giovedì 17 luglio 2008

Poulsen si presenta



«La sfortuna ha voluto che alcuni episodi particolari della mia carriera siano avvenuti contro squadre italiane, ma in realtà credo che, se si guardano le altre partite che ho giocato, emergano anche altre qualità. Sono un centrocampista con attitudini difensive ed essere duro fa parte del gioco, ma credo di essere più bravo tecnicamente di quanto il pubblico italiano possa pensare. E’ vero, sono un centrocampista aggressivo, ma il fatto è che quando inizia una partita, inizia una battaglia e io voglio vincerla. Questo è il calcio.», 

firmato Christian Poulsen, uno con le palle!

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martedì 15 luglio 2008

La rosa bianconera

E siamo giunti alle conclusioni. Sì perchè con l'arrivo di Poulsen, da qui al ritorno dei preliminari di Champions, la Juve è al completo. Quasi perchè manca il secondo portiere (1milione e più per Manninger mi pare eccessivo e pure alla dirigenza), ma è un dettaglio di poco conto.


Claudio Ranieri ha costruito una squadra molto buona e solo il tempo può dare ragione al Mister. Intanto c'è da apprezzare qualcosa che non accade così spesso nelle altre società: unione di intenti, scelte concordate da tutti (mi viene da pensare ai mille acquisti dell'inter per voglia di moratti o del cugino, o addirittura del vicino di casa che aveva un pallino e l'inter lo acquistava...). Rischio e responsabilità: due grosse parole che Ranieri ha deciso di sposare in pieno. E io sono contento. Di tutto, soprattutto della campagna acquisti che i giornalacci tendono a definire un crack. Riepilogo brevemente allora.

La Juve vanta la seconda miglior difesa del campionato e dei due difensori a più alto rendimento (se le statistiche valgono per gli altri, non vedo perchè non devono valere per Nick Legrottaglie e Chiellini, quest'ultimo miglior giocatore italiano del torneo Europeo). A cui si aggiungono Mellberg (tanta forza ed esperienza, c'è da valutarlo in campionato e ci sarà tempo) e Knezevic (che molti pensano debba partire titolare e invece è uno di quei rincalzi buoni che siederanno spesso in panchina e a cui, in emergenza, ci si può affidare, quindi non vedo il problema, per di più è un nazionale croato). Sulle fasce la copertura è totale: le coppie Grygera-Zebina e Molinaro-De Ceglie sembrano perfette. Il giusto mix di esperienza, forza, incoscienza e spinta. C'è da svezzare De Ceglie ma col campionato fatto l'anno scorso (nella stessa posizione e con gli stessi risultati del Molinaro senese...) siamo già a buon punto. Inutile poi la soddisfazione di schierare i propri giovanotti, questo la gente fatica a capirlo ma deve abituarsi a farlo.

Passiamo al centrocampo. Appena arrivato molti tifosi volevano strappare l'abbonamento allo stadio e tanti giornalacci riducevano le possibilità della Juve a disputare un buon campionato. Azzeccandoci: l'arrivo di Sissoko ha permesso alla Vecchia Signora di disputare un OTTIMO campionato, dando bastonate ai varo Roma, inter e Milan o ci siamo già dimenticati??? Cristiano Zanetti è l'ennesima scommessa riuscita: abbiamo rifilato un pacco grosso come Vieira ai perdazzurri e abbiamo acquisito senza spendere un euro questo gioiellino che pochi elogiano e non capisco il perchè. Un numero di assist vincenti impressionante (andateli a contare, nello scorso campionato non c'è stato centrocampista che abbia servito più assist di Martello Zanetti, sempre che le statistiche valgano ancora...) e prestazioni da capogiro. Abbiamo fatto rientrare un 21enne che già in Serie B aveva rubato il posto a Paro (partito titolare) e perfino a Giannichedda, che con l'Empoli ha giocato quasi tutte le partite reggendo il confronto con i grandi giocatori, che è diventato pedina inamovibile della stupenda Under 21 di Casiraghi. Deve ancora migliorare, ma ha già ampiamente dimostrato di saper fare tutto: costruire, rompere, mordere. Ha tanta personalità e può dare una mano grande a questa Juve. Senza contare il fatto che ha tanta rabbia in corpo e tanto amore per questa maglia. A questi tre centrali si aggiunge Poulsen: un mito solo per il fatto di aver fatto gridare "Aiuto Mammina!" a Kaka e aver fatto fare una figura di merda colossale al sempre "difeso Totti laif-is-nau". Un mito, non ci sono altre parole. L'amore dei tifosi se lo conquisterà a furia di palloni stoppati e avversari rotti. Benvenuto Pou'!
Sulle fasce Ranieri avrà a disposizione gente come Pavel Nedved (36 anni e non sentirli), Mauro Camoranesi e Marco Marchionni. Quest'ultimo, se non si rompe può darci una grossa mano, perchè è in grado di poter giocare da esterno d'attacco. Pavel non si discute: la sua sola chioma bionda in campo è già sintomo di vittoria e battaglia vinta. Il mago-con-la-coda ha sangue argentino e come tale è un maestro di classe e furbizia: può giocare ovunque e credo che per lui Ranieri abbia in serbo una regia d'attacco. Al centro con a fianco due mastini oppure in posizione più avanzata, in una specie di rombo di centrocampo. O in un classico 4-4-2 a destra con licenza di accentrarsi. Chiedo scusa se non pronuncio la parola qualità, mi viene da piangere al solo pensare che qualcuno abbia pensato ad una Juve senza qualità. Se volete ripeto i nomi, ma continuo.

