giovedì 31 dicembre 2009

Volete sapere per chi ho votato?

Mercato: quale settore?

Ho votato: esterni di difesa! Perchè lateralmente pecchiamo molto, in qualità e in quantità. Grosso le sta giocando tutte, Molinaro è imbarazzante, De Ceglie mai impiegato. Grygera inadeguato, Zebina sempre malconcio, Caceres l'unica nota positiva dell'era Ferrara. Si parla di Rafinha e sarebbe un buon colpo. Ma i migliori sono in uscita: fuori Molinaro, Tiago e uno fra Zebina e Grygera. Spazio ai giovani.

Qual è stata la più grossa delusione del 2009?

Ho votato: Amauri! Imbarazzante il ruolino in fase realizzativa. Sì d'accordo, tanto tanto movimento e sacrificio, ma ci sono molte cose che non vanno. E' sempre nervoso. Non tira mai in porta, in particolare non gli ho mai visto fare un tiro da fuori area degno di nota. Non la mette mai dentro: 5 gol in un anno mi sembrano pochini. E sta togliendo minuti a Trezeguet. Se non ha voglia di Juve mandiamolo a calci in culo da qualche parte.

Ho inserito Diego e Melo, ma io non li condanno, piuttosto condanno chi li fa giocare in quel modo.

Chi è stato il miglior giocatore del 2009?

Ho votato: Marchisio! A sentire le sue dichiarazioni e interviste sembra si tratti di un veterano. Calmo e paziente, determinato, freddo, lucido. Il centrocampo è nelle sue mani e nell'ultimo anno ha siglato gol belli e importanti. Fondamentale per la crescita della Juve, anche perchè incarna lo spirito juventino che in molti manca. Abbastanza illuminante i voti per Chiellini, così come il nessun voto concesso al Capitano e a Buffon. Soltanto segni?

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E' vero tutto, tranne la Juve

Il problema, al solito, non è il pareggio e non è mai in generale il risultato finale. Il problema è come si arriva a quel risultato. E' vero pure che era il 30 dicembre 2009, in Arabia, dopo un pò di giorni di vacanza, a una settimana esatta dal ritorno in campo. E' vero tutto, tranne la Juve.


Niente da fare. Manca lo spirito giusto di chi questa maglia la vuole onorare. Non si corre o si corre male. Ci si mette pure Manninger: se non aveva voglia di giocare, beh era meglio dirlo prima. Anche perchè adesso c'è il Parma, poi il Milan, quindi Chievo, Roma e Lazio. Non turni semplici e se Buffon non si sbriga...

Come se non bastasse il destino prova a tirare un bruttissimo scherzo alla Juve. Molinaro si infortuna. Si fa male pure Giovinco. Amauri non tenta mai il tiro in porta. Del Piero è indietro anni luce dalla condizione di un giocatore non-professionista, figurarsi uno che deve giocare in Serie A. E segna pure Poulsen.

Di contro, il fatto che non si sente molto sul mercato può essere positivo, ammesso sempre che qualcuno lavori. E poi c'è sempre quella frase in olandese che fa "Ti prego, salvaci tu!".

Anche ieri sera poca roba. Poco movimento, poche idee, tanta confusione in difesa. Abbiamo chiuso l'anno in perfetto stile 2009: di merda! L'unica cosa negativa è che nel 2010 peggio di così non può andare.

A tutti i tifosi d'Italia, Buon Anno! A risentirci nel 2010!

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martedì 29 dicembre 2009

Questa non è vera Juve, devo capire il perchè!

Non è semplice capire cosa c'è dentro la testa di Bettega. Di certo le sue parole fanno ben sperare tutti i tifosi. Parole dure, concetti sino a qui quasi nuovi. La presentazione è da brividi per chi fino ad ora ha condotto questa baracca: "Questa non è la vera Juve, devo capire il perchè!". Analizziamo.


La parola "questa" per me ha simile valenza: questa non è la mia Juve, questa non è Juve. Con "questa" è evidente che indica la dirigenza divenuta protagonista nel 2006 grazie all'intervento di moratti. Dicendo "questa" ha già preso le distanze da quanto combinato sino a qui, dimostrando personalità e idee chiare. Il problema è che c'è poco tempo per raddrizzare il tutto, insomma il progetto ha tutta l'aria di partire nel luglio 2010.

"Devo capire il perchè!": praticamente si è accentrato tutte le responsabilità e di colpo sui giornali sono scomparsi i nomi di Secco e Blanc. Magia? No, competenza ed essenza. Essenza di Juve. Bettega con questa affermazione dimostra pure di non fidarsi degli attuali condottieri e di voler fare di testa sua. E non potrebbe dire simili cose se non avesse le spalle ben coperte. E qui soltanto 16 milioni di tifosi non bastano. Come hanno già commentato alcuni miei amici-bianconeri c'è odore di Andrea Agnelli.

Inizia dunque il corso Bettega, un uomo con un passato "che non rinnego", un uomo che ha pronunciato le vere parole da juventino, confermando l'estremo amore per la Juve e la maglia bianconera, al di là di processi e di alti tradimenti societari. Solo per questo gli va detto grazie.

Quali le prossime mosse? Melo e Diego sono ancora in vacanza e credo che la società abbia fatto bene a concedere più giorni. Questi grandi giocatori hanno perso il gusto, non certo la tecnica o la voglia. Un paio di giorni a casa gli faranno certamente bene. Gli stessi giorni probabilmente li meritava Ferrara cui Bettega non ha riservato la minima conferma. Perchè? Perchè Bettega non cade nel trappolone del "così hanno deciso" e prova a ragionare, come mai fatto finora nella sala dei bottoni piena di polvere e poca luce. Altre due partite, così da completare il girone d'andata, e poi si deciderà. Al giro di boa si possono trarre parecchi risultati. Tocca all'intelligenza di BobbyGol capire se è stato un problema d'ambiente o le responsabilità maggiori sono proprio di Ferrara. In tal caso BobbyGol rispolvererà il suo inglese e farà una chiamata nella lontana Russia. A quel punto poco importerà il bilancio: qui c'è da salvare la faccia.

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lunedì 28 dicembre 2009

Arriva Bettega e la Juve prende coraggio

A leggere i giornali pare che la Juve compri tutti e nessuno. Soprattutto però, c'è un particolare oggettivo e molto molto chiaro: Ledesma, D'Agostino, Gago. Alla Juve serve un regista, un ragionatore in mezzo al campo. Poi leggi Hiddink e magari pensi che alla Juve serve un allenatore.


Intanto pare che la cura Bettega sembra già funzionare. Dura risposta di Secco, sotto la guida di BobbyGol, agli inglesi e a Scolari. E la risposta mi è piaciuta. Finalmente! Nessuno tocchi Buffon e Chiellini. Nessuno tocchi Marchisio (addirittura quelli che indossano scudetti altrui avrebbero espresso il desiderio di portarlo a Milano: già!) e Giovinco. La risposta a Scolari mi pare evidente, così come mi sembra una stronzata pensare a Zoff come sostituto di Ferrara.

Oggi è prevista la presentazione di Bettega: sono curioso di sentire il suo discorso d'apertura e come si porrà nei confronti di chi inopinatamente, tre anni fa, lo cacciò senza un motivo valido. Ora nel 2011 scade qualcosa, magari si potrà portare a casa un altro pezzo forte! Tanto, mi pare, a prima impressione, nel 2006 non è successo niente! O no?

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domenica 27 dicembre 2009

Le sfide che attendono BobbyGol

Al rientro dalle vacanze e col calciomercato in canna, la Juve si prepara a nuove battaglie. Con novità importanti.


L'arrivo di Bettega ha innescato una serie di riflessioni e incontri concreti con la dirigenza, con Ferrara, con alcuni giocatori. Da Felipe Melo e Melo volati in Brasile, da Tiago a Poulsen, passando per i senatori. Roberto Bettega sa come si vince e soprattutto sa come gestire un grande team. Sarà solo e solamente un caso, ma dall'arrivo di Bettega, alla Juve, si naviga con la testa sott'acqua. In silenzio.

Le sfide che attendono BobbyGol sono semplici e per questo molto molto molto complesse:
  1. c'è da capire se Ciro Ferrara è andato in confusione perchè troppo acerbo o perchè non gli hanno dato una mano a gestire situazioni delicate durante questa prima parte di stagione;
  2. c'è da capire perchè i nuovi faticano ad ambientarsi e i vecchi vengono trascurati così come i giovani (De Ceglie e Giovinco su tutti);
  3. c'è da capire cosa fare di certa gente (Molinaro, Tiago, uno tra Zebina e Grygera) che succhia denaro e produce poco o nulla;
  4. c'è da capire se bisogna tornare sul mercato e rivedere i fatti medici che hanno limitato fortemente la Juve in questo anno!
Ecco, tutti questi problemi hanno coinciso col flop di questa prima parte di stagione. Gradirei per il nuovo anno un pò silenzio, tanti fatti in più, e magari una gestione più sensata di quanto elencato poco sopra. Il primo regalo ce lo siamo già fatti e porta il nome di Bettega, l'altro, porca miseria, ce lo facciamo prima del 2010 e porta un cognome tanto importante quanto affascinante?

Nel frattempo mi piace lanciare ai lettori un pò di sondaggi: potete votarli direttamente qui a lato! Per tutti, un Sereno Anno Nuovo! E Grazie per la pazienza!

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venerdì 25 dicembre 2009

Bettega e un Buon Natale

Finalmente, un passo verso il passato. Magari non così deciso, però efficace. Forse, già il solo fatto di aver compiuto questo passo potrebbe significare tanto per la stagione juventina. Forse no, in quanto tale passo non è stato compiuto del tutto liberamente, ma forzato da circa 16 milioni di italiani.


Roberto Bettega è ufficialmente il ViceDirettore Generale della Juve, con pieni poteri ufficiosi su tutto quanto riguarda la vita bianconera, specialmente il rapporto sala-dei-bottoni e rosa-compreso-l'allenatore. Metterà in campo le proprie esperienze (non poche) e la propria competenza (tanta), ma potrebbe non bastare. Di fatto dovrebbe rendere conto a Blanc e questo non va bene. Il prossimo passo dovrebbe essere quello di mettere alla Presidenza un uomo vero, un bianconero vero e relegare a Blanc le questioni puramente economiche.

Di cuore, un Buon Natale a tutti i lettori, tutti i juventini, e in generale tutti i tifosi.

P.S.
Compresi ovviamente i tifosi nerazzurri!

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martedì 22 dicembre 2009

Lippi, il CdA e il mercato che verrà

Marcello Lippi ha suggerito Grosso, Cannavaro e Ciro Ferrara. Ma non tornerà. E i giornali si scatenano. Pare infatti che non si muove foglia che Don Lippi non voglia! Il che sarebbe anche corretto, qualora però ci fosse già l'accordo per il prossimo anno. L'affermazione del viareggino è pure corretta, nel senso che Marcello ha specificato che non tornerà né come allenatore (sicuro?) né come direttore (mi viene da storcere il naso): infatti gli verrà affidato il ruolo di direttore tecnico con mansioni molto larghe, insomma più che un dirigente. Il che collima esattamente col suo essere antipatico con quei giornalisti... con tutti i giornalisti! Il personaggio perfetto che è mancato in questi anni alla Juve.


Dopo 5 ore il CdA sembra aver deliberato: ok per Bettega, ma la sorpresa è che non farà il consulente. Niente allarmi, anzi, parecchia felicità: sarà ufficialmente dirigente e mi viene voglia di dire che comincia la festa. Certo è ancora poco, soprattutto è ancora solo, ma intanto è un inizio importante.

Durante le cinque ore si è pure discusso di Ferrara e non credo alla tesi che vuole tutti i componenti d'accordo sul tenerlo a tutti i costi. Chiaramente non so fare i nomi di chi vorrebbe mandarlo via. In realtà tale affermazione è ancora non corretta: non si tratta di mandarlo via, ma di cambiare. Discorso nettamente differente su quanto accaduto con Ranieri, al quale hanno risparmiato calci in culo per la gestione tecnica dello scorso anno. E mi aspetto forti risposte mediatiche contro quelli che sono stati i suoi lamenti, imbeccati dai nerazzurri travestiti da giornalisti obiettivi. Ma anche a voler cambiare, non c'è proprio nulla in giro e quello che c'è costa troppo, ma allora tanto valeva prendere Spalletti e il suo team già a luglio.

