martedì 24 marzo 2009

Roma-Juventus 1-4

Sarà un caso? Giovinco in campo, otto gol, bel gioco, tante accelerazioni, parecchi contropiedi e lavoro sgravato per Del Piero. Sarà un caso? Certo che no, e forse Ranieri si è accorto di questo.


Altra bella notizia: se Nedved vuole continuare, c'è il posto e c'è il ruolo. Il mitico Roberto Boninsegna venne alla Juve solo per giocare gli ultimi minuti di gioco e riuscì a segnare poco più di 20 gol in un poco meno di 60 presenze. Ormai vecchiotto si accontentò di quel ruolo e di quel minutaggio e ne beneficiò la Juve prima di tutto, la sua carriera in seconda battuta. Ma che vuoi dire? Facile: Nedved entra contro la Roma e nel quarto d'ora finale riesce a giocare bene, dando il cambio a Tiago e riuscendo a trovare un gol strepitoso. Questo è il contratto a gettone che la Juve vuole offrirgli e non è detto che il suo maledetto procuratore rifiuti.

Ricapitolando: grande vittoria contro una Roma in crisi, ma è pur sempre una bella vittoria. Iaquinta sugli scudi: cuore e anima di un attacco che insieme a Del Piero e Giovinco dovrà dare gli ultimi gol di questo campionato. Lavora e segna, più di questo non gli si può chiedere. Bellissimo il primo gol, da opportunista il secondo. Buon Del Piero: quando dialoga con Giovinco è uno spettacolo. Ottimo Poulsen: lavora sporco e si vede anche in fase di costruzione. Brazzo può davvero essere il jolly che ci è mancato: grinta infinita e quei 32 anni pesano poco. Corre e tiene altissima la cattiveria bianconera. Qualche fallo di troppo, ma serve per dare la scossa emotiva a tutto l'ambiente.

Ora viene il difficile: bisogna marciare così fino alla trentottesima giornata, sperando che i regali per l'inter siano terminati. Ma dubito. Le parole di Buffon sono emblematiche. Poi a Torino, se la Juve ci arriva con le gambe giuste e gli uomini giusti (almeno quelli che sono rimasti in piedi), si vedrà!

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sabato 21 marzo 2009

Avanti tutta con Giovinco in campo

Se questo qui, Claudio Ranieri, tiene fuori Giovinco stasera, a Torino succede un macello incredibile. Detto in altro modo: se l'allenatore bianconero non mette dentro dal primo minuto Giovinco, o è matto o si è accordato con qualcuno non-juventino per farci arrabbiare.


Dopo le eccellenti prestazioni della Formica Atomica, la Juve non può più rinunciarci, visto e considerato il periodo non bello attraversato da gran parte della rosa juventina. Gente stanca o infortunata, infermeria ancora piena. E allora Giovinco diventa l'arma in più, quello cui affidare ogni azione di gioco. E' già successo col Chelsea e per poco non ci scappa il miracolo. E' già successo col Bologna: migliore in campo, assist, gol, e un centinaio di azioni pericolose.

Se gli lascia oltretutto, sempre Ranieri, la libertà di svariare dove pare e piace a lui, è fatta. Tridente o non tridente, Nedved o Del Piero, Giovinco deve essere in campo questa sera. Altrimenti l'opinione di questo blog cambierà incontrovertibilmente nei confronti di Mister Claudio Ranieri.

Sarà così. E' la logica che lo impone. Intendo il fatto di vedere Giovinco dal primo minuto. E purtroppo (o per fortuna, boh) lo vedremo largo sulla sinistra, con più libertà di accentrarsi per il tiro o l'assist. Fisicamente sta bene. Mentalmente sta benissimo. E come ripeterò sempre, anche Del Piero beneficia della prestazioni di Giovinco, perchè in qualche modo viene sgravato del compito di costruire o di faticare lontano dalla porta. A Bologna la conferma di questa mia teoria. Lo sa Del Piero e lo sa pure Giovinco cui piace molto essere costantemente nel vivo dell'azione.

Capitolo Trezeguet. In ogni caso non può andare in campo dal primo minuto. La sparata incredibile fatta dopo il Chelsea non gli dà credito di poter vestire la maglia da titolare. Non adesso. Deve un pò sbollire in panca, magari entrerà nei minuti finali. Lo spero tanto. David deve imparare a controllarsi, proprio lui con alle spalle 9 anni di Juve. Nessuno è fondamentale. La Juve lo ha dimostrato negli ultimi 110 anni. Se è stufo può accomodarsi all'uscita: venti milioni, anche meno, e noi ne compriamo un altro. L'educazione e il rispetto prima di tutto.

