranza che si sblocchi Amauri e che Cassano non si esalti troppo contro quella che sarà probabilmente la sua prossima squadra.

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sabato 14 febbraio 2009

Juventus-Sampdoria / Attesa

La partita di domani sarà fondamentale. Juve ancora in emergenza, costretta ad affidarsi ai suoi uomini simbolo, almeno simbolo di questo cammino. E cioè Del Piero, e cioè Amauri, Molinaro, Nedved.


Non sono loro però sotto esame, anche perchè un pò di stanchezza è lecita, tanta stanchezza possibile e naturale. Ad essere sotto esame è la nuova coppia di centrocampo, gli enigmi che adesso sembrano più facili da risolvere, quanto meno accettare. Tiago giocherà accanto a Poulsen. Entrambi possono contare su un momento felicissimo. Il portoghese sembra tornato ai suoi livelli. Il danese ha firmato tre punti preziosissimi per la classifica e il morale. In assenza di Sissoko, con Marchisio ai box, tocca a loro due reggere le sorti della Juve. Paradossalmente la Juve potrebbe ottenere ottimi risultati per quanto riguarda il gioco. Infatti, con la diga Tiago-Poulsen, a centrocampo giocheranno i migliori interpreti nel loro ruolo: Nedved e Camoranesi. A loro è affidato il grosso della manovra e della fantasia della Juve. Il primo spinge e conclude come pochi, il secondo è fantasia allo stato puro. Con Del Piero sempre più regista dentro e fuori dal campo, questa è una Juve che piace. Almeno sulla carta.

Dietro il problema è capire chi sta meno peggio tra Legrottaglie (probabile che resti a casa) e Chiellini. Ranieri sembra intenzionato addirittura a rinunciare ad entrambi rilanciando dal primo minuto Ariaudo. Scelta coraggiosa e logica: perchè rischiare una brutta ricaduta per il difensore più forte del campionato? Soprattutto se fra pochi giorni il Chelsea a Londra ci attende? Non possono riposare Molinaro (De Ceglie ne avrà fino ad aprile) e Grygera (uno tra Brazzo e Zebina dovrebbe rientrare in vista di Londra, ma in condizioni pessime). Mellberg sarà il faro della difesa (mamma mia, speriamo bene).

La brutta notizia, quella proprio che non ci voleva giunge da Trezeguet: era titolare, inamovibile fino a qualche giorno fa. Perchè Amauri è stanco, perchè era giusto farlo giocare in vista dell'Europa. Ma David si è fermato per un affaticamento. Ai box, fino a domenica prossima quando dovrebbe tornare dal primo minuto. E con Iaquinta squalificato, Alex e Amauri dovranno ancora fare straordinari. Con Giovinco pronto a subentrare al capitano.

Allora si fa così. Speriamo in una punizione di Del Piero (statisticamente dovrebbe arrivare o contro la Samp o contro il Palermo) e in una rete di Amauri (a secco da troppo tempo). Speriamo pure non si rompa nessuno.

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domenica 8 febbraio 2009

Catania-Juventus 1-2

Ennesima dimostrazione di cosa significa potersi affidare ai campioni e ai buoni giocatori. Cominciamo l'elenco dal più importante: lancio lungo, corsa incredibile, sta per entrare in area e viene abbattuto. Giallo per il difensore, punizione battuta da Camoranesi e colpo di testa vincente.


Vincenzo Iaquinta si riprende la Juve e in dieci minuti acquisisce talmente tanti punti a favore che fra due giornate è molto probabile un suo impiego dal primo minuto. Diciamo fra due giornate perchè Morganti, su indicazione di Murigno, lo espelle subito per forma-straripante. Fallo non-da-dietro (perchè se due avversari si guardano in faccia, il fallo da dietro non è fisicamente possibile) ad appena 50 secondi di distanza dall'esultanza senza maglia (qui è giusto il giallo, chiaramente). Però: mentre con Ibra si applica la regola del buon senso, con la Juve no. Iaquinta all'undicesimo minuto guadagna lo spogliatoio e per la Juve è una domenica tristissima. Perchè da quel momento in poi Morganti dimentica di fischiare a favore per la Juve. La conferma arriva nel secondo tempo: rigore contro la Juve non dato. Questo è l'apice di un arbitraggio totalmente scadente, non certo a sfavore del Catania come l'intertrista Zenga vorrebbe credere. Anche perchè la scena, per scherzo del destino, si ripete a parti invertite: cross di Nedved e mani di un difensore catanese. Uno a uno e palla al centro.