La storia di questi anni è sempre la stessa: non impariamo mai dai nostri errori. Meglio: Blanc e Secco non imparano mai dai loro errori e li ripetono.

Nel frattempo è accaduto qualcosa di significativo a centrocampo: Melo si è finalmente sfogato denotando parecchia personalità. La sua tesi, condivisibile, è che lui non è un regista e quindi in quel ruolo scade la sua prestazione. Di fatto è la tesi corretta, in quanto le migliori performance sono legate alla presenza di un Sissoko o Marchisio, con compiti slegati dalla regia e licenza di avanzare. Ora, la beffa perfetta sarebbe quella di venderlo. Il coronamento di un progetto fallimentare. Ed è una boiata tremenda, in quanto gente più forte di Melo in giro ne vedo poca. Semplicemente servirebbe educarlo un pò e trovargli i giusti compagni attorno e la giusta collocazione. E lo stesso discorso vale per Diego.

Per favore, infine: Trezeguet sempre in campo, con Diego e Giovinco, in attesa del rientro di Iaquinta. Il mocio avrebbe bisogno di un ritocco all'ingaggio verso il basso e un pò di giornate passate in panchina come David è stato costretto a fare a inizio stagione. C'è una tale differenza di spessore tecnico e professionale da far venire i brividi. Dzeko c'è, è giovane, forte: un pensierino io lo farei, anche perchè quell'attacco va svecchiato: bene Trezeguet, bene Iaquinta, gli altri due cortesemente possono già accomodarsi alla porta.

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domenica 20 dicembre 2009

Juventus-Catania 1-2 Il coronamento del progetto Calciopoli

Inizio con un concetto sorprendente. C'è molto da salvare in questa Juve e le risposte migliori le si ottengono proprio da questi periodi. Esiste per ogni cosa un tempo. E il tempo di questa sorta di antiJuve è terminato. CdA straordinario convocato per domani, che aggiunto alla visita e alla materializzazione di Andrea Agnelli significa molto. Significa per esempio una rivisitazione di una serie di temi che fino ad adesso hanno avuto il senso del ridicolo. Il CdA straordinario delibererà il ritorno di Roberto Bettega, uno degli autogol più clamorosi della storia del calcio, perchè non si ha notizia del motivo per cui Roberto Bettega fu allontanato. Avrà ufficialmente il ruolo di consulente di mercato. Praticamente cercherà di fare un pò tutto: evangelista e manager di ogni mossa rivolta al campo da calcio. Collante fra dirigenza alta e Ciro Ferrara e tutti i suoi collaboratori.


Forse è questo - paradossalmente - il miglior momento del dopo Calciopoli. E' questo perchè porterà sicuramente a qualche piccola rivoluzione. Non si può pensare di ritrovarsi già domani una Juve diversa. Parzialmente e di facciata sarà sicuramente ancora questa, ma la pelle nuova sta venendo fuori. In fondo, e dobbiamo ammetterlo da uomini, i vari Blanc e Secco hanno tentato di diventare protagonisti, ma questo è un mondo dove non si può inventare nulla, devi avere classe. Classe immensa poi se si tratta di Juve.

Come detto pocanzi, qualcosa da salvare c'è. Anzi molto. Voglio cominciare dall'atteggiamento dei giocatori: sempre compatto, uniti, vogliosi. Ma nessuno riesce a completare e far vincere una società che non ha assetti societari, né competenze particolari di calcio. Non si inventa nulla e un solo uomo ha saputo spostare gli equilibri: si chiamava Diego Armando. Il nostro è semplicemente un grande giocatore ormai stravolto dalle idee confuse di Ferrara.

Ok, partiamo con l'elenco. Bastano appena 10 milioni di euro per prenderci tutto Caceres e avevo visto giusto quando lo acquistammo in estate. Visto da centrale mi era parso eccezionale, sull'esterno sta crescendo in fretta ed è forse l'unica nota positiva in favore di Ciro Ferrara. E' l'unico che ci mette grinta e tanto tanto dinamismo. Ha messo dentro interessanti cross che Amauri non ha voluto sfruttare. Ha chiuso molte volte, ha fatto ripartire velocemente l'azione, si è proposto, ha coperto e attaccato. Insomma, non gli si può chiedere di fare il trequartista. Ruolo fra l'altro non previsto in questa Juve. Perchè per giocare col trequartista il centrocampo deve essere schierato in modo particolare. Servono per esempio esterni e almeno un giocatore dai tempi facili. Didier Deschamps non è disposto a tornare a giocare, così Bettega ne deve individuare uno alla svelta. Attorno a questo dovranno girare Sissoko, Melo e Marchisio. Poulsen e Tiago o li regaliamo o paghiamo qualcuno per prenderseli. Rivederli nel 2010 sarà una grande sconfitta pure per Roberto Bettega. Quindi, BobbyGol, per favore, tira i coglioni fuori almeno tu e non aver paura che hai le spalle coperte.

Brazzo Salihamidzic: un giocatore che ho adorato sin nel gennaio in cui si ventilava il suo acquisto. Classe e tanta dedizione, gol pesantissimi (tranne questo, ma anche con Pelé, Didi e Vava questa Juve... lasciamo stare) e una grinta infinita. Peccato per l'età. Sarà prezioso per il finale di stagione.

Un grossissimo applauso va a David Trezeguet sul quale costruire i futuri schemi. Basta col Mocio Vileda: se fai l'attaccante devi andare vicino al gol. Almeno questo, lui neanche ci prova. Tanto fisico, poca corsa, molta qualità che ha però deciso di addormentare. Probabilmente l'ultimo ritocco all'ingaggio l'ha un pò offuscato. Io quei soldi li riprenderei al volo per pagare magari un pò di più Marchisio, per esempio. Si diceva di Trezeguet. Sfortunato, ma ha praticamente pagato la presenza di Amauri che ha invaso i suoi spazi e l'ha costretto a rientri che nemmeno un tornante. Peccato, lì davanti, anche da solo, può fare moltissimo. Resta in campo, copre, prende un durissimo colpo alla testa, ma non molla. E' uno dei più positivi, e in questi mesi l'ha messa dentro. Sempre, nonostante le panche e le assenze. Encomiabile. Uno da Juve insomma. Da Juve vera.

Francamente ho finito i nomi. Vorrei poter aggiungere De Ceglie, ma fatico a vederlo pure in allenamento e qui la domanda è: è successo qualcosa sul piano personale? Perchè se la risposta fosse sì allora capirei le sue esclusioni. Viceversa mi prudono le mani e quindi chiudo qui la questione.

Domandona: che modulo ha adottato la Juve nel finale? Qualcuno per esempio ha capito se Giovinco era comandato da Ferrara o da Llama del Catania? Cioè: Ciro ha stabilito che il piccolo genio doveva muoversi in orizzontale lontano dalla porta e dal fondo (per mettere qualche cross, per esempio) o l'ha stabilito Dario Marcolin? Dubbio che resterà tale, perchè ho paura che sia più probabile la prima e allora, col bene che voglio a Ferrara, chiudo qui anche quest'altra questione.

Ora, cercando di rimanere calmi: deve per forza accadere qualcosa di insensato per ottenere quanto di giusto per il bene della Juve? Magari aspettiamo domani sera, intanto però inizierei a capire come si dice "Punta su Giovinco, De Ceglie e Marchisio e vedi di riprendere la Juve come hai già fatto col Chelsea!" in olandese. Oppure basta girare la frase in italiano a Bettega, il quale la girerà in inglese a chi di dovere (che parla correntemente quattro lingue, compreso il russo). La Presidenza deve essere affidata a qualcuno di capace e di juventino e lontano da affari economici o tecnici, mentre il ritorno di BobbyGol dovrebbe mettere a posto il discorso mercato e gestione tecnica.

Vorrei infine sottolineare come non sia accaduto nulla sugli spalti. Striscioni eccellenti, fischi eccezionali, contestazione correttissima. Non ho visto volare via né scooter, né maglie (ad esempio, criticabile quanto volete, ma Felipe Melo è rimasto in panca, rimandando la doccia alla fine. La mia impressione è che sia rimasto deluso da sé stesso, fatto non trascurabile per una rinascita complessiva del gruppo). Questo, se ce ne fosse bisogno, a sottolineare come lo stile Juve sia sempre presente, benché offuscato e insabbiato da certa gente che gravita attorno al nome Juve. Purtroppo un francese e un allievo di Moggi hanno addosso un'arroganza talmente elevata da farmi venire un dubbio atroce: e se questi tifassero nerazzurro? Sarebbe il coronamento del progetto Calciopoli. O no?

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sabato 19 dicembre 2009

Discorsi seri, semiseri e per nulla seri

Facciamo discorsi seri? Allora evitiamo di cominciare a parlare di Juve e infermeria. Perchè, dopo Camoranesi su cui ha espresso il suo parere tecnico Alessio Secco ("non è grave" ha detto, già tre mesi senza il Genio non è grave, è disastroso), adesso tocca a Buffon. Alla Snai danno il suo rientro col Milan a 300:1 e si mormora che i medici bianconeri non abbiano azzardato la scommessa. Ma pare, di più, che gli stessi medici non sappiano abbozzare uno straccio di programma di recupero indicando una data approssimativa. Non commento, ne va della mia educazione (la perderei).


Facciamo un discorso da paraculi? Che bello, l'Ajax. Come nel '96 dove però in panca c'era Marcello Lippi, con uno scudetto stravinto, una Coppa Italia in bacheca, una Coppa UEFA persa per il gioco dei gol-fuori-casa, mentre nella sala bottoni sedevano Moggi, Giraudo e Bettega. Se ci penso, mi viene giù una lacrima guardando alle fotografie attuali. A proposito (notizia senza certezza di riscontro) sembra che nello scandalo che sta investendo il basket sia spuntano, per uno strano scherzo del destino, un Moggi e lì Moratti è andato duro chiedendo provvedimenti per la Juve.

Abbiamo beccato la grande squadra olandese. Grande perchè il giornale TuttoJuve ha notato che giocherà con la Juve, altrimenti tale aggettivo sarebbe toccato all'avversaria della Juve. Cioè, non so se mi sono spiegato. A parte gli scherzi, si sfidano in Europe League due squadre la cui storia gloriosa è stata massacrata da due agenti differenti: erosione staff interno e un ricco petroliere onesto. Inutile specificare le due situazioni specifiche. Sarà una sfida dal gusto amaro: una volta fu la finale di Champions, un'altra la Semifinale di Champions, oggi la Coppetta dove giocano squadre della cui esistenza si dubita fortemente (serbe, slovene, greche). Contenti loro. Mi raccomando soltanto di non elargire (perchè ormai di questo si tratta) altre figure di merda. Grazie.

Discorso serio? L'inter se la prende col Biscione. Comunicato stampa di quelli che se non sai cosa è successo ti viene un coccolone se il destino ti ha giocato un brutto tiro e tifi nerazzurro. Attacco diretto a Canale5, in particolare Striscia la Notizia. Si mormora che Mourigno abbia chiesto il rinvio della gara di domenica perchè il suo attaccante, quello che per intenderci vale Ibra, è stato disorientato e distratto dagli impegni calcistici. Ora Moratti chiederà, in caso di gara imperfetta coi laziali, l'aggiunta di qualche punto natalizio. Ma si farà meglio: ci penserà direttamente il direttore di gara, che Moggi telecomandava, ma che non si capisce come mai va ad arbitrare tranquillamente ancora in Serie A. Se mascalzone sei devi andare a casa e cambiare lavoro, o no? Lo chiedo anche ai politici! Ops, scusate, ho sbagliato esempio!

Discorso tecnico.
Ballardini assicura: "Giovinco lo vorrei!". Ma va! Che uomo intuitivo. Che grande stratega. No, semplicemente capisce un pò di calcio e accoglierebbe a braccia aperte il piccolo Genio nato e cresciuto nella Juve. Peccato che tale pensiero non sia condiviso da qualche Tartaglia che la dirigenza bianconera paga mensilmente. Se il direttore sportivo bianconero, che peraltro ha già accennato questo discorso con una superficialità incredibile alla vigilia del match di domani pomeriggio, dovesse vendere o prestare Giovinco alla Lazio o alla Sanbenedettese a gennaio o a luglio... dovrebbe prepararsi immediatamente una sostanziosa valigia: fuori dalle scatole, se non dall'Italia. Perchè solo un demente può vendere Giovinco che ha di fronte almeno 10 anni di grandi giocate. Per poi tenersi chi? Anzi, proprio adesso che Camo si è fatto male fai fuori Giovinco? Assurdo.