Paragrafo Amauri. Ipotizziamo sia vera la scenetta secondo cui Amauri avrebbe chiesto aumenti e garanzie. Ipotizziamola vera. In tal caso io prenoterei un volo per Torino, lo preleverei dalla sua casa, lui, la moglie e i bambini, e lo spedirei immediatamente a Palermo o dove vuole lui. A calci nel culo si intende. Ipotizziamo sia vero tutto ciò: questo calcio non mi piace. Ma come: sei un buon giocatore, ti prendono, ti crescono, ti fanno capire che significa lottare ai vertici, ti fanno assaporare il campo e la vittoria più presigiosa al Bernabeu e batti-cassa? Ma stai scherzando. Peccato non ci sia Moggi: cosa avrebbe fatto Lucianone? Quello che avrei fatto io: a pedate nel culo, ma forti forti, lo avrebbe spedito in Qatar col contratto vincolato fino a fine carriera.

Ma l'ipotesi non regge. Solo i giornali potevano scrivere una cazzata enorme come questa. Motivo uno: la Juve sembra puntare molto meno su Trezeguet (anni, infortuni, normale ricambio), quindi Amauri diventa la prima scelta in attacco. Motivo due: la Juve non acquisterà una punta in stile-Amauri perchè non esiste in giro, perchè non ne ha bisogno per il motivo precedente. Motivo tre: chi li investe 25 milioni di euro (minimo) e 4 milioni di euro all'anno per un giocatore di 29anni?

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domenica 15 marzo 2009

Juventus-Bologna 4-1

Perchè aspettare tanti infortunati per lanciare definitivamente la Formica Atomica? Perchè poi relegarlo a sinistra quando lo si può lasciare libero in mezzo al campo a creare sfracelli? Risposte che prima o poi Ranieri dovrà dare, o forse in parte ha già dato.


Mister Claudio sta dimostrando però di credere in questo ragazzo. Doti tecniche fuori dal normale, idee incredibili in zone del campo in cui qualsiasi altro essere umano farebbe le cose più semplici. Una tonnellata di palloni scaraventati in porta (poca precisione) o in mezzo (sempre pericolosi e abbastanza precisi). Altrettanti palloni giocati prevalentemente sulla sinistra così come da ordine di scuderia. Giovinco è stato il Re indiscusso e il trascinatore in campo della Juve nel match contro il Bologna.

Parlano i numeri, i voti sui giornali, la standing ovation di un pubblico che lo adora. Ottima personalità anche quando va a discutere col mostro sacro Del Piero che lo rimprovera in almeno tre occasioni. Poi c'è l'abbraccio, il gol, gli assist e le discese. E' la chiave per poter finire in bellezza la stagione. Sempre che Ranieri decida di farlo giocare. E poi, stai a vedere che il Mister non si decide a proporlo in mezzo al campo, suo ruolo naturale. La cosa che poi stupisce nell'intervista post-gara è la tranquillità e la serenità di questo ragazzo. Raggiante e sorridente, perennemente soddisfatto, rabbioso nel tenersi questa maglia e proporsi sempre per questa Juve. Alla fine il lavoro paga e Giovinco sta iniziando a riscuotere quello che si è meritato e gli spetta. Ad oggi, Marchisio e Giovinco sono imprenscindibili per la Juve. Hanno solo 22 e 23 anni. Grazie Luciano!!!

Ma non è solo questa la Juve. E' anche di quelli che mettono grinta e cuore. E i nomi sono chiari: Brazzo e Iaquinta. Il primo pareggia e serve altri due assist incoronando una prestazione magnifica. Il secondo è autore di un'altra prova ottima. Tanta corsa per entrambi, molto cuore, tanto peso specifico in una gara dai due volti.

Normale subire il contraccolpo dell'eliminazione. Il primo tempo è da buttare via, anche se la sfortuna in questo anno accompagna ogni nostra mossa. Insomma, qualche buona occasione (la spalla di Del Piero a un metro dalla porta è la massima espressione di quanto sto dicendo) doveva essere sfruttata meglio. Il secondo tempo è una perla.

A leggere la panchina venivano i brividi. Escludendo Zebina al rientro dopo 6 mesi e Poulsen, il resto era praticamente lo zoccolo duro della Primavera. Nel finale ci sarà spazio per i due uomini migliori, cioè Daud e Immobile che avranno pure il tempo di duettare magnificamente a pochi secondi dal termine.