Ci sono due giocatori che non hanno ruolo, nè posizione, nè compiti precisi. Uno credo sia la chiave dei successi dello scorso campionato, uno che ha tirato il gruppo, che a furia dei suoi 7 in pagella ci ha fatto vincere molte partite. Si chiama Hasan Salihamidzic, uno di quelli che non vengono osannati sui giornalacci. Però, uno così tanto amato al suo primo anno da Juve, a quasi 32 anni, così tanto stimato dai propri compagni, deve per forza avere tante qualità. Ranieri con lui ha fatto tredici. L'ha messo a sinistra e a destra, a centrocampo o schierato terzino, perfino centrale di centrocampo. Rendimento altissimo, numero di gol soddisfacente, se non altro per il peso di quelle reti (me ne vengono in mente due fatte all'Olimpico di Torino contro il Foggia, anzi contro il milan, scusate!). In ogni caso, la sua grinta e la sua duttilità tattica sono preziosissime. L'altro giocatore è forse il talento più cristallino degli ultimi anni italiani, insieme a Giuseppe Rossi. Insieme hanno letteralmente trascinato la Piccola Italia fin dove adesso è. E chissà cosa riusciranno a combinare quest'estate a Pechino. Fisicamente assurdo (con accezione positiva, chiaramente), tecnicamente incredibile. Personalità, genio, equilibrio mentale (facile perdere il controllo delle emozioni e delle parole, le sue interviste lo fanno apparire un trentenne pieno di entusiasmo e questo gli fa onore). Non c'è un solo tifoso juventino che non abbia posto il veto ad una sua cessione anche solo in prestito. Sebastiano Giovinco è destinato a raccogliere l'eredità di Alex Del Piero, per posizione in campo e fuori. Claudio Ranieri ha deciso di riportarlo a casa e per lui, in questa prima parte di stagione, si prospetta un ruolo da comprimario con Pavel Nedved (che già solo questo gli permetterebbe di capire molto del calcio giocato). Ma credo riuscirà a ritagliarsi tanti spazi, specialmente se il Mister decide di schierare il tridente. La sua fantasia e mobilità possono essere preziose. Farà fatica forse in Champions, ma in campionato (la competizione dove Pavel Nedved probabilmente rifiaterà, dico probabilmente perchè a 36 anni non c'è giocatore che corre col suo entusiasmo e con la sua foga) certamente può giocare tanto. In più ha la qualità dei fuoriclasse, come ampiamente dimostrato ad Empoli: mette palloni da spingere dentro e con Trezeguet e Amauri ci sarà da divertirsi, e talvolta estrae dal cappello magie assolute (vedi Roma e gli altri suoi 5 gol in campionato). Allenarsi poi con certa gente (Trezeguet, Del Piero, Buffon, Camoranesi) lo aiuterà a crescere ed accumulare esperienza.

In attacco non dico nulla, faccio solo i nomi di Iaquinta, Del Piero, Trezeguet e Amauri, in ordine inverso alle preferenze di inizio stagione di Ranieri. Perchè è chiaro che Amauri è intoccabile (garantendo forza, tecnica, fantasia e gol, ed è già in forma ottima), perchè Trezeguet è imprescindibile (uno che ogni due palloni che tocca fa un gol...) e perchè il Capitano è il Capitano ma 34 anni sono 34 anni (il che non vuol dire che farà panchina ma che gli toccherà rifiatare più dello scorso anno, anche perchè in Champions i tifosi vorrebbero rivedere quelle sue parabole). A proposito, su quel canale scandaloso di Mediaset Premium è stata detta una delle bugie più colossali da un intertrista smanioso (è un giornalista che conduce una trasmissione) poi subito bocciato dai colleghi (che figuraccia): Alex Del Piero, nel lontano 1995 si inventò un movimento e tiro strano e in tutta Europa quello fu subito il gol alla Del Piero (Steaua Bucarest e Borussia Dortmund su tutti). In quel tempo, un certo Andrea Pirlo studiava per prendere la licenza media.

Chi mi dice dove manca la qualità? Si può fare tutto. 4-4-2 con cerniera di centrocampo e qualità sulle fasce. 4-3-3 con diga centrale e i tre tenori là davanti. Rombo di centrocampo con Giovinco o Del Piero o Camoranesi regista alto. 4-2-3-1 con due mastini, una punta e tre mezze punte (tipo Nedved, Camoranesi, Del Piero, o Giovinco, Camoranesi, Iaquinta etc etc). Io credo che la stampa, con tutti quei titoloni, dimostri paura di una Juve che sta tornando. Non è certamente quella di tre anni fa, ma sta tornando. Più incazzata di prima. E i tifosi devono soltanto alimentare la rabbia e l'amore per questa maglia.

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domenica 13 luglio 2008

Poulsen c'è!

