mercoledì 30 settembre 2009

Ferrara, gli altri, e la vigilia.

Leonardo polemico "vuole dare un calcio alla crisi". In realtà il calcio, e bello forte, lo dovrebbe dare a chi l'ha messo lì, convinto di fare i propri porci comodi, ai danni di una persona molto umile e intelligente. La persona umile e intelligente è ovviamente Leonardo e lo dimostra la critica che polemizza molto col brasiliano, ma non va mai pesante. Questo atteggiamento protettivo è giustificato da scelte societarie senza nè capo nè coda. Mercato sbagliato per il quarto anno consecutivo, spogliatoio inesistente da due, staff deficitario. Per il bene del calcio italiano, per un migliore confronto, da Juventino, spero che qualcuno avanzi un'offerta seria e che quel coso là lasci tutto. Proprio per il bene dei tifosi, presi per il culo senza alcun ritegno.


Mentre Mourigno se la prende con Balotelli. E' pazzesco, sarebbe perfetto come Presidente del Consiglio, sa sempre contro chi prendersela e non ci mette mai la faccia. E dire che di soldi ne guadagna, proprio tanti per coprire ampiamente il ruolo che dovrebbe competergli. Cioè gestire bene un gruppo, insegnare un pò di calcio e trattare con stampa e tifosi. Non fa nulla di tutto ciò, semplicemente va lì e attacca ora Zaccheroni per non so quale passato, prima ancora contro un vecchietto Ranieri, poi se la prende con gli arbitri, dunque con la Federazione rea di condizionare negativamente gli orari dei nerazzurri, poi ancora con Del Neri e infine non ha il coraggio di rispondere alle verità illustrate da Zeman, che sarà pure scomodo, ma quando affonda generalmente fa male.

E poi c'è Ferrara, che da cuore partenopeo e mentalità del sud si lancia in una grande affermazione d'amore nei confronti di Van Gaal. Sarà tutto vero? Certo che no. Però fa sempre piacere sentire parole di stima nei confronti di un avversario. Ci sarebbe di che parlare, ma Ferrara è nato difensore e stoppa ogni polemica. Non scioglie, e ci mancherebbe pure, il dubbio Diego. Elogia il gioco di Amauri tentando di alleggerire la sua posizione ormai divenuta pesante. Non accenna mai a Del Piero, quasi a disegnare la sorpresona. Non se l'è presa con Melo semplicemente perchè non può farlo davanti le telecamere: l'avrà sicuramente catechizzato in allenamento, dentro lo spogliatoio, ma nulla è fuoriuscito da lì. Sarà pure inesperto - gridano quelli cui rode il sedere - ma ci sa fare. A corrente alternata il gioco, strepitosa la fame e la forza in campo della Juve, fisica e mentale, ancora troppe disattenzioni e meccanismi da imparare e memorizzare. Però ci siamo quasi, insomma si intravede un progetto serio o semiserio. Più la seconda. Più la seconda e per eliminare il "semi" servono come il pane i rientri di Sissoko, Del Piero e Diego. Senza questi la Juve perde ulteriore qualità. Forse la qualità decisiva. Staremo a vedere. Intanto i tifosi possono dirsi tranquilli.

Già perchè a differenza di tutte le altre formazioni, la Juve è l'unica che può mangiarsi le mani. Le proprie mani. Cioè a dire: è l'unica ad aver perso punti più per demeriti propri che per aver subito gioco o la forza degli avversari. Facile vincere contro il Bologna eppure i bianconeri sono riusciti a perdere due punti. Quasi vinto a Genova tranne che per pochi centimetri non visti dal guardalinee o sfiorati da Iaquinta e Amauri.

Ma stasera niente scuse. Purtroppo pesa come un macigno la stanchezza e il logorio di uomini come Melo, Marchisio e soprattutto Camoranesi. Sempre impiegati, spremuti al punto tale che mi viene la paura a pensare a novanta minuti di battaglia pura. Ce la faranno i nostri a reggere la corsa? Tutto è aggrappato al recupero di Diego e Del Piero, con superIaquinta in campo, magari a fianco di Trezeguet. Rientrerà Grosso e speriamo che Buffon...

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martedì 29 settembre 2009

Il ritorno del killer

Umiltà, lavoro e classe pura. Come un killer silenzioso, da ormai dieci anni, fa sorridere e gridare di gioia il popolo bianconero. Viene dalla Francia, ma ha cuore e testa albiceleste. Francese d'Argentina ha l'abitudine di parlare poco e quando lo fa generalmente lascia sempre il segno. Descritto come taciturno, come uno dedito al campo e poco altro, come uno che comunque fa spogliatoio per quest'aria seria, è un perno della Juve di Ferrara. Diventato nuovamente perno, ruolo forse mai abbandonato.


Questo e molto altro è David Trezeguet. I soprannomi si sono un pò sprecati, non ne ha realmente uno perchè difficilmente un solo soprannome può descriverlo in tutto. Colpisce silenzioso, gli basta solo toccare qualche pallone, con la sicurezza di buttarlo dentro prima o poi. Partito come quarto attaccante, reduce da una stagione disastrosa per via di un infortunio da 6 mesi e per via di Ranieri, Trezeguet oggi sembra l'uomo in più e l'arma più pericolosa di una Juve che ha convinto a metà. L'altra metà, a giudizio dei più, semplicemente non è ancora scesa in campo: da Diego al 100% a Del Piero ai suoi primi 7 minuti, da Sissoko che non ha ancora timbrato il cartellino al rientro in pieno regime di Cannavaro.

A rischiare il posto così domani sera è certamente Amauri: fa un pò paura il blackout dell'attaccante in zona gol. D'accordo sui voti alti che comunque ha preso sui giornali, d'accordo sull'importanza del suo gioco per l'intera Juve, d'accordo che sul suo lavoro ha fatto fortuna Trezeguet e Iaquinta, ma di professione fa l'attaccante e Ferrara e tutti si aspettano il gol. Non trenta a campionato, ma qualche gol decisivo sì. Per esempio a Bologna era il suo momento. Se dopo Trezeguet fosse riuscito a timbrare il tabellino la partita si sarebbe conclusa con vittoria e tre punti. Peccato.

E poi nelle notti di Champions Trezeguet si esalta sempre. Con le grandi squadre poi ha un feeling particolare. Dettagli che non sfuggono a Ferrara, conscio, più che mai dopo Bologna, di dover puntare sui più in forma, su chi garantisce maggiormente rendimento e gol. E viene naturale così pensare a Vincenzone, l'unico insostituibile di questo team insieme a Marchisio e Melo, e proprio Re Davide.

In fondo, quando pensi al gol, solitamente la prima immagine che salta alla mente è proprio quella di questo francese d'Argentina, col pugno alto verso la curva e un sorriso immenso. In fondo, quando pensi al gol, solitamente, pensi a Trezeguet.

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lunedì 28 settembre 2009

Veleni sulla Juve? Non scherziamo!

Girando su Internet trovo dichiarazioni a dir poco incredibili. Nel senso che non posso credere che chi le ha firmate possano davvero pensare una cosa simile.


Intanto una buona notizia: Pavel Nedved è a Vinovo. Non a Torino, ma a Vinovo. Oggetto di tutto la proposta di Ferrara e l'affetto infinito di una tifoseria e di una gente che non può dimenticare il suo caschetto biondo. Se Ferrara e la Juve tutta riusciranno a proporgli un ruolo e un progetto divertente, l'apporto di Pavel a bordo campo può davvero essere importante. Per esempio come trainer in allenamento e scommetto pure che fisicamente si dimostrerebbe uno dei più in forma. Per esempio come allevatore di ragazzi, letteralmente detto. Per esempio come consigliere e membro spirituale di un gruppo cui necessita come il pane un lavoro costante sulla mente, sulla psicologia. E Nedved il carattere Juve lo incarna come pochi altri.

E comincio. Innanzitutto Mosca. Il grande Maurizio cui bisogna dedicare una qualche strada o un monumento stavolta prende una botta in testa pazzesca. Se la prende con Ferrara per via dei 6 minuti di Del Piero. Però, vista dal punto di vista di Ferrara la cosa non è scandalosa, tutt'altro. A Del Piero è stata riservata la parte finale di gara per prendere confidenza con la corsa. La partita nemmeno si è giocata, talmente è stata una brutta Juve. Serviva solo buttarlo dentro. Anche dal punto di vista delle figure in campo era importante: far vedere a tutti che Del Piero c'è, c'è sempre stato e che ha finalmente superato i problemi fisici. E' apparso addirittura pimpante, solo per 6 minuti, ma tanto basta per candidarsi per il prossimo match. La caratura di Del Piero non ha pari valore al mondo. La sua sola presenza in campo per la Juve è fondamentale. Quindi Mosca si è gettato in una critica gratuita e fuori luogo. Proprio poi con Ferrara che nelle ultime due giornate dello scorso campionato ha puntato proprio su Del Piero in brutte condizioni vincendo la scommessa? Dai, questa no.

La Menarini. Alzi la mano chi conosce questo nome. Alzi la mano chi pensa di dare credito ad una signorina arrivata lo scorso anno nel palcoscenico del calcio italiano. Non Serie A o Serie B, ma calcio italiano. Questa avrà pure i soldi e una lingua lunga, ma cervello poco. Ha capito, seguendo probabilmente qualche tecnico straniero, che buttare fango sulla Juve in modo incondizionato funziona sempre! E magari si ottengono pure vantaggi, perchè poi si innesca il meccanismo opposto. Ora non so chi di voi ha visto la partita. Ci sono un pò di episodi su cui si può discutere. Per esempio per buttar giù Amauri generalmente serve sempre tanta forza e metodi non proprio regolamentari. Falli fischiati pro-Amauri: zero. Qualcuno era interessante dal limite dell'area. Discorso che poi è sovvertito a parti invertite: su Amauri si fischia regolarmente fallo contro. Va bene. A metà del primo tempo c'è un rigore solare su Chiellini. L'arbitro vede, chiara immagine RAI e Sky, perchè è proprio lì a due metri, ma sorvola. Il fallo è più che netto. Chiellini si lamenta, ma tutto passa. Nessuno lo ha sottolineato, nè in TV, nè un dirigente bianconero. C'è poi un plateale tuffo di Di Vaio: occhio all'attaccante che arriva in clamoroso anticipo sul pallone e quando ha capito di aver fatto la cagata si lancia come colpito da dietro, invece Molinaro è al suo fianco e certo un pò le braccia deve usarle, come qualsiasi difensore al mondo, come il regolamento tra l'altro consente. E' ai limiti, ma non è rigore. Discorso simile col fallo di mano: testa da una parte, spinta dell'avversario corretta e tocchetto tra l'altro ininfluente con la mano di Molinaro. Niente rigore e giusto così. Magari si può pensare una cosa simile, di per sè assurda: due mezzi rigori per il Bologna e un rigore netto per la Juve. Pari e patta, così come il risultato. Chiaro come a doversi sentire delusi non possono essere i dirigenti del Bologna, ma quelli della Juve. E non contro il Bologna, ma contro i giocatori, tecnico e staff intero. Cosa che è stata detta e certificata da Ferrara in prima persona, da Secco in TV e da tutti i giocatori.