L'altro nome che ha acceso la Juve è Camoranesi: fondamentale per questa formazione, per qualunque formazione. Il genio italo-argentino fa tutto: recupera, costruisce, salta puntualmente l'uomo, fa l'assist. Cinquanta minuti di sostanza, e che sostanza. Bentornato. Ora, dico io: che bisogno c'è di andare a rischiare il fisico contro il Brasile? Non farebbe bene la Juve a chiedere a Lippi di rinunciare al fantasista?

Il nome però che è ancora più fondamentale per la Juve è Tiago. Metronomo, grintoso. E' tornata la-lavatrice e stavolta non è più quello di Colorado, ma un giocatore eccezionale. Da i tempi, salta l'uomo, addormenta l'azione, la rilancia, va al tiro. Fisicamente è tornato al top, mentalmente anche. Per la Juve è l'innesto più importante dopo l'infortunio di Zanetti.

Il quarto nome che faccio è in realtà un duo: Ranieri-Poulsen. Il primo azzecca finalmente un cambio (invocato a gran voce dal sottoscritto), il secondo è esattamente il cambio voluto dal mister. Va dentro, fa diga con Sissoko, segna un gol importantissimo che vale vittoria, secondo posto e rincorsa rilanciata a chi se la prende con l'arbitro.

Questa potrebbe essere la domenica del rilancio, soprattutto dal punto di vista fisico e dei nomi. Ricordiamo infatti che in panchina sono rimasti Del Piero, Trezeguet, Giovinco. Ora bisogna recuperare Chiellini e la Juve è davvero pronta per una seconda parte di stagione che può regalarci tante gioie.

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sabato 7 febbraio 2009

Murigno deve difendere la sua squadra

Grandi lamentele di Murigno a Mediaset Premium: "devo difendere la mia squadra da un complotto contro di noi".


Sono in corso accertamenti neurologici. Si tratta probabilmente di instabilità mentale indotta (indotta chiaramente dal presidente-più-onesto della storia). O più chiaramente di una malafede che nemmeno Moggi potrà mai sfiorare. Poco prima gli fa eco Zanetti: "Dobbiamo aiutare gli arbitri". Saverio, credimi, il sentimento è esattamente reciproco. Ammazza che paraculi...

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La Juve del futuro

Conte alla Juve? Si può fare e credo si farà al secondo anno in A dell'ex-capitano bianconero. Il primo sarà con ogni probabilità il prossimo, visto il grande Bari che Antonio ha costruito con saggezza. Appena 39enne eppure già grande.


In Serie B sta facendo cose magnifiche. Ad Arezzo, alla prima esperienza, rischiò di salvare la squadra toscana giocando un calcio superoffensivo, dimostrando comunque coraggio considerando che siamo in Italia. Poi, paradossalmente, la sua Juve lo mandò in B: colpa di quella dirigenza e di quell'allenatore che non seppe dare una mano al suo ex-capitano. Ma quella è un'altra storia.

L'anno scorso, con una formazione modestissima, Conte ha dimostrato di avere reali qualità. Ha gestito benissimo lo spogliatoio, da leccese si è fatto amare in una città che avrebbe dovuto odiarlo, infine ha proposto un 4-4-2 stranissimo, lanciando Lanzafame (rivelazione del campionato di B) come un esterno atipico, più attaccante che centrocampista, e facendo vedere un gioco talvolta spettacolare.