Poulsen c'è. E pure Mellberg. Prende forma la nuova Juve. E sarà una Juve d'attacco. Come al solito, gli imbecilli esistono e tifano pure Juve. A molti sembrava che questa categoria era proprietà esclusiva della società di minimo-moratti, ma la natura è varia e quindi: anche gli imbecilli tifano Juve. O fanno finta di tifare Juve.


Purtroppo non sono a Pinzolo altrimenti scrivevo uno striscione da 100 metri quadri con scritto "Grazie Juve!". Col cuore. Perchè la rosa che Cobolli, Blanc, Secco e Ranieri ci stanno consegnando è di ottima qualità e quantità. Problemi di abbondanza per il mister. Alternative validissime per ogni match e per ogni periodo della stagione. Buona esperienza, tanta gioventù e talento. La corsa e il muro di Zanetti, Sissoko e Poulsen. La corsa di Molinaro, De Ceglie e Zebina. La classe pura di Giovinco, Camoranesi e Nedved. La potenza di Iaquinta, Amauri. Le certezze Del Piero, Trezeguet e Buffon. Le conferme di Chiellini, Legrottaglie, Grygera, Marchisio, Brazzo. E molti li dimentico. Ma che chiedete di più, dopo l'inferno e lo smantellamento?

Abbiamo rifilato un sacco di punti a quel Milan là. Ci hanno distrutto almeno 5 partite (da Napoli a quella con la Reggina, da Parma etc etc). Abbiamo battuto Roma, inter e Milan. Abbiamo il capocannoniere e il vice. Miglior attacco e seconda miglior difesa. Ma mi dite chi è che critica questa nuova società. Solo dei pazzi o, peggio, dei fetenti che si spacciano per tifosi.

Attenzione: un conto sono i ragionamenti e i suggerimenti, un conto le critiche feroci che fortunatamente non scalfiscono l'ambiente bianconero. Basta vedere i visi e i sorrisi di quelli che adesso si trovano a Pinzolo. La serenità mischiata alla rabbia e alla voglia di continuare a migliorare. Tipo le parole di Sissoko, il gladiatore che QUESTA DIRIGENZA CI HA REGALATO A GENNAIO. Tipo Brazzo, altro colpo autentico di Ranieri, Blanc e Secco. O vi siete già dimenticati tutto?

E poi, chi l'ha detto che i movimenti sono terminati con l'arrivo di Poulsen. Anzi, il suo è un acquisto tattico, e non nel senso calcistico del termine. Riepilogo brevemente per quelli che ragionano con una parte anatomica che qui non espliciterò. Marchisio rientrerà solo dopo le Olimpiadi: non sarà a disposizione per i preliminari di Champions. Sissoko è infortunato e potrà allenarsi in pieno solo ad inizio Agosto: non sarà al meglio per i preliminari di Champions. Resta il solo Zanetti col dubbio Tiago: il portoghese resterà e se resterà si può contare su di lui per una partita così decisiva. Premessa: io punterei su di lui, senza acquistare più nessuno, ma se vogliamo essere coerenti, serviva un nuovo centrocampista. La qualità è tutta nei piedi di Nedved (presente), Camoranesi (sarà pronto), Del Piero (inamovibile), Amauri (già pronto, anzi prontissimo). E più in là ci sarà spazio per Giovinco. Poulsen serve e servirà tantissimo.

A questo punto mi viene un dubbio: ma non è che leggete la Cazzetta-Rosa, no? Perchè se la risposta è sì, allora tutto è spiegato. E certo: leggere la Cazzetta-Rosa e pensare di capire di calcio, è come parlare con Cicciolina di verginità e il senso della vergogna!

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sabato 12 luglio 2008

Un paio di chicche per i tifosi bianconeri su Poulsen

Nel 2005, girone di Champions, il Milan di Kakà si trova davanti Poulsen, allora giocatore tedesco. Per 70 minuti Poulsen annulla Kakà. Di più. Fa il suo solito mestieraccio di provocatore e a Kakà saltano i nervi. Sfiora un'ammonizione per tentata reazione. La prende al suo posto Gattuso che accende una mini-rissa. Di più. Poulsen segnerà a San Siro, al ritorno e anche lì fa impazzire gli avanti del Milan. Ancelotti dirà "sono stato costretto a togliere dal campo Kakà perchè quel codardo gli si era appicicato addosso!". Parole che suonano come miele per me.


Un anno prima Poulsen aveva ricevuto un trattamento sicuramente diverso da Francesco Totti, quello che alcuni dicono essere il miglior giocatore al mondo, dopo una lista di circa 50 giocatori internazionali, tra cui gli italiani Buffon e Pirlo (al momento). In quell'Europeo Totti rispose a Poulsen con uno sputo che resterà negli annali: pure Rivera o Maradona mi pare, anche Sivori e Platini... no no, mi sbaglio, scusate. Comunque: risultato, Totti squalificato, figura di merda colossale e Italia a casa.

Nell'estate del 2006 è autentica diga in SuperCoppa Europea contro il Barcelona. Riuscirà a sventare gli attacchi di Ronaldinho, di Iniesta, di Xavi. E il Siviglia (sua nuova squadra) fa il colpaccio.

Mette l'anima in campo, forse qualcosa di più. Questa Juve ha bisogno di Poulsen. Speriamo la religione di Legrottaglie lo plachi un pò. Ma no, anzi, ti prego Poulsen, non cambiare mai!!!