Ecco la grande differenza tra lo stile Juve e tutto il resto. Da quando c'è Ferrara dichiarazioni e pensieri sono impeccabili. Peccato arrivino solo da Ferrara, da Allegri, da Ventura e davvero nessun altro.

Ad esempio: qualcuno del Milan ha chiesto scusa ai tifosi per le figuracce che la squadra rossonera sta inanellando da due anni a questa parte? Qualcuno è mai andato in TV a dire "ok, abbiamo sbagliato!"? Oppure, qualcuno è mai andato davanti ai microfoni anche dopo una delusione, tipo sconfitta con la Samp o figuraccia col Barca? Dai, signori, cerchiamo di fare le personcine serie! Ce n'è tanto bisogno.

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Che grande uomo e che grande gruppo

Davanti la telecamera appare stranamente rilassato, tranquillo perchè ha comunque tutto in mano. Comunque è inteso per tutti quelli che lo vorrebbero dietro una scrivania. Tutti quelli cui rode il culo per tanti anni di gavetta. Tutti quelli che insomma la Juve possono solo ammirarla dalla TV o dalla panchina opposta. Tipo uno come Papadopulo "con 700 panchine sotto il sedere" ma che valgono esattamente come le 7 ufficiali di Maestro Ciro in questa stagione. Questo per cominciare.


Ma che grande uomo, Ciro. Arriva ai microfoni e la prima cosa che dice è "Ho sbagliato anche io a mettere giocatori che non scendevano in campo da tanto tempo. Dobbiamo migliorare". E poi sciorina, quasi fosse interrogato, una serie di problemini che la Juve deve in fretta risolvere. Lo sa bene Ciro e questo al tifoso basta. Insomma il fatto che Melo perda il secondo pallone decisivo in questa stagione è un segnale importante. Il fatto di prendere gol su punizione battuta velocemente pure. Il fatto che là davanti creiamo, ma la mettiamo dentro con poco cinismo pure. Tutte cose che si possono e devono sistemare, ma nulla di drammatico. Anzi, per il cambio di guida, di preparazione, di modulo e di uomini tutti si aspettavano peggio. La sensazione è quella di una squadra compatta e di un progetto serio e preciso, partito a luglio e certamente sulla buona strada. Contando sul recupero prezioso di gente come Diego (ieri in campo più per amore dei tifosi, come rivelato implicitamente da Ferrara) e Del Piero (si è mosso bene in quei pochi minuti finali), Sissoko (quanto manca a questa Juve il maliano!) e Cannavaro. Aspettando che Amauri centri la porta, soprattutto che ci provi.

Quest'ultima affermazione è la più preoccupante. Conoscendo Lippi e quindi Ferrara, il brasiliano sarà regolarmente in campo mercoledì. Anche se mi aspetto qualcosa del tipo che se Del Piero sta bene andrà lui titolare, viceversa sarebbe logico riproporre Iaquinta-Trezeguet, magari con Giovinco dietro le punte o Camoranesi trequartista e davanti la difesa mastini su mastini. Preoccupante la partita di Molinaro. Insomma, due anni sono buoni per capire che questo qui, col rispetto per quanto di brutto ha passato, non è da Juve. Imbarazzanti certi cross, poco propositivo. E sì che col nuovo modulo le fasce dovrebbero funzionare al meglio. Come per esempio il mai elogiato Zebina, uno che corre, che si propone, che tenta la giocata e a volte riesce. Uno che la mette dentro e provoca per esempio il terzo gol stagionale di David, uno ogni 88 minuti.

E siamo già alla vigilia del match contro il Bayern. Nessuno si scervelli, la formazione è già annunciata. Diego non è nemmeno al 40% e probabilmente non sarà della partita, rientrerà Grosso, ci sarà spazio per Melo e Marchisio perchè altrimenti giochiamo con due di meno. Ci sarà Iaquinta, insostituibile, e forse Amauri, o Trezeguet o Del Piero. Certo fa strano leggere ancora nomi tra gli indisponibili. E che nomi: Cannavaro e Sissoko. Un vero peccato.

Però al contrario degli anni passati questi stop sono i benvenuti. Troppo felici no, molto attenti sì. Attenzione che ieri è mancata. Attenzione che non mancherà mercoledì. Stanchezza a parte è la rabbia adesso che deve prendere il posto di energie un pò fiacche, ed è fisiologico. Il risultato prima di tutto? Mercoledì sì. Lo sa bene Ferrara, lo sanno bene i giocatori.

E concludo con i giocatori. Per un tifoso sentire le parole di Trezeguet in questo calcio malato di protagonismo è assoluta soddisfazione. Sentirlo parlare di Amauri, del fatto che la Juve è un gruppo, che ognuno deve accettare consegne e ordini e disposizioni solo per il bene della Juve e non del singolo... beh, che gli altri imparino. Lo stile è sempre impeccabile. Inavvicinabile per qualunque altra armata. Pure davanti i microfoni.

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domenica 27 settembre 2009

Juventus-Bologna 1-1 E' tutto vero!

Suicidio assoluto. A un minuto dal termine prendere un gol del genere è illogico. Per certi versi e per certi tifosi, è semplicemente amorale.


Ora, bene i due punti persi. Bene il fatto di non essere lassù in alto. E benissimo che la partita sia terminata col pareggio. Eh, qualcuno dirà, troppo facile. Certamente e spiego il perchè.

Quanto passerà prima che Molinaro torni a calcare il campo da gioco con la maglia della Juve? Soprattutto: a gennaio, quale sarà la prossima squadra di Molinaro? Seconda domanda: sulla destra, oltre il grandissimo Zebina, la Juve ha intenzione di acquisire qualche buon cartellino? Terza domanda: che succede ad Amauri?

Se qualcuno è gentile a rispondere a queste semplicissime domande, poi si può ragionare sulle aspettative di questa stagione. Io credo che abbia ancora una volta Luciano Moggi, ma del resto è il solito mio discorso. Questa squadra ha ancora in rosa alcuni elementi troppo fragili e molte incognite di rendimento.

E' praticamente impossibile che siamo già a corto di fiato e di uomini, pur recuperando oggi Del Piero e Diego e Zebina. Cosa che assolutamente non può andare di pari passo con un team che vuole puntare in altissimo. Cioè, va bene avere Diego in campo, ma non in queste condizioni. L'ingresso di Del Piero mi sembra importante: prenderà il posto di Amauri perchè così la logica impone. E poi si alterneranno Iaquinta con Trezeguet, due cannonieri super che dovrebbero essere innescati di più da fasce inesistenti e da un trequartista ombra.

Capitolo fascia sinistra e prima feroce critica a Ciro. Perchè Paolino De Ceglie non ha visto il campo? Abbiamo uno degli esterni bassi più interessanti, di appena 23 anni. Gran corsa e sicuro rendimento. Ha bisogno di crescere e di giocare, magari alternandosi a Grosso. Ma deve assolutamente giocare. Così non è stato e allora ecco la domandona: Ciro, ma che combini? Perchè queste scelte da masochista puro? Gradirei non vedere Molinaro più in campo. Magari schieralo in allenamento, ma non la domenica o il mercoledì sera. Imbarazzanti certi tentativi di cross. Normale situazione dopo che per due anni ha buttato al vento frasi del tipo "Voglio la Nazionale!". Un pò sfidando la natura, un pò prendendo per il culo alcuni bambini che da casa avranno pensato "ma io sono più forte di questo qui e voglio pure io andare in Nazionale!". Speriamo Ciro se ne sia accorto.

Intanto sono due punti persi e poche chances per molti in campo. Chiellini sarà pure stanco, ma è comunque sotto la sua personale media. Il centrocampo è l'unico reparto super. Camoranesi, Marchisio e soprattutto Felipe Melo sono il terzetto più forte in circolazione. Purtroppo male assistiti da difesa e attacco.

Il posto di trequartista è vacante. Urge immediato conclave se Diego non è ancora a posto. Altrimenti meglio giocare in dieci. Lo stesso Giovinco mi pare adesso stia avendo parecchie possibilità, sfruttate malissimo. O il ragazzo si sveglia, o non si aspetta nessuno. A Torino non c'è più tempo.

Capitolo moviola. Interessante notare come ad ogni intervento, perfino su fallo proprio, i giocatori del Bologna inscenano la protesta del tipo "prima o poi il regalo me lo fai!". E invece il regalo non arriva perchè l'arbitraggio è buono. Qualche fallo che si poteva fischiare a favore di Amauri, qualche contrasto ai limiti di Marchisio e Felipe Melo non fischiato, tutti corretti i fuorigioco. Nessun danno a favore, nessuno a sfavore. Gara tutto sommato bruttissima, lenta, tale da giustificare un'analisi molto povera di situazioni e immagini.

Un vero peccato dopo il passo falso delle rivali. O forse, in procinto di una gara fondamentale contro il Bayern, il risultato migliore per capire mercoledì sera se questa Juve è una cosa seria o anche quest'anno il tifoso sarà costretto a sperare che la ricostruzione stia volgendo al termine. Messia Del Piero, pensaci tu!

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Non e' arrogante, e' idiota!

Non ho mai accennato, almeno a memoria, alla caratteristica di arroganza. Perche' tale caratteristica presuppone comunque una certa qualita' e personalita'. Cosa che evidentemente il personaggio seduto sulla panchina nerazzurra non ha. Ma era evidente anche prima.

Fino a quando le cose ti vanno bene, e' fin troppo facile ricevere complimenti. Quando le cose vanno male, viceversa, e' intelligente saper ascoltare le critiche. In generale, sia che le cosa vadano bene sia che vadano male, e' buona educazione dare agli altri la possibilita' di parlare e di esprimersi.

Anche perche', benedetto figliolo, hai 40 anni, guadagni 11 milioni di euro l'anno e 50 milioni di imbecilli in Italia fanno si' che tu possa ancora guadagnare e stare sotto i riflettori. Probabilmente i riflettori gli hanno fatto male al cervello. Si arrabbia se qualcuno non lo elogia, si infastidisce se qualcuno lo critica, addirittura evade microfoni e sala stampa se le cose vanno male. Questa non e' arroganza, questa e' semplice idiozia. E come tale dovrebbe essere trattata. In qualunque parte del mondo, club o societa', una persona cosi' verrebbe richiamata all'ordine, per rispetto di tifosi, giornali e soprattutto pubblico che paga. Viceversa il suo presidente, che mai nulla ha capito di relazioni e di conduzione, continua imperterrito nelle sue disamine che lasciano molto a desiderare.