Discorso di cuore.
Andrea Agnelli è andato a trovare la squadra. Quando? Quando mancavano Alessio Secco e Blanc. Solo un caso o è una coincidenza?

Andrea Agnelli è andato a trovare la Juve con John Elkan, ma a prendere la prima parola e a pronunciare le frasi necessarie in questo periodo è stato Andrea: solo un caso o è una coincidenza?

Intanto Lapo Elkan ha chiarito un concetto importante: "La palla passa alla squadra, tutti nessuno escluso: dimostrino di essere da Juve, altrimenti...". Frase che più azzeccata proprio non si può. E la pronuncia quando la Juve è praticamente scoperta, scoperta intendo in fatto di dirigenti. E Lapo interviene proprio in uno spazio non protetto e non occupato: solo un caso o è una coincidenza?

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venerdì 18 dicembre 2009

Inspiegabilmente mi sento londinese


Non lo so, boh, a ora di pranzo è come se mi sentissi fortemente inglese, quartiere Chelsea. Una strana forza interiore e una vocina che mi dice "Oh, che bel team e che grande allenatore!". Ma sì dai, mi sa che mi metto a tifare Chelsea come seconda squadra, almeno fino a febbraio, dopo si vedrà. Solitamente dò retta al mio intuito, ma la ragione vera, al momento, proprio non so qual è!



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Le cose buffe della Juve di oggi

Andrea e John assieme, peccato però che sia solo di facciata. Perchè il secondo non ha nulla a che vedere col calcio e possiede solo l'erre-moscia del nonno, mentre il primo sarebbe perfetto nel ruolo che fu dell'Avvocato per 70 anni. Il secondo non vuole retrocedere nel suo ruolo preferendo la retrocessione della Juve tutta, il primo vorrebbe avanzare, ma è frenato da chissà quali strategie masochiste. In mezzo rischia, e rischia grosso, Ferrara. Con circa 16 milioni di tifosi stanchi ormai di scelte poco gradite e intelligenti, di mosse tutt'altro che da Juve.


Non riapro il discorso su Giraudo e la Triade perchè dopo La7 e la buffa sentenza "gridata" c'è veramente poco da dire, con in più una grandissima critica per la "scelta breve". Roba da Umilio Fede, insomma.

Sarebbe invece il caso di capirne di più su questa Juve e su tutto quanto sta accadendo di insensato nel calcio bianconero. Prima però, un paio di flash dal/sul mondo che ci circonda.

Donadoni rassicura tutti: "Tornerò presto con un progetto serio. Sono una persona vera!". Non ci sono dubbi sulla seconda affermazione, ne esistono invece sulla professionalità. Insomma, diciamolo chiaramente: Donadoni sta alla panchina come Emilio Fede all'obiettività giornalistica. Messo lì da amici e parenti, lì in panca intendo, addirittura evocato da alcuni servi striscianti al posto di Marcello Lippi (roba che in Inghilterra sono venuti i dolori a tutti quanti per il troppo ridere), si è ritrovato cacciato e umiliato in senso professionale da De Laurentiis. E visto quello che ha combinato Mazzarri in breve tempo... Boh, comunque. Tornerà presto, con un progetto serio. Non si sa però chi potrebbe offrirgli un'altra carne da macello e chi potrebbe pagargli uno stipendio.

Il secondo flash riguarda le coppe e vuoi vedere che porterà un pò di buon umore nelle case bianconere. Perchè - ammettiamolo - sfidare il CSKA Sofia (battuto una volta di tanti anni fa 5-0 con cinquina di Ravanelli) farà assomigliare questa Juve proprio al cantiere aperto capeggiato da Lippi. Ammettiamolo, ma non diciamolo in giro per vergogna. Lo diciamo un pò da paraculi, nel tentativo di ammorbidire tensione e delusione. Il problema - ammettiamolo ancora - è che uscire magari anche con l'Apoel sarebbe cosa grave, quasi diffamatoria nei confronti di chi ha parlato e sventolato mire da scudetto. Mire poi risultate sbagliate oltre che ingiuste nei confronti di altri team che si erano attrezzati davvero per sbaragliare la concorrenza. Ma ammettiamolo pure, magari può fare al caso nostro così da levarci dalle scatole economisti che fanno i dirigenti di calcio o studenti che si vestono da direttori sportivi. Ammettiamolo, ma non diciamolo in giro.

Prima cosa buffa, tornando al discorso Juve. Camoranesi out fino ad aprile. Anzi no, si riprenderà prima di marzo. Anzi no, rischia il Mondiale in quanto non sappiamo se a maggio potrà essere abile ed arruolabile. Anzi no, è strappo. Anzi no, si è fatto male con una segata. Anzi no, è solo stanco. Simili scenette me le ricordo in alcuni film trash con Lino Banfi nelle vesti di medico e Pierino in quelle del suo aiutante. Ma non ricordo - a memoria - una tale confusione in un team che doveva vincere qualcosa. Non già perchè mi serve sapere quando rientrerà il Mago di Tandill, ma per progettare un mercato di gennaio che in entrata dovrà per forza di cose annotare qualche pedina. Momò il Gigante starà via per un pò, Poulsen e Tiago non garantiscono in due il rendimento di Melo, soltanto Melo non può giocare, Marchisio almeno il giovedì mattina dovrà pure riposare e non c'è più nessuno. Dunque, escluso anche Camoranesi serve o un esterno vecchia maniera, o un buon centrocampista duttile. Magari anche giovane. Magari di prospettiva, ma certamente di sicuro affidamento. Non faccio nomi per evitare di illudere me stesso. Magari mi accontenterei anche di Quaresma se il petroliere-onesto sarebbe disposto ad accettare 10 milioni di euro.

Seconda cosa buffa: arriva Bettega, anzi no, è già arrivato, anzi no, Blanc ci sta pensando, anzi no ha firmato, anzi no dovrà firmare. Serve qualche segno divino per capire che in quella delicatissima posizione di collante fra l'aspetto manageriale e il campo in erba serve uno come Bettega? O dobbiamo metterci in mano qualche modellino della Mole e tirarle sulla guancia di J.C.Blanc per risvegliare in lui un certo amore verso la Juve? Perchè se serve davvero, dovrei iniziare a preparare le carte per dimostrare di essere malato di mente.

Terza e ultima cosa buffa. Ok, d'accordo, me ne farò una ragione: siamo in Europe League. Ci sono i sorteggi. Ma vuoi vedere col culo che ci abbiamo che andiamo a beccare quelli che "non cammineranno mai da soli"...? Sarebbe veramente troppo! Eccessivo!

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giovedì 17 dicembre 2009

Bettega, caro mio, pensaci tu!

Ho paura. Ho paura di non rivedere a gennaio Sebastian Giovinco. Nel dare il benvenuto a Roberto Bettega, qualcuno ha avanzato l'ipotesi che la Juve sia sulle tracce di Kolarov. Ottimo. Tranne che la contropartita richiesta sia proprio la Formica Atomica. No, no, e poi no.


Del Piero va verso 55 anni e non credo possa ancora portare la fascia di Capitano a lungo. Serve un altro mago e ce l'abbiamo: Sebastian Giovinco. Per quale motivo privarsi di un simile fenomeno? Non riesco proprio a capirlo.

Detto questo, mi chiedo cosa serve Kolarov dopo aver preso Grosso: o lo prendevi già in estate o continui con De Ceglie e il campione del mondo fino al 2010. Ma poi c'è pure Molinaro. Dove lo buttiamo? Infine: non servirebbe un'ala destra classica, tale da sostituire Mauro Camoranesi? Per favore Roberto, inizia questo corso avanzato e veloce di "Gestione del Calcio". Per favore.

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Sempre meno canali da guardare

Poco ci è mancato e quei grandi comici non lo incriminavano per l'assassinio di Garlasco. Qualche spiraglio esiste ancora per le stragi del '92, poi il progetto è completo. Magari scavando scavando si scoprono altri scandali sportivi per cui retrocedere in Serie C - come volere di Verdelli-il-Tifoso - la Juventus. A tratti sembrava proprio risentire le parole degli Onesti, quelli mai sfiorati dallo scandalo: certo, l'hanno inventato loro! In ogni caso, ad esclusione di pochi minuti a settimana, il consiglio adesso (raccogliendolo da Il Mondo in BiancoNero) è:

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mercoledì 16 dicembre 2009

Un genio col pallone

Una genialata incredibile per l'eleganza del gesto e anche l'efficacia. Lo sguardo del suo compagno di squadra mentre riceve il pallone è strepitoso. Ora mi aspetto che l'inter lo porti in Italia:


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Campagna stampa: aridaje

Camoranesi si infortuna e la stampa (scusate il termine) inizia la campagna "teniamo Camo fuori dal Mondiale". Già perchè il vecchio Mago di Tandill starà fuori almeno fino a marzo, mese nel quale è previsto il suo rientro. Da lì al Mondiale ci sarebbero poi tre mesi pieni per prepararsi e magari dare una mano alla Juve. Giusto? Sbagliatissimo.


Prima cosa: Camoranesi è pagato dalla Juve per giocare nella Juve e fare le fortune della Juve. Lo fa regolarmente da parecchi anni, inventato proprio da Marcello Lippi che al Mondiale lo porterà per evidente superiorità tecnica in un ruolo che in Italia è praticamente scoperto. Quindi la frase corretta è: Camo si riprenderà per dare una mano alla Juve, poi si valuteranno le sue condizioni per il Mondiale. Non vedo francamente alternative, a meno che non si decida di naturalizzare Quaresma o Mancini e convocarli per rendere così felice il progettista di complotti più talentuoso di Robert Ludlum (uno degli scrittori più importanti nel thriller mondiale).

Seconda cosa: azzannare così un episodio di sfortuna (l'ennesimo) a carico della Juve e liquidandolo in chiave Nazionale è ridicolo. Contenti loro e contenti i lettori, figurarsi.

Terza cosa: nei giorni in cui si decide la nomina di Bettega in società, la Cazzetta-Rosa inizia la sua personale campagna contro la vecchia Juve di cui Bettega è un grandissimo protagonista. Da notare il verbo al presente singolare, terza persona, perchè nell'ottica della Cazzetta-Rosa la presenza di Bettega mette paura. Mette paura per i possibili risultati di riequilibrio che il brizzolato può portare a Vinovo, con un carisma e una competenza finora colpevolmente mancanti nell'attuale dirigenza.

Mi bastano queste tre notizie per rendere allegro il mercoledì. Attendo entro stasera la nomina e subito l'intervento di Bettega: riprendiamoci la vecchia Juve, non possiamo più attendere.

P.S.
Diego è attaccante? Diego è trequartista? La Juve deve liberarsene? Magari cederlo a parametro zero a Murigno! La risposta più seria e intelligente è quella di Pavel Nedved, che dopo aver rifiutato un incarico da parte di questa società, ha rassicurato "date tempo a Diego di ambientarsi!". Ci vorrebbero undici Nedved in campo e in panchina. Magari pure dietro le scrivanie.

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martedì 15 dicembre 2009

Bidone d'Oro e PagliacciOne

Chi pensa a Melo e pensa al bidone significa che ha in mente un altro giocatore rispetto a quello che veste oggi la maglia bianconera o ancora più semplicemente significa che è in malafede. D'accordo che non è un regista, d'accordo pure sul fatto che ha alternato buonissime partite a match poco buoni, ma da qui a definirlo bidone ce ne corre.


Ma è la solita idiozia a firma sempre degli stessi in malafede. Per capirci subito, gli stessi presenti alla conferenza stampa di Mourinho quando tutti gli altri hanno disertato. Gli stessi, per intenderci ancora di più, che continuano a leccare sempre e solo un unico culo.