Ripeto: BENVENUTO POULSEN, tempo tre giorni e ogni tifoso bianconero avrà la sua foto nel portafogli. Scommessa vinta in partenza.



Ah: è stato eletto per due volte miglior giocatore danese.

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Allarme Marco Marchionni

A me piace da impazzire: veloce, rapido, buon dribbling, piedino caldo. Ma si infortuna una settimana sì e l'altra pura. Pronti via, dopo una settimana di lavoro, Marco Marchionni salta la prima amichevole per un fastidio muscolare. Come inizio non c'è male. E credo che il dubbio che sto per esporre non è solo mio, ma pure della dirigenza bianconera.


Marco Marchionni è sfortunato o gracile? Una trottola in campo, sì, ma il campo lo vede poco. Ne gioca due e alla terza si infortuna, dopo un mese rientra ne gioca appena tre e resta fuori altri due mesi. Rientra in Coppa Italia e dopo 8 minuti esce per infortunio.

Non sarebbe il caso di fare un sondaggio per qualche buon sostituto di Camoranesi. Per esempio, c'è in giro quel Sebastian tedesco, quello biondo-che-più-biondo-non-si-può, quello che fatica a rinnovare col Bayern, quello che ha litigato con la dirigenza tedesca. Quello che vuole andar via, insomma. E la Juve lo segue da qualche mesetto. Beh, va in scadenza il prossimo anno. Come dire: il suo prezzo attuale è basso, rispetto al suo prezzo standard.  In tal caso, potendo cedere Marco Marchionni (per evidenti problemi fisici, è più in infermeria che al campo d'allenamento) alla Fiorentina (Prandelli lo accoglierebbe e lo ha già cercato) non sarebbe il caso di spendere quei soldi risparmiati con l'affare Poulsen per questo esterno tuttofare? In ottica, pure, del tridente e della Juve d'attacco che Ranieri sta preparando.

O no?

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Ekdal: niente male


Non scriverò mai i paragoni che certo piacciono a chi scrive giornali. Perchè prematuri, ma soprattutto perchè non c'azzeccano nulla per ruolo e per struttura fisica. Però questo svedesino non è niente male.




Lo ho osservato e due sono le caratteristiche che mi hanno colpito:
  1. schierato al centro con Cristiano Zanetti non ha mai sofferto di personalità, mostrandone pura troppa in certi spezzoni o in certi contrasti. Si è sempre fatto vedere, mai nascosto, calamitando un sacco di palloni e smistandoli presto. Un tocco, massimo due. Sarebbe un mezzo-fantasista, l'hanno acquistato per impreziosire la Primavera orfana dei suoi campioncini (tutti in prestito in B e in C) ma mi sa che sarebbe un bene girarlo a qualche squadretta di Serie B;
  2. proprio per non deludere nessuno, Ekdal si è disimpegnato benissimo nell'uno contro uno e quando si è staccato dalla sua posizione base ha fatto vedere le sue qualità di quello-da-dietro-le-punte. Buon tiro dalla distanza, per lui un palo.
Bell'acquisto, occhio lungo di Pasquale Sensibile e Claudio Ranieri. In futuro vedremo!

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Preso Poulsen e sono contento

Intanto sono contento perchè un altro pezzo è stato aggiunto: chi voleva i vari Ronaldinho o Lampard o Gerrard, probabilmente si è ammazzato il cervello di playstation e giochetti vari. La Juve di tre anni fa non c'è più. Prima i tifosi si convincono, meglio è per tutti.


Sono contento perchè se i tifosi dovessero fare il mercato, allora sarebbe meglio chiudere bottega e praticare il cricket!

Sono contento perchè (a torto o a ragione, ancora è presto per dirlo) Ranieri, Blanc e Secco hanno dimostrato di avere le palle: contro la tifoseria hanno acquisto il danese. Se Ranieri è convinto (certo che lo è) è un bene averlo preso. Come è un bene questa unità di intenti e questo dialogo continuo tra il tecnico, lo staff dirigenziale e le opportunità economiche di questa nuova Juve.

Sono contento perchè la prima Juve di Lippi assomiglia molto a questa. Tanti mastini a centrocampo (da Davids a Tacchinardi a Conte) con piedi discreti (senza contare che quelli di Zanetti sono ottimi, che quelli di Marchisio vanno scoperti, e quelli di Sissoko troppo sottovalutati). Tanta qualità, anche troppa, in attacco. Ed è questo il motivo per cui è stato preso Poulsen. Solo che una parte della tifoseria, con l'hobby di criticare sempre e comunque, non lo capisce. Fatica a capirlo o non vuole capirlo.

Sono contento perchè il progetto tattico che prospetta Ranieri è interessante. I quattro moschettieri là davanti fanno subito paura (basta leggere la Gazzetta e i continui "siamo solo all'inizio", "non illudetevi" per capire quanto fanno paura). E c'è un'arma in più che la Juve sfrutterà sicuramente: si chiama Giovinco, è alto 164cm ed è il talento più puro e divertente del calcio italiano. Può giocare ovunque: seconda punta (ma sarà difficile), esterno d'attacco, vice-Nedved, trequartista classico. Ranieri sembra aver puntato molto su di lui, specialmente in campionato.