Dicevo del secondo tempo. Beh, è quella la Juve. Determinata e vogliosa del risultato. I gol poi arrivano in qualche modo. Solito inserimento di Brazzo, tiro sporco di Giovinco, due gemme di Del Piero. Oddio, meglio la prima, ma poi ci sarà un palo che trema ancora. Poche sbavature, tanta corsa a conferma che forse tutti gli infortuni sono da addebitare al fato avverso.

Unica insufficienza quella di Tiago, il portoghese non sembra poter tenere ritmi frenetici per due partite consecutive. Inoltre credo che il modulo che più gli compete è il 4-3-3. Con Poulsen paradossalmente la Juve ha acquistato un pò di velocità. Ah, per la cronaca pure Buffon becca il 6,5: quella paratona su Di Vaio vale il mezzo voto in più in una partita dove è risultato praticamente inoperoso. Ed è qui che la Juve deve migliorare: un tiro e un gol preso?!?! Non è possibile.

Adesso la formazione bianconera può proiettarsi a sabato prossimo. Sfida importantissima contro i giallorossi che dovrebbero star peggio di noi. Anzi no, con Camoranesi, Nedved, Zanetti, Legrottaglie, De Ceglie, Manninger, Amauri, Sissoko, Marchionni e Trezeguet fuori, ma chi sta peggio di noi? Considerate che questa formazione potrebbe essere più forte di quella che è andata in campo.

Unica certezza: con un Giovinco così (e ne beneficia pure Del Piero, a conferma di un mio precedente discorso su Cassano-Del Piero) la Juve può davvero sognare in grande.

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sabato 14 marzo 2009

A testa altissima, ma il futuro?

Contrariamente a quanto scrivono i giornalacci, le uniche squadre a poter uscire a testa alta dalla Champions sono Juve e Roma per motivi logici e oggettivi. Ambedue hanno dovuto far fronte a una serie incredibile di infortuni e quindi far fronte ad assenze parecchio importanti, se non fondamentali. Ambedue le formazioni hanno disputato un girone eliminatorio buono, ottimo quello della Juve per i seguenti motivi: vittorie importanti e prestigiose contro lo Zenit e il Real Madrid, ottima personalità, controllo del girone. Splendida la prestazione al Santiago Bernabeu, il tempio del calcio con standing ovation per Alessandro Del Piero (non succedeva dai tempi di Maradona).


Quindi la Juve esce dal doppio confronto col Chelsea a testa altissima. A due anni dalla Serie B la formazione bianconera ha saputo rivaleggiare quasi alla pari con le big europee e questo già basta per il futuro. Ottima esperienza incamerata, ottima figura a livello internazionale. Troppi infortuni, e troppo importanti per poter sperare di andare lontano. Condizioni di forma pessime. Ranieri e i pochi uomini a disposizione hanno fatto il massimo. Chissà cosa sarebbe successo col Chelsea di Scolari... ma con i "se" e con i "ma" si va poco lontano. Resta il rammarico dell'essere arrivati alle due partite in condizioni pessime.

Gli strascichi di questa eliminazione si intravedono in un nervosismo generale che va dall'infermeria costantemente piena ad un futuro piuttosto nuvoloso. Del Piero fisicamente è giù e ne ha pieni motivi. Ha tirato la carretta fino ad adesso, a 34 anni anzi è accettabilmente competitivo. Trezeguet, dopo 5 mesi di inattivià, ha ancora bisogno di correre e giocare. Amauri si infortuna e lo perderemo per 1 mese e mezzo, praticamente stagione finita. Sissoko rotto, se ne riparla il prossimo anno. Per questa sera contro il Bologna si prospetta una panchina formata da Chimenti (Manninger è rotto!), Ariaudo, Esposito, Zebina (al rientro dopo 6 mesi), Immobile, Marchisio, Daud. Da brividi, considerando il secondo posto da difendere, addirittura il primo posto da attaccare. A questo punto va messo sotto torchio il sistema di gestione di allenamenti, campi e strutture. Solo sfortuna?