Felipe Melo è stato un grande acquisto e come tale deve ambientarsi sia a Torino, sia alla Juve, sia in un ruolo che presto Ferrara gli spiegherà visto che ad oggi né a lui né a Diego sembrano pervenuti schemi concreti e tattiche da studiare. Ha siglato due meravigliosi gol, ha tenuto la Juve in piedi anche in condizioni fisiche pessime, ha sempre giocato quando magari gli sarebbe servito del riposo, non si è mai tirato indietro. Ha ovviamente perso un pò di palloni, due decisivi poi per la sconfitta, ma fa parte delle regole del calcio. Delle regole di un centrocampista centrale inserito in un contesto dove la fase difensiva è stata dimenticata. Così mi suona proprio strana la sua nomination, addirittura la sua vittoria in questa speciale classifica che solo quella specie di testata giornalistica poteva lanciare e alla quale mi sono rifiutato di partecipare perchè inveire ancora sui 30 e passa milioni spesi per Quaresma per 5 gettoni di presenza in due anni alla media voto di 5+... beh, non infieriamo per favore!

Così ci saranno almeno tre giornalisti che potranno firmare altrettanti servizi, magari a sottolineare che c'è pure Poulsen in questa speciale classifica. Il danese però vanta una media voto più alta rispetto a un brasiliano che un onesto voleva a tutti costi naturalizzare solo per gridare al mondo di avere - lui, finto campione d'Italia - un connazionale in squadra. Dettagli. Per intenderci, quegli stessi dettagli per i quali il PagliacciOne dovrebbe riposare per almeno un mesetto. Perchè se si vuole applicare la ragione umana al suo atteggiamento violento, beh... In tutto ciò il Presidente più Cartonato della storia mondiale del calcio ha commentato "devo prima capire". Stai fresco allora. Ciao...

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Arriva Bettega e un esterno destro?

Probabilmente siamo giunti al punto di non ritorno. La polemica con Massimo Mauro a Sky ha mostrato un Blanc decisamente combattivo e forse per la prima volta abbastanza deluso. Confermando la fiducia a Ferrara - perchè certo non è il principale artefice di questo inizio di stagione stentato - sembra aver fatto un passo indietro rispetto a quanto potrebbe fare: non fare nulla. E invece così non sarà. Entro Natale la Juve acquisterà qualcuno. Ma non scenderà in campo, siederà probabilmente in direzione, nella sala dei bottoni, a giostrare energie e idee fino ad adesso carenti di qualità. Da qui al giorno dell'annuncio scriveranno un centinaio di nomi, ma solo uno - a mio avviso - è degno di essere preso seriamente in considerazione.


Numero 178 gol in maglia bianconera, un Mondiale sfuggito per un triste infortunio, un gol di tacco memorabile, estetica originale con quei capelli brizzolati. Si chiama Roberto Bettega ed è stato il costruttore di una grandissima Juve, poi distrutta da un grande progetto mediatico guidato da Mediaset e la truppa Moratti.

Se cambio ci deve essere, tanto vale guardare al passato e non al futuro. Nessuno come Bettega conosce meglio l'ambiente bianconero, e nessuno come lui sa come si affrontano certe tematiche. Certo non sarà il salvatore della patria, ma potrà attutire certe cadute e ripristinare uno stile silenzioso: poche parole, tanti fatti. Io voto Roberto, gli altri non servono.

In sei mesi, inoltre, si potrebbe già capire cosa si vuol fare con questa Juve e se Ferrara è davvero l'uomo capace di far rivivere a 16 milioni di tifosi i fasti degli anni novanta e 2000. Puntando al carisma e alla classe di Marcello Lippi, atteso a Torino nel luglio 2010, si spera con l'ennesima vittoria alla faccia di quei quattro imbecilli patentati che lo vogliono fuori dalla Nazionale.

Lato mercato. Non vedo moltissimi nomi in grado di cambiare volto alla squadra bianconera, anche perchè sono testardamente convinto che questa Juve, col cambio di mentalità, può davvero togliersi soddisfazioni. Ma serve appunto un cambio di mentalità che però Ferrara è stato incapace di dare. Gruppo solido e scelte corrette: sul primo ho pochi dubbi, sulle seconde ho criticato spesso Ciro. Il brutto infortunio di Camoranesi dovrebbe far suonare l'allarme generale in casa Juve. Attenzione perchè tre mesi significa che il Mago di Tandill rienterà a pieno regime ad Aprile. Troppo tardi per lottare per qualcosa. Serve un suo sosia, un alter ego di primissima qualità, in ottica anche futura (Mauro ha 33 anni). Palla a Secco, purtroppo!


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lunedì 14 dicembre 2009

Venghino signori signori, ecco il Pagliaccio Cellino

Me l'avevano detto, ma non credevo gesti così espliciti. E non è la prima volta. Anzi, costantemente il pagliaccio si esibisce. Una settimana su due a Cagliari. Lo potete vedere in tribuna d'onore. Solitamente ha i capelli ricci e di professione (diciamo così) fa il padre-padrone di un Cagliari comunque sorprendente. A sorprendere è il grande progetto tecnico cui fa capo Allegri. A sorprendere in senso negativo è Cellino.




Bene. Dopo aver preso provvedimenti contro diversi team di calcio e società, mi sembra il momento perfetto per prendere stessi provvedimenti contro dirigenti che si lasciano andare a simili scenette ridicole e demenziali. Molto pericolose, perchè poi i tifosi si sentono in dovere di seguire il proprio Presidente e di fare le peggio cose, con risultati ben peggiori.

Tutto è passato sotto silenzio, quasi fosse normale. Anzi, qualcuno ha stigmatizzato tutto dicendo "che è divertente vederlo in azione". Ma andate a cagare, va!

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Non leggerai mai quanto segue

Pareggia e subisce la beffa, ci sarebbe una parata di Lucio, ma è ok, e lui se la prende con un giornalista che stava preparando un pezzo per il suo giornale, il Corriere dello Sport. Ora, essendo che tale giornalista scriveva per il giornale romano e quindi non incline a servire Moratti, il grandissimo CogliOne se l'è presa col poverino che è stato allontanato manco si fosse chiamato Tartaglia. Il tutto si conclude con Bartolomucci che scambia il microfono di Mediaset Premium con quello di inter-channel tentando di difendere Murigno come nemmeno il miglior Emilio Fede riuscirebbe a fare. Poi lo stesso Bartolomucci dà una leccata a Milito che alla fine si imbarazza pure.


A proposito, per il Premier una domenica da dimenticare. Piccola "gaf" (come scriverebbe qualcuno) sul palco sulla mafia, poi la brutta sconfitta del Milan contro proprio quel Palermo intriso di mafia (come scriverebbe un giornale) e poi il duomo di Milano che gli arriva sulla guancia. Siamo sicuri che non si trattava di un regalo "dato" male?

La cosa più preoccupante comunque è il tasso di legalità del nostro campionato, ieri molto regolare. Da cui i risultati venuti fuori, a ragione anche del gioco espresso nei vari match. Compreso il sabato sera, ovviamente. Ecco la grande differenza: noi ce la prendiamo solo con noi stessi, mentre in passato tutti se la prendevano con una sola dirigenza. Differenza che Maestro Gasperini dovrebbe imparare al più presto perchè si può perdere, ci sta di perdere, anche quando non lo meriteresti. Ma si va avanti. Senza tirare in ballo nessun complotto.

E la classifica si accorcia. I posti per l'Europa sono ambitissimi e i rientri sono proprio dietro l'angolo. Tantissime le sorprese, tipo quel Parma costruito con molto senso e molta logica, pieno di giovanotti interessanti e gente esperta, di gente che ha voglia di rivalsa (tipo Panucci?) e gente che vuole sfondare (da quel Lanzafame a quel Paloschi, da Dzemaili al sottovalutato Morrone). E c'è spazio per Delio Rossi che dà una lezione al Milan e a Zenga, e pure per Serse Cosmi il Motivatore.

Purtroppo però nei giornali non leggerai di questi personaggi e delle loro imprese, non leggerai di un Parma eccezionale o di un Livorno che a fine partita mostra a tutti cosa significa fare gruppo, o di un Chievo che gioca bene e talvolta raccoglie, di un Delio Rossi che applica le semplici regole del calcio ad un gruppo non promettendo scudetti in Sicilia. Leggerai semplicemente di uno che se l'è presa con un giornalista, dopo un pareggio beffa. Come uno dei peggiori bambini che ti possa capitare al fianco, di quelli che ti viene voglia di prendere a sberle fino a quando non smettono di piangere e imparano come si sta al mondo. Ah, leggerai pure di complotti di sinistra contro Berlusconi, senza magari capire che il problema non è destra o sinistra, ma di un popolo tutto stanco di personaggi di merda! Beh, questo non lo leggerai mai.

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Lapo for president

Solo Lapo ha saputo pronunciare le parole corrette, dure, ma sempre rispettose. Da nessun'altra parte è arrivato un monito così importante. E Lapo non ha alcuna funzione ufficiale. Un'altra dimostrazione di juventinità che mi conferma il desiderio di vederlo alla Presidenza. Fuori dalle palle John El Can, che si interessi solo di management invece Blanc. Dentro Lapo e Bettega e cerchiamo al più presto un grosso Direttore Sportivo, perchè di gente che tiene le lavagnette ne abbiamo parecchie. Uno dei punti più bassi della storia bianconera è stato raggiunto, ora cerchiamo di risalire al più presto.


Sul campo ci sono già parecchi problemi. Buffon rientrerà a Febbraio, addirittura a Marzo è previsto il ritorno in campo di Camoranesi. Quest'ultima assenza sarà pesantissima in quanto Ferrara non ha una valida alternativa e dovrà passare ad un cambio di modulo, a meno che non si decida di puntare su Giovinco esterno destro. Nella sciagura qualcuno lassù ha avuto una geniale idea nel dosare i tempi di operazioni e infortuni: fra due settimane si riapre il calciomercato e in uscita mi aspetto diversi trasferimenti. Molinaro deve essere pagato per andare via, Tiago può accomodarsi gentilmente in qualunque squadra egli vorrà, uno fra Grygera e Zebina dovrà fare spazio a un rinforzo degno e dignitoso.

Poi va deciso un buon rinforzo per l'esterno destro, perchè senza una valida alternativa a Camoranesi questa Juve non può andare lontano, visto che né Melo né Sissoko né Marchisio possono sostituire l'italo-argentino. Certo, non una bella novità viste le attuali difficoltà di Ferrara.

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domenica 13 dicembre 2009

SportMediaset da abolire

Era da un pò che non andavo sul sito di SportMediaset e ne ho capito le ragioni. Immediatamente mi sono recato sulla pagina dei sondaggi. Due domande incredibili, di quelle che ti fanno capire perchè all'estero si divertono a leggere i giornali sportivi, mentre in Italia si fa fatica a trattenere le lacrime.


La prima domanda è "vorreste Mancini Roberto sulla panchina della Juve?". Incredibile, anzi no, la risposta è sì. Chiaramente hanno votato tutti quelli che non tifano Juve. Ci mancherebbe pure. Ma non perchè Mancini sia stato già un allenatore dell'inter. No no, attenzione, è sbagliato pensarla così. Non perchè si sia cucito addosso uno scudetto che non ha visto nemmeno da lontano. Anche questo pensiero è sbagliato. La risposta, abbastanza banale, è che non vogliamo Mancini perchè lo abbiamo già visto all'opera, proprio nel club più titolato d'Italia, visto che alla squadra di Mo Ratti dovrebbero essere girati altri 10 scudetti bianconeri per inferiorità palese di Blanc e Secco. Ha rovinato prima la Fiorentina e poi nessuno in Europa se lo è cagato, nemmeno negli Emirati c'è stata una squadra che abbia pensato al Mancio. Gli hanno preferito il primo pastore incontrato vicino lo stadio.

La seconda domanda è convertibile in un progetto preciso: la Juve vende Diego e magari se lo prende la Seconda Squadra di Milano o perchè no la Prima Squadra di Appiano Gentile. La domanda precisa è "La Juve deve insistere con Diego?". La risposta secondo l'interista che ha posto la questione dovrebbe essere "no, deve svenderlo e piazzare al suo posto Poulsen, comprando uno fra Thiago Motta o Suazo". Ammazza che cazzate, non ne leggevo così dall'ultima arringa di Sacchi sulla Cazzetta-Rosa nel dopo Juve-Prima Squadra Pinetina. Niente di strano poi se sia proprio Sacchi a scrivere queste domande. Si chiuderebbe il cerchio!

P.S.
Nel dopo Juve-Seconda Squadra di Milano ho cercato qualche articolo di approfondimento in merito alla partita vinta dai bianconeri. Niente. Perfino Mosca è stato ridotto al silenzio. Si è preferito mostrare le tette dell'attaccante Martin Palermo o il fatto che Ronaldinho è stato eletto giocatore del decennio dai due nonni e dalla zia, in commissione di voto. Boh!