Sono contento perchè una stagione così massacrante la Juve può sopportarla solo con gente che corre, tanto e bene. Quindi Poulsen è ottimo. Zanetti si infortuna troppo spesso, Sissoko non può giocare 80 partite, Nedved ha 36 anni e punterà molto sulla Champions, stesso discorso su Camoranesi. In più, Poulsen potrebbe essere un'arma decisiva quando incontreremo squadre di un certo calibro, quando cioè ci sarà bisogno di un marcatore a uomo: e per far innervosire gli avversari, Poulsen è un maestro. Ci servirà pure la sua sfacciataggine e il suo essere insopportabile.

Sono contento perchè nonostante il veto assurdo dei tifosi che non dovrebbero chiedere nulla, ma solo apprezzare il lavoro di questa nuova Juve, alla fine Poulsen sarà un uomo importante. Arrivato a Torino Sissoko suscitò subito interesse negativo: 22 anni, panchinaro al Liverpool, a che ci può servire? (Queste le critiche). Oggi è insostituibile.

Per tutti quelli che criticano e che rompono le scatole a questa dirigenza... beh non meritate proprio nulla.

Juve, per sempre. E comunque.

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venerdì 11 luglio 2008

La Juve non prega nessuno

Chiariamo un punto importante, evidente nelle parole di Ranieri, Secco e Blanc. I tifosi hanno un valore importante, parole precise di Cobolli Gigli. Ma hanno pure un valore non decisivo. Ciò significa che, se Dejan Stankovic può essere preso ad una cifra minima (6 milioni di euro) allora l'affare potrebbe andare in porto. L'esperienza e la forza di questa odiata pedina può essere importante. Nel periodo storico in cui ci troviamo siamo costretti a vagliare ogni opportunità.


Non preghiamo nessuno e soprattutto il prezzo lo facciamo noi. Attualmente, i 30 milioni di euro che la Juve intende spendere da qui al 31 agosto (ricordiamo Amauri e il ritorno a casa di Giovinco, Marchisio e De Ceglie) non possono essere usati subito. Poulsen è una buona alternativa se l'idea è una Juve d'attacco. Altrimenti, Xabi Alonso va preso alla cifra giusta: non più di 16 milioni di euro. Se ciò non è possibile, è bene considerare Poulsen oppure il rilancio di Tiago, risparmiando ulteriori soldi da poter investire al superamento dei preliminari, per qualche stellina o per qualche ottimo giocatore (mi viene in mente il tedesco che non ha ancora rinnovato col Bayern, tale da poter sostituire Camoranesi a destra). Oppure quei soldi, a fine agosto, potrebbero servire per il gioiellino Aquilani nel caso questo fatichi a trovare l'accordo con la Roma (tuttora non c'è nulla di concreto).

Risultato: Poulsen è ad un passo e garantirebbe un 4-4-2 robustissimo (cioè i due centrali che giocherebbero molto bassi, a copertura delle ali e dei due avanti, con i terzini bianconeri che spingono tantissimo) oppure un classico 4-3-3 d'attacco (col trequartista o con i tre attaccanti puri). Ma Poulsen non è ancora juventino ed è chiara la strategia della Juve. Ad alzare la cornetta per confermare il prezzo (che la Juve ha proposto) devono essere gli altri, per esempio i Reds, altrimenti il danese può prenotare il volo Siviglia-Torino. Xabi resta così alla corte di Benitez scontento (perchè è la quarta scelta, dopo Gerrard, Mascherano, il francesino, persino la quinta scelta se arriva Barry), Benitez si trova a pagare un contratto non basso e ad avere in rosa un muso lungo, e la Juve comunque rimane contenta. Persino, potrebbe aver risparmiato per un ulteriore colpo finale.

Chi mi spiega, adesso, le numerose critiche per una dirigenza che sta compiendo autentiche magie? Le magie si chiamano: Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Buffon, Chiellini, Molinaro, Marchisio, De Ceglie, Giovinco, Zanetti, Sissoko, Iaquinta e Amauri.

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La Roma vuole Iaquinta?

La Roma vuole Iaquinta? E la Juve vuole Aquilani. Uno per l'altro! Altrimenti, la rometta farebbe meglio a cedere qualche altro scarto all'unica società capace di accogliere scarti: l'intertriste! A proposito: Amantino Mancini (se provate a ricordare gli ultimi due anni di questo giocatore...) è stato pagato 13 milioni di euro, e l'ingaggio è importante. Tanto a bilancio, minimo-moratti scriverà fesserie!


E' curioso comunque che una squadra che vince 8 scudetti in 16 anni (7 quelli della Juve che l'intertriste sta cercando di accaparrarsi e 1 è il torneo aziendale vinto due anni fa) cerca soltanto gli scarti dell'altra società che più di delusioni ai suoi tifosi non ha dato (non considerando i quarti di finale di Champions e quella specie di competizione che giocano solo inter e roma). Molto curioso. 

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mercoledì 9 luglio 2008

Poulsen: si cambia modulo!

