martedì 7 luglio 2009

Siamo vicini alla fine del giallo

Se John Elkann ha deciso di metterci la faccia, qualcosa si muoverà. E non sarà per qualche altro Poulsen. L'ha detto e ribadito, probabilmente (ne dubito) metterà mano al portafogli, in attesa dei colpi in uscita. In attesa cioè del contante necessario a finanziare un'altra operazione.


L'affare D'Agostino può essere letto in questo modo. Ferrara lo aveva eletto e segnalato come il regista per il suo modulo. Cioè un nazionale, ancora giovane, dai piedi buoni. Qualità insomma. La Juve non è convinta però della sua definitiva esplosione e ha paura di incappare in un altro Almiron. Paura legittima. Il grande palcoscenico è diverso dalla provincia, e a Milano e sanno qualcosa con i casi Ricardo Oliveira e Quaresma (50 milioni di euro in due). Così, Elkann e Secco e Blanc hanno tracciato la strada: per D'Agostino pronti sul piatto 14 milioni di euro. Non un centesimo di più. L'Udinese non accetterà e dunque si punta ad altri obiettivi. Xabi Alonso ormai è ad un passo dal Real, impegnato in presentazioni e feste. Difficile arrivare allo spagnolo, anche se adesso basterebbero 22milioni di euro. E sarebbe la pedina più importante di tutto lo scacchiere di Ciro. L'uomo dell'equilibrio, del lancio, del tiro da lontano, dal carisma e dalla personalità tale da reggere l'urto di un potenziale d'attacco importante, poco votato alla copertura. Stessa età di D'Agostino, esperienza e caratura superiore però. Ecco il punto: stavolta, se si dovrà spendere, si porterà a casa un top player. Niente più Poulsen, niente più Almiron. In lista restano dunque Felipe Melo, per cui i tifosi viola hanno praticamente aperto la porta, e Gago. Diarra è solo un'operazione di quelle "se-capita-gratis-lo-prendiamo".

Due giorni ancora e a Pinzolo si presentarà la Juve. Non al gran completo. Mancherà il centrocampista. Il regista. Ma lo stesso Elkann ha fatto pure capire che se il top-player non arriverà, si proverà a rilanciare Tiago. Sponsor del portoghese è l'intero spogliatoio, cosa complicata da capire. Insomma, alla Juve si è abituati a vedere gente scaricare altra gente. E difficilmente tutti i compagni spingono per la riconferma della più grande delusione post-Morattopoli. Segno evidente che Tiago gode di fiducia e stima immensa, dettate da prestazioni in allenamento? Sta di fatto che Trezeguet, Iaquinta e Camoranesi lo scorso anno si erano sbilanciati a suo favore. Quest'anno si ripete la scena. Con Ferrara però disposto a dare una seconda chance al portoghese. Staremo a vedere. Difficile venderlo a 10 milioni, si punterà a farlo diventare il vice regista, così da avere piena copertura dei ruoli.

Intanto Marchionni diventa giocatore viola. Due-virgola-cinque milioni di euro per la comproprietà. Cinque, se l'altra metà del cartellino venisse inglobata nell'offerta che la Juve sta per presentare a Corvino per Melo. Cifra totale dell'operazione: venti milioni di euro. Cinque in meno rispetto alla cifra pattuita nel nuovo contratto del brasiliano. I cinque dovrebbe metterli Elkann, appunto. In attesa delle uscite di Almiron e Poulsen.

A proposito del danese, esiste la minaccia concreta di vederlo a Pinzolo. Non oso immaginare i tifosi come l'accoglieranno. E devo dire che un pò mi dispiace: non è colpa sua in fondo. E' solo colpa di chi prima allenava la Juve e lo aveva preferito ad altri (Aquilani e Xabi Alonso) e lo aveva definito più forte di Sissoko. E così lancio un sondaggio: quanti giorni resterà Poulsen in casacca gialla?

Per abbassare la cifra richiesta da Corvino, la Juve sta pensando seriamente di privarsi di Grygera. Sarebbero proprio quei 3/4/5 milioni di distanza tra offerta e richiesta. E a quel punto, col gradimento di Prandelli, l'affare si potrebbe concludere in breve tempo. Ma se partisse Grygera, chi arriverebbe al suo posto? Probabilmente nessuno, perchè credo di aver azzeccato la mossa della Juve: De Ceglie si sposta a destra, Grosso arriva sulla sinistra a giocarsi il posto con Molinaro. Questione di giorni.

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