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Bari-Juventus 3-1 Ora qualcuno dovrà pagare

E' una fotografia di quelle da conservare e magari rivedere ogni qualvolta serve farti del male. Quelle che risvegliano incubi e paure, quelle che ti mettono addosso tristezza e sdegno. Bari-Juve, ma soprattutto questa Juve è proprio quella foto. Sbiadita, ingiallita. Di quelle che fatichi a tenere in mano perchè sporca, perchè anche brutta. E la lasci scivolare via, la riponi dentro un sacchetto che chissà quando riaprirai. La dimentichi.


La realtà, sebbene sia esattamente pari alla foto immaginata sopra, è maledettamente diversa. C'è un uomo che non ha mai calcato calcio che si è accentrato i tre poteri principali di un'azienda calcistica. C'è un direttore sportivo finito a segnare i numeri sulla lavagnetta delle sostituzioni. E poi ci sono ventidue giocatori che non hanno più voglia di farsi prendere per il culo. Si era già detto che Bari-Juve sarebbe stata la partita ultima per capire chi di più aveva sbagliato. Adesso qualcuno deve pagare. E in fretta, perchè il popolo bianconero non può più attendere. Perchè la Juve non può più attendere. Non accadrà nulla, perchè qui di Juve c'è ben poco. Solo un nome rubato alla storia e una sede dove appena 4 anni fa abitava la Juve vera Confrontarla con quella di adesso sembra una bestemmia. Anche solo paragonarla per stile e comportamento a quella di adesso sembra impossibile. Il ragionamento non regge.

Così come non può più reggere il progetto Ferrara, ammesso che di progetto si possa parlare. Ai microfoni gradiremmo spiegasse un pò a tutti le sue scelte e le motivazioni dietro simili errori/orrori di formazione e di concetto. Paolo De Ceglie inutilizzato, Fabio Grosso spompato, Tiago in campo senza alcuna logica, Giovinco entra solo dopo il minuto 80 e sempre a partita ormai compromessa, Diego non ha pause. Imbarazzante leggere e tifare una squadra con Molinaro in campo dal primo minuto, quando su quella stessa fascia e in quella posizione c'è, esiste ed è disponibile Paolo De Ceglie. Imbarazzante la coppia Legrottaglie-Cannavaro. Se le note positive della serata sono Poulsen e Caceres allora commentare o tentare di accampare una qualche scusa diventa improbabile, anche poco intelligente. Offende 16 milioni di persone. Offende anche la maglia che lo ha consacrato come uno dei difensori italiani più forti. Ciro è talmente in confusione da trascinare con sé pedine importanti.

Vedere Giovinco allacciarsi gli scarpini solo al minuto 82 per entrare e guadagnarsi la pagnotta in appena 4 minuti con serpentine, cross, tiri e allunghi è deprimente. Questo solo perchè i nomi grossi e il bilancio pesano più del buon senso. E allora basta così. Serve gente che crede nei giovani, perchè quelli bianconeri hanno dimostrato ampiamente di essere i migliori in assoluto. Serve gente con buone capacità di trasmissione del gioco del calcio e mi viene in mente Giampiero Gasperini. Serve gente di cui fidarsi, gente poco blasonata, gente che ha voglia di scommettere su se stesso.

La più profonda delusione è chiaramente Ciro Ferrara, ma l'indifferenza mista ad un'arroganza senza precedenti di Secco e Blanc è ancora più paurosa. Ieri sera, ad un certo punto, un lampo nei miei occhi. Un divano, magari una buona tazza di caffè, magari luce soffusa e la TV accesa. Roberto Bettega me lo sono immaginato così. Per uno strano scherzo del destino le telecamere hanno inquadrato Blanc e compagnia cantante. Da lì, sul 3-1, toccare il tasto di spegnimento del decoder è stato un attimo. In venti anni di Juve, un punto così basso credo di non averlo mai visto.

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venerdì 11 dicembre 2009

E' già tempo di mercato?

E' già ora di mercato? Sembrerebbe proprio di sì. Ma chi lancia l'allarme? Nessuno, semplicemente non avendo più notizie, né clamorose decisioni da commentare provenienti da Torino, allora si cerca il gossip, un pò il nostro punto di forza, nostro intendo italiano.


Così si passa da Melo che è già venduto e svenduto a Sissoko già piazzato al Bayern addirittura prima della disfatta. Passando per alcune notizie su Amauri. Di vero ovviamente non c'è nulla, se non la tentazione di dare ancora fiato al progetto Juve. Perchè è chiaro che da questi mesi qualcosa fuori è saltato. E si sono evidenziati diversi problemi, oltre che parecchie soluzioni.

Primo fra tutti: i giovani bianconeri sono affidabili e anzi già affermati. Altri sono da lanciare o rilanciare. I vari Chiellini e Marchisio sono indiscutibilmente le note positive italiane (a proposito, da notare come la mancanza di Giorgio coincida con prestazioni scandalose in fase difensiva della Juve). Giovinco merita ampia considerazione e quindi ampio spazio. De Ceglie merita delle opportunità fin qui mai pervenute e non si capisce il motivo Caceres si è guadagnato la riconferma ed è stato ampiamente salvato dalla disfatta di Torino, risultando il più positivo da un pò di partite a questa parte.

Parliamo quindi delle note più spinose. Solo un demente può criticare Diego. Detto ancora più precisamente: il giocatore e l'uomo non si discutono nemmeno, sentite anche le sue dichiarazioni sempre puntuali e precise. Va condannato il suo utilizzo senza progetto e senza senso. Inutile pure parlare di Sissoko: impossibile prevedere una sua partenza da Torino, insorgerebbero in 16 milioni. Inutile pure parlare di Melo al quale serve un cane pastore al fianco per poter fare il meno casino possibile in fase di costruzione e di difesa: per esempio gli serve costantemente Momo al fianco. Pare sempre meno assurdo invece parlare di Amauri in funzione di ossigeno economico. Non metterla dentro significa perdere potenziale. Non risolvere mai le partite (perchè la doppietta contro la Samp è inutile ai fini dei tre punti) è fondamentale: per gli avversari però! David Trezeguet allora diventa ancora più insostituibile, soprattutto in assenza di Iaquinta che fino a qui si è rivelato prezioso per il tabellino e per il gioco sporco che piace tanto pure a Lippi. Così, guardando pure ad un'anagrafe pericolosamente alta, non pare un azzardo ipotizzare la partenza di uno dei tre avanti pensando ad un giovane di grande valore. E di prospettiva. Potrebbe essere, perchè no, Dzeko che farebbe al caso di un modulo che va consolidandosi (potrebbe sembrare anche una battuta) sull'uso di forza e agilità (Diego, Giovinco, il probabile ritorno di Palladino o l'acquisto di un alter-ego di Camo). Potrebbe anche essere l'italiano Pazzini. Anche se il mio preferito resta Gilardino che bisognava soffiare al Milan qualche anno fa.

In difesa non possiamo farci sfuggire Ranocchia, né il biondone del Palermo. Sulla sinistra, a mondiale concluso, credo che Grosso dovrebbe lasciare spazio al ritorno di Criscito, con l'impiego in pianta stabile di De Ceglie. Perchè, come sempre detto, bisogna avere coraggio.

Il reparto mediano è quello più problematico. Difficile sbarazzarsi di Tiago e Poulsen, con i quali la dirigenza deve dare dimostrazione di fermezza: non servono alla causa, divorano miliardi e devono essere sbattuti fuori da Torino. In qualunque modo. Subito. Soltanto dopo si potrà ricominciare a parlare di progetto. Adesso, nomi e strategie servono solo per riempire giornali.

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Un bilancio concreto e serio della situazione bianconera

Non è semplice, o forse sì. Il momento Juve è realmente comprensibile se si parla di calcio. Perché dar retta alle pagine rosa o prendere seriamente le parole di Maurizio Mosca, beh, significa abbandonare la via della logica per leggere un buon libro di fantasia.


La prima e unica causa della cattiva gestione sportiva della Juve è unicamente imputabile a gente che col calcio poco c'azzeccava. Prendiamo su tutti J.C.Blanc. Un top-team che scende dalla A alla B in quel modo, che si trova la squadra smantellata e impreparata ad una simile tragedia, generalmente sprofonda. Sprofonda nei conti, sprofonda nei risultati anche minimi, sprofonda come immagine, come forza contrattuale e via così. Nulla di tutto ciò è accaduto alla Juve, proprio grazie alla sapiente gestione di J.C.Blanc. A livello economico, di conti, di gestione aziendale, nessun dirigente ha saputo fare quello che Blanc ha fatto alla Juve in appena 4 anni. Partendo da poco meno di zero e avendo davanti a sé un terreno complicatissimo. A questo purtroppo non sono seguiti i risultati sportivi. E per i tifosi e giocatori, questi ultimi vengono prima dei risultati meramente aziendali.

L'errore più grosso e grossolano che il club bianconero continua a ripetere è non affiancare a Blanc una persona (almeno) esperta di calcio. Calcio vero, calcio giocato. C'è, esiste e nutre una passione smisurata per la maglia bianconera. Ma per accordi (perchè non vedo altra risposta plausibile, a meno come già detto di non seguire le idiozie del giornale rosa) presi ai tempi di calciopoli, Roberto Bettega resta fuori dalla Juve. Ecco, al di là delle stupidità da me dette (bucare le gomme, contestare e via così) una mossa che i tifosi tutti devono pretendere da questo gruppo dirigente è proprio il reintegro con effetto immediato di un grandissimo pensatore come Roberto Bettega. Saprebbe come muovere bene le pedine e fare da collante fra quel progetto aziendale ampiamente vincente (accordi commerciali, sponsor, nuovo stadio, soldi che sono entrati in misura maggiore alle uscite, mercato comunque vivo, sebbene poi c'è da discutere su chi si è deciso di comprare) e un progetto sportivo di cui ancora non si conoscono bene i dettagli. Al di là della suggestiva immagine di Luciano Moggi, Bettega sarebbe la soluzione più importante. La domanda è allora: perchè non si riporta a casa Robertone?

In secondo luogo si può già discutere di Ferrara e della sua situazione. E' molto probabile che la Juve domani sera faccia il botto, in senso positivo, come già successo contro l'Atalanta, contro la Samp. E' altrettanto probabile che la Juve domani sera faccia il botto in senso negativo. Non credo a mezze misure. E in entrambi i casi si tratterebbe di una conclusione di anno senza senso. Inutile o normale una vittoria, in perfetta linea masochista una sconfitta. Per quanto mi riguarda non cambierebbe nulla. Vincere 7-1 non servirebbe. Perdere 4-0 potrebbe portare a mosse sconclusionate della società.

Al di là di facili critiche cui la Cazzetta-Rosa ci ha abituato da almeno dieci anni, questa Juve non può vedere colpevoli Ferrara e Melo, o Diego e Del Piero. Né appellarsi alla sfortuna per avere una rosa sempre dimezzata e comunque mai al 100% della forma psico-fisica. Né come detto può mettere in croce Blanc per la sua incompetenza a livello calcistico. Né prendersela con Secco che stava studiando come fare il mestiere dell'aiuto direttore generale alle spalle di Moggi. Il problema è evidente e si chiama John El-Can. Molto tempo addietro ipotizzai una Juve in mano a Lapo, senza dubbio un ragazzo con tanta passione e molto normale, anzi perfino troppo normale. Proprio la sua normalità e la non esistenza di conflitti di interessi (tipo Andrea Agnelli, che 16 milioni di persone dovrebbero invocare a piena voce alla guida di questo team) riporterebbe in uno stato-zero l'intero sistema Juve. E' l'unico che si è sempre espresso a favore della vecchia Juve. L'unico. Solo per questo meriterebbe una chance. E poi, almeno, ci si divertirebbe.

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mercoledì 9 dicembre 2009

Basta telecronache di parte

Incredibile statistica che prima di pubblicare voglio verificare, ma a naso mi pare corretta. Con Bruno Longhi al microfono la Juve non ha mai vinto. Andando a memoria, ripeto, mi sembra corretto. Esisteva un altro uomo talismano di la Juve la odia, ma il nome non lo riporterò per rispetto all'uomo che fu (e mi ricordo pure che su tale nome ci fu una precisa richiesta dei tifosi, stanchi di sentire i continui lamenti in una telecronaca che doveva risultare non-di-parte). Così chiedo gentilmente di mettere in telecronaca Fabrizio Ferrero, senz'altro più preciso e più divertente. Resta insuperabile, in ogni caso, Caressa su cui basta fare una domanda: "per chi tifa Fabio Caressa?". Io lo so e la sua professionalità è stupefacente.