Capitolo Trezeguet. Nessuno juventino criticherebbe David, ma se è lui a cominciare allora tanto vale parlare molto chiaramente. Io sto con Ranieri, tutta la vita. David Trezeguet impari da Vincenzo Iaquinta, uno che fino ad adesso meriterebbe di giocare sempre per l'amore per questa maglia, la grinta, l'umiltà e i silenzi per panchine e pochi minuti in campo. Eppure è l'unico in attacco che ci mette il cuore, che fatica e corre per tutti e che, nell'ultimo periodo, segna. Il che non è poco. Iaquinta titolare per forza e per meriti. Sarà così stasera e forse la Juve ne beneficia là davanti, per il suo grande movimento e per il senso del gol. Trezeguet dovrebbe capire che 5 mesi fuori dai campi sono tantissimi e che ci vuole parecchio tempo per riprendere la vecchia-forma-da-goleador. Eppure Ranieri gli ha dato fiducia, mandandolo in campo, preferendo lui ad Amauri contro il Chelsea. Trezeguet ha però collezionato presenze con voti bassi o appena sufficienti. La colpa è dunque la sua, non di Ranieri. Uno che ha 9 anni di vita in bianconero, prima di dire cazzate più-o-meno serie a mezzo stampa dovrebbe respirare e soprattutto sfogarsi all'interno della società, degli spogliatoi con i compagni (gli stessi che gli avevano regalato la fascia di capitano poco tempo fa) e col tecnico. Speriamo sia frutto soltanto della delusione e del nervosismo, altrimenti la soluzione è semplicissima. Ed è la seguente. Con Trezeguet la Juve potrebbe operare in questo modo: a fine stagione va via, al miglior offerente all'estero. I soldi potrebbero essere reinvestiti puntando per esempio su Cassano in attacco o Huntelaar. Ovvio che l'acquisto di un centrocampista non coinvolge il sacrificio di Trezeguet. In tal caso la Juve potrebbe decidere di puntare su Iaquinta, Amauri, Del Piero e il nuovo uomo. Magari con Cassano la Juve potrebbe davvero acquistare un nuovo volto: due arieti e due geni, in perfetto equilibrio teorico. Con Giovinco da non trascurare.

A proposito, il genietto troverà adesso molto spazio. La prova contro il Chelsea è da incorniciare. Ha cambiato il volto della Juve, ha dato velocità, dribbling. Non l'hanno mai preso, anzi sempre abbattuto. Quella partita dovrebbe convincere Ranieri del fatto che a Giovinco va dato spazio. Occhio al fatto che Giovinco, in quel match, ha fatto le cose più belle giocando dietro le punte, partendo cioè libero da destra o sinistra e accentrandosi o allargandosi per il cross o l'assist. Così come io dico da inizio anno. E' quella la sua posizione e uno come Diego potrebbe addirittura non servire se solo in questa maledetta Italia si decidesse di puntare sui genietti-italiani-giovani.

Cosa resta quindi alla Juve? Tanta rabbia per gli infortuni da smaltire, tanta difficoltà per impostare le prossime sfide. Detta già la panchina di stasera contro il Bologna, resta da capire con quale spirito e fisico la Juve affronterà i prossimi match, compresa la semifinale di ritorno con la Lazio che diventa a questo punto fondamentale. 

Due mesi ancora e capiremo cosa potrà fare la Juve il prossimo anno. Con Ranieri in panca? Beh i motivi per ridiscutere il progetto, se Ranieri dovesse fallire mosse e risultati, verrebbero da soli. A quel punto vale la mia ipotesi: Antonio Conte (aspettando in direzione tecnica Marcello Lippi) e la Juve restituita agli juventini.

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martedì 10 marzo 2009

Esame di inglese con idee future

I miei desideri rimarrano tali. Niente Iaquinta, niente tridente. La Juve che deve vincere con due gol di scarto partirà con un 4-4-2 molto molle, con Brazzo-fuori-condizione a sorvegliare la fascia destra e Pavel libero di fare quello che vuole a sinistra e a centro. Davanti la difesa Tiago e Marchisio. Bisogna dare tutto, allora perchè non osare? Dobbiamo segnare, no?


Speriamo abbia ragione Ranieri stavolta. Speriamo nell'impresa. C'è un forte bisogno di qualificazione per continuare il processo di costruzione della squadra che verrà.

Oggi in giro si parlava di Cassano e del suo possibile passaggio alla Juve. Discorso nato per evitare di parlare del match di stasera. Beh, la mia impressione è la seguente: Cassano potrebbe servire anche a Del Piero. Da seconda punta oggi è il giocatore italiano più forte. Basta dare un'occhiata a Pazzini per capire che giocarci assieme è semplicemente fantastico. Fa gol e soprattutto li fa fare. Allora mi sono chiesto: Trezeguet e Amauri, con uno così a fianco, quanti gol potrebbero fare facili facili? Il discorso di Del Piero è altrettanto semplice. Cassano potrebbe giocare assieme al Capitano con quest'ultimo sollevato da compiti di costruzione. Insomma Del Piero farebbe la prima punta e Cassano l'uomo assist a tutto campo. Magari si potrebbe ipotizzare un Del Piero-Cassano dietro un'unica punta tipo Amauri o Trezeguet. Ma non con Ranieri che non azzarderebbe mai questo schieramento. Magari con Conte. E Lippi alla direzione tecnica. Sogni futuri.