Quest'anno è saldamente favorito per la promozione, soltanto delle clamorose scivolate possono togliere il Bari da una posizione così alta in classifica. E sempre con un organico modesto, Conte sta riscuotendo successi e consensi. E sì che di cose ne ha imparate dai vari Lippi e Trapattoni. Dice di aver studiato anche Sacchi e Capello e si vede.

Il carisma, la profonda conoscenza dell'ambiente juventino oltre che della maggior parte degli uomini in bianconero (molti giocano ancora, altri fanno parte dello staff dirigenziale), le qualità che sta dimostrando lo candidano come allenatore del futuro della Juve. E avrebbe dalla sua il 100% dell'appoggio dei tifosi, da parte mia addirittura incondizionato. Insomma uno da Juve sta crescendo a Bari.

Di più, andando con l'occhio verso il futuro, mi immagino una Juve in mano agli juventini: Del Piero presidente, Ferrara e Rampulla staff dirigenziale, qualche ex giocatore come preparatore e appunto Conte come allenatore. Magari con un vecchio Lippi nelle vesti di padre-dirigente di tutti. Chissà...

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venerdì 6 febbraio 2009

De Ceglie KO

All'inizio del torneo Ranieri aveva seri problemi di scelta. Un ottimo De Ceglie contendeva il posto a Molinaro, a destra se la giocavano addirittura in tre (Grygera, Zebina, Brazzo). Adesso: Grygera non ha ricambio e da ieri nemmeno Molinaro.


Uno dei giovani più positivi del nostro campionato si ferma. Ne avrà almeno per 45 giorni, poi potrà ricominciare ad allenarsi. Paolo De Ceglie getta la spugna e da appuntamento ad Aprile. Da qui a quel mese, chissà cosa succederà.

Ora, va bene criticare Ranieri per scelte tattiche e per cambi poco azzeccati (l'ho fatto io e continuerò a farlo), ma povero Claudio che colpa ha di questi infortuni clamorosi?

Con gli uomini contati in difesa e a centrocampo, le uniche note positive arrivano da Tiago e Camoranesi: entrambi pronti, non già per giocare, ma sicuramente per la panchina. Magari per uno dei due (l'argentino) si prospettano una decina di minuti contro il Catania.

Contro Zenga Ranieri potrebbe già giocarsi la carta Trezeguet: al suo rientro sigla un gol poi annullato e segna il rigore nella lunga serie contro il Napoli. Soprattutto, si è mosso con la consueta classe (movimenti in fase difensiva perfetti, in area è il maestro dei maestri). Non ha avuto paura dei contrasti, ha allungato e faticato. Perfettamente recuperato. Forza David, servono i tuoi gol.

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giovedì 5 febbraio 2009

Juventus-Napoli 4-3 dcr

Commentiamola così: la Juve è in semifinale. Stop. Pochissimo altro da dire. Anzi, no, diciamola tutta.


Juve brutta, molto brutta. Messa in campo malissimo: un segnale su cui bisogna fortemente riflettere. Squadra stanca, debilitata, appannata. Quelli che vanno in campo sono praticamente gli stessi da ottobre a questa parte. Non ci sono cambi e ricambi. Gli infortuni e le defezioni non si contano più (siamo a 36 ufficiali).

Però, come detto in precedenza, siamo la Juve. E Ranieri deve trovare soluzioni innovative tale da permettere ai bianconeri di andare comunque avanti e imporre questo nome.

Esempio: Giovinco schierato nella posizione di Nedved, per l'ennessima volta. Come si fa a non capire che quella non è la posizione per lui? Tra l'altro, chiaramente l'ha anche detto il piccolo attaccante. Infatti, le note positive riguardano i suoi accentramenti. Quando Giovinco ieri sera ha preso palla in mezzo al campo ha illuminato il gioco con scatti, passaggi filtranti poco sfruttati da un opaco Del Piero e uno snervante Iaquinta, accelerazioni. A proposito: è possibile che su Giovinco sia stata fischiata una sola punizione a favore? Stesso discorso sulle discese di Sissoko. Giovinco va schierato dietro le punte, a dar qualità al centrocampo. l'indisponenza di Ranieri sta oltrepassando i limiti. E quando il mister parla di "abbiamo preso campo negli ultimi minuti" dovrebbe notare che in quei minuti lì la Juve, per presa di coscienza dei suoi fenomeni, aveva tacitamente cambiato modulo, con Del Piero largo e Nedved più centrale, in posizione di trequartista.

