domenica 23 marzo 2008

inter-Juventus 1-2

Leggendo i giornali, ascoltando i tg non capisco una cosa: dove sta la sorpresa? O meglio, qual è la straordinaria impresa di questa Juve? Riepilogo brevemente: negli ultimi venti anni gli scudetti non si contano più, 1 Champions vinta ai rigori, 3 finali di Champions consecutive (2 perse nel risultato ma non nel campo), 1 Champions persa ai rigori, un paio di Coppe Italia, altrettanto SuperCoppe Italiane, 1 SuperCoppa Europea (quando aveva un suo valore), 1 InterContinentale. Baggio, Zidane (2 volte), Nedved, Cannavaro premiati col Pallone d’Oro. Blocco nazionale campione del Mondo nel 2006 col miglior portiere al mondo (4 anni consecutivi), capitano, miglior esterno destro (Zambrotta) e ultimo grande oriundo (Camo). Tutto questa è stata la Juve degli ultimi vent’anni. E proprio questa vittoria, schiacciante nel carattere e nel gioco, ripropone un mio vecchio quesito: che senso ha Calciopoli? Quale mistisco obiettivo si celava dietro le scelte di moratti e guido rossi? Perchè siamo qui nuovamente a celebrare una Juve superiore e l’ennesima figura di merda dell’intertriste sempre più triste. Una Juve superiore in fatto di squadra e non di organico, superiore in fatto di gruppo e non di singoli. Ma siamo sicuri di questo? Cioè: il colosso Del Piero e il bomber Trezeguet, il genio Camoranesi e l’irriducibile Nedved, il santo Buffon e la roccia Chiellini valgono meno di checca-sanetti ibra cruz suazo chivu macellazzi maicon (uno che già nel nome nasce errato, sapete la storia no?)? Certo che no, e parlano i fatti, anzi proprio nei fatti si trova già la dimostrazione. Del Piero sale definitivamente al primo posto degli juventini, per presenze, già per reti messe a segno, per personalità, per carriera, per numero di vittorie, per una figura sempre e solo positiva, divertente, entusiasmante. Trezeguet non ha eguali: brutto tecnicamente, molto assente nelle partite, sempre in gol, in qualunque modo. Trezeguet è nato soltanto per spingerla dentro: solo sostanza, esclusivamente sostanza. Tanta, tantissima, più di Borel II ad esempio. Buffon propone ai più piccoli il dilemma: sognare da attaccante o da portiere? Nedved mette in discussione il sistema anagrafico della Repubblica Ceca: ammettiamolo tranquillamente, questa persona non può avere 37 anni. Corre, prende botte, le dà pure, si rialza, corre, rincorre, tira, serve palloni, li smista e li tiene con la sicurezza di uno che con quella palla può fare quello che vuole. La cosa più sorprendente è la sua scelta, in ogni minuto di gioco: è sempre quella giusta. Appoggiarla dietro per rilassare la manovra, o accelerare, o proporsi sulla fascia, o accentrarsi per ricevere e scaricare. Incredibile. Camoranesi è un italo-argentino che dell’Italia ha la caparbietà e la fisicità, dell’Argentina il genio assoluto in un piede destro delizioso, leggero, calibrato. Classe pura al servizio di una coda che sventola al centro, a destra e pure a sinistra. Dribbla, recupera palloni, vince contrasti ora contro Cruz scaraventandolo a terra, ora con Ibrahimovic. E’ lui la chiave dell’intera vittoria, la sua posizione e la sua maestria nel mantenere la manovra fluida e tranquilla. Chiellini è una rivelazione, unica. Abbiamo trovato un nuovo centrale, ancora una volta lo avevamo già in casa. Alto, grosso, forte, spigoloso, cattivo, sfrontatamente tranquillo con la palla al piede. Non soffre mai Ibra, meno che meno Cruz. Non perde un contrasto uno, li vince tutti. Di testa è migliorato tantissimo. Mantiene la posizione splendidamente, sembra già un veterano, eppure Chiellini vive al centro da appena 7 mesi. Donadoni non lo convoca e dimostra tutta la sua classe: la quinta elementare, una classe che abbraccia tutti i bambini che ancora devono crescere, tanto tanto tanto. E qui il dubbio che la federazione ci stia mettendo del suo, non solo mi sfiora ma mi colpisce in pieno viso. Fuori Del Piero per qualche mistica ragione di sadomasochismo e di voler ancora una volta dimostrare di quanta pochezza di pensiero e idee stia investendo l’Italia negli ultimi anni, nel calcio e nella vita in generale.

inter merda!


