martedì 26 gennaio 2010

L'inter accusa, io rispondo

Le parole hanno un peso e spesso pesano più di macigni. O di situazioni. Le parole vanno usate e misurate con la giusta cautela, specialmente quando rivesti determinati ruoli o quando ti trovi a lavorare in specifici contesti.

Venti lunghi anni, mai terminati peraltro, di disfatte e di malefatte gestionali e tecniche, portano l'attuale circo nerazzurro a scatenare polemiche su polemiche. Come a ribadire che a vincere serve classe, ma la classe non può essere comprata, né derivata, né ereditata. Non esiste un Guido Rossi capace di trasformare una baracca in un lussuoso appartamento. Non esiste alcuna giudizia fasulla a trasformare quello che era un giocattolo rotto in partenza, in uno strepitoso pezzo da collezione.

Non esiste alcun individuo dotate di un pizzico di intelligenza che dà alla società Inter la dignità di "campione". Esiste solo una stampa comprata a mezzo scandali, esistono solo trasmissioni TV che si adeguano alla pochezza dell'italica popolazione. Italica popolazione votata e devota agli scandali, di quelli che fanno arrossire le persone per bene. Di quelli che ti fanno vergognare di essere italiano. Ma sul serio. Di quelli insomma che eviteresti volentieri per fare finta, anche soltanto per un momento, che vivi in un paese normale. Povero di idee, povero di qualità, ma normale. E invece non si riesce a fare finta per nulla.

A vincere serve classe, ma proprio tanta. E chi non la ha rischia di fare la figura dell'imbecille. Avanzando ipotesi da stracciare in partenza, di quelle che quando venivi interrogato il Professore ti mandava a posto per evitarti il linciaggio della classe, per evitarti la brutta figura. In questo Paese non esistono più professori e gli alunni mediocri possono addirittura prendere il sopravvento. Possono addirittura permettersi di avanzare complotti contro la loro persona ai danni di chi quella scuola la vorrebbe portare a termine con dignità e competenza. Con equilibrio, se non con competenza.

In un paese normale che si rispetti, quando un cittadino comune lancia l'allarme di essere perseguitato accade che la giustizia attivi un meccanismo semplice: "vediamo un pò se questo signore ha un minimo di ragione per pensare ciò!". Se così è, cioè se davvero esistono motivi per pensare di essere perseguitati o che esiste un progetto per essere danneggiati, allora la giustizia prenderà tutte le contromisure possibili. Ma se per caso hai tentato di fare il furbo, allora devi pagare. Perchè in questo mondo un briciolo di dignità morale ci vuole. Ma, capite bene, parlare di dignità e di moratti e della sua banda, sempre in questo mondo, appare un argomento così incongruente da far apparire le accuse dell'inter come legittime. Ed è proprio questo momento che il calcio ha fine. Al suo posto, uno spettacolo da non mostrare ai minori di 14 anni. E da non esportare all'estero. Have a good day!

2 commenti:

marco99 ha detto...

Come dicevo anche in altri blog la banda moratti, o la banda tim, fate voi, sono ridicoli ed impresentabili.
Una vergogna per il calcio italiano.

Anonimo ha detto...

onestà nerazzurra, dignità interista.......solo ossimori! ;)

roberta