Difesa ottima, grandissima prova di Mellberg in coppia con Legrottaglie. Ottimi anche gli esterni. A proposito: tanti auguri a De Ceglie, speriamo davvero nulla di grave. Il rientro di Poulsen è confortante, ma l'assenza di Camoranesi pesa tantissimo. Con una diga in mezzo al campo la fantasia è delegata agli esterni. Senza Mauro la Juve perde tantissimo in fase di costruzione della manovra.

Per Del Piero serve una intera settimana di ossigeno: poverino è l'unico a tirare la carretta, costretto a correre pure per un indisponente Iaquinta. A Vincenzone si chiedono meno proteste, meno parolacce, meno occhiatacce e più corsa e volontà. L'anno scorso si è fatto apprezzare per il cuore, se gli manca quello diventa un peso. Fa rimpiangere Amauri, spinge addirittura Ranieri a sostituirlo prima del quarto d'ora del secondo tempo. E qui la nota più lieta della serata: David Trezeguet. Corre, lotta, un maestro nei movimenti e nei rientri in aiuto ai compagni. Un fenomeno vero. Ha rabbia e molte proteste sono dettate dalla sua grande voglia di riprendersi quello che ha perso per infortunio.

La Juve in realtà ha segnato. Zampata al 93' proprio con Trezeguet: gol regolarissimo, tanto che Del Piero si era lanciato verso il suo compagno preferito e mamma Beatriz aveva lanciato i consueti coriandoli. Ma la Juve dopo il mezzo fattaccio con i viola è tornata ad essere poco ben vista dalla terna arbitrale.

Se vogliamo dirla tutta, pure nei tempi supplementari la Juve ha segnato. Stavolta con Del Piero. Osservazione: primo tempo, cross di Marchionni interessante, mano larga di Montervino. Involontario, si prosegue nonostante le vibranti proteste di Grygera e Marchionni. Fuori dall'area bianconera, nel secondo tempo, è la volta di Lavezzi che va al cross e becca il gomito tirato al petto di Molinaro. Involontario, si prosegue. Primo tempo supplementare. Magia di Del Piero che si gira di spalle e becca la palla con la mano dopo un rimpallo con Cannavaro, si gira, tira, Navarro smanaccia e la palla entra: fallo di Del Piero. Mettersi d'accordo no?

I rigori non sono consigliabili ai deboli di cuore. La Juve ha una triste storia da raccontare. Proprio col Napoli, due anni fa, finì malamente, per non ricordare quel 28 maggio.

Il primo a tirare è Del Piero: avrei scommesso la casa mia e quella di mio zio. E' l'unico giocatore al mondo capace di non fallire. Ranieri lo manda per primo per acquisire quel magico vantaggio psicologico che accompagnerà la Juve per tutta la serie dal dischetto. Poi è il turno di Trezeguet: qui non c'è nulla da annullare. Piattone forte sotto il sette. Buon rientro David.

Il primo a sbagliare è Pavel Nedved che tira male. Cornice di una stagione altalenante, a conferma che a 36 anni oggi si fa fatica ad essere ancora competitivi al massimo. Eppure quando è entrato ha dato la scossa giusta.

Napoli in vantaggio. Marchionni non sbaglia, seppure è lacerato dalla fatica.