Ma passiamo al match. Non c’è storia. Dopo 17 secondi Maicon firma la sua unica vera discesa in quella fascia molto ben controllata da Molinaro, tranne nel gol di Maniche. Ma poi, il primo quarto d’ora è di marca juventina. Trezeguet e Del Piero fanno girare la capoccia ai difensori merdazzurri, soprattutto Del Piero sceglie macellazzi come suo nemico: lo salta ripetutamente, lo umilia continuamente. Sissoko in mezzo è una manna: corre, rincorre, recupera e contro di lui sbattono avversari e palle rimbalzate verso la metà campo nerazzurra. L’intertriste è pericolosa solo su punizioni gentilmente concesse da Farina, che ha il merito di rimanere fuori dal progetto di moratti e arbitra finalmente una buona partita. Al settimo minuto Molinaro serve Nedved che mette al centro un delizioso pallone. Del Piero ci arriva e colpisce male, anche e soprattutto per colpa di Maxwell (se non avesse tirato, qualcosa da recriminare c’era). Camoranesi alza una palla per Brazzo ma ci arriva Alex che mette dentro ma Re Davide è lontano. Secondo coccolone per i merdazzurri. Un paio di punizioni alte di Alex che sembra aver smarrito la concezione dei nuovi palloni: troppo leggeri. Lo ha capito Chivu ma in porta c’è Buffon al quale si può segnare soltanto da 50 centimetri, non più lontano di così. Unico brivido un cross di Jimenez ciccato da Burdisso e parte alta della traversa di Stankovic, molto stanko(vic). Brazzo e Grygera spingono regolarmente sulla destra, Molinaro è più timido, Nedved si accenta spesso. La chiave, fin dalle prime battute è evidentemente Camoranesi. In dribbling insuperabile, occhio di lince riesce a smistare con tranquillità. Ha le spalle coperte da un Sissoko in forma strepitosa. Quanto è importante Momò per la Juve!!! Dietro, la Juve non rischia nulla. Intanto fioccano i gialli: Molinaro per fallo tattico (giusto), Chivu da tergo e in ritardo su Camo (diciamo arancione), Materazzi su Alex (uno dei dieci interventi pericolosi del macellaio dell’inter, poi graziato da Farina).


