lunedì 22 giugno 2009

Ne ho per tutti

Scaletta del post: Italia, Abete, Berlusconi.


Cominciamo col punto numero uno. Qualcuno ha continuato a dire "bastava un gol!". Ecco perchè siamo usciti ed ecco perchè il nostro calcio vale quanto la Ligue 1 (massimo campionato francese). Noi facciamo calcoli e preghiamo perchè gli altri facciano quello che fa comodo a noi. E' il classico atteggiamento di chi si sente impotente e insignificante. E noi, calcisticamente, lo siamo. E via oggi con il fucile a pompa a sparare su tutti. Impaliamo Cannavaro, abbattiamo Chiellini e Buffon, meniamo Pirlo e Toni. Su quello noi siamo i veri campioni. La realtà è ben diversa e, al solito, prima ce ne accorgiamo prima usciamo da una situazione imbarazzante.

Il calcio italiano è solo lo specchio di quello che accade oltre il calcio, sempre in Italia. Una povertà d'animo pazzesca, una povertà intellettuale di quelle da far paura. Per il presente e per il futuro. Ma il calcio è un divertimento e un gioco. Lo ha ribadito a fine partita un grande Gigi Buffon. E' una squadra stanca questa. Qualcuno prima o poi dovrà spiegare perchè al secondo calcio d'angolo, al 5° minuto di gioco, Toni boccheggiava in area di rigore! Perchè i due attaccanti più in forma del calcio italiano sono stati messi da parte: uno fatto giocatore da centrocampista alto (Iaquinta), l'altro (Gilardino) a fare la panca a un imbarazzante Toni (che ultimamente parla troppo e combina poco). Dubbi su cui Marcello Lippi dovrà riflettere. E' pur vero, come dice il CT, che di giovani interessanti in Italia non ce ne sono. E se ci sono stanno con l'Under 21 in Svezia. Ma dico io: se Cannavaro veniva da un infortunio, e stesso discorso vale per De Rossi, e Pirlo è stanco, non valeva la pena provare qualcos'altro? Magari lasciando Rossi all'Under 21 per tentare di vincere l'Europeo. Invece no, perchè la nostra Italia è dei vecchi. E sarebbe un discorso corretto qualora questi stessi vecchi fossero realmente capaci e competitivi. Cannavaro lo è, a patto che la condizione lo sorregga. Toni non lo è più e anche il Bayern si è cautelato acquistando due attaccanti giovani e forti. In difesa preoccupano le assenze. Quali? Quelle dei giovani che non ci sono. Esclusi Motta e Criscito questa Italia oltre Chiellini non ha ricambi. E allo stesso Chiellini non si può chiedere il miracolo. Ultima considerazione: perchè solo noi boccheggiamo e fatichiamo a mulinare le gambe, mentre chiunque altro corre e si diverte? Questo è un aspetto che francamente non capisco. E' come se i nostri giocatori non si divertano più a giocare. Che lo facciano perchè lo chiede la gente. Guadagnano 10 volte tanto rispetto agli egiziani e statunitensi, si divertono 10 meno. Siamo un paese proprio strano. Ora la rivoluzione penso proprio non si farà. Però serve, a Lippi soprattutto, una pausa di riflessione lunga e profonda. Terminata l'estate ci sono Cassano e Giovinco e Pazzini che meritano attenzione. E credo proprio che Lippi la concederà.

Passiamo a quel gran genio di Berlusconi. Sul finire degli anni 80 prende in mano il Milan, chiama a sè Sacchi e stacca assegni per prendere tutti i giocatori più forti d'Europa. Così costruisce un grande Milan. E addirittura parlava di programmazione e di progetto. Adesso accade esattamente il contrario: ha finito il suo ciclo, ha terminato le idee, probabilmente ha pure capito che dopo aver distrutto l'Italia deve dare di sè una immagine dignitosa, quindi non può più spendere come prima e minaccia il calcio mondiale di fare qualcosa. Suggerisco io a questo genio cosa fare: togliti dai coglioni. Porca miseria nessuno è in grado di fermare questo qui. E' alto quanto me e rompe le palle più di me. Arroganza allo stato puro. "Cifre folli". Si ricordi che ha staccato un assegno da 23 milioni di euro per portare ad agosto un Pato diciassettenne che poteva giocare solo da gennaio in poi. Questo appena due anni fa. Si ricordi che Kakà ha chiesto ed ottenuto 5 aumenti di ingaggio in 6 anni. Che il tetto salariale del Milan è tra i più alti in Europa. Strano concetto delle cifre folli. E strano come nessuno risponda a tono. Tocca farlo a me, nano come lui. La minaccia è seria: questo qui fa quello che gli pare, quindi aspettiamoci realmente qualcosa di concreto. Di per sè addirittura andrebbe bene. Tre anni fa avevo detto che serviva una formula in stile NBA per ridare al calcio italiano equilibrio e una soluzione ai problemi finanziari. Ma ciò è utile se tutti seguono la stessa politica. Tipo: il Milan si è accorto adesso di dover ripianare i conti. La Juve lo fa quasi da sempre visto il braccino corto della proprietà. L'inter fa quello che gli pare e manda le altre squadre in B. Genoa e Napoli danno ampia forza societarie indovinando campagne acquisti e mettendo su un programma eccezionale. E i frutti si sono visti (dalla c1 all'Europa, in entrambi i casi). Siamo un paese veramente strano.

Abete. Abete, una persona con il quoziente intellettivo dell'albero di cui porta il nome. Un uomo straordinario, un paraculo di prima fascia. Ha completamente lapidato Donadoni, quando a lasciare tutto doveva essere proprio lui dopo quel biennio luminoso, luminoso per gli altri ovviamente. Abete. Un grande condottiero, di che però non si è ancora capito. Non azzecca mai il concetto. C'è da festeggiare? Usa il noi. Abbiamo perso: Lippi riveda, Donadoni faccia presto, i giocatori si sveglino. Un grande. Prima gli togliamo l'incarico consegnandolo a chi ne capisce più di lui (lo aveva capito Lippi nel 2006, purtroppo è cascato nel tranello di tornare con questa federazione) oppure ci serve un altro miracolo. Ma stavolta mi sa che Lippi non ne ha più a disposizione. Ci mette la faccia addirittura Buffon nel dopo partita, mentre lui se la svigna con le frasi sopra riportate. Tristissimo.

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