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lunedì 9 marzo 2009

Momento chiave, tre notizie

E' il momento di brillare. Speriamo che qui brillare non ha significato "esplosivo", intendendo il senso negativo del termine.


Si parte subito con tre bellissime notizie. Sissoko ha terminato la stagione, Marchionni è fuori causa. La terza è veramente una bella notizia: Antonio Conte è pronto per la Juve.

Il maliano si è rotto. Cosa? Il piede, lo stesso infortunatosi già contro il Napoli in Coppa Italia. Testimoni i ragazzi che hanno visto con me la partita, al momento del cambio ho detto "Che bisogno c'è di rischiare Sissoko adesso?". Non è stata una gufata, ma un ragionamento logico che Mister Ranieri non saputo fare. Troppo importante la Piovra-Nera per questa Juve e per il destino di questa formazione. Adesso, con Zanetti fuori, spero almeno Ranieri dia più fiducia a Giovinco trequartista, ma ho paura che questo rimanga solo un sogno. E qui apro subito una critica: ma Ranieri non sa pensare cose diverse dal solito, ormai inopportuno, 4-4-2? Non ha più gli interpreti per quel modulo, forse quel modulo adesso non serve più.

Senza esterni puri, Ranieri deve quindi inventarsi un trequartista e un centrocampo compatto. Affidando le discese più importanti a Molinaro sulla sinistra (sperando azzecchi un cross, uno soltanto), a Grygera (o Brazzo) sulla destra. Marchisio diventa a questo punto fondamentale. E' l'unico uomo capace di difendere, rompere il gioco e costruire. In più, i due gol pesantissimi dimostrano una sua buona cattiveria sotto porta. E' un discreto tiratore da fuori e ha carattere da vendere. Accanto a lui Tiago può giocare come preferisce: palla a terra, testa alta, movimenti lenti. Per queste caratteristiche e per l'assenza di Marchionni, Iaquinta ha più possibilità di giocare. Largo sulla destra come Lippi lo utilizzò nel mondiale vinto. Il trequartista da me ipotizzato sarà Del Piero, davanti giocherà Trezeguet (quanto servono i suoi gol pesanti). Pronto a subentrare per il francese Amauri.

Si punterà su Nedved a cucire il gioco tra centrocampo ed attacco, col suo movimento perenne da destra a sinistra e le sue incursioni centrali. Forse, speriamo, Ranieri schiererà proprio questa Juve. Una Juve nuova e diversa, più bella almeno teoricamente. Certo le assenze - per dirla come quelli che si lamentano - sono davvero pesanti. Però, lo spirito Juve può ribaltare queste difficoltà ed esaltarsi proprio in questi momenti.

E' il momento di osare. Ecco, osare. Ma quando mai Ranieri ha osato? Porca miseria non ricordo più quando. Ed è strano, perchè in Serie B, uno juventino d'eccezione sta facendo sfracelli con moduli innovativi e un atteggiamento tattico superoffensivo. A tratti, quello del Bari pare un 4-2-4. Gioco fluido, veloce, aggressivo. Sempre pronti a segnare, mai a difendere. Rischiano infatti di pareggiare o perdere, alla fine però chi ha più occasioni generalmente ha più possibilità di segnare e vincere. E il Bari mette in pratica questa strana, quanto inutile, statistica. E Antonio Conte incamera meriti su meriti, complimenti su complimenti. Io un pensierino, per il carattere, per la storia e per i meriti di Conte, lo farei volentieri. Conosce i giovani e sa lavorare bene con questi. Conosce molti giocatori della Juve, conosce a memoria la dirigenza. Il dopo-Ranieri (credo già a luglio se tutto dovesse andare male) ha un nome e un cognome. E questo progetto verrebbe tranquillamente approvato dalla folla. Idea che stuzzica.