Il secondo tempo è un legittimare la presenza costante della Juve nella metà campo merdazzurra. Alex e David fanno quello che vogliono. Dopo 23 secondi Nedved potrebbe aprire i giochi ma il suo tiro su cross di Grygera è parato da Julio Cesar. Calcio d’angolo pericolosissimo ma l’intertriste si salva. Ennesimo calcio d’angolo, l’intetriste rinvia (come tutta la partita), Molinaro poco dietro la linea di metà campo imbecca David che non ci arriva, la palla filtra e c’è Camoranesi che guarda in faccia Julio Cesar e infila sotto le sue gambe. Apoteosi bianconera, ancora lui, sempre lui a firmare la prima rete. Juve in vantaggio, come due anni fa, come negli ultimi 110 anni. Juve sull’1-0 meritatamente. E la cosa che più piace ai milanesi juventini è che la Juve ha solo iniziato a macinare palle gol. Del Piero potrebbe raddoppiare ma tira alto. Legrottaglie sbaglia mira su corner. L’intertriste non reagisce. Sissoko e Camo al centro sono insuperabili. Grygera e Brazzo chiudono ogni spazio e ripartono con velocità. Del Piero continua ad umiliare macellazzi con dribbling cui il-marco-macellaio risponde con falli, solo falli. Al 63′ Camo è sulla sinistra, si accentra e trasmette in verticale ad Alex che viene incontro e con un tocco che solo il genio della lampada di Aladino può immaginarsi mette Re Davide davanti a Julio Cesar: secondo acuto. Uno schiaffo incredibile. La telecamera e Caressa sono in visibilio, mentre Trezeguet mostra i suoi occhioni e il suo sorriso a tutto San Siro che si ammutolisce: troppo forte lo schiaffo, troppo forte l’ennesima delusione. La Juve è avanti nel risultato ma soprattutto nel gioco. Comanda, rischia quasi nulla e sembra non volersi fermare. Piagnisteo è un mago della panchina: come indovina lui le cazzate, nemmeno Candido-Cannavò sulla Cazzetta-Rosa. Toglie Jimenez per Suazo consegnando alla Juve definitivamente le chiavi del centrocampo e offrendo ai bianconeri le ripartenze più belle di questo campionato, e dimostrando al contempo un progetto che non è mai esistito. Si va a braccio, con al disperazione di cambi mai ragionati e fatti come dice Lino Banfi a chezzo-di-chene. Altro cambio: Maniche per Cruz (perchè? quale senso? metti le tre punte e le togli subito dopo quando il risultato è ancora più pesante?). E poi l’assoluta genialata: Balotelli dentro, largo sulla destra. Cioè: un centravanti puro schierato largo. Cioè ancora: non Crespo che è un’animale di area di rigore (visto e considerato che gli ultimi minuti è inevitabile l’arrembaggio dello squadretta di moratti, in visto molto sciupato ieri sera) ma Balotelli (il giovane più sopravvalutato che si è macchiato di una dichiarazione da urlo in settimana “se fossi al Milan….”). Grande Piagnisteo, sei un grande: non andartene mai da quella panchina, l’italia perderebbe un motivo per ridere ogni domenica. Ma torniamo alla gara. Contropiede magistrale che fotografa la partita intera: Trezeguet scambia per quattro volte consecutive con Del Piero avvicinandosi all’area avversaria, mentre Burdisso soffre di mal di testa a furia di rincorrere un pallone che non toccherà mai, ora su David, ora su Alex, di nuovo su David, di nuovo su Alex. I due centravanti sembrano non decidere ancora chi dei due firmerà il tre-a-zero, poi Alex sciupa tutto buttando la palla sulle mani di Julio Cesar. Poco prima aveva ubriacato ancora macellazzi sulla destra presentandosi a tu-per-tu col portiere merdazzurro sciupando ancora. Ci aveva provato addirittura pure Sissoko, replicando alla grande bordata del primo tempo col risultato simile: palla che si schianta sui difensori. La Juve è padrona assoluta, la formazione è azzeccatissima e Ranieri cambierà soltanto al 74° con l’ingresso di Iaquinta per un Trezeguet stanco (che partita di vero cuore, a rincorrere e a proporsi) e poi con Nocerino al posto di Nedved (fischiato da San Siro, che goduria!). C’è il tempo per l’unico errore di Molinaro sulla fascia con gol da 30 centimetri di Maniche. Ed è la beffa più atroce, perchè San Siro ci crede davvero alla rimonta. Così come per questi 110 anni, così come contro il Liverpool. Ma il risultato è sempre lo stesso: delusione, delusione, profonda delusione. Quella che si legge negli occhi di un presidente che mastica molto amaro. Quella di tifosi che si chiedono cosa hanno fatto di male per meritarsi tutto questo.


Ma la serata non è finita: strepitosa la prestazione di Piagnisteo-Mancini durante le interviste. Esordisce così: “Beh il gol in fuorigioco netto ha condizionato la partita!”. Poi replica “Si, la Juve dopo il gol irregolare ci ha schiacciati”. E Ibra domanda “Hanno segnato in fuori gioco?”. La risposta è una: “Sì, abbiamo segnato in fuorigioco con Camoranesi. Abbiamo replicato con Trezeguet e sfiorato almeno altre tre volte la rete. Abbiamo dominato in ogni parte del campo e concesso solo qualche punizione. Abbiamo continuamente saltato l’uomo. E soprattutto: è stato più facile di quanto previsto.!”

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giovedì 20 marzo 2008

Empoli-Juventus 0-0

Molto molto molto arrabbbbiato (sì, con quattro “b”!): partita molto molto molto bbbrutta (sì, con tre “b”!). Chiariamo subito una cosa: se non si vuole vincere basta dirlo, alla stampa, ai tifosi, e non succede nulla, tanto si è già visto abbastanza con minimo-moratti, guido-rossi e lo splendido berlusconi e il suo stellare milan. Basta dirlo perchè da Empoli si deve tornare con tre facili - ripeto FACILI - punti. Perchè si deve tornare convinti di un posto in Champions, viste le cadute rovinose di Fiorentina e Milan (appunto!). Perchè sabato c’è una sfida complicata contro chi ha comprato i diritti-del-torneo-aziendale (mi pare che molti continuano a chiamarlo scudetto, mi pare!). Questo zero-a-zero mi fa molto riflettere: per carità, si può pure pareggiare ma non in questo modo.