Le chiacchiere stanno a zero. Questo coso qui attacca chi gli pare e risponde sempre male, tirando in ballo personaggi che addirittura poco c'azzeccano col suo lavoro attuale. Che senso ha polemizzare con Zac? E con un signore come Del Neri? Oltretutto mi sembra evidente che proprio quest'ultimo sia l'ultima persona al mondo con cui prendersela. A meno che non esiste una regola secondo cui nessuno puo' permettersi di batterlo. Anzi, stracciarlo. Codardo nel non attaccare Guardiola, dopo che Guardiola aveva detto di tutto e di piu' sulla squadraccia che si e' trovato di fronte, fin troppo facile attaccare un buono come Del Neri che lo ha suonato l'anno scorso e pure ieri sera.

Va cosi' la vita: si danno e si prendono. Bisogna avere classe in tutte le occasioni, e questo qui non ne dimostra un minimo nemmeno quando vince. Se la prende addirittura col lecchino Bartolomucci, nascosto in video, tremante in voce. Signori: abbiamo fallito! Come giornalisti, come pubblico interessato e colto di questo sport. Consiglio: cambiate canale oggi e tifate Cunego. Vi accorgerete dalla telecronaca e dall'aria che si respira, lontano dalle polemiche per doping, che quello sport li' e' forse il piu' bello e autentico che esista. Se hai fiato pedali e vinci, altrimenti vedi gli altri sfilarti accanto. Ma almeno, nel ciclismo, viene intervistato chi vince, chi perde di pochi secondi, ma tutti gli altri restano muti. A volte conviene!

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sabato 26 settembre 2009

Materazzi contro la Juve

Il clima che si respira attorno a questa è Juve assomiglia molto a quello passato. E questo non fa che accrescere l'ottimismo in casa bianconera. Già perchè soltanto quando una squadra è temuta saltano fuori così tante contestazioni e tanti appigli oggettivamente banali.


Non parlava dal 2006, inizio estate, precisamente 10 luglio. Il giorno prima aveva segnato il gol del pareggio contro la Francia, momento più alto della sua carriera. Triste pensare che molti ragazzini al suo posto avrebbero sfruttato molto meglio le opportunità che lui ha avuto. Decretato come uno dei flop-migliori del campionato inglese, Marco Materazzi torna a ruggire dalla sua panchina, posto dal quale poche volte si è mosso. Torna a ruggire contro la Juve e stavolta ce l'ha con Felipe Melo, reo di essere coccolato dagli arbitri. Saccani addirittura è accusato di non aver sventolato il rosso a Felipe Melo, ma il grande Macellazzi non fa riferimento all'episodio. Dice che ha mancato di rispetto, di aver insultato l'arbitro. E peccato perchè forse quella contro il Genoa è l'unica partita di Felipe in riga col regolamento. E a memoria non ricordo un episodio simile. Esclusi i trecento episodi a partita in cui un giocatore chiede il giallo (antipatico), chiede una punizione, spera in un fallo laterale a proprio favore e via così. Episodio sfuggito pure alle moviole, così attente ai casi proJuve.

Materazzi che poi si autonomina martire. Di che? Dell'idiozia probabilmente, perchè se in ballo c'è un discorso di educazione e di rispetto allora la prima persona a non poter parlare è proprio Marco Materazzi. Chiedere prego a metà degli interisti e il resto dei tifosi. Se Maldini è amato in modo trasversale dalle tifoseria d'Italia, Materazzi è aspramente criticato dal 90% della popolazione calciofila mondiale. Il resto 10% semplicemente non segue il calcio.

E come il miglior Emilio Fede, in vista di una maglia che non gli spetta da tempo immemore, si lancia nella migliore lecchinata proMourinho, eletto secondo martire nazionale.

Si è fatto un gran parlare di libertà di informazione e di stampa. Questo caso dimostra come alle volte, giornali e tv, farebbero bene a tacere certi interventi. Peccato.

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venerdì 25 settembre 2009

Genoa-Juventus 2-2

Due evidenti numeri per iniziare: Amauri è a secco da troppo tempo, zero gol ufficiali in questo avvio di stagione, eliminando dal conteggio il precampionato che vale a poco; Iaquinta è già al quarto centro. Del Piero non è mai sceso in campo e Trezeguet a questo punto è poco sfruttato rispetto ad Amauri, ma già al secondo centro decisivo. Una squadra che punta al massimo non può reggere simili incognite, preoccupante adesso l'astinenza di Amauri. D'accordo sul gran lavoro che l'italobrasiliano compie, ma sotto porta serve chi la mette dentro. Altrimenti come ieri sera, tanti complimenti e un solo punto che sa di disfatta.


Disfatta è la parola più esatta. Il Genoa è molto fortunato in casa: tre partite, tre regali. E magari è anche giusto così. La Juve a Genova invece è molto sfortunata. Quattro gol fatti, probabilmente regolari, sicuramente tre, e soltanto due marcatori. Bilancio che non può essere convincente. Ma da qui al complotto ce ne passa e nessuno ha mai accennato ad un simile discorso. Ottima la prova ai microfoni di Ferrara: ha preso e sottolineato una grande gara, una grande sfortuna, ribadendo come un discorso simile è accettabile, per la Juve e tutti, solo nel caso in cui questi episodi si pareggiano nel corso del campionato. Magari uno dei dei gol ha pareggiato il discusso episodio contro la Lazio. Quindi seguendo questa logica siamo indietro di un favore. Altri sono sempre avanti. Questo è legittimo, ma poco importa a questa Juve, apparsa addirittura superiore rispetto a Saccani, rispetto al risultato finale.

Pensando a chi ieri sera era davanti la tv, Ferrara non può che essere ottimista. Cannavaro, Sissoko, Diego e Del Piero. La chiave per una stagione importante. A patto di recuperare tutti. A cominciare da domenica, per terminare mercoledì quando il risultato conterà più di ogni altra cosa.

E veniamo ai punti positivi. Felipe Melo non vale 25 milioni di euro. E' evidente: ne vale molti di più. Se non fosse che a volte si piace troppo e rischia tanto, sarebbe il centrocampista quasi perfetto. Qualità eccezionali, si sta adattando alla regia, quando parte è incontenibile, quando difende difficilmente superabile. Pur non in ottima forma è uno dei migliori in campo. Era dai tempi di Davids che il centrocampo bianconero non aveva un mastino simile. E tutti sognano di vederlo a fianco di Sissoko.

Su Marchisio sono terminati gli aggettivi. Stavolta il Principino sfodera alcuni colpi da trequartista, da uno con i piedi magici. Arriverà pure il gol dalla distanza, ma per adesso è il miglior centrocampista in circolazione.

Semplicemente stupendo Camoranesi, per dedizione e per giocate. E sì che Ranieri gli preferiva Marchionni. O addirittura non voleva proporlo come trequartista.

Una delle sorprese è pure Poulsen: ordinato, preciso, combattivo, volenteroso. La sufficienza è piena, il mezzo voto in più è bruciato dall'erroraccio da cui scaturisce il primo pareggio genoano.

Per il resto, il rientro di Diego sta acquistando connotati religiosi, mistici quelli legati al Capitano. Consci del fatto che Del Piero, con questo schema, tenuto più vicino alla porta, rischia davvero di firmare tante reti. La prova la darà il campo. E speriamo accada presto. Credo già contro il Bayern.

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giovedì 24 settembre 2009

E' successo in Serie A

In attesa di Genoa-Juve un pò di logica si impossessa nuovamente del nostro campionato. Una ottima Fiorentina dà libero sfogo al proprio potenziale offensivo, fatto di vivacità, corsa, potenza atletica e cinismo. I termini potrebbero essere letti come Jovetic, Marchionni, Vargas e Gilardino, rispettivamente. Abbatte una Samp forse svuotata dai troppi complimenti ricevuti in settimana. Così come il Toro (arriviamo ai cento punti, vinciamole tutte, chi ci può fermare) cade con un organizzato Padova dopo i deliri di certa stampa e di un presidente avventato, pure la Samp è costretta a pagare dazio alle statistiche. Ma rimane un'ottima partenza e un potenziale soprattutto positivo. Ci sta se per una partita Pazzini-Cassano-Mannini acquisiscano appena la sufficienza.


La logica, e un destino molto ironico, sono pure presenti a San Siro. Una delle migliori inter senza Mourinho (non commento) in panchina straccia il Napoli. Va bene tutto: fuorigioco richiesto su Lavezzi (appena 3 metri al di qua dell'ultimo difensore nerazzurro), fuorigioco netto di Milito sul secondo gol, un Napoli inesistente dal punto di vista caratteriale, un Donadoni che non ha fatto altro che copiare schema e nomi dalla precedente gestione e riproporre senza alcuna originalità un 3-5-2 che potrebbe essere supportato soltanto dal lavoro settimanale. Cioè, la domanda è: perchè scegliere Donadoni se vuoi essere protagonista? Lo dissi in tempi non sospetti: è sostanzialmente un raccomandato da Sacchi, che ha preso la laurea come milioni di italiani la prendono normalmente nelle università canoniche, percepisce uno stipendio più che dignitoso, si siede in Serie A senza possederne fino ad adesso requisiti e caratteristiche. Con un Livorno super ha raggiunto la A molti anni fa, ma niente più da allora. Il suo amico Albertini lo piazzò alla guida della Nazionale senza rendere conto a nessuno. Senza soprattutto subirne le conseguenze a mandato terminato. E' soprattutto fastidioso leggere commenti del tipo "fautore del tridente" o non so quali appigli fantascientifici per giustificarne la presenza in A. Si parla tanto di meritocrazia, non si vede nessuna applicazione però. Ha bisogno di crescere, lontano probabilmente dal massimo campionato italiano. Come per esempio Giannini, come fece Gasperini a Crotone, o Spalletti con l'Empoli. Mi sembra un secondo Mancini, buttato lì dentro da un amico e uscito con le ossa rotte. Mi stupisco soprattuto di De Laurentiiiis.