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venerdì 6 marzo 2009

Un pò di riflessioni sulle polemiche

L'errore più grande che ho visto in questa settimana così intensa e negativa per tutto il calcio italiano è un senso di squadrismo inutile. Che significato ha, quando tutti hanno torto, schierarsi per uno o per l'altro? Inoltre: che senso ha dovere sempre difendere il proprio tifo e quindi i propri beniamini? E l'intelligenza di un uomo? Ah già, scusate: ho commesso io stavolta un errore clamoroso. Cioè considerare uomini quella sottospecie umana detta "dei tifosi" (evidentemente io ci appartengo a questa sottospecie). E allora, con animi freddi e lontani dalle polemiche, proviamo a ricapitolare.


Obiettivamente, se proprio si vuole costruire una classifica di chi-può-parlare-per-torti-subiti, si deve escludere l'inter per evidenti regali ricevuti. Il che non significa che tutte le altre squadre hanno diritto a lamentarsi o a rivendicare non so quale elemosina. Prime fra tutte, e lo stile Juve deve prevalere, proprio la squadra bianconera. Parto proprio dalla società per la quale stravedo, la Juve.

In questi tre anni, stampa e parte del tifo, hanno eseguito costantemente esecuzioni-sentimentali contro Cobolli Gigli, Blanc, Secco e Ranieri. Ora, col cuore in fiamme si può accettare solo per un momento questo atteggiamento. Con la mente serena e funzionante certamente no. Ecco i motivi. La Juve è stata distrutta. Sono rimasti solo pochi cocci, fortunatamente i più pregiati per carisma e classe. Buffon e il suo gesto di rimanere in B e di sottoscrivere il nuovo progetto bianconero non vale tutti i soldi del mondo per essere ricompensato. E' forse l'uomo per cui la Juve sarebbe disposta a dire "se vuoi, adesso, dopo il regalo che ci hai fatto, puoi andare dove vuoi!". Testardamente lui rimane e così non servono più palloni d'oro (o placati, cioè quelli che vengono consegnati adesso) o riconoscimenti per capire la statura morale e la classe del professionista Gigi Buffon. Il numero uno al mondo a prescindere da tutto e dal periodo. Lo stesso dicasi per Trezeguet che ha addirittura ingaggiato una sorta di mini-rissa con la dirigenza per rimanere. E poi Nedved e Camoranesi. Su Del Piero non c'è più nulla da dire. Questi cinque cocci hanno permesso di ricostruire tutto. Senza dimenticare chiaramente la crescita incredibile di Chiellini, Sissoko, Marchisio, Marchionni. La ripresa di Legrottaglie e Grygera, i nuovi Iaquinta, Tiago-quello-di-adesso e Amauri. Un complimento particolare va poi a Manninger. Bene: questi nomi sono tutto frutto della nuova dirigenza. Come si può criticare ancora? Come si può pretendere, a distanza di tre soli anni dalla distruzioni, di vincere qualcosa. Qualsiasi cosa. Serve molto tempo. E serve esperienza. Proprio l'esperienza che serve a Cobolli, Blanc e Secco. Nonostante ciò la Juve di Ranieri ha conquistato con ampio merito un terzo posto (senza alcune distrazioni arbitrali, diciamo così, poteva anche essere un secondo posto) e adesso la Juve viaggia verso una seconda piazza che, visto come sono messe le cose, vale esattamente come un primo posto in un campionato regolare. Per campionato regolare intendo un torneo in cui il valore delle squadre non sia stato alterato da episodi che vanno oltre il campo (tipo Morattopoli). Detto ciò, l'atteggiamento della Juve di adesso mi piace comunque: umile, magari un pò da coglioni, ma è la poca esperienza e va capita. Non vinceremo per un pò, però almeno proviamo a costruire qualcosa con serietà e soprattutto divertendoci di tanto in tanto (tipo andare a vincere contro l'inter, o stracciare i rossoneri, o andare a prendere la standing ovation al Bernabeu). Ranieri davanti ai microfoni, assieme a Spalletti, è certamente il miglior tecnico italiano che abbiamo. Divertente, logico, sempre vero, lucido. Mai sopra le righe. Spalletti merita solo elogi. A Roma la piazza è difficile, in altri posti gli avrebbero già dedicato una piazza o una via. Trovatemi una sola cazzata detta in questi giorni da Blanc o Cobolli o Buffon o Ranieri. Tutti hanno parlato in segno di distensione-dei-toni e cercando di calmare le folle. Ultimo di questa lista il grandissimo Paolo Maldini: se si è incazzato lui, allora vuol dire che Murigno l'ha sparata grossissima. Detto ciò passo alle altre squadre.