Punto primo: la principale colpa è dei ragazzi scesi in campo, tranne al più un Alex Del Piero da incorniciare. Camminavano, non hanno lottato, troppa sufficienza, troppo poco spirito Juve. Il turno di sabato è un falso pensiero: con i risultati maturati già nel primo tempo, la Juve doveva correre, segnare e segnare e portare a casa praticamente la qualificazione in Champions (perchè 7 punti sui viola e 11 sui rossoneri a 9 giornate dal termine… bèh è chiaro, no?). Invece dobbiamo ancora sudare e il calendario è molto difficile: c’è l’inter-cettazione, poi i rossoneri, quindi le peggiori squadre che lottano per non retrocedere (Parma e Catania), ancora la Samp alla 38°. E in mezzo una Lazio gasatissima che sembra aver ritrovato ossigeno e i suoi interpreti migliori (Rocchi, Pandev, Behrami, Ledesma e uno scatenatissimo Rolando Bianchi). E’ dura ragazzi.


Punto due: san-siro o non-san-siro, Mr. Ranieri sballa completamente di capoccia. In quel Castellani dove avevamo timbrato forse la peggior partita dell’anno, Claudione schiera una formazione sperimentale a centrocampo e paga carissime queste scelte. Poco azzeccate. Poco poco. Tiago non può giocare con Nocerino: si pestano i piedi e questo lo si è già visto in passato. Hanno lo stesso passo (parlo con la palla al piede) e insieme poca fisicità. In più il portoghese ce la sta mettendo tutta per farsi cacciare già ad Aprile: svogliato, non corre, sbaglia stop e passaggi, mai incisivo. Peccato perchè col Napoli si era meritato quasi un 7. Camoranesi torna decaparecido, almeno per un tempo. Bocciato. Come bocciato è Molinaro: se stava male non doveva giocare, peggio se stava bene (e qui Ranieri spreca un cambio già nel primo tempo). E bocciato è pure Iaquinta: dopo Napoli doveva giocare a mille per trascinare la Juve alla vittoria, invece gioca col freno a mano tirato. Solo Del Piero si salva, solo lui lotta, solo lui sa cosa vuol dire indossare la maglia della Juve ma è troppo solo. Perchè Palladino in panca? Perchè Trezeguet non schierato (visto che è l’arma in più della Juve sempre e comunque)? Perchè non l’inserimento di Momò al posto di Nocerino, per dare più libertà a Tiago? Perchè Nedved solo al minuto 82 (e sì che da lì la Juve ha iniziato a macinare le uniche azioni pericolose del match)? Ranieri, per la prima volta, nell’occhio del ciclone.


C’è un solo modo per giustificare questa brutta prestazione: vincere a San Siro, o pareggiare ma giocando benissimo (non bene). A quel punto potremmo dire che la Juve si era risparmiata. Ma se non arriva la vittoria… c’è molto da riflettere, proprio in chiave futura. Il prossimo anno ci saranno partite importanti da giocare: domenica, poi mercoledì, quindi di nuovo domenica. E la Juve non può permettersi di correre a corrente alternata. Signor Ranieri: ha la mia massima stima e fiducia, però a questo punto da qui fino a maggio servono risposte concrete, altrimenti - forse è la rabbia che passerà, ma una puntina di verità c’è e c’è sempre stata - un pensierino al Prof. Marcello Lippi, oltre che i tifosi, lo farà pure la società.


P.S.

A volte però queste partite e queste bruttissime figure servono, eccome se servono. Dopo la Coppa Italia si decise il futuro di Almiron. Dopo questa partita si è scritto definitivamente il futuro di Tiago (mancano 9 giornate, poco per convincere società e tifosi che può tornare utile). E si è pure capito che quel Marchisio (migliore in campo insieme ad Abate) è già da Juve (proprio al posto di Tiago). Nota positiva: entra Giovinco e fa venire due coccoloni alla retroguardia bianconera con due accelerazioni e una invenzione spaventosa. Anche la Formica Atomica la vogliamo a Torino a giugno, senza discussioni. Claudio e Sebastian: vi stiamo aspettando.

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mercoledì 12 marzo 2008

Che centenario di merda!