Va Lavezzi: la maggior parte dei tifosi pensa sia finita lì. Se segna è durissima per la Juve. Manninger dimostra di essere il più forte dei secondi portieri. Para e dà il via libera alla Juve. Sissoko gioca col cuore dei tifosi stampando la palla sulla traversa. Quando sul dischetto si presenta Contini ho un sussulto di gioia. Uno dei più grandi "rinviatori" del nostro campionato sul dischetto? Palla altissima. Si va all'undicesimo rigore. C'è Legrottaglie che si affida alla preghiera: lucido, sereno. La piazza e la Juve è a un passo dalla semifinale. Sul dischetto uno dei migliori del Napoli, Gargano. Manninger lo ipnotizza. Il folletto è stanco, teso, lo si vede. E' un rigorista, ma stavolta tira alto.

La banda Ranieri vola in semifinale contro la Lazio. E salva già mezza stagione. Partita bruttissima, ma risultato pieno. Bisogna ripartire da lì. Certo è che senza Camoranesi, con mezza squadra col fiato ormai corto, questa Juve può andare poco poco lontano. E fra un pò c'è il Chelsea e ci sono sfide particolarmente dure in campionato.

Dov'è finita la Juve apprezzata contro il Catania poco più di due settimane fa? La situazione infortuni com'è? Ma soprattutto, visto che gli affari dello scorso gennaio avevano permesso a Ranieri di rilanciarsi in campionato (Sissoko e un sottovalutato Stendardo), perchè stavolta non si è fatto nulla alla luce dell'infermeria costantemente piena?

Domande cui prima o poi qualcuno dovrà pure rispondere.

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mercoledì 4 febbraio 2009

Juventus-Napoli / Prepartita

E' quasi un bivio. Soltanto il passaggio del turno può dare ossigeno alla banda di Ranieri, compreso il mister. Anzi: prima di tutto darebbe respiro proprio a lui. E' pur vero che si trova per l'ennesima volta a fare i conti con gli assenti e gli acciaccati di turno, ma inesorabilmente guida la Juve e quindi deve vincere. Come non importa, l'importante è il risultato.


Dopo le due sberle in campionato, a maggior ragione oggi vogliamo una Juve decisa e rabbiosa come non mai. Bisogna ritrovare gambe e testa, umiltà e voglia di vincere. Non sono ammessi ulteriori scivoloni.

E forse la formazione che andrà in campo stasera potrebbe essere la più adatta al compito che le spetta: battere un Napoli altrettanto voglioso e infuriato con il proprio deludente cammino in questo 2009.

Iaquinta: l'uomo che ha rischiato di cambiare casacca, dovrebbe giocare in attacco. Amauri, Del Piero e Trezeguet gli sono avanti in questa speciale classifica di gradimento. Purtroppo per lui è una classifica logica. Stasera potrebbe recuperare terreno e scalare posizioni. Per esempio sfruttando il periodo-no di Amauri e la stanchezza di Del Piero. Ecco che può diventare prezioso.

Largo a Poulsen: se fallisce stasera, a giugno ipotizzo un numero alto di tifosi che lo prelevano fisicamente e lo portano in qualunque altra squadra d'Europa. Se fallisce pure la Juve (scudetto, Coppa Italia, Coppa Campioni), Poulsen potrebbe essere accompagnato da colui che lo ha voluto alla Juve e cioè Ranieri (chissà che questa minaccia non possa servire da ulteriore stimolo per tutti).

Largo probabilmente a Tiago: fu lui a tirarci fuori dai guai ad Ottobre, e paradossalmente lo ritroviamo in una situazione analoga. Influenzato, dovrebbe andare in panchina.

Largo a De Ceglie o forse Giovinco al posto di uno stanco Nedved (di cui bisogna sempre ricordare che è stato uno dei più presenti fin qui, e la sua carta d'identità recita numero 36 anni).

Problema difesa: non c'è Buffon, non ci sarà Chiellini. O Mellberg viene riconfermato centrale (90%) o gioca Ariaudo accanto a Legrottaglie. Sulla destra Grygera: Zebina sta tornando, Brazzo non si sa.