Mi sorprendo pure di chi si sorprende del Milan. Il progetto è chiaro. Berlusconi voleva fare l'allenatore e così ha cacciato Ancelotti e messo lì uno che con la panchina poco c'azzeccava. Da passa-carte o vedi-quella-partita-e-mi-dici-che-ne-pensi ad allenatore, il passo è molto molto lungo. Peccato, perchè Leonardo è una persona molto seria e intelligente. Non merita un simile trattamento. Costretto a far pareggiare le proprie idee con quelle del proprio capo non sta azzeccando una formazione. Soprattutto, non sta capendo nulla di ruoli dentro e fuori dal campo. E non è da Milan. Non ci sono ricambi, perchè lo stesso Abate dopo aver confuso Tassotti col proprio allenatore e il ruolo di attaccante esterno con quello di terzino non può essere giudicato la riserva perfetta di Zambrotta. Che oltretutto gioca dall'altra parte del campo. Un Pato in condizioni pessime, mentalmente e fisicamente. Seedorf ha vinto tre Champions con tre squadre differenti, ma tanti anni fa. Borriello è prigioniero del ricordo di Belen, e chi non lo sarebbe, e viene dimenticato in panca. Huntelaar (il mio più grosso rammarico) si è praticamente giocato la possibilità di lottare per l'Olanda e probabilmente sognare una grande squadra in futuro. L'altro brasiliano, pagato appena 2 milioni di euro in meno di Diego e stipendiato due volte tanto, pensa al ritiro? Ma non si è già ritirato 3 anni fa?

La Lazio, convinta del buon mercato, continua a lasciar fuori due jolly come Pandev e Ledesma. Per le ragioni prettamente societarie Lotito ha tutto il mio appoggio. Ma visto e considerato che i risultati vengono prima di tutto, non sarebbe il caso di rinegoziare le loro posizioni alla luce delle prestazioni poco incoraggianti della squadra biancoceleste?

Infine la Roma di Ranieri. Ripeto quanto ho detto fino alla nausea: nessuno alla Juve ha dato dell'incapace a Ranieri. O, detto in altro modo, semplicemente è stata evidenziata la paura che il tecnico fosse incapace a vincere qualcosa di concreto. Da qui la mossa, mai mossa fu più azzeccata da parte dell'attuale dirigenza, di sollevarlo dall'incarico e affidarsi a mani giunte a quel gran simpaticone di Ferrara. Ora Ranieri riparte dove meglio non potrebbe: squadra scarica e completamente allo sbando, progetto di ricostruzione. Più di così Ranieri non può fare. E sono suoi meriti. Come pure, oggettivamente, bisogna riconoscere che questo tecnico non riesce a piazzare mai l'urlo decisivo, di quelli che vogliono dire "ho vinto finalmente qualcosa".

A proposito di Ferrara. Stupenda l'ennesima lucida conferenza stampa. Risponde garbatamente a Gasperini che un pò di delusione lascia in effetti trasparire. Dice Ciro "sedermi sulla panchina della Juve è stata una cosa normale, la più naturale per me. Capisco che ad altri possa aver dato fastidio!". C'erano dubbi in merito? Ciro ha sulle spalle un 6 su 6 con la Juve in campionato e un deludente esordio in Champions. Ma ha le spalle larghe. Non è mai incappato nei trappoloni di Mourinho che addirittura è dovuto ricorrere a Zaccheroni (alzi la mano chi si ricordava di Mister Alberto) o a polemiche del tutto gratuite con giornalisti e roba varia. Ciro dimostra una semplicità davanti la telecamera sorprendente. Pacato, sempre lucido, le parole giuste al momento giusto. La cosa che invece non dovrebbe sorprendere è la capacità di governare gruppo e panchina. Panchina intesa nel senso più completo del termine. A quanti paragonavano lui a Leonardo... lasciamo stare. Senza contare che il popolo bianconero ha riversato in lui una fiducia incondizionata. Incondizionata significa a casa mia che tutti gli chiedono di vincere, soprattutto tutti gli chiedono di provarci, mai avvenuto finora dal dopo Deschamps. Se poi la vittoria finale arriverà sarà delirio, altrimenti sarà tanta benzina in corpo per il prossimo anno, consci di questa dirigenza che sembra d'un tratto aver acquisito la giusta serietà per condurre un team come quello bianconero.

Chiudo con Ventura, Allegri e Cellino. Non so se è prostituzione intellettuale. Non so nemmeno se sia demenza, boh fate voi. Di certo non è carino chiedere a cento giornalisti accreditati di leggere le domande già preparate da rivolgere a Mourinho. Episodio documentato e accaduto nella precedente conferenza stampa del tecnico nerazzurro. Questo è non rispetto delle parti. A quel punto vai tu davanti alla web cam del tuo computer, registri il tuo monologo senza nessuno che ti fa domande e siamo tutti contenti. Ma, finendo, è mai possibile che in Italia ci sia così tanta idiozia. Balotelli è riconosciuto da tutti con uno dei talenti più potenti del nostro calcio. Ripeto: nostro, visto e considerato che lo tifo quando veste la casacca azzurra dell'Under. Ed è ugualmente vero il fatto che è uno dei personaggi più insopportabili del nostro calcio. L'hanno capito tutte le tifoserie dai suoi atteggiamenti poco corretti, l'hanno perfino capito all'estero dopo un anno di Champions. L'hanno capito tutti tranne che alla Pinetina e quel Premio-Pulitzer che è Bartolomucci. Ora, se si mette da parte un discorso serio come il razzismo per affrontare il discorso "educazion" si può proseguire serenamente. Altrimenti meglio dedicarci a qualcos'altro. Chiedete a Torino di Sissoko o Davids o Thuram, chiedete a Milano di Weah, chiedete a San Siro di Muntari, Vieira e altri 10000 stranieri, chiedete a Cagliari di Suazo, o a Roma di Aldair. Su ragazzi, non scherziamo. Chiedete infine a San Siro di Zoro e di uno scooter lanciato dal terzo anello. Forse qualcosa da educare c'è, ma non guardiamo troppo in là. Guardiamo a casa nostra.

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martedì 22 settembre 2009

Caso Briatore, caso Inter

Il caso Briatore ha inquietanti somiglianze con il siluro lanciato contro Luciano Moggi. Normali mosse strategiche vengono annientate con squalifiche. Qui, come allora, viene fatto fuori in modo maldestro il miglior team manager da venti anni a questa parte. Ha lanciato uno dei più grandi di Formula Uno come Schumi, ha rilanciato la Benetton, ha silurato 800 persone che lavoravano cambiando radicalmente gerarchie e team e vincendo, è tornato a vincere lanciando un altro fenomeno, con i conti a posto e un progetto serio. Eppure, di barboni la Formula Uno ne conta parecchi, di incompetenti o ninfomani pure, di gente solo con i soldi e poca testa altrettanto... eppure viene silurato il migliore. E il regolamento rimane quello. E chi comanda e distrugge un mondo (uno sport) che sta andando in rovina è sempre lì a comandare imperterrito. Dai, raccontatemene un'altra. Briatore il Diavolo? Come Moggi il Lupo Cattivo? Ahiahia, Italia come sei caduta in basso!


Passando al calcio (dove pure Briatore stava per mettere lo zampino col QPR, a proposito adesso Briatore dovrà passare la mano: in campo internazionale uno che ha problemi con la Legge non può più ricoprire alcuna carica. Abitiamo a circa due ore di volo, eppure un paese del genere sembra lontano anni luce) è in atto un nuovo tormentone. Protagonisti coloro i quali hanno inscenato Calciopoli appena 3 anni fa. Si parla di razzismo e partite che dovrebbero essere fermate. Si parla di congiura ai danni di Mourinho. Si parla di gare poco regolamentari che la Juve vince da quattro turni. Si parla sempre degli altri calunniando, e si respingono vigliaccamente le critiche (e non gli attacchi) rivolte da giornalisti e tifosi stessi. Strano, per una società, a loro detta, leader della nazione.

Su Balotelli vale sempre, inesorabilmente, il solito discorso, accennato con forza da Cellino, sottoscritto perfino dai più della Serie A. Balotelli viene fischiato, ma non per razzismo, semplicemente perchè umano avere antipatie o riconoscere negli altri una qualche forma di maleducazione. In realtà il ragazzo pare migliorare di giorno in giorno, limitando gli atteggiamenti a pochi attimi. Ma la gente non dimentica. Strano come a non essere fischiato sia Eto'o, nero come Balotelli. O Muntari, ancora più nero se volete di Balotelli. Mentre a San Siro va in scena il gioco dei fischi contro il proprio Seedorf. In tal caso la gente non dimentica le prestazioni. Confondere questi atteggiamenti col razzismo è semplicemente strumentale. E un discorso molto banale alla luce della serietà di un problema molto grosso. E poi tanto vale iniziare a buttare giù un piano per limitare queste situazioni: viene fischiato un giocatore di colore? Partita sospesa, gara vinta dalla squadra che subisce l'atteggiamento razzista del pubblico e si va avanti col prossimo turno di campionato. Ma bisogna farlo seriamente e veramente. Dopo la terza partita persa credo che tutti capirebbero. Credo, all'idiozia non c'è mai fine. Invece si segue la scia delle polemiche, così i giornalisti possono scrivere, i presidenti parlare, la gente litigare e le tv vendere acquisire qualche sponsor in più. Triste, molto triste.

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lunedì 21 settembre 2009

Solite situazioni poco chiare

Secondo la truppa nerazzurra Orsato è un nemico dell'inter. Infatti non ha espulso Maicon, non ha dato un secondo rigore con Corboda che rifà il setto nasale e arcata al centrocampista sardo, non ha rilevato i fischi clamorosi contro Balotelli.


Sorvolo sui rigori e ripeto: non è che Balotelli è temuto e viene fischiato? Cioè: siamo sicuri che i fischi (perchè di fischi si è trattato) siano espressione di paura del talentuoso (benchè indisciplinato) Balotelli? Oppure: se fischi e "buu" ci sono stati, alla luce della campagna antirazzismo, non sarebbe il caso di proporre una qualche ammenda o squalifica come successe alla Juve (giustamente!)?

E poi ancora: visto e considerato che il match clou del prossimo turno è Genoa-Juve, non era il caso riproporre il miglior arbitro del calcio italiano ossia Rizzoli? Ed evitare Trefoloni per l'inter alla luce delle critiche del presidentissimo moratti rivolte al prossimo arbitro negli anni passati?

Come al solito in Italia siamo alle ambiguità. Ambiguità assolute che si ripresentano giornata dopo giornata. Il regolamento esiste, ma è stato tremendamente complicato. Il regolamento però esiste e viene continuamente applicato in modo diverso. A discrezione di colui che porta la camiseta-nera. Niente telecamere, niente replay (mandati però sui video dei più belli stadi in Europa, in tempo reale), niente secondo arbitro come si sperimentò molti anni fa in Coppa Italia. Soprattutto: niente interviste dopo partita agli arbitri. Sarebbe utile capire il perchè di certi errori e le sensazioni sulle giocate e sulle azioni salienti delle squadre in campo. E' l'unica maniera di inchiodare gli incompetenti. Traduco quest'ultima espressione per i nerazzurri: è l'unica maniera per inchiodare quelli-che-tifano-pro-juve. Così sono più contenti.