Chiariamoci subito le idee:



  • perchè permettere di festeggiare proprio a ridosso di una partita di campionato? Era già chiaro come andava a finire tutto, come peraltro poi ribadito dal presidente Lillo Foti: “c’era una festa e anche l’arbitro ha portato i suoi regali!”. Regali peraltro che si sommano agli infiniti aiutoni degli ultimi due anni;

  • perchè festeggiare con frasi che proprio il presidente merdazzuro minimo-moratti sa essere totalmente false, ingiuriose e totalmente fuori luogo del tipo “La Prima squadra di Milano!”, “Non abbiamo mai avuto problemi di giustizia!”, “La squadra degli onesti!”: mancanza di stile e presa per il culo per chi sa (chiedetelo proprio a Ibra e Vieira) di aver vinto tre patacche (compresa questa di quest’anno e probabilmente le prossime 2 patacche);

  • perchè, soprattutto, prendere per il culo i tifosi che per quella maglia soffrono e inneggiano col cuore: “Faremo l’impresa!”: ma impresa di che genere, SRL o SPA?


Pensiamoci bene: centenario festeggiato con la Reggina (cioè partita modesta per una squadra, quella merdazzurra, modesta) ed ennesima figura di merda in Europa col Liverpool. Come a ribadire quella che è la reale dimensione di una squadra che avrà i piedi ma manca totalmente di testa, di mentalità vincente difficile da allenare o da comprare. Pensiamoci bene: senza gli arbitri italiani l’intertriste ritorna a vecchi lamenti, ormai troppo vecchi e che stanno rivelandosi nella loro piena verità: infondati, inutili, a coprire i propri limiti: l’arbitro ci ha danneggiati! In che senso, scusi signor (si fa per dire, signor!) moratti e piagnisteo-mancini: nel senso che ad Anfill non avete mai superato il centrocampo? Nel senso che avete tirato in porta rarissimamente? Nel senso che le percentuali del possesso palla fanno vergognare il calcio italiano dopo l’impresa della Roma? Nel senso che Ibra senza rigori non la tira dentro nemmeno a forza (leggere regalo di Reina) o che il centrocampo maestoso di cui parla la Cazzetta-Rosa viene messo in ridicolo ogni volta che incontra una grande? E vogliamo parlare delle strategie di Piagnisteo Mancini? Devi vincere la partita e tieni fuori Figo. All’andata, sapendo di difenderti non metti dentro un cavallo come Suazo che in contropiede può far male. Escludi Solari, l’unico esterno che può aiutarti a contenere le avanzate sulla fascia del Liverpool. Insisti su Pelè togliendo un Vieira che sulla fascia proprio non può giocare. Non metti Crespo che al Liverpool ha saputo far male con la maglia dell’altra squadra (a detta degli intertristi) meno prestigiosa. E il nervosismo? Una squadra che si scopre incapace, che scopre che la forza attribuitagli per contratto dalla Cazzetta-Rosa, dalle trasmissioni finanziate da moratti non è così come si scrive, anzi come scrivono. Una squadra campione (si fa per dire) d’Italia costretta a inventarsi un italiano di colore di 17 anni per inserire in rosa appunto un italiano (ammesso di accettare come nostro connazionale una bestia di nome materazzi!).


Eppure questa squadra va capita, aiutata: fanno ridere più loro che Zelig e Colorado messi assieme. Allietano ogni mia domenica, ogni mia Champions. E questa mia felicità si riflette nella rabbia di 80mila intertristi costretti a fischiare Ibra, Vieira e tutti al 70° minuto di gioco, quando si accorgono che i titoloni faciloni della Cazzetta-Rosa non rispecchiano il campo, non rispecchiano la verità. Eppure io sto con loro: ma chi ti ha mai fatto ridere per più di 20 anni, chi se non l’intertriste. Costretta a intercettare e scrivere sceneggiature da Oscar pur di appicicarsi al petto una patacca tricolore mai vinto veramente. Costretta a ricorrere al proprio consigliere uscente Guido Rossi per mandare la Juve in B per poi rivedersela subito dietro al primo anno di A e vanificare il proprio progetto di distruzione. Chi se non l’intertriste ha saputo farci divertire: ricordate l’anno scorso, contro la Roma a San Siro? Tutti pronti a festeggiare lo scudetto e in un colpo solo arriva la prima sconfitta in campionato, perdono l’imbattibilità in casa e tutti gli illustri tifosi arrivati da ogni parte d’Italia costretti ad essere presi ancora per il culo dai romanisti e dall’Italia intera.