Amauri va in panca con Trezeguet. Far giocare gli ultimi cinque minuti a Trezeguet è follia pura: non servirebbero a nulla. Ed ecco che questo introduce un problema grosso: Ranieri fa fatica ad azzeccare i cambi. Dote preziosa di Marcello Lippi. Quando ne azzeccherà uno, questo blog cambierà facciata. E' una promessa.

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domenica 1 febbraio 2009

Juventus-Cagliari 2-3

"Adesso dobbiamo reagire", parole di Ranieri, ma parole errate. La colpa della sconfitta è tutta sua. Poteva cambiare qualcosa il rigore su Marchionni? No, assolutamente.


In panchina c'erano Trezeguet, Tiago e De Ceglie, e un Poulsen che a questo punto non è più difendibile, così come Ranieri. I primi tre andavano messi immediatamente, dal primo minuto. Perchè, detto semplicemente, Amauri, Marchisio (tra i migliori comunque) e Molinaro sono stanchi.

Quest'ultimo è proprio l'emblema delle due sconfitte: mai una discesa significativa, nessun cross utile. Proprio come ai bei tempi di ottobre dove lo stadio lo fischiò rumorosamente. Beh, servono quei fischi, ma ormai è tardi. Questa squadra, al di là anche delle mie stesse frasi su questo blog, non può vincere nulla, nemmeno la Coppa Italia. Dopo lo tsunami intertrista che ha sfasciato una delle formazioni più forti (quella di Capello per intenderci), Ranieri sta servendo solo per ripartire un pò, ma al suo posto serve ora uno tosto, con le palle, in grado di fare le scelte giuste. Quelle di ieri sera sono state tutte sbagliate. Ma stavolta l'alibi degli uomini indisponibili non c'è più. De Ceglie non è nemmeno entrato, eppure è stato uno dei pochi a mettere dentro qualche buon cross (vedi tre assist per Amauri prima di Natale), inoltre garantisce spinta e tanta e tanta velocità (vedi la difficoltà di Zambrotta nella partita contro il Milan). Tiago va recuperato, perchè proprio nel momento buio di ottobre, la rinascita della Juve coincise esattamente con la rinascita del metronomo portoghese. Marchionni si è forse montato la testa, oppure è stanco. Allora serve il recupero di Camoranesi (che fine ha fatto) o che Ranieri studi qualche buona soluzione, che non è Amauri largo sulla fascia (come gli ultimi tragici minuti di Cagliari).

E' vero che anche gli infortuni non ci danno una mano, ma piangersi addosso non è proprio da Juve.

Capitolo Poulsen: che l'abbiamo preso a fare se non gioca e recupera? Se vogliamo il tridente servono Sissoko, Poulsen e Marchisio (visto che Zanetti ha terminato la sua stagione). Ma il danese resta ai box, quindi acquisto inutile, quindi qualcuno deve pagare (mi viene un nome su tutti: Ranieri).

La partita contro il Cagliari è un'altra dimostrazione di un Ranieri cocciuto, che sbatte la testa sulle stesse soluzioni, incapace di cambiare volto alla squadra. Soprattutto, stupisce il calo di concentrazione: in vista della Champions, di un quarto di finale contro il Napoli in Coppa Italia, e di un aggancio che era riuscito appena qualche giorno fa, la JUVE non può cadere in cali di concentrazione. Se la Juve non rialza la testa e non c'entra almeno un obiettivo stagionale, mi sa che Ranieri rischia, e parecchio. Sarebbe infatti da pazzi continuare a costruire-costruire-costruire così come dice la società. La Juve, nei suoi 110 anni di storia, è abituata a vincere, erano gli altri che dovevano riflettere. Ora, la soluzione è semplice: o per il secondo anno ci dedichiamo a far crescere Marchisio, Giovinco e De Ceglie facendoli giocare con più continuità, oppure a fine anno ne vedremo delle belle, con un'altra rivoluzione tecnica.

Claudio Ranieri: a te la scelta! 

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