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E' successo domenica

Mentre il Cagliari mette sotto l'inter che comunque riesce a scamparla, a Milano va in scena il tifo-che-proprio-non-si-vuole-far-prendere-per-il-culo, con i rossoneri in tribuna a fischiare la prova scialba di un Milan salvato da Seedorf. Il Genoa capolista cade dimostrando come in alto è difficile mantenere concentrazione tra Coppa, trasferte e Campionato. La Samp vola con un Del Neri autentico leader silenzioso di un undici fantastico. Cassano su tutti, ma non solo. Esplosivo il gioco sugli esterni tipico della filosofia delneriana. Stupende le prestazioni del già rimpianto Mannini (pensare che il Napoli ha speso parecchi soldi per Zuniga, al momento meno di un fantasma). Ma la cosa positiva è la reazione del pubblico a certi spettacoli.


Il pubblico romanista sciopera per tutto il primo tempo. Ma alla mezzora vengono avvertiti di una Roma stupenda ed entrano. Alla faccia della coerenza e della serietà. Ma quegli stessi tifosi rifiuteranno a fine gara la maglia lanciata da Totti. Bel gesto positivo contro uno dei personaggi più sopravvalutati del nostro calcio. A 34 anni chiede un rinnovo da favola alla formazione di cui è tifoso ben sapendo le condizioni tragiche in cui versano le casse della Roma. Bene in campo, soltanto ieri, malissimo ai microfoni e davanti le scrivanie.

Perfetto lo stile interista di Mourinho. Scappa via per non commentare le proprie cazzate. Branca ai microfoni tenta di tutto per respingere le dovute critiche ad un comportamento infantile, non in linea col contratto da 11 milioni di euro, non in linea con quello che dovrebbe essere un Uomo. Evidentemente, ma qui sorprese non ce ne sono, il personaggio è proprio questo. Un pò triste per uno definito Special One. Soprattutto considerando che proprio là dove tutto è cominciato siede ora un personaggio su cui troppe volte si è detto a sproposito cose negative. Si chiama Carlo Ancelotti e l'Inghilterra tutta è ai suoi piedi. Figura umile e competente. Un vero peccato averlo perso sportivamente, in Italia intendo.

Curioso lo svarione di Abate, giocatore rossonero. Il mio allenatore conosce bene quel ruolo, quindi lo seguo volentieri. Per la cronaca perfino Arrigo Sacchi risponde dicendo che Leonardo ricopriva ben altro ruolo. "No, intendo Tassotti" risponde Abate schierato terzino destro. Svarione che le malelingue potrebbero benissimo utilizzare per descrivere una situazione paradossale in un club fino a poco tempo fa preso ad esempio per gestione e risultati.

E chiudiamo col destino che ci gioca come meglio non potrebbe. Guadagna la Serie A col Bari e poi cede la mano a Ventura. Lo stesso Bari vince 4-1 e consegna ad Antonio Conte una nuova squadra di Serie A: l'Atalanta. E' possibile riproporre il calcio spettacolo con un team rilevato in corsa e forse senza le dovute pedine? Primissima risposta mercoledì sera. Certo è strano come una delle società più competenti della Serie A si sia affidata a Gregucci, con tutto rispetto per il giovane tecnico fino ad ora più adatto al campionato cadetto.

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domenica 20 settembre 2009

Denuncia e ammutinamento

Brutta tegola per l'inter. A fine primo tempo di Cagliari-inter, Laporta e il Barcelona hanno presentato una denuncia per diffamazione nei confronti di moratti e murigno: "Come si sono permessi di paragonarsi a noi!". Altra prova di forza di murigno a fine match: rincorso dal vice-Emilio-Fede-aka-Bartolomucci scappa sul pullman. Non parlerà dopo essere stato espulso per aver richiesto a gran voce l'espulsione di un avversario, dimenticandosi in fretta del mancato rosso a Maicon. Sarebbe carino sentire il suo pensiero, seppure banale e mai pertinente. Per lui addirittura parlerà Branca. Bah...

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Juventus-Livorno 2-0

Non è certamente bella, ma spettacolare. Quando attacca e quando è costretta a difendersi. In Spagna questa partita la si sarebbe definita "bella e dinamica", in Italia si ricomincia col solito monologo su una Juve brutta e che non farà certamente strada. Intanto quella strada viene regolarmente asfaltata da chi scende in campo. Formazione sempre diversa per Ferrara. Un pò per scelta, un pò per ragioni di infermeria. Ieri mancavano ad esempio soltanto Cannavaro, Melo e Sissoko, Diego e Del Piero. La colonna vertebrale su cui Ferrara ha deciso di disegnare il modulo 4-3-1-2 che fin qui non è stato del tutto onorato. Ma siamo già alla quarta vittoria consecutiva in campionato, più quel pareggio in Champions onorevole per la brutta prestazione.


Quando Camoranesi innesca gli avanti bianconeri sono dolori. E qui si inserisce subito la prima nota negativa, per me un allarme: si segna pochissimo. Trezeguet sbaglia gol che solo due anni fa avrebbe segnato ad occhi chiusi. Iaquinta si mangia almeno tre occasioni ghiottissime per scalare la classifica cannonieri. Amauri digiuna, ma per lui solo 9 minuti. Fortuna che i centrocampisti fin qui stanno davvero facendo bene.

Per esempio ieri sera ho apprezzato la prova ottima del biondo di Danimarca. Poulsen è stato ordinatissimo, non ha perso mai palla, ha sempre proposto l'appoggio dietro la linea della palla e ha recuperato un buon numero di palloni. Non è Felipe Melo, ma basta questo per tenere il passo voluto dai tifosi e da Ferrara. Su Marchisio è inutile e ridicolo continuare a ripetere "giovane", "promessa", "può fare strada". Come la Juve, la strada il Principino la vede e la segue con forza. Se il gol ieri l'avesse segnato Totti oggi si sarebbe festeggiato per tutto il giorno. Tocco morbido dopo un incursione eccezionale e un assist di Camoranesi al bacio.

Nella critica finale, negativa, ci si dimentica i cambi effettuati da Ferrara. Per esempio Marrone per Camoranesi. Luca Marrone, giovanotto su cui Ferrara crede tantissimo. Alla sua seconda presenza in campionato, in appena quattro gare. E seconda presenza convincente. Il prossimo anno o va in prestito o farà bene Ferrara ad inserirlo gradualmente. Il miglior centrocampista difensivo del Viareggio 2009 ha tutte le carte in regola per ripercorrere le tappe di Marchisio.

A deludere è ancora una volta Giovinco. La colpa è un pò sua: gioca semplice Sebastian e poi vedi che anche le cose difficili ti verranno naturali. Invece il genietto tenta sempre la giocata difficile. Il risultato è tanti palloni persi e poca efficacia generale. Il che porta necessariamente ad un voto basso e quindi la naturale sostituzione per De Ceglie. E al suo posto Camoranesi risulta appunto efficace: dribbling e assist in quantità industriale. Benino Grosso: da lui ci si aspetta davvero tanto, ma sembra un pò indietro di condizione. Non è fluido, ogni tanto poco lucido. Però i suoi cross e le sue incursioni sembrano poter avere effetti devastanti per gli arieti bianconeri. Benino anche Grygera, più propositivo e più attento di Caceres in fase difensiva.

E veniamo ai due gioielli assoluti del calcio italiano. Il cuore e l'anima che mette in campo bastano per coprire l'assenza di tre compagni. Corre per quattro, copre e rilancia, scatta, tira, lotta. Si chiama Vincenzo Iaquinta, giunto alla Juve tardi. Giunto tardi in realtà nel calcio che conta. Siamo già al terzo centro in quattro gare giocate. Media perfetta. Siamo già al quarto sette in pagella. Ecco perchè Lippi sembra non volerlo togliere dalla lista. Ecco perchè , in assenza di bomber veri e in forma, Iaquinta sembra l'unico intoccabile là davanti. E di conseguenza lo è alla Juve.

Rileggendo i titoli dello scorso anno e i voti, sembra quasi si sia trattato di un bluff. Oggi la palla per entrare ha bisogno della firma del Papa. O ti metti in fuorigioco ad appena un metro dalla linea di porta, o in questo momento a Buffon non segni. Ci provano tutti e in tutti i modi. Con deviazione, con la botta da lontano, col tiro di testa ravvicinato, nell'uno contro uno. Niente da fare. La casella gol subiti rimane a zero. Anzi ad uno, solo De Rossi lo ha bucato, appunto con un gol meraviglioso. Buffon è tale: meraviglioso. La sensazione mentre guardi la partita è questa: noi prima o poi la mettiamo dentro, loro no. E così è in effetti. Non ha rivali da molti anni. Il suo essere decisivo è pari solo a Messi nel Barca. E si permette di regalare due brividi con due dribbling in piena area, solo davanti ora contro Lucarelli, ora contro Tavano. Segno che la testa funziona, che la carica in corpo è massima. Dovesse la Juve completare una delle competizioni e dovesse l'Italia fare bene nei prossimi mondiali, credo che dopo lo scippo di Cannavaro nel 2006, l'associazione internazionale dei calciatori dovrebbe prendere sul serio l'ipotesi di dare al Pallone d'Oro un valore assoluto e intelligente. Dopo 42 anni credo sia giunto il momento di premiare un portiere. Anzi: Il Portiere. Grazie Gigi.

P.S.
Come ho già detto in un post precedente, è davvero ridicolo elevare Buffon come colpa maggiore di una brutta Juve. Innanzitutto ci sarebbe da definire il concetto "brutta Juve", poi ci sarebbe da capire come Buffon di mestiere fa il portiere. Ed essendo tale è pagato per parare. Lui lo fa meglio di chiunque altro e risulta più di chiunque altro decisivo. La Juve se lo coccola. Certo, con Manninger in porta la Juve avrebbe preso un pò di gol, magari rinunciando a qualche vittoria. Ma se il problema è questo, basta chiedere a Ferrara. Sono sicuro che col rientro di Melo e Sissoko e Diego e Del Piero sarà felice di accontentare quanti fino ad adesso si arrampicano alla ricerca dei punti deboli bianconeri. Intanto "veniteci a prendere".

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sabato 19 settembre 2009

Che figuraccia

Che mondo strano! Non avevo visto questo video:



Da cui si evince chiaramente di che pasta è fatto questo fenomeno. Fenomeno da baraccone: zero educazione, zero intelligenza. Perchè è facile fare il monologo, difficile resistere ad un contraddittorio. Ma qui non c'è nemmeno il contraddittorio perchè si discute.

Va bene, gli è piaciuta l'inter. Ma il suo commento equivale a quello di una persona che va a letto con Eva Henger e viene già mentre slaccia il vestito alla biondona. E si dive poi soddisfatto. Contento lui.