Milan e Roma pagano semplicemente un progetto inesistente nel primo caso, una mentalità non adeguata nel secondo. Per i rossoneri vale un discorso preciso: Ancelotti arriva, si siede, si inventa un modulo costruito appositamente sui giocatori che si trova a Milanello, trova il meccanismo perfetto e vince una Champions ai rigori, un campionato molto equilibrato, una Coppa Italia. Poi si inceppa qualcosa. Pirlo, Gattuso, Seedorf, Nesta e Kakà non bastano. Serve molta molta molta altra gente di qualità per continuare un ciclo. Questo nel Milan non è avvenuto perchè Berlusconi e Galliani hanno deciso di puntare sulle figurine: Emerson a fine carriera viene ingaggiato, così Zambrotta, Ricardo Oliveira, l'attore francese che doveva essere il vice Pirlo, una trentina di esterni mai più visti in giro, una serie spaventosa di bidoni, per finire con un Ronaldinho scaricato dal Barca, uno Sheva che non giocava nemmeno nella primavera dei Blues, e un Beckham esiliato in America. Oggi si affidano a Favalli (37 anni), Maldini (40, ma l'età lui la sente come tutti gli altri uomini) e poco più. Non riescono più a trovare la svolta e fin quando non cambieranno politica, fin quando cioè non troveranno il coraggio di ripartire da zero, non ne usciranno così facilmente. E certo, confermando il 35enne Beckham rinunciando a quel talento francese, beh la dice lunga su cosa potrà combinare il Milan i prossimi anni. Solo Pato e Kakà non bastano.

La Roma non ha una piazza e una mentalità adatta a rivincere il campionato. Anche perchè Capello, per vincere, ha avuto bisogno di un grande Emerson, di un immenso Batistuta, di un perfetto Samuel, di un dinamico Cafu, di un buon Montella. Occhio al fatto che in questa lista manca Totti. Infatti, con Totti e Cassano poi Capello non riuscì a combinare nulla. Mancano i talenti, ne hanno pochi e poco sfruttati (tipo Aquilani e Cerci).

Capitolo inter. Che dire. Le moviole sono caldissime. Il problema è semplice: per vincere, si deve saper vincere. Peccato che i nerazzurri non ci sono abituati e non hanno gli uomini giusto per farlo. Io la penso semplicemente in questo modo. Se vinci e nessuno ne è convinto, nè nel tuo paese, nè (soprattutto) all'estero, allora c'è qualcosa che non va. Il problema è che in quel 2006 furono alterati un sacco di parametri. Fu azzerato per esempio il parametro relativo alla Juve, furono mandati a meno 8 e meno 19 le concorrenti più temibili (Milan e Fiorentina, guarda caso la Roma non fu toccata da questo conteggio all'indietro). Ma chi doveva vincerlo quel torneo-aziendale? Soprattutto: quell'anno ha significato che i successivi cinque anni (siamo al terzo) l'inter avrebbe stracciato tutto. Il problema è che non hanno mai convinto e l'Europa è il termometro perfetto per testare la compatibilità dell'inter con la vittoria. Senza carattere contro il Valencia, contro il Villareal, contro il Liverpool, addirittura contro i greci e l'Artmedia. Figure di merda colossali che denotarono e hanno denotato recentemente una mancanza totale di senso-della-vittoria-e-della-figura-personale. Ma fra tutti i personaggi strani che hanno, chi deve ragionare? Chi può dire qualcosa che gli altri dovrebbero ascoltare a orecchie aperte? Zanetti Javier non cagato in Argentina? Ibrahimovic che ha classe pura, ma che manca di cervello (parole dell'Ajax e di Capello)? Adriano che beve e non ha mai dimostrato un pò di intelligenza? Certo che no. Queste chiavi andrebbero affidate a Julio Cesar, a Cambiasso, a Crespo (l'unico là davanti che ha dimostrato vero attaccamento e senso di squadra), a Toldo. Invece i leader sarebbero Maicon (uno a cui hanno sbagliato a scrivere il nome!), Materazzi (se nessuno ti riconosce qualche merito, un motivo ci sarà o no?), Ibra e Balotelli. Poi direttore dell'area tecnica Branca (uno che è stato cacciato a calci nel culo dall'Inghilterra dove lo avevano soprannominato Bestia, per il modo di ragionare però!), vice allenatore Baresi (uno che non si conosceva fino a quando il più famoso Franco ha detto "questo è mio fratello", ma ho seri dubbi sulla parentela), amministratore delegato Paolillo (uscito allo scoperto soltanto dopo il derby). Poi non si sa mai chi comanda. Con un minimo ragionamento si può tranquillamente arrivare alle mie conclusioni. Poi ognuno può pensare quello che vuole.