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Juventus-Bayern Monaco 1-4 Eccoci finalmente

Per scrivere e pensare dopo una simile disfatta si deve scegliere per prima cosa a quale organo umano assegnare priorità di azione. E così farò in questo articolo.


Parlando col cervello.
L'eliminazione è la cosa migliore che potesse capitare per tutta la Juve al completo: dal magazziniere al plenipotenziario J.C.Blanc, da Ferrara a tutti (quasi) i giocatori. Passare il turno poteva trasmettere nel cervello malato di alcuni indossatori di maglie bianconere lo strano concetto "siamo forti", quando la realtà è tutt'altra cosa. Perchè anche Mellberg palleggiava benissimo, anzi, quasi meglio di alcuni fantasisti, ma giocare a calcio è tutt'altra cosa. Servono innanzitutto gambe (e questa Juve ne tiene una per giocatore, troppo poco per vincere pure con la Primavera), serve cuore (e moltissimi calciatori non lo tengono, almeno in ottica bianconera), serve cervello (sulla cui esistenza, compreso quello che ieri era elegantemente vestito col cappotto in panchina, dubito adesso fortemente). Senza questi basilari requisiti umani, nessuna attività può ricevere fortuna. E così uscire dalla Coppa è importante, paradossalmente può diventare realmente importante per la prosecuzione della stagione bianconera. Non è un discorso da paraculo, semplicemente è la realtà. Uscire significa scompaginare le gerarchie che stupidamente Ferrara ha creato nel gruppo. Significa che ognuno deve addossarsi le proprie colpe, molto diverse da giocatore a giocatore. Significa per Ferrara andare a investigare cosa che realmente non va. Il problema adesso qual è: è che se Ferrara non ha capito nemmeno ieri sera dove lui ha sbagliato, allora vuol dire che poco c'azzecca Ferrara e la dirigenza con quel famoso progetto lanciato all'indomani dell'uscita dei calendari della Serie B. Mi spiego meglio.

Se Ferrara vuole salvarsi la pelle - parlando sportivamente, si intende - deve rispondere a semplicissime domande:
  • la rinuncia a Giovinco è dettata soltanto da un forte sentimento di amicizia nei confronti di Alessandro Del Piero. E che giochino assieme allora, però il giovedì sera, a calcetto, magari con Rampulla in porta, Torricelli in difesa e Tacchinardi a centrocampo. In campo e per la Juve deve scendere soltanto chi è più in forma. Con la storia passata raccogliamo soltanto figure di merda colossali. Di questo Ciro dovrà rispondere e presentare giustificazioni plausibili. Altrimenti è pregato di accomodarsi alla porta e riprendere il suo posto dietro una scrivania, ma lontano dalla panchina. Anche perchè ha proprio fatto bene dietro la scrivania della giovanili;
  • bene ha fatto a tenere fuori Amauri: se sei attaccante la devi buttare dentro. Per esempio Trezeguet l'ha fatto, come da dieci anni a questa parte. Ora, questo francese d'argentina non può essere più tenuto fuori e chissà quanti danni avrebbe potuto fare con l'Inter se solo qualcuno col patentino l'avesse mandato in campo al posto di un brasiliano in cerca di passaporto inconsistente;
  • se Lippi ha mandato Ciro in panchina, lo stesso Lippi non deve rompere il cazzo con Grosso, spompato e fuori forma. C'è un giovanissimo e promettentissimo De Ceglie che sta marcendo in campo. Lui come Giovinco lo vogliamo in campo. Ma non noi, cioè, non sono i tifosi a volerlo in campo, ma due neuroni che per caso hanno fatto sinapsi e hanno concluso che sulla fascia sinistra serve un pò più di fiato e un ricambio per Fabio Grosso. Ora bisogna trovare il modo di far scattare la sinapsi pure nel cervello di Ciro Ferrara;
  • d'accordo sul voto negativo a Diego, ma anche qui vale quanto detto nel primo punto: perchè rinunciare a Giovinco? Inoltre, io non sono d'accordo sulle critiche a Diego, in quanto non è stato mai messo nelle condizioni di pungere realmente. Relegato ieri sulla fascia per far posto a Del Piero a metà del primo tempo, poi spostato come tornante, poi accentrato basso, poi seconda punta. Poverino, il Maestro non ce ne sta capendo più nulla. E però è sempre il primo a metterci la faccia e anzicchè lamentarsi della sua gestione insensata va davanti ai microfoni dicendo "Devo fare molto di più per la squadra". Per favore Ciro, basta con Del Piero fino a quando il Capitano non correrà bene, e seguiamo questo talento, insieme a quel nano favoloso di Giovinco. Per favore Ciro, basta cazzate.
Parlando col cuore.
Da questa analisi dobbiamo tirare fuori tre nomi: Gigi Buffon, Claudio Marchisio, Sebastian Giovinco. Tutti gli altri dovrebbero essere picchiati e niente vacanze. Con tutti i soldi che prendono, porca troia, dovrebbero correre 20 ore al giorno e mangiare il meno possibile. Devono sputare sangue e poi eventualmente si deciderà il loro futuro. Esclusi quei tre nomi per evidenti motivi di merito (il primo perchè ha giocato col menisco rotto fino a qui, il secondo perchè è di gran lunga il miglior giocatore e il miglior juventino in tutti gli atteggiamenti, il terzo perchè dopo essere stato il grimaldello per diverse partite è tornato a scaldare una panchina che non gli appartiene), tutti gli altri dovrebbero versare nelle casse bianconere metà del loro stipendio. E mai una volta che la società prende una simile e saggia decisione. Io ti pago per produrre, ma se ti fai i cazzi tuoi restituiscimi quello che non ti meriti. Un quarto nome io lo aggiungerei, perchè al di là dell'errore di ieri sera, fin qui è stato uno dei più positivi e l'unica scommessa vinta da Ciro Ferrara. Si chiama Caceres e va riscattato subito perchè a destra a tratti è stato devastante. Deve ancora migliorare, ma la strada è quella giusta.

Regalare un pallone come quello che Nick Legrottaglie ha gentilmente concesso ieri sera è da pazzi e assurdo. Poi una bella tirata d'orecchie a Caceres ci sta. Felipe Melo dovrebbe andare a lezione di tattica, cosa mai avvenuta fin qui se guardiamo il campo. Momo Sissoko non si capisce perchè era fuori, spunta sempre un nuovo infortunio scendendo le scale di Vinovo, anche questo aspetto deve essere chiarito perchè qui si rischia il ridicolo. Le dichiarazioni post-partita sono una vergogna senza fine. I cori a fine match sono tutti corretti. La gestione di questa Juve è patetica: mai una risposta provocatoria, troppa signorilità, troppa debolezza. Conviene andare a scartare qualche buona documentazione per capire se Luciano Moggi potrà tornare a lavorare. Altrimenti c'è un certo Bettega disoccupato e Andrea Agnelli per favore torni in sede. A proteggere queste due persone ci sono circa 16 milioni di italiani. Tutti gli altri, per favore, per il bene di questa Juve, la porta la conoscete, non rompete più i coglioni.

Parlando col cazzo.
Beh, mi astengo, basta leggere le formazioni iniziali di Ciro Ferrara da Bordeaux fino a ieri sera e i cambi effettuati e i minuti delle sostituzioni. Una delle più grandi delusioni di questo 2009/2010. Questa Juve non si merita simili storie.

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lunedì 7 dicembre 2009

E' ancora vigilia: come sta il gruppo?

E' ancora giorno di vigilia, quasi a disegnare una linea continua con quanto accaduto. I tre punti guadagnati, l'onore risvegliato, l'amore ritrovato. Un pò da tutti giungono parole del tipo "è ritornata la voglia" e allora la domanda lecita è "perchè questa voglia va e viene, manco fosse una canzone di Liga?". E' ancora giorno di vigilia e Ferrara continua a martellare. E' ancora giorno di vigilia e si torna a parlare, con Del Piero in prima fila, con Marchisio sugli scudi. I due juventini che più di tutti incarnano per ruolo passato e storia presente il vero motivo di essere juventini, juventini dentro, juventini col cuore. Ripartire da Marchisio è fin troppo facile, ma non banale. E Ferrara lo sa bene.


Ripartire dalla prestazione di Marchisio, dalla sua voglia e dalla corsa sfrenata di tutta la panchina verso la curva, dopo il nuovo gol del vantaggio, dopo quella perla di classe pura. Come a dire che questa Juve vuole essere costantemente svegliata, senza cadere in facili complimenti, magari senza cadere nella banalità di cosa è stato già fatto. Piuttosto l'obiettivo dovrebbe essere il "cosa c'è ancora da fare", perchè se indossi la maglia della Juve sei obbligato a fare, sempre, costantemente, inesorabilmente. Perchè quanto fatto non conta.

Per la prima volta dall'anno buio in cui moratti decise la B, a distanza di due giorni dalla vittoria sulla Seconda Squadra di Milano, questa Juve non guarda ai novanta minuti già giocati, ma a quelli ancora da giocare. O mamma, arrivano "li tedeschi" e sarà battaglia. Bisogna ricaricare in fretta le batterie e scendere nuovamente in campo con la stessa voglia matta di correre e stupire, con la stessa voglia matta di attaccare. Col cuore, ma adesso c'è da dosare bene pure il cervello perchè non ci sarà un'appello. Martedì sera è Cassazione. E al di là di facili rinunce per il bene della crescita, andare avanti in Champions è fondamentale. Non già per il solo valore economico, non già per dire semplicemente che siamo agli ottavi. Piuttosto, per essere ancora di più stimolati. Con qualche nome grosso da affrontare. Se è vero che ogni stagione vive due storie completamente differenti, questa prima parte per la Juve è certamente positiva per ragioni ottimistiche, abbastanza negativa per continuità, per gioco espresso soltanto a sprazzi e poche volte, per presenze e assenze, infortuni, giocate magiche e partite penose.

C'è il Bayern e poco importa se Ribery sarà o no della partita (in realtà, la risposta la sappiamo già), che Toni siederà comodamente sul divano o se il Beck ha già espresso il suo desiderio. Si deve correre e segnare. Stupire ancora, correre e lottare. Serve una Juve concreta, nei novanta minuti che ogni volta la vedranno protagonista. Serve impossessarsi della scena, come sempre fatto sinora in 112 anni di storia, come fatto anche quando qualcuno pensava di aver definitivamente sconfitto e distrutto la storia. Ma la Storia siamo noi. E' inevitabile, Signor Andersson. Stavolta però il finale lo decidiamo noi. Avanti, Ciro, serve un'ulteriore scossa!

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domenica 6 dicembre 2009

Un giocattolo rotto e malconcio di nome Juve-inter

Non capitava da anni. Anni in cui le mie partite terminavano ben dopo l'ultima intervista concessa dai protagonisti. Invece è accaduto: nel momento esatto in cui venivano inquadrati Stankovic e Zanetti che tenevano a fatica Buffon, una delle persone più belle che questo calcio riesce ancora ad esprimere, ho spento, mi sono vestito e sono uscito a passeggiare. Ho scoperto solo stamattina che abbiamo guadagnato tre punti, ma poco importa. Ieri è stata sconfitta l'inter, e di conseguenza è stata data ulteriore prova di come il calcio italiano sia scivolato a livelli francamente tristi. Indro Montanelli ebbe dire una volta che "il giornalismo ha un suo potere, importante: quello di educare, prima ancora che informare, la folla di lettori". Purtroppo il nostro giornalismo è in mano a persone che scrivono sulla Gazzetta, o quasi peggio su Tuttosport. Gente che la penna in mano la tengono, ma il cervello è depositato sulla scrivania, in quanto le idee e i concetti derivano direttamente dal padre padrone, di volta in volta schierato e quindi obbligato a seguire certe direttrici di pensiero. Erano 109 i paesi collegati e credo che tale scempio non si ripeterà più, perchè da Spagna e Francia, Inghilterra e Stati Uniti i cori di beffa per un calcio malato, il nostro, sono molto forti. E tutti tremendamente giusti.