E' ovvio che ogni tifoso spera di vedere i propri idoli con la maglia per cui tifa. Questo è naturale. Ma vanno considerati tanti fattori. Tantissimi fattori. Uno su tutti, l'enorme difficoltà di una Juve, spaesata per certi versi, e ancora inesperta circa la nuova dirigenza, a fare un buon mercato. Quest'ultima, ed è inopinabile, ha fatto passi da gigante e mosse su cui nessuno avrebbe scommesso mai. Tipo mantenere la rosa ancora competitiva. Tipo cementare una società caduta in disgrazia per mano dei vari Berlusconi e minimo-moratti. Tipo aver blindato i propri gioielli. Tipo aver aggiunto del materiale su cui lavorare e con cui potersi togliere tante soddisfazioni in futuro. Ecco il futuro. Molto difficile da pronosticare qualsiasi tipo di risultato. Perchè, a onor del vero, è molto difficile poter riconquistare la terza piazza nel prossimo campionato. I sogni da una parte, l'analisi critica e intelligente dalla parte opposta. Qui uso solo l'intelligenza.


E' una Juve che sta rimettendosi in piedi con difficoltà, ma le basi ci sono. C'è un centrocampo che negli uomini è fortissimo, ma che deve fare i conti con l'età (Nedved 36 anni, Camoranesi va verso i 32, Zanetti Cristiano 30 anni) e con l'inesperienza dei suoi giovanotti (Sissoko 22 anni, Marchisio 21 anni). L'attacco è stellare. Non si discute. La difesa va ancora registrata. Inamovibili Chiellini e Legrottaglie, c'è da capire quanto spazio potrà trovare Mellberg (c'è da analizzarlo e studiarlo a fondo, sperando si riveli tanto utile quanto Salihamidzic l'anno scorso) e come Ranieri alternerà i due treni di sinistra, cioè Molinaro (atteso alla conferma assoluta) e De Ceglie (tanta curiosità su uno degli esterni migliori dello scorso campionato, capace di fare tutta la fascia senza problemi). Sulla destra siamo coperti: Grygera e Zebina offrono esperienza, duttilità e qualità.

E allora, a questa Juve che serve? La risposta la può dare Ranieri. Solo Ranieri. Come vuole giocare il Mister? Con quell'attacco, considerando pure la disponibilità di Giovinco, non si può pensare di non schierare il tridente! O comunque due punte e un trequartista (a questo punto ci sarà staffetta tra Del Piero e Giovinco, o si può pensare all'avanzamento di Camoranesi sulla trequarti, liberato cioè da compiti da esterno). A questo punto, Marchisio, Zanetti e Sissoko offrono una copertura muscolare perfetta. E serve, sempre in tale ottica, un altro guerriero (per dirla con parole del Presidente Cobolli Gigli). Cioè: Poulsen. Uno di quei giocatori che in Italia odiano solo perchè capace di far infuriare Totti (cioè Totti sputa e fa una figura di merda colossale in all-of-the-world e la colpa è di Poulsen) e Kaka (uno di quelli che non si può toccare, secondo una mitica legge divina che solo uno come Berlusconi poteva inventarsi). Siamo d'accordo col dire che Tardelli e Gentile erano mastini insormontabili? Perchè mordevano le caviglie e annullavano gli avversari? E lo stesso discorso vale per il Trapattoni giocatore. Se sì, non capisco perchè Poulsen debba godere di tante critiche. E non lo dico perchè lo cerca la Juve, ma lo pensavo già nel 2004. E' un giocatore strano, un mastino vecchia maniera: si attacca e non ti molla più. Ti annulla, ti fa innervosire. Fa falli, sarà pure un provocatore, ma quanto servirebbe a tante squadre. Compresa la Juve, nell'ottica dei tre attaccanti.

Tirando le somme: Poulsen può essere uno da Juve. L'ambiente potrebbe essere l'ideale per i suoi bollenti spiriti. Vedi Montero, vedi Davids e adesso pure Sissoko. Dopo un pò di partite, tutti sulla diritta via. Ma può esserlo pure per altre ragioni. Economiche. Costa molto meno rispetto ai vari Aquilani, Xabi Alonso e lo stesso Cigarini. Si può tirare la corda dal punto di vista dello stipendio: vanno bene 2,5 o al massimo 2,7 milioni di euro (per Aquilani si pensa a un contratto da 3 milioni a salire, per Xabi quasi 4 milioni all'anno). Ma la chiave economica non è solo immediata. Capiamoci. Con i soldi risparmiati adesso si potrebbe tentare l'ultimo assalto in stile Moggi: cioè il 31 di Agosto. Quando si saprà se la Juve giocherà la prossima Champions. Quando i soldi della Champions saranno nelle casse, a rimpinguare questa sorta di tesoretto. Quando, infine, le società che devono vendere saranno prese alla gola: vedi la Roma con Aquilani (che non rinnova e che soprattutto non ha ancora dichiarato di voler rinnovare, per bocca del padre-procuratore) e vedi il Liverpool che per colpa di Xabi Alonso non può comprare e ha tutto il mercato in entrata bloccato. Ecco la strategia di Secco e Blanc, condivisa in tutto e per tutto da me e dalla maggior parte dei tifosi. Il resto della gente critica perchè lo sport preferito in Italia è criticare la Juve. Sempre e comunque. Intanto i risultati danno ragione a Secco, Blanc, Cobolli e Ranieri.