Certo, il mondo è strano. Di fatto una persona del genere non avrebbe vita così semplice perchè gli mancano le basi della comunicazione. Eppure gli viene affibbiato il ruolo di grande-comunicatore. Non riesce mai a rispondere alle domande tornando ai suoi monologhi che hanno ormai seccato. E lo si vede dal fatto che dallo studio il silenzio è assoluto: nessuno ha voglia di buttarsi in una discussione senza senso. Nessuno propone domande, nemmeno il grande Ivan Zazzaroni cui non si può rimproverare la faccia tosta e il cinismo (sì, il suo sì). Nè quel grande uomo di Marino Bartoletti, mai troppo osannato per le sue immense qualità di giornalista, e appunto, ripeto, uomo.

Di fronte a questi Mourinho fa una figura piccola piccola. Quanto la sua inter contro un immenso e mai cattivo Barca. Perchè vale il commento finale di Bartoletti: "Io ho tirato un sospiro di sollievo!". "Si va bene ciao". E il mago del cazzeggio sparisce così. Per la cronaca: sono 11,5 milioni di euro che questo intasca.

Noi italiani siamo di solito deficienti, però abbiamo una qualità: le cose brutte prima o poi finiscono. Vengono rimpiazzate, solitamente. E l'effetto Mourinho è terminato da tempo, tanto che deve inventarsi costantemente nuove polemiche per non finire nel dimenticatoio. Un pò triste.

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Mourinho: perchè noi domenica e la Juve sabato?

Perchè la Juve gioca sabato e giovedì e noi domenica e mercoledì? Domanda che si pone Mourinho lanciando l'ennesima polemica. Non si sa a chi, visto che i padroni del calcio italiano sono proprio loro. Basterebbe chiedere lumi al proprio presidente. In ogni caso provo a dare una risposta, buttandola lì.


La Juve ha giocato sabato e poi in Champions martedì sera. L'inter ha giocato domenica pomeriggio e poi mercoledì sera. Adesso la Juve rigioca sabato sera e poi giovedì. Mentre l'inter gioca domenica pomeriggio e poi mercoledì come tutti. Ora, questa novità non è assolutamente tale perchè la logica commerciale e la differenza di giorni è esattamente identica per tutte le partecipanti alle competizioni europee. Solo gli idioti non capiscono questo discorso. La Juve ha giocato martedì? Bene adesso gioca sabato. L'inter ha giocato mercoledì? Bene ora gioca domenica. Juve e Inter giocano in orario differente: serale e pomeridiano. Il fatto poi che Genoa-Juve è stata spostata a giovedì è altrettanto semplice da capire. Sono le due squadre che fin qui si sono date battaglia. Sì è vero, siamo solo alla terza giornata. Ma così è, se vi pare. Quindi essendo etichettato come big-match, per ragioni puramente commerciali, viene fatto giocare in solitaria giovedì sera. Oltretutto si dà modo al Genoa di recuperare meglio dopo aver giocato domenica sera, giovedì sera, domenica e ancora giovedì.

Ma la domanda ora è un'altra: spostiamo l'attenzione su orari e giorni per allontanare l'attenzione sulla figura di merda ennesima firmata dai nerazzurri in Champions? Evitiamo di andare a leggere i giornali internazionali che hanno evidenziato la figura di merda ennesima dell'italia capitanata dai nerazzurri in Champions? O Mourinho è davvero così povero di contenuti come dicevano in Inghilterra anche quando vinceva due campionati su due con il Chelsea? O è veramente così povero d'animo innescando polemiche su polemiche, gratuite e del tutto inutili. Anche perchè da quest'anno non riceve appoggio dalla dirigenza Juve nè dall'allenatore che risponde con ironia, pura ironia. Insomma: non lo caga nessuno e lui tenta di tutto per farsi cagare. Al peggio, non c'è mai fine! Che tristezza!

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Buffon e le sue parate

Nelle partite contro Lazio e Bordeaux la critica ha completamente asfaltato la Juve giustificando le prestazioni insufficienti ed attribuendo tutta la fortuna possibile alle mani sante di Buffon. Tanto che mi è venuto un dubbio. Sono andato su numerosi siti autorevoli a controllare. Ma sì, ricordavo bene: Gianluigi Buffon è un giocatore della Juve e come tale deve svolgere bene il suo lavoro. Cioè, essendo il migliore nel suo ruolo da una decina di anni a questa parte, risulta ancora il migliore. Quindi salva la Juve in più occasioni. Ma è questo il motivo per cui la Juve lo prelevò dal Parma per circa 100 miliardi delle vecchie lire. E ha resistito agli attacchi di mercato di numerose squadre (Barca, Milan, Real).


Voglio dire: l'anno scorso veniva esaltato Giulio-Cesare per le sue parate salva risultato eppure l'inter veniva raccontata come corazzata, quest'anno Buffon sembra quasi essere colpevole autore di immense parate e la Juve diventa piccola piccola. Addirittura fortunata. Addirittura aiutata. Come al solito: un pò di intelligenza e onestà intellettuale, in questo paese, non guasterebbe.

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venerdì 18 settembre 2009

Ferrara e Giovinco: mettiamoci d'accordo

Da un 7 a un 5. Normale cambio di voto. Da fenomeno a giocatore incapace: cambio all'italiana. Già perchè contro la Lazio riesce addirittura a far dimenticare l'infortunio di un fenomeno. Contro il Bordeaux addirittura è il colpevole numero uno della partita no dei bianconeri. Partita no dei bianconeri: lo ripeto perchè qualcuno dimentica due fattori. La Juve ha sprecato. Per sprecare si deve in qualche misura e maniera creare. E la Juve con difficoltà ha creato. E segnato pure. Gol recuperato poi in modo irregolare: dazio che pago volentieri in Champions, non in campionato.


Il soggetto è Giovinco. Sostituisce alla grandissima Diego contro i biancocelesti. Serve ottimi assist, due decisivi. Comunque le sue accelerazioni e giocate sono apprezzate a gran voce da pubblico e critica. Rigioca in Champion, completamente annullato o quasi da quell'armadio da Diarra. Con lui gioca male tutta la Juve, specialmente il centrocampo, ossia il reparto che maggiormente dovrebbe assistere le sue giocate. Anzi, innescarle. Non succede e Giovinco va al patibolo. Addirittura si ipotizza una bocciatura secca.

Cambiamo carte. L'Italia non dà fiducia ai giovani. I team italiani non hanno pazienza nè voglia di aspettare i giovani italiani. Le squadre del nostro campionato non credono nei giovani. Poi però a valanga tutti contro Ferrara e la sua scelta intelligente di riproporre Giovinco contro il Livorno domani sera. Perchè intelligente? Perchè mandarlo in panca significherebbe dargli una mazzata morale difficilmente assimilabile. Perchè oltre Giovinco la Juve non ha più nessuno sulle gambe. Perchè il modulo prevede il trequartista e cambiare modulo è assurdo. Perchè a centrocampo gli uomini sono contati. E perchè Giovinco deve semplicemente poter sfruttare le proprie possibilità. E lo può fare solo andando in campo. Con una certa regolarità.

Ora, riepiloghiamo con molta calma: Ferrara deve dare fiducia a Giovinco?

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mercoledì 16 settembre 2009

Che brutto avvio per l'italiane

Imbarazzante. Semplicemente imbarazzante. Se il morale della truppa dipendeva da questa sera, la vedo brutta. Il Barca in 10 contro 11 (perchè Ibra non ha giocato, era solo una sagoma in 3d quella scesa a San Siro) distrugge e umilia l'inter nel peggior modo possibile. Zero a zero che sa tanto di "non ti voglio abbattere". E il grande Murigno che pratica il buon calcio si rifuggia nel più classico catenaccione all'italiana. Tutti dietro la palla, davanti la difesa e mani giunte a pregare lassù in cielo che quelli vestiti di arancione la smettano prima o poi di far girare così vorticosamente palla. A pregare insomma di non prendere l'imbarcata. Perchè se solo davvero Guardiola avesse voluto i gol, sarebbe bastato dare un accenno a Messi o Xavi o Henry.


A livello di gioco noi italiani tutti, con quattro squadre, raccogliamo appena la vittoria che sa di miracolo del Milan. Poi due pareggi: deludente quello bianconero, imbarazzante quello nerazzurro. Sconfitta per la giovane Fiorentina. Giovane da 4 anni. Inesperta da 4 anni. Semplicemente una buona squadra che non può elevarsi al rango delle grandi. La vita poi è anche semplice da capire e spiegare al prossimo.

L'atteggiamento dell'Arsenal è abbastanza indisponente. Fuori gara per 70 minuti e sotto di due reti, decide di vincere il match accelerando tre volte. Champions poco spettacolare fin qui, salvando solo il Real Madrid. Ha speso tanto. Voglio vedere come giocano. Non vinceranno nulla. Queste e altre le frasi pronunciate. Fatto sta però che in TV, seduto sul divanetto a guardare i 254milioni di euro in campo, io mi sono divertito. E pure parecchio. Quasi come guardare il Barca umiliare i nerazzurri. Ammazza che Italia.

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Tutti contro Vinovo

Che Ranieri l'anno passato abbia sbagliato tempi e modi d'allenamento lo si era ben capito per il fiato corto con cui la Juve ha chiuso la stagione. Stavolta Ferrara ha cambiato letteralmente faccia dal punto di vista atletico. Si corre un pò di più, forse i carichi non sono ancora del tutto smaltiti. Va bene così.


Va bene un par de ciufoli. Perchè siamo già a quota 7 infortuni. Di cui 4 presentano cause muscolari. E contro il Livorno probabilmente giocherò io in difesa, adattandomi. Fuori Zebina per affaticamento, fuori Salhimidzic e Grygera, contrattura per Cannavaro e Tiago, distorsione per Melo. Out da tempo Sissoko che fra una settimana rientra in gruppo per tornare in campo i primi di ottobre. Fuori anche Del Piero e Diego, un pò stanco Iaquinta, idem Amauri.

Poco prima di Morattopoli Capello si scagliò contro Vinovo. Dopo aver visitato i campi decise di far allenare la Juve al centro Sisport. Troppa umidità, terreni eccessivamente duri. Cara Juve, va bene lo stadio, ma eseguire un'analisi attenta e accurata di Vinovo? Così si rischia di mandare in aria una stagione iniziata benissimo. E siamo già con l'acqua alla gola alla quarta di campionato. Un vero peccato.

