venerdì 3 luglio 2009

Ma non prendetemi per il culo

Ribery e poi chi altro ancora? Una volta esisteva un gioco per computer che si chiamava PC Calcio. Era un manageriale: sceglievi la squadra e la gestivi in tutte le sue sezioni, dalla finanza ai contratti, dal calciomercato ai dipendenti e via così. Facevi tutto, allenatore, tattico, presidente, direttore sportivo. Era molto bello e mi ci divertivo parecchio. Poi ogni tanto scattava la fantasia. Prendevo in contemporanea le migliori 5/6 squadre al mondo creando altrettanti utenti. Poi concludevo trattative assurde trasferendo ogni soldo nelle casse di una sola squadra, quella che poi avrei realmente gestito. Creavo insomma lo squadrone dei sogni. Bastonavo nelle squadre satellite i giocatori migliori per costringerli ad accettare l'offerta della mia squadra reale. E funzionava ovviamente. Era solo un gioco. Ma ora mi pare che Perez stia facendo la stessa cosa. Non leggerà mai questo blog, Florentino, ma una cosa la dico ugualmente: io a PC Calcio, facendo in quel modo, dopo un anno venivo mandato via, perchè i fondi cominciavano a scarseggiare dopo 7/8 mesi, perchè l'altissimo profilo tecnico non rendeva come si crede (come credevo), perchè in fondo il gioco manteneva una certa serietà e un certo contatto con la realtà. Mi piaceva solo far casino, poi tornavo a giocare seriamente.


Non so, ripeto, se Florentino abbia mai giocato a PC Calcio, di sicuro so che sta giocandoci proprio adesso, col Real Madrid. Spesi ben 220 milioni di euro e altri assegni sono pronti per David Villa, Ribery e Xabi Alonso. Poi non vorrei essere nei panni di Pellegrini. Anche un pareggio, con questa formazione, è destinato alla polemica: devi vincere sempre. Soprattutto, a Madrid, devi convincere. E non è un'operazione semplice.

Intanto tutta l'Europa si ribella. Non può il Real fare così. Tutti bambini contro l'orco Perez. Ma se questo tiene i soldi, anzi rettifico, se il Real tiene i soldi, per quale motivo non dovrebbe spenderli. Nonostante quello che pensa la gente, il Real è la società più ricca del mondo e questo calciomercato avrà un effetto devastante per il Real. Ma non in negativo, tutt'altro. Sul sito dei blancos si legge che in una notte sono state bruciate migliaia di magliette di Kakà, maglia numero 8. Maglia originale, prezzo unitario pari a circa 85 euro. Fatevi un calcolo veloce: 85 x 3000. Ora rifate lo stesso calcolo per Benzema. Ora rifatelo ancora ma al posto di 3000 inserite probabilmente 5000 o 10000, numero valido e congruo col nome di Cristiano Ronaldo. Sommate tutto e arrivate a circa 200000 euro in poche notti. Questo solo a Madrid. Non voglio nemmeno pensare a quanto ammonta l'incasso in Asia. E stiamo parlando solo di magliette. Banale? Niente affatto. A queste cifre sommate i diritti TV venduti, non certo a prezzi di saldo. Gira voce che è arrivata una richiesta pure dagli astronauti in orbita: vogliono vedere il Real pure lassù.

Con tutto il bene che voglio a Platini e quanta stima ho per il calcio internazionale (pari a zero, ovviamente), ma smettiamo di fare i ridicoli. Il calcio è andato da molto tempo. Andato a male. C'è il signor Moratti che in Italia ha sperperato in venti anni migliaia di miliardi e nessuno ha detto niente, anzi addirittura viene elogiato come un buon presidente. C'è Berlusconi che al suo arrivo al Milan ha firmato assegni milionari in tempi in cui la sfida dei soldi non era prioritaria per i club, soprattutto in Italia. Tranne, evidentemente, qualche sporadica situazione. Le regole di Platini sono eticamente giuste, i tempi sono sbagliati. Se il Real ha i soldi, i mezzi e l'appeal per essere il club più desiderato dai giocatori europei, è un merito di Perez e del Real e un demerito di tutte le rivali europee. Se il Real ha i soldi e le banche danno fiducia ai blancos, è giusto che il Real, con le regole che esistono oggi, possa spendere tutti i soldi che vuole. La libertà di Perez deriva dalla libertà voluta da tutti. Non prendiamoci per il culo. Il calcio è andato a male da molto tempo ormai. Salary cap e portfolio sono tutti termini buoni per girare qualche oretta di talk show, ma di progetti seri nessuno ne ha mai avviati.

Ieri il Sole 24 Ore ha pubblicato un articolo interessante. Milan e Inter in Italia hanno chiuso gli esercizi e hanno registrato debiti per 600 milioni di euro. La Juve ha chiuso con un passivo di 20 milioni di euro, pareggiati quest'anno. E c'è uno stadio di proprietà per la Juve pronto il prossimo anno, unica società in Italia. Le regole in realtà esistono. Se mio padre sgarra cola dichiarazione dei redditi vengono, picchiano lui e me se sono a casa, e lo portano via. Mentre nel calcio questo non accade. Anzi, piovono elogi. Valentino Rossi aveva debiti plurimilionari eppure continua a correre e probabilmente non ha mai pagato. Per lui paga mio padre, mio zio e vari amici. Suvvia, italiani, non prendetemi per il culo.

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