Ora: pensiamoci bene! Ma chi ancora può attribuire a questa formazione una forza che non ha. Perchè dedicare pagine e pagine sui quotidiani sportivi a nascondere una verità talmente evidente che nemmeno i tifosi riescono a nascondere. Perchè continuare con la vecchia storia del lupo cattivo vestito da bianconero che cerca di mangiare la vittima merdazzurra? Ma chi può ancora crederci. A pensarci bene, è proprio l’Italia ad essere privata di una forza nazionale ormai persa, anche e soprattutto dopo la vittoria di un Mondiale talmente strano… da sembrare che quell’Italia era davvero la più forte (per inciso quell’Italia era composta da Lippi, Ferrara, prep.atletico e portieri juventini, Buffon, Zambrotta, Cannavaro capitano, Camoranesi, Del Piero, e nella Francia finalista Vieira, Zebina e Zidane)! Adesso verrà un’altra coppetta, quella dei falliti storicamente (cioè le formazioni tipo Roma e appunto Inter costrette a fallire tutti gli obiettivi e concentrarsi laddove altre formazioni snobbano), e un altro tricolore che tutto è tranne che scudetto, nel senso vero del termine (perchè se come dice De Rossi, Totti e l’Italia col QI non negativo, togliete tutte le partite moleste a favore dell’Inter… bèh la storia la sapete!). Arriverà un altro festeggiamento di moratti (che non so cosa festeggi poi, ma comunque beato lui che è felice).


A proposito di festeggiamenti: rischi un’altra figura di merda, il martedì subito dopo il centenario e anzicchè rimanere concentrato, che fai? Ristorante a mezzanotte, feste fino alla mattina, champagne e pizzette per tutti. Ah già, dimenticavo: non ci credevano nemmeno loro!


E alla conferenza stampa, dopo aver rotto di pianti le interviste (però Burdisso, però Skrtel, però Babel, però l’arbitro dell’andata, però questo arbitro, però mancava Suarez, però non potevo schierare Jair e Corso e Aldo Serena, però mi mancava Oriali a centrocampo) dichiara: “Me ne vado, a fine stagione!”. Ma scusa: ma non state stravincendo tutto? Non capisco la logica: stravinci, ci sono le basi per vincere i prossimi otto tornei aziendali e le prossime 16 coppette-italia e te ne vai? Ma come: hai diretto stupendamente il mercato ottendendo dalla Juve l’ennesimo pacco di nome Vieira e te ne vai? Ma come: hai la superformazione dagli anni 1764 ad oggi e molli tutto? Non capisco: quale sarà mai il motivo? Intendiamoci: Capello non è disponibile, Lippi non penso proprio torni in nerazzurro (potrebbe capitare di nuovo l’Helsinborg in Champions), Mourinho sarebbe la mia scelta ideale (un coglione per allenare i coglioni, il massimo della vita). Perchè Piagnisteo dovrebbe mollare? Proprio ora che Cassano potrebbe diventare nerazzurro? A proposito: ieri in tribuna, assieme c’erano Cassano, Valentino Rossi e Macellazzi: di tre, nonostante i progressi della bioinformatica, non si riuscirebbe a cavare un persona simil-normale, mamma mia che immagine, roba da censura del tipo “no figlio mio, non guardare, potresti rimanere turbato!”. Non so se per sfottò, ma l’unico a rimanere contento di ieri era Moggi che aveva detto: “Mancini sbaglia tutte le formazioni e cambi, non riesce a motivare la squadra: sembra un altro 5 maggio. Ancora non si accorgono di quanto finta è la loro forza!”. Dopo Nostradamus… un altra persona che guarda in faccia la realtà. E noi: noi ce la godiamo. Grazie inter, grazie!

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martedì 11 marzo 2008

Genoa-Juventus 0-2

p>Partita semplicemente fantastica: viva, dura, cattiva per certi versi, così come la Juve doveva essere, così come la Juve dovrà essere d’ora in avanti. Non si può sbagliare: siamo la Juve. Non si può perdere: siamo la Juve. Si deve solo vincere, e se si può anche convincere: siamo la Juve. Semplicemente: siamo la Juve. Questa è una frase molto ricorrente in 108 anni di storia gloriosa che nessuno minimo-moratti o guido-rossi potranno mai scalfire. E la Juve dopo un capitombolo (piuttosto veritiero, al contrario delle cadute contro Udinese, Napoli e Reggina) si rialza, più forte di prima, più arrabbiata di prima, più convinta di prima.