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Juventus-Bordeaus 1-1

Partiamo subito col rammarico: sei in vantaggio, hai un Buffon senza uguali, reggi a meraviglia, prendere un gol irregolare brucia un pò. E dire che qualcosina là davanti l'abbiamo creata: Amauri, un paio di volte Iaquinta, due volte Poulsen nel finale, la traversa di Marchisio, un gran tiro di Felipe Melo. Pari in fin dei conti giusto perchè il Bordeaux risulta superiore sul piano atletico e quindi del gioco. Il "quindi" è pienamente giustificato. Sorprendente invece la condizione della Juve. Pronti via sembra mancare il fiato alla truppa di Ferrara. Perchè? E la preparazione estiva? Deve essere ancora del tutto smaltita? O le partite per qualcuno sono già troppe?


Domande che in parte Ferrara si è posto. Fuori Del Piero e Diego, fuori Sissoko, fuori anche Cannavaro, si fa male sul fischio finale pure Felipe Melo. La Juve è la Juve, ma senza questi fuoriclasse qualsiasi team diventerebbe normale. E la Juve normale ci torna per questione di mezzo metro. E' la distanza che separa il corpo di Plasil da Tiago, in netto fuorigioco. Peraltro molto facile da vedere. Una scusante? Per nulla, anzi Ferrara ci scherza su paragonando quei centimetri alla palla alta di Poulsen e alla traversa del Principino Marchisio. Come a dire: "Qualcuno ha talmente battuto sui favori arbitrali (quali?) che finalmente ci hanno punito!". Meglio ora che più tardi. Meglio in Champions, oso dire, che in Campionato. Sì, va bene così. La prima è andata, adesso si rincorre. In perfetto stile Juve. Quasi a favorire il crescere di rabbia e agonismo.

Non sento più dire in giro "ma che prendete a fare Cannavaro?". Ed è un peccato perchè molta gente dovrebbe chiedere scusa in ginocchio ad un giocatore fenomenale. A 36 anni risulta migliore in campo parimenti a Buffon. Addirittura per gli amanti del fantacalcio riceverà un bonus di 1 punto per l'assist fornito a Iaquinta. Lippi si sarà fatto risate incredibili: i due fantasisti, vuoi vedere che sono proprio Buffon e Cannavaro? Il primo prende tutto e lascia solo il fuorigioco, ma quei gol lì non valgono, tranne che per Ovrebo. Il secondo stoppa e rilancia. Voti altissimi per entrambi. Poco dietro Iaquinta: alzi la mano chi lo vorrebbe in panchina da qui alla fine dell'anno. Corre, rincorre, rientra e riparte, va di testa, fa a gomitate con mezza difesa, sbaglia due gol e ne segna uno. Tutto quello che una tifoseria desidera da un attaccante.

Piuttosto risultano preoccupanti alcune assenze. Inizio da Giovinco. Più indizi fanno una prova? Il piccolo genio fatica a entrare in partita dal primo minuto. Le ragioni sono tutte nella sua testa. Parte sempre col fiato corto, come a soffrire un pò di pressione. Discorso diametralmente opposto quando subentra. Per carità, potrebbe anche andar bene così, ma il primo ad accettare tale situazione deve essere proprio lui. E se Del Piero si riprende, contro il Livorno a rischiare il posto è proprio Sebastian. Raramente ha spazio e contro i bisonti soffre ancora troppo la differenza abissale di fisico. Ad esempio: Diego si fa 50 metri di campo e respinge Riise e il ritorno di Cassetti. Giovinco sbatte ripetutamente su Diarra senza mai vincere un contrasto. La chiave della sua prestazione è tutta qui. Quando invece si allarga, preferibilmente a sinistra, riesce quasi sempre a rendersi pericoloso, almeno a mettere dentro l'area palloni interessanti. Un cambio di posizione? Forse, al momento, è necessario contro certi avversari.

Grosso, come avevo detto alla vigilia, è stanco ed è inutile insistere sul Nazionale di Lippi. C'era un De Ceglie riposato o un Molinaro giustamente arrabbiato, perchè Ciro non ha scelto uno degli ultimi due? Sale poco e copre male. Gambe che non girano a dovere. Caceres sembra invece recuperare un pò di terreno: spinge poco, ma questo era il compito stasera, e copre meglio. Indiscutibilmente migliore quando viene dirottato al centro. Non passa più nessuno e addirittura si trasforma in giocatore offensivo spingendo sull'acceleratore. Ferrara lo ha voluto come centrale e aveva visto giusto. Magari si può ancora lavorare per farlo diventare esterno, ma il suo ruolo naturale è quello.

Accanto a Felipe Melo urge la presenza di Sissoko. Col maliano il centrocampo acquisterà fisicità e anche qualità, a dispetto di quanti potrebbero farsi una risata. La corsa di Sissoko e l'assoluta arroganza con la quale cerca le giocate sull'esterno saranno elementi preziosi per Ferrara e per il terzo centrocampista. Ruolo che spetta di diritto a Marchisio: 23 anni, o 33? Temperamento da veterano, qualità assoluta tra i piedi. Regge il gioco anche da solo tentando di impostare al meglio. Forse però il centrocampo a tre soffre già di automatismi non ancora acquisiti. Troppo spesso ieri sera Felipe Melo si è ritrovato da solo contro due centrocampisti centrali avversari. Qualcosa di rivedere c'è.

Capitolo Amauri. Voti alti finiti. Un pò perchè uno che fa l'attaccante deve buttarla dentro e il lavoro sporco non basta più. Un pò perchè anche lui accusa un pò di fatica, nemmeno tanta poi. Un pò perchè manca di cattiveria: due volte all'uno contro uno non riesce mai ad andare al tiro. Per una prima punta è ingiustificabile. Ha il totale appoggio di critica e tifosi, ma adesso serve la sua firma sul gol. Presto. C'è un certo David Trezeguet che scalpita. E che serà già in campo sabato con Iaquinta al fianco. Si accettano scommesse. A meno di un recupero difficile di Del Piero. A proposito: il Capitano manca come il pane. Triste dover ascoltare certi imbecilli, oh perdono li chiamano critici, che mettono sul piatto certi discorsi insignificanti sull'assenza di Del Piero. Meglio così: appena tornerà in campo il suo peso si avvertirà immediatamente.

Solita chiusura sulla gestione dei commenti televisivi. Gol in fuorigioco di Inzaghi: super Pistocchi si lancia in una standing ovation per l'immenso Pippo. Stesso gol preso dalla Juve: l'assistente che fu di Raimondo Vianello minimizza la Juve al ruolo di una squadra dilettante. Mino Taveri cambia immediatamente interlocutore e Sacchi ci fa un figurone con un'analisi obiettiva del match bianconero. Ha tutta la mia stima Pistocchi, ma un pò di intelligenza per favore. Non sei al bar. Però così è ugualmente divertente. I discorsi chi li scrive, Murigno?

P.S.
Capello obietta all'inter il ruolo marginale di chi ci deve provare. Ma dopo 47 anni senza vedere nemmeno in tv la finale e dopo aver speso circa 1000miliardi nel tentativo di mettere sù qualcosa che assomigli ad una squadra di calcio, beh l'inter deve vincere questa Champions. Viceversa Murigno se la prende con Capello esaltando ancora una volta un concetto chiaro da venti anni: questa inter ha solo bisogno di un cambio dirigenziale. Solo quello, il resto dopo 20 anni sembra lo hanno trovato per davvero. Poi Murigno che attacca Capello è una cosa meravigliosa: come se Emilio Fede insegnasse deontologia giornalistica!

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martedì 15 settembre 2009

Vigilia di Champions

Poche ore al debutto ufficiale di Ciro Ferrara in Champions. Emozioni e brividi per il napoletano alla guida della Juve. Forte dei tre successi di fila in campionato e di una rosa che sembra aver recepito tutti i segnali positivi del nuovo Mister, la Juve riceve il Bordeaux di Blanc. E di quel genietto francese su cui il Milan ha siglato l'ennesima figuraccia di una gestione senza senso.


Tutta l'aria positiva che si respira a Vinovo è dettata dal cambio di pilota. Un anno fa si sarebbe parlato di una Juve in emergenza: senza Del Piero, Diego, Sissoko e Chiellini (squalificato). Oggi si pensa all'undici che scenderà in campo per vincere. Concetto diverso, no? Un anno fa ci si aggrappava alla sfortuna degli infortuni (trappola in cui sono cascato io con tutti e due i piedi), oggi quella stessa sfortuna o non è menzionata o è battuta da una mentalità più combattiva e sicura. Certezze. Solo certezze.

Si soffre perchè poi la vittoria acquista un gusto dolce. Si sa soffrire senza andare mai in totale allarme. Si punisce l'avversario di turno in modo sempre diverso. Dal gol che non ti aspetti di Caceres, il peggiore in campo fino a quel punto, alle due perle di Diego, dal gol di Iaquinta a confermare la necessità di cuore e corsa al festeggiamento di David Trezeguet. Insomma, come a dire che c'è spazio per tutti. E quello spazio è fondamentale. Nessuno escluso. Mi riferisco a Tiago, prima scelta di centrocampo (certo lo aiuta l'infortunio di Sissoko, ma nel nuovo modulo a tre dimostra di potersi esprimere ad un buon livello). Mi riferisco soprattutto a Giovinco, restituito al suo ruolo originale e originario. Mi riferisco a questo genietto schierato larghissimo a sinistra da Ranieri. Anzi, al debutto in Champions alla seconda giornata, Giovinco ricoprì il ruolo di esterno destro, di centrocampo. E nonostante ciò risultò il migliore in campo insieme a Iaquinta e ai suoi due assist (proprio per la doppietta di Iaquinta). Oggi Ferrara lo lancia definitivamente. Mancano sì Del Piero e Diego, ma non si impreca contro qualcuno per la sfortuna. Al contrario, come già detto, si consegnano le chiavi della manovra al genio di Beinasco. E lui raccoglie con rabbia un ruolo che lo vede sì comprimario, ma pur sempre protagonista. Ruolo che sembra voler accettare.

Stesso discorso per Trezeguet: in silenzio lavora, suda e corre. E come sempre, se ha la possibilità, in qualche modo, in qualunque modo, la butta dentro. E per uno che di professione fa l'attaccante questo è già il massimo. Non è un'esteta, è solo un killer spietato. E già stasera dovrebbe avere la sua seconda possibilità, partendo però dalla panchina. Qualcuno vuole scommettere che prenderà il posto di Amauri a partita in corso? Appare la scelta più logica.

In difesa ci sarà spazio per Cannavaro: 36 anni e non sentirli. Al suo fianco Legrottaglie, quasi in barba a quella polemica di Mou che gli consigliò qualche settimana fa di cambiare squadra per poter giocare un match. A destra Caceres merita la riconferma, ma l'allarme è lanciato: Zebina quasi out seppur convocato, Grygera a casa. E Caceres che sta studiando un ruolo non suo (e si è visto contro la Lazio). A sinistra dovrebbe giocare De Ceglie: non credo Ferrara riproponga uno stanco Grosso. Oppure Molinaro. Tutti protagonisti. C'è un solo obiettivo.