Speravo di divertirmi, magari assistendo ovviamente alla vittoria della mia squadra del cuore, invece è stato un tale spettacolo così ridicolo e assurdo che viene voglia di seguire un pò di Kite Surf o di Pelota. Perchè a leggere i giornali di oggi la realtà appare deformata tanto quanto poteva apparire a Neo nella trilogia di Matrix. Contrariamente al film però, noi poveri mortali possiamo fare ben poco. Se non, appunto, cambiare o, meglio, spegnere canale. Perchè raccontare Juve-inter è complicato.

Nella giornata in cui ad Ascoli si registra un episodio di altissimo valore morale, si assiste ad una arroganza che fa paura. E' l'arroganza di chi non vuole perdere, per motivi ancora oscuri visto che i mali maggiori li hanno in casa, con nomi, cognomi, operazioni di mercato e non, trattative occulte, intercettazioni e via dicendo. L'arroganza di chi si è piazzato due o tre gradini sopra tutti gli altri e crede di poter comandare e decidere la vita professionale (si intende) degli altri. Di chi sbotta e scade nella guerriglia non appena qualcosa va storto.

Prendersela con Saccani, da una parte e dall'altra, è fin troppo semplice. Anzi, è stato messo lì apposta. All'estero ancora si chiedono come può la Federazione mandare un arbitro non internazionale e nemmeno un giovanotto (sai, tenti la scommessa, magari ci azzecchi con un giovane di personalità e classe) a dirigere la partita più velenosa della storia del calcio. Resa ancora più ridicola dai cori assurdi su cui tutti parlano e nessuno interviene, per esempio arrestando a torto o ragione tutti e cinquemila quelli che cantavano: intanto li metti dentro, poi quando la macchina della giustizia riprenderà, se chi di dovere deciderà così, inizi una qualche forma di processo per oltraggio alla moralità e alla civiltà. E la pronta risposta del diretto interessato è una serie di figure meschine e volontariamente da disadattato che vanno dal pestone a Caceres a due/tre simulazioni da far paura, roba che se hai un figlio piccolo che vuole giocare a calcio ti tocca di prenderlo a forza e trascinarlo nella stanza dei giochi, lontano da quell'elettrodomestico che trasmette scene così idiote. E smettiamola con le difficoltà personali perchè questo qui ha tutto e ha avuto tutto nella vita, e gente molto più sfortunata che invece fa di tutto per essere impeccabile negli atteggiamenti e nelle espressioni. Perchè se vedi poi uno come Buffon che si deve fare trenta metri di corsa per andare a spostare di peso un pazzo scatenato come Thiago Motta, allora capisci che realmente quello lì non è calcio, e certo i 22 in campo poco c'azzeccano con quell'atteggiamento. Quell'atteggiamento ce l'hanno perchè qualcuno in Italia, stampa e diretti interessati chiamati anche presidenti e dirigenti (di tutte le squadre, dalla Serie D alla Serie A), ha deciso così, perchè fa spettacolo, perchè fa fare soldi alle TV e quindi direttamente alle società di calcio, perchè la gente italiana è questo che vuole. Almeno e sempre secondo loro.

C'è gente che al primo tocco va a terra, c'è gente che protesta sette minuti dopo perchè prima del gol bianconero Samuel doveva allacciarsi lo scarpino e asciugarsi una caccola nell'occhio destro, cosa che ha causato il vantaggio bianconero. Viene espulso e poi sparisce, non lo vedi più. Non lo vedo io, curioso di sapere cosa ne pensa di un simile scempio, che non è targato solo nerazzurro, ma bianconero e tricolore tutto. Invece no, sparisce. Non lo intercettano nemmeno quelli dell'esercito statunitense, diventa imprendibile quasi quanto Osama Bin Laden il quale però è dotato, se non altro, di molta più intelligenza e coerenza. Un assoluto coglione, perchè definirlo bambino vuol dire fare un torto grave ai più puri degli uomini, che quando le cose non girano come lui ha programmato scappa via, piange da solo e butta nel cesso le responsabilità. Di fronte a 56 milioni di altrettanti coglioni che magari ieri sera, per 2 ore, si sono fermati davanti alla TV convinti di poter assistere ad un match di calcio.

Rigore sì, rigore no. La differenza è tutta nell'animo di chi a calcio vuole giocare per davvero, mi vengono così a memoria due persone chiamate Marchisio ed Eto'o, di chi ci tenta tipo Cambiasso (e per questo uscirà, mossa che ha favorito il centrocampo bianconero, ma anche di questo il Coglione che prende 11,5 milioni di euro l'anno non risponderà) e Diego. E dall'altra parte ci sono una manica di imbecilli che decidono di strappare la "o" dalla parola calcio per rimanere con in mano un pò di violenza gratuita. Non è stata una partita maschia, ma una volgarità oscena. E però c'è da attenzionare il fatto che tale livello così scadente è tutto pendente dalla parte nerazzurra e basta andare a riguardare gli episodi. Soltanto Melo l'ha fatta grossa (ma poi mica tanto), il resto sono calci e simulazioni di quelli che occultano un tricolore fasullo quasi quanto il livello di moralità nel nostro Parlamento. Forse poco di più.

Nel frattempo la stampa si scatena. La Gazzetta vuol far apparire Juve-inter una partita scandalosa per gli episodi, non dicendo tutta la verità ovviamente. Perchè c'erano un paio di rossi sponda nerazzurra (Muntari, Samuel, Chivu, Stankovic) e certamente il secondo giallo a Grosso (fallo tattico) e il giusto secondo giallo a Melo (che poteva però essere rosso diretto, ma la sostanza non cambia). Sui rigori è pari e patta e lo dice la moviola di Pistocchi, assurdo nel dopo partita (visto in differita) quasi quanto il suo mentore. Nel frattempo Tuttosport racconta di una super Juve, probabilmente scambiando il film porno che il giornalista ha visto al posto del match con la partita stessa.

Si salva soltanto una persona, credo. Nel panorama giovanile italiano è il miglior prodotto che l'Italia abbia regalato al nostro calcio. Allevato direttamente da quel criminale che fu Moggi, cresciuto all'ombra di Deschamps nella serie cadetta, oggi è forse uno dei massimi esponenti della juventinità. Non ne aveva più già a fine primo tempo, quando piegato guardava a terra implorando forse il cambio. La sua faccia dopo un gol straordinario è paonazza e rossa, quasi da infarto. Certo per la gioia, ma sicuramente per la fatica immensa, dovuta al rientro dopo due mesi di inattività, dovuta al senso di infinito rispetto per indossare una maglia così importante e particolare. La dedizione con cui para il culo a quel fantasma di nome Del Piero (maledetto lui, visto che in panchina, e ci resterà per tutti e novanta i minuti, c'era Giovinco), con cui rilancia le azioni, con cui ripiega sono pari alla classe immensa con cui accarezza il pallone col sinistro, poi col destro a far sedere Samuel per terminare poi con un pallonetto delizioso a sancire quello che per 112 anni è il destino del calcio: Juve batte inter. In una notte triste. Adesso basterà spiegare con molta delicatezza che noi questo scudetto non lo vogliamo. Ci arrendiamo. Se poi qualcuno ci deve restare così male da scappare via a fischio finale avvenuto, come solo i vigliacchi sanno fare, beh, questo proprio non lo vogliamo. Che si tengano ancora per dieci anni questo giocattolo rotto e malconcio.

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venerdì 4 dicembre 2009

Vigilia Juve-Seconda Squadra di Milano

Vigilia nel segno del brivido. Melo quasi sicuramente indisponibile, centrocampo affidato a Poulsen, viste le cattive condizioni in cui versano Marchisio (ritorno da un infortunio), Sissoko (stato di forma non eccelso) e Camoranesi (stanchezza atavica). A illuminare la scena dovrebbero pensarci Diego e Del Piero, mentre Trezeguet è afflitto da una serie di bollettini medici che hanno del ridicolo. David dovrebbe poter sedere in panca, mentre proprio ieri si era ventilata l'opportunità di vederlo addirittura in campo. Amauri farà coppia col Capitano. Ritorno al rombo dunque e il sacrificato sarà l'uomo migliore e cioè Sebastian Giovinco, pronto a subentrare e speriamo non al minuto 85.


Rientra Grosso sulla sinistra, Caceres otterrà la conferma a destra, coppia centrale formata da Chiellini e Cannavaro.

Questa stessa formazione con tutta probabilità verrà riproposta martedì sera contro il Bayern, nel tentativo di ottenere una vittoria tale da poter passare il turno. Non so se sia un obiettivo ragionevole, visto lo stato di forma mentale e fisica della Juve. Sarebbe meglio a questo punto prendere un altro pò di schiaffi e inquadrare con più precisione il progetto di rinascita bianconera. L'altalena è dei poveretti, l'alternare situazioni positive a sconfitte è delle squadre normali. Non è da Juve. Oltre al risultato la curiosità è tutta diretta verso l'atteggiamento bianconero e la voglia di dimostrare che quella maglia qualcuno la merita veramente. Poi ci sta di perdere, ma come hanno ribadito più tifosi in questi giorni, bisogna farlo con onore. La voglia e la grinta non devono mancare. Speriamo bene, ormai campiamo solo di speranza. E questo già basta per segnare a bilancio un paio di situazioni molto delicate e negative. Sin troppo!

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giovedì 3 dicembre 2009

I nuovi e vecchi leader di questa Juve

Sentir parlare Diego è un piacere. Esprime compostezza e fermezza allo stesso tempo, intelligenza. Si capisce perchè lo chiamavano Maestro già all'età di 17 anni, quando faceva parte del gruppo del Santos, quando giocava già ai massimi livelli (nel suo paese, presto anche in Europa). Grinta e personalità da vendere, idee precise sulla realtà dei fatti. Dichiarazioni che fanno certamente piacere un pò a tutti: staff tecnico, compagni, allenatore, soprattutto tifosi. Dice per esempio "che ho firmato per 5 anni, ma voglio rimanere a Torino per 8 o 10 stagioni, fare più di Platini e Zidane". E' un pò l'augurio di tutti. Certo però, attorno a questo fuoriclasse va costruita una struttura ferrea, anzi d'acciaio. Di campioni certo, ma anche di buoni gregari, quelli che nel ciclismo sono fondamentali, i veri pilastri dei successi di quelli che poi passano alla storia. Attorno a lui e a gente come lui, equilibrata, di sostanza. L'idea che mi sono fatto è che la Juve abbia trovato il leader: in campo e fuori, a patto di continuare su questa strada, di tranquillità e serietà. Ampiamente criticato per quello che poteva fare e non per quello che ha fatto. In una Juve allo sbando già a partire dalla sua assenza alla terza giornata, l'unico sempre positivo è stato Diego. Ma da soli nel calcio odierno non si vince, non si può vincere.


Serve per esempio un attaccante forte, di quelli che non si scompone mai. Di quelli che la mette dentro, torna a centrocampo come se già non ne avesse infilati a centinaia. Di quelli che il gol non è un problema perchè tanto segnano sempre. Di quelli che corrono, di quelli che con professionalità lasciano le parole ai fatti, ai numeri, ai tabellini. Di quelli come David Trezeguet, ormai pronto al rientro, e quanto ci è mancato. Probabilmente, ancora una volta, alla Juve si stanno accorgendo che fare a meno di un uomo così è impossibile. E mi sto ricredendo pure io: non si può farsi scappare David, va tenuto alla Juve, va tenuto a tutti i costi. Amauri e Iaquinta insieme non valgono nemmeno il sinistro di David (che per la cronaca dovrebbe essere il suo piede più debole). Realtà dura e cruda. Lo sa bene Ferrara che ha giocato insieme a David per anni. Lo sa bene lo stesso Del Piero che insieme a David ha giocato 10 stagioni e segnato poco più di 300 gol (insieme). Sarà un caso, ma quando manca o Del Piero o Trezeguet la Juve là davanti si scioglie, non trova più i riferimenti. Troppo incostante il rendimento di Amauri, buono sì per il suo essere mobile e faticatore, ma porca miseria se fai l'attaccante prima la butti dentro e poi ti prendi il 7 in pagella per i movimenti. Storia che si ripete, storia ormai vecchia. A questo punto non è più fantascienza pensare che la Juve stia facendo un pensierino su un'eventuale offerta per l'italo-brasiliano, a patto di reperire sul mercato qualcosa di simile, magari più giovane. Complicato, ma non impossibile.