Innanzitutto sono andato a leggermi pagelle e commenti della Cazzetta-Rosa: appena sufficienti, ciò vuol dire grande gara dei bianconeri. Ha ancora una volta Ranieri: per spirito, per come ha spronato in silenzio la squadra, per scelte sempre (ancora di più) azzeccate. Iniziamo dall’uomo partita: Grygera, il ceco costato zero euro, acquistato già in quel gennaio dove la Juve riempiva gli stadi di una serie cadetta che aveva tutta l’aria di essere la vera Serie A. Piazzato a sinistra (bella la battura di Mr. Ranieri “ci ho messo 8 mesi per capire che era un terzino sinistro!”) firma una gara da 8: copre e spinge, crossa, segna e serve un assist magistrale a David (c’erano dubbi che tornasse al gol?). A sinistra, dove forse si trova meglio: sulle corsie può giocare con più tranquillità e dosare le proprie forze, non è tagliato per giocare centrale. L’altro desaparecido di giornata è David Trezeguet: a furia di rigori Ibra rischia di vincere la classifica cannonieri, mentre lui la scala come soltanto i grandi maestri del gol sanno fare. Con zampate, di destro, di sinistro, di testa, di rapina, di rovesciata (remember Juve-Palermo?), di mezza girata: ogni modo è buono per poi andare ad esultare. La cosa più stupefacente è il gioco di Trezeguet: rincorre i difensori, scala sulla fascia (a metà del secondo tempo è addirittura scalato sulla bandierina per coprire la posizione di Camoranesi mezzo-infortunato). Incredibile: quando ritrova la condizione, automaticamente firma la rete e una prestazione importante. L’importanza di questo giocatore la si sente quando non è tra gli undici in campo: bentornato, ma c’erano davvero pochi dubbi in merito.


Dopo un pò di partite, altra scommessa già vinta da Ranieri è Momo Sissoko, quel coso lungo, alto e grosso di pelle scura che gioca ovunque: lo vedi al centro che svetta di testa, poi insegue il centrocampista, poi chiude a sinistra, subito dopo a destra vicino la bandierina a contrastare l’avversario. E’ l’unico in grado di pressare due giocatori contemporaneamente: capacità polmonare spaventosa. E’ ancora acerbo, si vede, ma la materia prima c’è tutta: troppo irruento alle volte (pare la brutta copia di Davids, che è un bel complimento), tecnicamente apprezzabile, con una grinta ed una personalità che fanno sperare per il futuro. Momo oggi è praticamente insostituibile per tanti motivi, a farne le spese (almeno in questo periodo) è stato Nocerino ma la loro staffetta in mezzo al campo è salutare per la Juve. Altra nota positiva: la difesa Juve è compatta purchè siano presenti Legrottaglie e Chiellini al centro. Questi due insieme a Buffon sono la tripla meno battuta del campionato (non difesa complessiva, ma tripla): altra stregoneria di Ranieri.


E passiamo alle note negative: Zebina, Legrottaglie e Camoranesi non ci saranno col Napoli perchè squalificati. Mancherà pure Zanetti e pare per un periodo che va dalle tre settimane alle cinque (speriamo sia solo un brutto spavento): i suoi dolci e deboli muscoli hanno ceduto ancora una volta, peccato!


E passiamo alle cazzate: in sede di commento, la Cazzetta-Rosa ha sottolineato come la Juve sia stata aiutata dagli arbitri, non specificando in quale maniera però. Gol di Trezeguet regolare, ammonizione inesistente per Legrottaglie (l’avrebbe meritata forse in seguito), cartellini gialli giusti per i grifoni e i bianconeri. Nessuna protesta da casa Genoa, nemmeno dal vulcanico presidente che ha ammesso “la superiorità in fatto di rabbia da parte dei bianconeri, e la maggiore classe presente in campo a favore di questi ultimi!”. Ma la Cazzetta-Rosa insiste: Juve aiutata! Non solo: adesso pure la Roma rischia, e pesantemente. De Rossi verrà multato e deferito per aver detto la verità, come già successo a Totti. Abete si affretta a dire ogni volta (vedi tu chi glielo chiede) che “il campionato è assolutamente regolare” (ma il senso è forse da attribuire alla regolarità con cui si stanno giocando le partite, cioè domenica dopo domenica, non certo in fatto di episodi tutti a favore dell’intertriste, almeno credo e spero!). E intanto ogni pagina della Cazzetta-Rosa reca un annuncio di protezione in stile WWF per moratti, per i centro anni dei merdazzurri, per il povero Facchetti (colui che telefonava piangendo per un posto in Champions ai danni del Parma di Prandelli, per essere chiari; o quello stesso Facchetti che patteggiò per i passaporti falsi di Recoba e Veron; o quello stesso Facchetti che insabbiò tutte le malefatte di bilanci, venute a galla la scorsa estate!). Triste realtà. Meno male che c’è la Juve: mentre le milanesi tentano di contendersi il primo posto cittadino, l’unico posto indiscutibile è quello della Juve a livello nazionale.