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lunedì 14 settembre 2009

Terza giornata: il commento

Strana giornata la terza di campionato. Il Milan conferma il pessimo stato psicologico in cui versa la creatura voluta da Berlusconi. E chiaramente lui scarica tutto sull'allenatore che peraltro ha sposato le sue scelte. Un immenso Ronaldinho (per gli avversari) uscito in fretta e furia all'inizio del secondo tempo, un assente Huntelaar (uno dei miei giocatori preferiti: che tristezza!) e poco poco altro. Non è ironia, ma è reale dispiacere per vedere l'avversaria più bella in un fossato da cui uscire è complicato. Un'ottima Lazio soccombe contro la Juve. Una pessima Roma vince in rimonta contro un buon Siena. E infine le due "squadre del porto" a punteggio pieno insieme ai bianconeri. Questo campionato sa già di divertimento e buon calcio.


Domenica calcistica rovinata da comportamenti illogici e bestiali. Osservare il pianto di De Rossi alla fine del match per cori pesanti urlati da uno stadio intero è triste. Un pilastro della Nazionale Italiana e uno dei centrocampisti più forti in circolazione così maltrattato e nessuno ad alzare una mano e chiedere alla curva senese di uscire dallo stadio. Si punisce una-volta-una la Juve, poi si sorvola sul resto. Si dovrebbe agire seriamente per placare i bollenti spiriti di certi imbecilli che ancora la stampa continua a chiamare "tifosi". Poi c'è Giampaolo: la sua critica verso i giocatori in generale colpevoli di protestare eccessivamente nei riguardi dell'arbitro è sacrosanta. Riporta tutto ad una sensazione di calcio che qui in Italia non esiste più. Quindi c'è Tagliavento: se questo la prossima domenica è in campo c'è seriamente da preoccuparsi. La sua direzione in Genoa-Napoli è un orrore continuo. Non ne prende una, difformità di giudizio, cartellini che escono dalla tasca come fossero volantini da distribuire ad un incrocio. Una partita nata bella finisce per diventare una guerra fra due tifoserie il cui comportamento è stato invece eccellente.

E poi ancora c'è Mourinho. Dice di aver visto la Juve fino al gol di Mauri. Dice che è già strano che la Juve si trovi lì. Dice che un tecnico della Nazionale non può fare pronostici: solo se però a favore di avversari. Dice tante cose. Proprio tante. E generalmente a caldo rischi di dire tante cagate. Lui è immensamente coerente: partendo con una cagata, poi continua così. Attento Mou: rischi di superare il mitico Piagnisteo-Mancini. A proposito: qualcuno sa che fine ha fatto? Girava voce che il Gallipoli avesse fatto un pensierino all'ex-tecnico-ma-ancora-stipendiato (6 stipendio in Europa): poi, per competenza, scelsero Giannini.

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domenica 13 settembre 2009

Di Canio scagiona l'arbitro in Lazio Juve

A MediasetPremium ennesima dimostrazione di grande personalità e intelligenza da parte di Paolo Di Canio. Ex bianconero, ma laziale puro commenta così: "Ragazzi, non scherziamo. Nulla di scandaloso nel gol annullato c'è Cruz che allunga la gamba proprio per impedire a Legrottaglie di arrivare sul pallone. E' fallo tutta la vita". Credo ci siano le registrazioni della trasmissione.


Grazie, passo e chiudo.

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Lazio Juve 0-2

Il 90% delle volte partite simili finiscono in pareggio. O peggio, si perdono. Semplicemente perchè nel computo dei punti, forse, l'avversario meriterebbe qualcosa in più. Per l'intraprendenza, la regolarità e l'ordine. Nel calcio però la logica vale fino ad un certo punto, perchè poi gli equilibri vengono regolarmente spostati da qualcosa che l'uomo non può controllare. Non è semplice fortuna però. Sono valori assoluti che in qualche modo alla fine ti fanno vincere le partite.


Sono convinto del "non solo fortuna" perchè se solo David fosse stato più preciso, già nel primo tempo almeno due occasioni potevano benissimo girare a nostro favore. Come poi è stato sul finire del primo tempo quando l'arbitro ha visto una spinta contro Legrottaglie, o più comunemente ha fischiato il solito fallo di confusione a tempo scaduto.

Si dirà Juve forte, non bella, ma vincente. Si dirà la fortuna aiuta gli audaci. Si diranno tante cose, restano i numeri: terza vittoria su tre gare (5 su 5 per Ferrara in Serie A) con due trasferte temibilissime all'Olimpico di Roma. Un solo gol subito da Daniele De Rossi, sei quelli fatti. Due attaccanti in gol più due centrocampisti e un difensore. Equilibrio perfetto.


La Juve deve ancora lavorare, perchè nessuno ha mai detto che questa squadra è completa o già operativa. E' un cantiere aperto dove però si respira tanta competenza e tanta intelligenza. La virtù di Ferrara è poi quella che ha accompagnato la sua carriera da giocatore: lui vince, punto e basta. E lo fa in maniera sempre diversa, ma alla fine convincente.

Formazione iniziale di ieri sera: Caceres a destra, Grosso a sinistra, Trezeguet in avanti. Si infortuna un Diego cui non avrei dato la maglia da titolare ed entra un ottimo Giovinco. Non c'è Del Piero, ma questa Juve non pensa più all'infermeria. Si scende in campo per vincere.

Tre personaggi su tutti: un Marchisio in forma strepitosa, uomo partita di ieri sera a detta di metà giornalisti italiani, l'altra metà non si è pronunciata ma dovrebbe essere d'accordo; poi Buffon e Amauri, i veri due assi bianconeri.

Ironia della sorte la partita viene risolta dai due uomini molto sotto la sufficienza. L'infortunio dello scorso anno ha strascichi difficilmente risolvibili nel breve. Ma l'istinto killer di David Trezeguet è intatto. Brutta partita la sua, strana per uno che vive in area e solitamente gli basta poco per rendersi protagonista. Brutta partita per Caceres: asfaltato da Kolarov, non la prende mai, copre male e avanza poco. Eppure il fatto che questi due abbiano regalato i tre punti alla Juve è un fatto positivo. Molto positivo e che certo farà storcere il naso a non pochi italiani. Ranieri avrebbe pareggiato o perso questo match, Ferrara lo ha vinto con scelte discutibili (Iaquinta e Cannavaro rimasti in panchina, Camoranesi sfinito in campo con appunto Trezeguet e Caceres). Brutta Juve, ma non troppo. Sofferenza massima cui però gli undici bianconeri non soccombono mai. Rischiano il giusto contro un'ottima Lazio, attendono e poi colpiscono. E abbattono.

Due interrogativi pesanti. La condizione fisica della squadra è insufficiente. Il carico di lavoro di luglio e agosto si fa sentire, e qualcuno sembra stia smaltendo in fretta la ruggine. Tipo Amauri che corre dappertutto e fa reparto da solo. Insostituibile: alzi la mano chi pensa che uno così non servirebbe alla Nazionale. E presto arriverà pure il gol. Il secondo interrogativo è legato a Diego. In condizioni non eccezionali viene buttato dentro a ridosso della partita fondamentale d'esordio in Champions. Perchè, visto e considerato che Giovinco scalpita? E proprio l'ingresso di Giovinco ha leggermente velocizzato la manovra. Sono partite dalle sue verticalizzazioni e accelerazioni le due azioni che hanno portato al gol. Può davvero risultare l'uomo in più. E poi Del Piero: che fine sta facendo il Capitano? Di che male soffre? Il suo apporto manca e si sente. Speriamo di vederlo subito in campo.

Infine mi dedico a quella strana TV chiamata Mediaset Premium. Fino a qui tutti i cronisti avevano elogiato la Juve. Dopo le due giornate iniziano a scricchiolare gli equilibri dialettici. Soprattutto Pistocchi ieri sera si è lanciato in un "non è possibile che la Lazio vada a casa con zero punti". Con Mondonico che continuava a ripetere "che culo, che culo". E Marocchino che se la rideva perchè lui sa cosa significa dare fastidio. Strano però come questi due assi del pallone, Mondonico e Pistocchi, nel momento in cui hanno la possibilità di rilanciare le domande ai diretti interessati rimangano muti, virando su altri discorsi. Dando forza così al concetto di Ferrara: questa Juve sta mettendo pressione e si torna al vecchio stile TV. Sempre e comunque, contro la Juve.

P.S.
Falli commessi in parità tra Lazio e Juve. Due palesi fallacci su Diego, due su Giovinco da dietro. Quattro gialli per la Juve al primo intervento di Melo e Caceres. Zero gialli per la Lazio. Lotito lamenta troppa fisicità da parte dei bianconeri: al ritorno Ferrara è pregato di schierare i sedicenni, massima altezza consentita 1,7o metri. Ridicolo appellarsi a situazioni strane. Ridicolo per uno dei migliori presidenti della Serie A. Giusto il rammarico, poi non bisogna esagerare. E' semplicemente calcio, e come tale la logica conta, fino a un certo punto. In quel preciso punto abita la Juve. La Nuova Juve di Ferrara.

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sabato 12 settembre 2009

Moratti e Mou: occhi aperti please!

Dal 29 marzo del 1964 al 19 marzo 1967: praticamente 3 anni buoni. Dal 2 marzo 2008 sino a quando? Moratti parlando di record (quali?) implicitamente ammette l'esistenza di un possibile nuovo obiettivo: superare il padre che riuscì a non farsi assegnare un rigore contro (vedi date poco sopra). La Juve della Triade vi riuscì per circa 8 mesi. Quella stessa Triade cui l'Italia non-bianconera si manifesta così avversa è, purtroppo per noi, roba elementare rispetto a questi veri ladroni.


Paradossale poi che Moratti chieda aiuto oggi alla Lazio. Cioè a quella squadra contro cui il 5 maggio diede una capocciata così forte che ancora oggi risuona nei cuori nostri. E in parte in quelli della Roma che arrivò seconda in quell'anno evitando così i preliminari di Champions.

E infine Murigno: "Non dormo la notte!". E non dormi no se poi a mente stanca spari cazzate su cazzate. E poi cerca di riposare, quest'anno vincerai ancora perchè la logica a questo mondo ha ancora ragione, ma suderai parecchio. Proprio parecchio.

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martedì 8 settembre 2009

IoJuventino stagione seconda

Ben ritrovati, cari fratelli bianconeri. Estate finita, estate di grandissimo livello. L'inizio non poteva essere migliore e nei prossimi post spero di poter dire la mia sulle prime giornate di campionato e sul fenomeno DiegoMania, evidentemente oggettivo. Si riparte e le sensazioni sono buone. Più che buone.

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