Al di là di scelte di mercato o no, la Juve deve lettarlmente fugare ogni dubbio nato in questi due mesi. L'altalena delle prestazioni deve essere smontata e riposta in loco sicuro. Decidiamo una volta per tutte: o puntiamo ad essere grandi sin da subito, altrimenti tanto vale sperimentare in vista del futuro. Con ruolo di prima piano per Diego e Marchisio nelle zone nevralgiche del gioco, con Chiellini ormai leader indiscusso, con Caceres che sta crescendo e lanciando definitivamente De Ceglie e Giovinco (fin qui il più positivo di tutti, considerando lo spazio che ha avuto e come lo ha sfruttato), puntando a far rientrare chi è stato mandato via ingiustamente (occhio alle prestazioni di Criscito ed Ekdal).

Per sabato mancherà Melo: faringite. Già, non bastano gli infortuni muscolari, ora nemmeno il Nasonex o il Vix sembrano utili a farci arrivare al match tonici e in piena forma. Roba ridicola, che faremmo forse bene a non raccontare. E come ci arriviamo? Con la piena fiducia del gruppo dirigenziale a Ferrara e soprattutto con lo spogliatoio unito col tecnico. Il problema al solito è mantenere tale atteggiamento per 10 mesi l'anno. Un pò come la Juve di Lippi, per intenderci.

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mercoledì 2 dicembre 2009

David Trezeguet pronto al rientro

Qui a Pisa piove, ma da qualche minuto a casa mia è entrato il sole. Ha un faccione stile egiziano, ma la parlata è decisamente argentina. La nazionalità è però francese. Si chiama Trezeguet Davide, professione attaccante e goleador. La Juve l'ha ritrovato dopo un'annata particolare e lo ha riperso poche settimane fa. La Juve rischia di ritrovarlo già sabato sera, quando segnare significa qualcosa di più che incrementare il proprio score di reti.


La prima domanda - per evitare anche io di fare figuracce per quello che scrivo - è: ma non si era detto rientro previsto per il 2010? A quanto pare lo staff medico - e dove l'avete presa la laurea, a Topolinia? - aveva emesso un bollettino di guerra insensato. O semplicemente hanno giustamente espresso un parere più negativo della realtà dei fatti. Fatti che raccontano, ora e soltanto ora, di un semplice affaticamento e non di uno stiramento. Però, mentre io di mestiere faccio lo studente, lo staff medico dovrebbe aver studiato le tecniche per l'esame di un problema. A questo punto la critica poco conta.

Quel che conta veramente è la possibilità di contare su uno dei pochissimi attaccanti in giro per il mondo capace di cambiare match e stagione in appena pochissimi secondi. Quelli necessari per esempio per caricare il piede destro o sinistro (è indifferente per Re Davide) o per colpire di testa un pallone sporco o pulito (è indifferente per Re Davide) che passa in area, di fronte la porta o più defilato (è indifferente per Re Davide), su assist diretto di un compagno o su palla impazzita lisciata da qualche avversario (è indifferente per Re Davide). Tanto il risultato non cambia, è la Legge di Trezeguet: basta un pallone, un pallone soltanto e lui inizia a correre sorridente verso la curva e quelle poltroncine dove siedono i suoi amici e familiari.

Per la Juve sono due partite infuocate, non già per gli avversari, quanto per la posta in palio. E' la prima squadra di Appiano Gentile ad arrivare all'Olimpico dove due giorni più tardi sarà la volta del Bayern. Ma tanto per David - se ancora non l'avete capito - segnare a questa o quell'altra squadra è indifferente!

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Il momento della verità?

Non è un problema di risorgere. Pochissimi club al mondo sono riusciti a fare quello che la Juve ha fatto in tre anni e cioè dalla B alla A con 17 punti di penalizzazione, poi subito terzo posto e secondo posto, con ottavi di Champions persi con la finalista. Il punto non è assolutamente quello di risorgere. Chi la pensa in questo modo ha letteralmente perso di vista la filosofia Juve, nonché l'intera storia ultracentenaria bianconera. Il punto è ancora più semplice ed evidente: non cadere! Partendo da questa ipotesi non c'è mai bisogno di risorgere, semmai di aggiustare il tiro.


E invece no, siamo ancora qui a discutere di chi deve prendere per mano questa squadra e riportarla in alto. Ma allora: chi l'ha fatta cadere in basso? Ecco, mi pare che anche qui Luciano Moggi abbia ragione. Non una, ma cento forse anche mille volte. Mai si è visto un giudice perdere già prima di entrare in aula. Mai si è vista una proprietà accettare quanto offerto dalla banda moratti e soci. Ora, non c'è stato complotto, ma un riprendersi quello che secondo i rampolli della Famiglia Agnelli hanno creduto erroneamente non più loro e cioè la Juve. A Torino mentre Ferrara strigliava tutto lo staff e i giocatori era in corso una contestazione. E' la seconda o la terza nell'era post-Morattopoli. In quindici anni di Moggi-Giraudo-Bettega non me ne ricordo nemmeno una. Nemmeno quando Marcello Lippi consegnò le dimissioni che furono praticamente rifiutate dall'Avvocato in persona salvo poi accettarle per il semplice fatto che erano Uomini veri, tutti. Stavolta però la contestazione è forte, nei concetti e nelle parole. Ed è anche intelligente perchè chi era là a contestare ha toccato i punti più forti del problema più complessivo chiamato Nuova-Juve. Atteggiamento, serietà davanti ai microfoni, professionalità nel rispettare una maglia tra le più importanti al mondo.

La risposta diplomatica è affidata al solito Del Piero, monumento vivente che attende il pieno recupero della forma. Così come lo attendono in circa 16 milioni in Italia, molti di più nel mondo. Ed è qui l'atroce dilemma, proprio nelle parole del Capitano le quali confermano (e ci mancherebbe) il periodo nero (e non si è parlato, badate, di risultati, ma di atteggiamento mentale) e rivendicano immediata rivalsa. Dice Del Piero che "è bastato guardarsi negli occhi per capire che tutti siamo sulla stessa linea di pensiero". Ok, basta capire qual è questa linea di pensiero e se c'è davvero voglia di giocare per la Juve. Perchè se così non fosse i magici maestri Moggi-Giraudo-Bettega hanno lasciato un'eredità preziosissima chiamata Marchisio, chiamata Giovinco, chiamata De Ceglie, chiamata Criscito, chiamata Palladino, chiamata Pasquato e recentemente Marrone e il miglior giocatore dello scorso Viareggio. Immobile è un prodotto praticamente di Ciro Ferrara e Pasquale Sensibile. Se chi è stato pagato tanto e chi invece proprio non doveva essere acquistato non sente la responsabilità piena di giocare per la Juve è pregato di accomodarsi gentilmente alla porta e noi ripartiamo, con la pazienza di costruire una grande Juve nei prossimi anni. Con la consapevolezza di ingoiare i dovuti bocconi amari in questi anni.

Ecco perchè penso che tutte le colpe non siano propriamente di Ciro Ferrara, il quale ha portato in campo buone idee espresse però male. Al di là dei numeri, il cambio di mentalità e modulo può servire a questa Juve, alla luce delle modifiche che il grande calcio ha subito all'estero, nelle case più forti (tipo Barca, tipo Man UTD, tipo Chelsea). L'idea di Ferrara di costruire una Juve un pò vicina a quella di Lippi è andata a sbatttere letteralmente contro le pesanti assenze: Sissoko e Iaquinta (l'uomo che doveva incarnare Ravanelli) su tutti. Manca ed è evidente un regista puro in quanto Melo non lo è. Un paio di settimane fa avevo detto che bisognava valutare Ferrara nel momento in cui avesse avuto tutti a disposizione. Non ne ha mai avuto l'opportunità. Il che non è una scusante, ma semplice attenuante. Perchè devi comunque saper tirare fuori qualcosa di eccezionale proprio in un contesto deficitario quale quello delle assenze pesanti.

Pochi giorni ancora e si riscende in campo. Nemmeno il tempo di riposarsi che arriva un'altra sfida fondamentale per salvare testa e stipendio. La compattezza dirigenziale può essere letta in due modi:
  • paura di perdere la guida della Juve e quindi difesa obbligatoria di tutto lo staff;
  • reale compattezza di idee, ciò che spero!
Per il resto basta scendere in campo e giocare come ognuno di loro sa, perchè come ampiamente dimostrato in passato, se la Juve è serena e gioca seriamente al calcio... non ce n'è per nessuno, neppure per Guido Rossi e Tronchetti Provera!

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martedì 1 dicembre 2009

Smaltita la rabbia, si passa alle riflessioni

Smaltita la rabbia in casa Juve si cerca di riprendere un filo logico, tale da permettere a chi di dovere di operare scelte sensibili e dettate dal cervello più che dalla pancia. Così l'uscita del plenipotenziario (a proposito, non sarà il caso di intervenire immediatamente con la nomina di un a.d. e di un d.g. più presenti?) fa da scudo alle critiche giuste piovute dalla stampa e dalla tifoseria. La contestazione al rientro della squadra a Torino sarà benefica. Tanti campioni, con molto orgoglio, non possono restare indifferenti di fronte a una settimana pessima: vittoria brutta contro l'Udinese e le due sconfitte che hanno pregiudicato il buon cammino nelle due competizioni. Non possono non reagire e magari farsi perdonare di propri errori.


Tanti i nomi fatti, alcuni davvero bizzarri, al limite della ferma salute mentale (mi riferisco a Piagnisteo Mancini, già allenatore della seconda squadra di Milano). Il problema vero è che tali nomi sono frutto della fantasia. Come detto a inizio anno, quindi ancora prima che l'iniziale Juve faceva benissimo in campionato, il progetto Ferrara è rischioso e non può essere a breve termine. Come detto anche l'anno scorso, sul finale di stagione, da Buffon "la preoccupazione di un pò tutti era quella che non si potesse provare a vincere non subito, ma in due o tre anni". Le dichiarazioni di Blanc sembrano confermare tale pensiero. Squadra rifatta, modulo cambiato, mentalità da ricostruire. E' la Juve post-Morattopoli, è la Juve odierna. Senza dubbio con molta più qualità rispetto agli anni scorsi, ma con molte più incognite. Diego dove lo metto? E Melo ha bisogno a fianco di Sissoko o di Marchisio? De Ceglie è un esterno alto o può ricoprire tranquillamente il ruolo di terzino? A destra Caceres può ancora crescere o si deve ritornare sul mercato? Chi per ringiovanire il reparto centrale di difesa accanto a Chiellini? Là davanti perchè partiamo in quattro e adesso quasi nessuno è pienamente disponibile? Ecco i quesiti. Difficile dare una risposta immediata.

La cosa che però sorprende è la mancanza di continuità e il fatto che ad un certo punto undici uomini decidono di staccare la spina contemporaneamente. Non si può giocare tutti da 7, ed è altrettanto curioso giocare tutti da 4. Ecco il grandissimo problema della Juve, segno di una mancata coesione. Tale mancanza è dettata dal nuovo ambiente, ancora in costruzione. Ambiente societario, ambiente tecnico. Giocatori nuovi e giocatori che stanno crescendo (Marchisio, Giovinco e Caceres su tutti). Schemi nuovi da assimilare. Gioco a sprazzi, molte volte assente. Condizione fisica precaria: mi piacerebbe sapere cosa si sta facendo in merito a quest'ultimo punto. Se non si corre, inutile giocare a calcio. E se non si corre bisogna trovare un forte e drastico rimedio: pompare pompare pompare. Capello nella sua vita ha avuto spesso ragione, perchè non prendere in considerazione che i campi di Vinovo fanno schifo. E guarda caso tutti i problemi sono cominciati proprio con lo spostamento a Vinovo di tutta la ciurma?

Per il resto concordo di dare ancora un pò di tempo a Ferrara. Il quale non può incaponirsi su scelte tipo Del Piero dal primo minuto a tre mesi dall'infortunio o, similmente, Marchisio fuori condizioni dal primo minuto. Serve coraggio e Ciro ce l'ha. Ma non riesco a spiegarmi certi azzardi. Poi è sicuramente vero che, magari, con l'1-1 nel secondo tempo potevamo giocarcela puntando sul nervosismo. Ma non solo non arrivano regali, anzi...

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