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lunedì 3 marzo 2008

Juventus-Fiorentina 2-3

Risultato bugiardo? No, risultato strano. Tutti i meriti possibili ai viola e soprattutto a Cesare Prandelli: grande stratega, sta dimostrando di meritare una squadra di altissimo livello (livello al quale sta portando dal nulla i viola). Però la Juve ha offerto il fianco, l’altra guancia, tutto quello che c’era da offrire. Poteva già chiudere il match a 4 minuti dall’inizio della partita, poi con Palladino, poi ancora con Trezeguet. Invece è andata diversamente.


Le maggiori colpe sono chiaramente di Ranieri: abbiamo pagato 400 mila euro il prestito di Stendardo, professione difensore centrale per lasciarlo in panchina e mandare in campo uno spentissimo Grygera. Il ceco non può giocare centrale, non ne ha la stoffa, non ne ha l’attenzione e la giusta caparbietà fisica. Sua la colpa del primo gol (salito in ritardo), sue altre mille colpe su palloni persi o giocati male. Grygera in campo significa insicurezza totale per la formazione bianconera. Chissà come sarebbe andata con Stendardo. Il primo ad andare in perenne difficoltà è stato Legrottaglie, costretto a giocare un doppio ruolo: il suo e coprire i buchi di Grygera. Ranieri dovrebbe ammettere l’errore e non riproporlo più, per esempio già domenica contro un Genoa lanciatissimo (a parte la sconfitta di ieri).


Per il resto i bianconeri dimostrano due cosette: la prima è una preoccupante assenza degli attaccanti alla manovra e quindi alla finalizzazione; la seconda è un centrocampo ritrovato, ritrovatissimo. David Trezeguet soffre fisicamente e lo si vede, in più è raramente messo in condizione di battere in porta. Iaquinta soffre del problema alla schiena e in campo non è il solito Vincenzone. Del Piero non può portare la croce ogni santissima partita e allora bisognerebbe cambiare qualcosina. Per esempio dando fiducia a Palladino seconda punta, vice Del Piero: ne ha i piedi, ne ha la giusta personalità. In coppia con Iaquinta o Trezeguet. Oppure, vista l’astinenza, mandare in campo tre attaccanti: Trezeguet boa centrale, Iaquinta e Palladino più larghi. Un vero 4-3-3 con una cerniera di centrocampo composta da Zanetti, Sissoko e Camoranesi. Questa possibilità non è remota, anzi concretissima. Sissoko gioca per tre pressando due avversari per volta, recuperando o interrompendo una quantità industriale di palloni e azioni, persino rilanciando la manovra. Mai acquisto fu più azzeccato, e siamo solo all’inizio. Ha addirittura trovato il gol. Senza dimenticare che in panchina c’era lo Sceriffo Nocerino, uno che di corsa e quantità ne sa qualcosa. Perchè insistere con esperimenti il 2 di marzo? Va bene all’inizio, ma adesso è ridicolo. Stupisce questa testardaggine di Ranieri. E peccato perchè la sconfitta è frutto di queste scelte poco azzeccate. Adesso c’è un tour de force incredibile: Genoa, Napoli, Empoli e Inter. Non possiamo più permetterci di perdere punti, ne servono tre per ogni match altrimenti rischiamo di perdere pure il treno UEFA. Ok sognare, ma la Juve ha sempre dimostrato concretezza e solidità. Bisogna ritrovare queste doti. Una giornata favorevole l’abbiamo trasformata in un disastro: rimonta e rimontati a 1 minuto dalla fine. Che peccato.


Comunque, anche questa giornata ci lascia in eredità una verità: SERVONO ALMENO DUE DIFENSORI, uno di valore assoluto al posto di Legrottaglie, un altro che possa andare in panchina ma dimostrarsi altrettanto importante (c’è già ed è Mellberg). Serve uno da affiancare a Chiellini (inamovibile lì al centro). Serve pure un terzino sinistro in grado di dare il cambio a Molinaro. Secco deve muoversi in fretta, altrimenti il prossimo anno…

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