P.S.
Il termine dei dieci giorni dati da Cobolli per conoscere il nome nuovo della Juve non è casuale. Al rientro dalla spedizione africana, Sissoko è stato visitato: distrazione muscolare. 20 giorni di lavoro differenziato, amichevoli saltate. Preparazione approssimativa. Tornerà a lavorare in pieno, appena 10 giorni prima dell'andata dei preliminari. E con Marchisio impegnato con l'Olimpica, resta il solo Zanetti. E Ranieri non può star certo tranquillo. In più, per bocca del Presidente, quel Tiago che i compagni continuano a spronare e a sponsorizzare sembra avere il destino segnato. Vendesi centrocampista dai piedi buoni, praticamente nuovo, usato poche volte. E usato male.

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lunedì 7 luglio 2008

E se avesse ragione Iaquinta?

Innanzitutto le parole di Vincenzone fanno ben sperare: l'unità di gruppo e di intenti non manca. Soprattutto, le sue parole danno conferma di un calcio completamente nuovo rispetto agli altri anni. Si gioca in 18. Servono 18 titolari. Intercambiabili. Tutti di grande valore. E la Juve sta adeguandosi. I quattro della Juve in attacco sono quanto di meglio un tecnico possa desiderare. Amauri è un jolly: può fare la prima punta, la seconda punta, giocare a fianco di Del Piero o di Trezeguet. A tratti, se sta bene, può fare perfino l'attaccante esterno (vecchio, vecchissimo suo ruolo). Iaquinta lo conosciamo già: nel 4-3-3 di Ranieri è perfetto per qualsiasi ruolo, esterno o centrale, prima o seconda punta. Trezeguet è il bomber più influente degli ultimi sette anni. Nessuno come lui in quanto a gol. Del Piero non si discute nemmeno. E contiamo pure Camoranesi, Nedved e Giovinco. Insomma, una Juve che davanti si presenta in pole position.


Manca il solito tassello: un regista. Un regista in grado di dettare i tempi, smistare i palloni, lanciare le punte e verticalizzare in maniera intelligente. Serve uno da affiancare ai due mastini Sissoko e Marchisio, senza dimenticare la perla Cristiano Zanetti. Si parla di Aquilani (il sogno, l'unico che potrebbe fare il trequartista) e Xabi Alonso (il regista puro che la Juve insegue ormai da un mese e più). Ma Iaquinta ha suggerito l'ipotesi che io ho appoggiato a lungo lo scorso anno: Tiago Mendes Cardozo. Il suo valore assoluto è alto. Mai dimostrato in Italia, ma alto. Ha i piedi ma non sembra avere i tempi. Però, al primo anno di Juve e di Serie A, molti campionissimi in passato hanno sofferto i primi 12 mesi. Zizou Zidane impiegò sei mesi per integrarsi. Platini addirittura 7 mesi. Ma, a parte queste cifre che poco significato potrebbero avere (e hanno), l'idea è quella di ripartire col blocco centrale dello scorso anno. Con in più un Sissoko inamovibile e un Marchisio ancora più maturo. Di sicuro la Juve sta riflettendo su questa ipotesi. Rischiosa, ma non tanto. Zanetti, Marchisio e Sissoko offrono grandi prestazioni. Dunque ci sarebbe il tempo minimo per insistere sul portoghese. Tempo minimo significa fino a Natale. Poi, o Tiago è portato in trionfo attraverso le prestazioni, oppure si manda via. Le parole di Iaquinta sono, infine, le parole di tutto il gruppo. A cominciare da Camoranesi che poco tempo fa ebbe a dire "Qui i piedi migliori li ha Tiago, purtroppo non riesce ancora ad esprimersi!". E se ripartissimo da qui, risparmiando i soldi per qualche colpo di gennaio?

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sabato 5 luglio 2008

Sondaggio: Alternativa a Trezeguet

Quando il Barca sembrava vicino a David Trezeguet, lanciammo un sondaggio: quale è la migliore alternativa al forte bomber francese. La realtà non cambia le cose: David resta. E' sintomatico comunque il voto dei lettori: Huntelaar (60%), Giuseppe Rossi (19%), Quagliarella (14%). La restante percentuale è da attribuire ad altri colpi. Intanto la Juve continuerà a festeggiare i gol di Trezeguet. Per fortuna.

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venerdì 4 luglio 2008

Sondaggio: Chi preferite a centrocampo?

Il sondaggio sul centrocampista preferito è terminato e i risultati hanno premiato in larga misura Aquilani (67%). Seguito da Xabi Alonso (16%) e infine Cigarini (1%). Hanno votato 52 persone.


Le ultime notizie danno Cigarini all'Atalanta, in comproprietà. Aquilani fatica a rinnovare con la Roma e Cobolli Gigli ha parlato di una sorpresa di mercato. La certezza sembra essere Xabi Alonso. Mentre le ultime news dicono: "La Juve, oltre allo spagnolo, sta cercando un altro centrocampista!". Quale sarà la novità?

