martedì 23 febbraio 2010

Stangata? E' uno scherzo, vero?

Se provate a guardare le prime pagine dei giornali noterete subito come i giornalisti italiani siano scomparsi. Sostituiti da imbecilli col patentino da giornalista, da professionisti umiliati che per tirare a campare sono costretti a farsi dettare il pezzo dal potente di turno. E' un colpo forte per la dignità umana e purtroppo tocca proprio a noi italiani, patria dei cervelli più incredibili e degli artisti più prolifici.

Leggerete termini quali "stangata", "punizione" e "ancora scandalo". I primi due sono legati a chi arriva terzo e vince lo scudetto. Gli ultimi due termini, così perfettamente legati fra loro (ancora: a ribadire che ancora qualcuno detta legge; scandalo: che tutto viene da oscuri progetti), sono legati alla Juve. I contesti sono da libro occulto, di quelli che non dovresti mai mostrare ai bambini o a chi vuoi bene.

Per stangata solitamente si intende una punizione esemplare per chi commette un crimine. Qui, parliamo di sport, quindi il termine crimine deve essere opportunamente interpretato. Niente di tutto ciò riporta alla realtà o riporta la realtà. Se per "stangata" si intende l'applicazione del regolamento allora vuol dire che il dizionario lo abbiamo buttato nel cesso e abbiamo estratto una parola a caso da internet! Se per stangata si intende l'applicazione logica di un tariffario squalifiche allora non stiamo più parlando di calcio, ma di qualcosa di estremamente diverso.

C'è un tizio che guadagna una cifra spropositata e per la quale non esiste alcun motivo per cui un uomo dovrebbe firmare quell'assegno. Questo tizio durante un match di calcio si permette qualunque gesto in panchina e scatena le folle. Fa pure il gesto dei braccialetti al polso e qui Diego Abatantuono ha spiegato bene il motivo per cui è un gesto folle! La squadra sua, isterica per evidenti motivi storici, non gioca ma si lancia in continue battaglie fisiche. Nervi alle stelle, calci e calcioni, mini risse, proteste incredibili e via così. Fino alle aggressioni dentro il tunnel che porta agli spogliatoi dove misteriosamente sono scomparse le telecamere: vai a capire il perchè di questo strano mistero! Potevano togliere l'alibi a chi complotta contro questi tizi, invece i filmati non ci sono, sono andati perduti. Oggi, nell'era della globalizzazione, dell'informatica che tutto può, questi filmati sono andati bruciati. Non esistono nemmeno i disegni o gli schizzi di un passante che ama l'arte, nulla. Racconto orale che al confronto Omero impallidirebbe. E arriva la stangata, secondo la stampa: applicazione del regolamento, squalifiche secondo il tariffario di cui prima, niente punizioni. I tre turni a questo tizio che guadagna la cifra spropositata di cui sopra è un'altra storia ridicola, anche perchè poi si permette il lusso di poter dire quello che vuole prendendosi per il culo da solo, correndo indietro come un cane che ha capito di aver fatto la cazzata e cerca il perdono del padrone. Stavolta però i ruoli sono invertiti: il cane è proprio questo tizio, ma uno di quei cani non di razza. Adesso non mi viene in mente la parola, mi viene in mente solo il termine con i quali questi cani sono conosciuti: meticcio! Il padrone invece continua a perdonare. E la punizione scompare. Quindi questi tizi, quelli cioè che dovrebbero insegnare qualcosa al tizio che guadagna, continueranno con i loro piagnistei, continueranno a trattare con Abete, a prendere le proprie decisioni facendole passare per quelle della Federazione, ed in effetti non si è mai vista la differenza fra questi due organi, continueranno insomma a rendere il calcio italiano ancora più povero di idee e di valori. Gli altri passano per reietti. Cara Italia, già mi manchi!

2 commenti:

marco99 ha detto...

se davvero fosse stata stangata avrebbe dovuto squalificar pure eto'ò per aver voluto stritolare in un abbraccio amoroso l'arbitro reo di non aver premiato una sua simulazione antisportiva..

IoJuventino ha detto...

@marco99

Da qui in avanti prepariamoci a subire!