martedì 30 giugno 2009

Non è solo strategia, anzi

Le parole di quello splendido uomo e stratega che è Montali mi fanno star tranquillo. Le parole di Cobolli pure. A me, nonostante quanto scritto da gente che juventina non è, questa dirigenza comincia a piacermi seriamente. Bilanci in regola, progetto serio, prima società italiana a dotarsi di uno stadio proprio, ottimi risultati con un allenatore che ha fatto poco per vincere realmente.


E adesso la rosa cresce. I giovani maturano e la Juve migliora. I big sono ancora tutti lì, ad esclusione di Nedved. A proposito: qualcuno dovrebbe menare Raiola: vorrebbe combinare casino, ma Pavel è uomo vero. Nel progetto Juve non troverebbe più posto, almeno in campo. E' giusto così: il tempo passa e le scelte sono state già prese. Ma azzardare possibili destinazioni, significa davvero essere incoscienti. E Raiola lo è. Qui ci vorrebbe Moggi, come quando nel 2006 lo prese a calci in culo nella sede della Juve. Prese a calci in culo lui e quello alto di nome Zlatan. Peccato poi che l'inter mandò in B la Juve, altrimenti i bianconeri potevano far registrare un altro record: la cifra che il Real era pronto a pagare per lo svedese. Altra storia, altri tempi.

Dicevo che questa dirigenza comincia a piacermi sul serio. Stanno facendo le cose per bene: esonero, conferma di Ciro, acquisto di Diego e Cannavaro, promozione di Ariaudo, conferma di Giovinco e Marchisio. Elusi gli attacchi di Milan e altri club per Amauri e Buffon.

Montali ha confermato come il CdA abbia affrontato seriamente il problema centrocampista. A Ferrara serve un uomo d'ordine in mezzo al campo e dopo le infauste scelte di Ranieri, stavolta tutta la Juve vuole prendere un uomo d'altissimo valore, niente più scommesse. Sissoko e Marchisio garantiscono la diga, Zanetti è affidabile, ma non se ne conosce l'integrità fisica. Tiago potrebbe essere il vice ideale del regista che verrà. Perchè un regista verrà. Ma se D'Agostino nelle ottiche bianconere non vale 20 milioni, e dicono e dico bene, allora tanto vale virare su altri obiettivi. Diarra? Solo se in prestito. A livello di nome e prestazioni è una garanzia, ad esclusione del periodo della Coppa d'Africa: in tal caso la Juve farebbe a meno di Diarra e Sissoko? E' un rischio troppo elevato. Ledesma? No, è una pista fasulla. E poi con Lotito è difficile sedersi al tavolo senza prendere un tranquillante. E allora torna in auge il nome di Xabi Alonso. Maledetto il giorno in cui Ranieri mollò il nome di Aquilani (che peccato) e dello spagnolo, a favore di Poulsen. Errore che la Juve non vuole più commettere. Si punta dritto su un nome vero. E si devono spendere soldi, si spendono come per Diego: tanti, ma ben spesi.

Solo che è difficile arrivare a Xabi Alonso, perchè intanto il prezzo è salito rispetto allo scorso anno, e perchè proprio Xabi Alonso è nel mirino di Perez e Ancelotti. Cioè due club che hanno disponibilità economica ben superiore rispetto alle attuali casse bianconere. Ma, sperare non costa nulla. Nel tentativo di raffreddare i pensieri di Pozzo, magari ritentando l'acquisto di D'Agostino più tardi, a ridosso del raduno, quando il ragazzo presumibilmente punterà i piedi per andare via da Udine. Come gli è stato promesso. Staremo a vedere.

Di certo si è capito che un terzino sinistro c'è già: è Paolo De Ceglie, futuro per la Juve. Ma non solo: anche presente. Semmai dovesse arrivare un terzino, sarebbe sicuramente un affare a costo zero. E il nome è quello di Fabio Grosso. La Juve attende, ben sapendo che ha già in rosa uno dei potenziali più forti d'Italia: appunto De Ceglie. Non parte nemmeno Grygera, nè Zebina. Ferrara pare intenzionato ad affidarsi ai due, per poi il prossimo anno rinnovare la fascia destra. Buona idea. Buona idea se davvero la Juve riuscissa a concludere una ottima trattativa per quel centrocampista.

Intanto, come detto dal Presidente, c'è da vendere: prego signori vengano, qualcuno vuole Poulsen? E Almiron? E la metà di Paolucci chi la prende? E quella di Lanzafame?

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