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Chi critica Ranieri non capisce nulla

O fa finta di non capire. O semplicemente non ha l'intelligenza adatta a capire il lavoro di Ranieri e gli eccellenti risultati. Guardiamoci negli occhi e trascuriamo per un momento il cuore. Si partiva dalla Serie B: incognite e solo incognite. Si ripartiva da Buffon, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet. Poi è stato il turno di Chiellini, di Cristiano Zanetti e Legrottaglie. Oltre questi solo buonissimi giocatori ed ottimi professionisti (due concetti differenti). Una rosa non eccellente, molto nuova, per certi versi inedita. Eppure siamo arrivati terzi, e senza molti punti scippati (Reggina, Napoli, Parma, Fiorentina), chissà, chissà. Tanta forza, tanta qualità. L'esplosione di Chiellini la dice tutta sul lavoro di Ranieri, messo di fronte ai flop di Almiron (non previsto ma prevedibile) e Tiago (totalmente inaspettata, ma ci sta: tanti portoghesi hanno completamente fallito l'avventura italiana). Oltre la rottura di Andrade la cui stagione non è mai iniziata e la prossima comincerà tardi.


Il lavoro di Ranieri si è visto sin da subito: ha capito dall'inizio le difficoltà dei due centrali di centrocampo, Almiron e Tiago, e si è affidato a Cristiano Zanetti (forse il miglior centrocampista italiano dello scorso anno, insieme a Pirlo, Montolivo e pochi altri) e Antonio Nocerino. Alzi la mano chi conosceva questi nomi, e cioè Nocerino e Molinaro. Suppongo pochi, forse nessuno. Eppure il primo è stato il punto focale sino a gennaio, colui che ha retto le sorti della Juve. Il secondo ha giocato sempre e comunque, su quella fascia che fu di Cabrini, poi di Zambrotta (caduto in disgrazia da quando ha lasciato la Juve, che gli serva da lezione) e ora è sua.

Alzi la mano su chi avrebbe raggiunto risultati migliori di quelli di Ranieri con questa rosa: cioè senza difensori, inventandosi Chiellini e rigenerando Legrottaglie. Le critiche sono tutte fuori luogo, completamente fuori luogo. Senza senso e senza motivi validi. Ci ha riportato in Champions, ci ha ridato le vittorie contro i perdazzurri, il Milan e la Roma. Rimonte fantastiche, un gioco tutto sommato divertente, sempre all'attacco e aggressivo.

Questo è l'anno in cui Ranieri dovrà dimostrare e confermare le qualità. Il che significa: nessuno gli chiede di vincere, solo di provarci. Ammettiamo, infatti, che la rosa e le condizioni per vincere proprio non ci sono. Mancano i campioni, e i giovani talenti devono crescere. E si cresce sbagliando.

L'obiettivo vero, l'obiettivo intelligente di quest'anno è uno solo: divertirsi puntando in alto. Molto in alto. Se si arriva più in alto di tutti, meglio. L'errore sarebbe chiedere dei piazzamenti, già a luglio. Non ha senso chiedere i quarti di Champions se agli ottavi incontri il Manchester, così come non ha senso chiedere la Coppa Italia se in quella competizione verranno impiegati i 18enni, principalmente. Ha senso chiedere di restare al vertice del campionato, pronti a sfruttare i passi falsi della Roma. Ha senso andare in campo il mercoledì sera con la sfrontatezza di chi sa che può guadagnare tutto e perdere poco. Questo ha senso. Questo dice l'intelligenza. Poi il cuore ci mette del suo. Riuscite a immaginare Matarrese che consegna la coppa di fine anno alle mani di Del Piero? Cioè riuscite a immaginare la scena ripetuta ben 7 anni nelle ultime 15 stagioni?

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Chi decide il calcio italiano?

La risposta è sempre la stessa, da un ventennio a questa parte, con una differenza atroce: una ha vinto tanto, tantissimo e tutto, mentre l'altra ha fatto ridere e continua a farlo senza vincere nulla e spendendo vagonate di milioni di euro. E in Serie B ci finisce la Juve per motivi fiabeschi, diventando il lupo cattivo della situazione eppure ritrovandosi nei preliminari di Champions appena due anni dopo. Si tratta delle milanesi. Ennesima conferma iera sera, quando è stata approvata la legge del 2° extracomunitario. A parte che l'Intertriste ne tiene in squadra una decina (se solo i passaporti...), ma questa regola serviva soltanto a due squadre: Intertriste e Milan. Per evidenti motivi. Strana la vita. Fiorentina, Napoli, perfino Lazio e Palermo vendono e comprano seguendo la vecchia regola, mentre Milan e intertriste fanno come gli pare. E se i conti non tornano (a proposito: buchi incredibili e bilanci falsificati, eppure rischiano in Italia le squadre di serie B e di serie C, mah!) cambiano le regole: tipo quella del 2° extracomunitario. Ecco allora che il loro mercato decollerà: e se avanzeranno soldi da buttare, state tranquilli che la regola cambierà ancora, magari inserendo il 3° extracomunitario. Così, dal prossimo anno il Campionato Italiano assumerà le sembianze di un campionato All-Star, o Campionato Internazionale o Campionato ExtraComunitari. E intanto l'Olimpica incanta: quella squadra fatta di giovanotti italiani che tutti sobbano. Tutti, tranne qualcuno, tipo Fiorentina e Juve (che cede all'Olimpica De Ceglie, Criscito, Nocerino, Marchisio e Giovinco, sfumato il sogno di Lanzafame, non convocabile Chiellini, lista ampia pure per la Fiorentina). Ciao calcio italiano.

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