E non ci lamentiamo quando all'estero ci prendono per il culo. Ingoiamo il rospo, è giusto così. Tutti quanti. E non ci lamentiamo nemmeno quando allo stadio nessuna famiglia vuole più andare. E non ci lamentiamo quando quei pazzi scambiano una partita di calcio per una guerra. Ce lo meritiamo tutti. O prendiamo per gioco quello che è un gioco e questi articoli-strani restano solo un puro scherzo, oppure la nostra Italia sarà destinata a precipitare molto molto molto in basso. O ci siamo già?

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domenica 1 marzo 2009

Dopo Chelsea e Napoli

Sconfitta e vittoria. Il bilancio è però positivo. Ecco i motivi.


Mercoledì una Juve nuova ha affrontato un palcoscenico importantissimo come un ottavo di Champions e lo stadio dove gioca il Chelsea, la finalista dello scorso anno (perdente ai rigori) e una delle migliori formazioni della Premier League. Il cambio di tecnico ha solo fatto bene: al gioco e al morale. E purtroppo la Juve ha pagato ciò. In ogni caso, la tre giorni europea delle italiane ha evidenziato la seconda migliore prestazione della Juve, seconda sola all'Udinese, magnifica in Coppa UEFA. Le big hanno tutte clamorosamente fallito. La Roma continua a mostrare limiti: di gioco, nonostante quello che dice Sacchi, e di carattere. L'inter conferma il bluff: senza "palle", senza mordente, senza idee. Ha subito una lezione pazzesca dai Reds ed è stata salvata solo dalla buona sorte. Adesso rischia, col culo che si ritrovano, di passare il turno se il Manchester... Il Milan è la mia squadra preferita: un sacco di figurine ed ex-palloni d'oro. Speriamo riescano a trattenere Becam. La difesa è imbarazzante, il centrocampo non funziona più. Regge solo Pato, pagato 23 milioni di euro. La Fiorentina è ancora troppo giovane. Inesorabilmente giovane.

La Juve è stata l'unica ad abbozzare una reazione e solo Cech ha detto no a Del Piero, Amauri, Sissoko e Marchisio. Ottima prova di carattere. Discreta prova per quanto concerne il gioco. A Torino, la fame e la rabbia potrebbero essere le due qualità che potrebbero darci l'ennesima soddisfazione in Europa. Altrimenti, il girone di qualificazione resta una buona base su cui continuare a costruire la squadra del futuro.

Un Napoli ferito ha subito una buona Juve per 45 minuti. Il secondo tempo, ai punti, è andato al Napoli. Con un pò di fortuna la Juve è passata. Tre punti in più, tanto morale per martedì e il derby. Senza contare che martedì prossimo c'è di nuovo il Chelsea. Ma una partita alla volta, per carità.

In queste due partite si è però visto un Ranieri piuttosto confuso. Orribile il cambio Giovinco-Salihamidzic. L'aggettivo è giustificato dal cambio di modulo: centrocampo a rombo con un Marchionni spaesato dietro le due punte. Ma, non conveniva tenere Giovinco che oltre tutto poteva guadagnare calci di punizione e garantire ripartenze veloci? Ma soprattutto, e questo è il punto più importante: se perfino l'Olimpico ha abbozzato qualche fischio per la prestazione di Del Piero, indisponente a tratti, perchè ritardare tale cambio a venti minuti dal termine? Visto e considerato che l'ingresso di Amauri è stato prezioso per tenere il Napoli un pò dietro? Scelte piuttosto confuse. Come la rinuncia a Trezeguet a Londra.

Ora c'è la Lazio, semifinale di Coppa Italia. Questa è la classica coppa che diventa importante quando tutti gli altri obiettivi sono andati. Per noi è diverso: è una Coppa che nel dopo-Morattopoli potrebbe essere un buon viatico per il futuro. Vincere fa sempre bene per il morale e in questo periodo (cioè gli ultimi tre anni) la Juve non può permettersi di discriminare gli obiettivi. Ciò significa che i tifosi tutti tengono alla Coppa Italia, come alla Coppa con le Orecchie. Il campionato? Ho paura che se la Juve dovesse avvicinarsi ancora all'inter, il prossimo anno la Serie B vedrebbe in partenza ancora la formazione bianconera. Quindi, va bene pure il secondo posto.

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