lunedì 15 febbraio 2010

Juventus-Genoa 3-2 Si chiama Alessandro

Si chiama Alessandro e di cognome fa Del Piero. Nessuno come lui in 16 anni di carriera. Carriera non ancora terminata e destinata ad allungarsi ancora di più. Vederlo correre e combattere, vederlo stringere le labbra con una cattiveria agonistica impressionante ti riconcilia col calcio. Ma c'è tanta classe. Da rivedere e far rivedere ai bambini il primo gol del Capitano, finalmente in dialogo con Diego. Meravigliosi insieme quando lavorano vicino.

Un uomo è un vero uomo e a nulla valgono i paragoni insulsi e infami, non ultimo quello con un giocatore di chi lo scudetto può solo indossarlo e non è il suo!

A fine partita, dopo averla risolta ancora una volta, col gol numero 6 nel 2010, dice parecchie cose. E attenzione al tono calante, tono usato quando solitamente sgancia l'analisi lucida della situazione. Riporto solo tre frasi:

  • l'organico al completo è di grande valore, ma spesso siamo in difficoltà;
  • stiamo lavorando bene e ci stiamo applicando, adesso dobbiamo mettere gli allenamenti in pratica;
  • non possiamo avere paura.
L'ultima, in particolare, dopo aver scaraventato Mesto fuori dal campo andando a recuperare l'ennesimo pallone, è emblematica: in questa rosa ci sono molti ragazzi non da Juve. Ecco il messaggio, ecco l'assist per Roberto Bettega. E occhio pure a Gigi Buffon il quale non abbraccia palesemente Amauri, reo agli occhi dei senatori di non avere qualità mentali tali da sopportare la maglia bianconera. Alla luce dei fatti dare ancora una volta ragione a questi fenomeni del gioco del pallone mi pare doveroso.

Proprio Amauri non può cavarsela col gol, che proprio non poteva sbagliare. Ancora movimenti errati, ancora tanto nervosismo e proteste. Esce per infortunio e vedremo. Di certo non è fortunato: se poteva sbloccarsi, rischia adesso di stare fermo. Il che per la Juve non è proprio un dramma. A fine settimana rientra Trezeguet. Probabilmente pure Iaquinta e a quel punto per Amauri ci sarà posto solo il giovedì pomeriggio. In ogni caso la sua fine è una: contropartita per arrivare a un grande bomber.

Mi pare naturale considerare Caceres e De Ceglie inamovibili. Vale davvero la pena insistere su questi due ragazzi che hanno meno di 25 anni. Inventato esterno offensivo da Ferrara, Caceres è la più bella sorpresa di quest'anno, considerando che è anche l'unica. De Ceglie fa molto meglio di Grosso e deve crescere solo in personalità: può farlo giocando con continuità. E nei moduli di Zac entra alla perfezione.

Straripante Chiellini destinato a rilevare la fascia da Del Piero: niente voti, è lui il leader carismatico. Ci mette fisico, corsa e tanta rabbia.

Menomato, ci mette il solito cuore: Sissoko. Conviene vagliare bene le sue condizioni perchè contro il Genoa correva poco e male, evidentemente per il solito maledetto problema muscolare.

Capitolo Giovinco. Esce Diego, perchè non lui? Per coprirsi? Coprirsi in che senso? Inamovibile Del Piero che risulta fra l'altro anche uno dei migliori fisicamente, ma perchè continuare a tenerlo in panca? Mi aspetto un suo impiego già a metà settimana, in quelle corsie laterali dove il suo genio trova la migliore espressione.

Marchisio: non c'è dubbio che sia la migliore espressione del calcio giovanile italiano. Entra e cambia il volto di un centrocampo che acquisisce personalità e cattiveria, ordine e molto equilibrio. Si attende sempre il miglior terzetto Melo-Sissoko-Marchisio. Vai Principino!

Concludo con la mia paura inziale: questa Juve vuole farsi del male. In panca Marrone, poteva anche entrare per Sissoko viste le sue caratteristiche. Nulla: resterà in panca. Credo non si sia nemmeno riscaldato. Qualcuno adesso deve darmi una risposta, e che sia plausibile.


Ah, dimenticavo. Non credo alla svolta. La stagione è andata da moltissimo tempo. L'unica svolta può essere quella di una rivoluzione, stavolta seria e concreta, a giugno. Adesso c'è solo da salvare la faccia.

P.S.
Semmai ce ne fosse bisogno, la papera di Buffon è indicativa: poteva essere la mazzata definitiva per la morte della Juve. Poteva. E' il destino di un Campione. Lo strano e illogico destino di un Campione.


P.P.S
Mancano ai danni del Genoa una settantina di gialli: il rigore probabilmente non c'è, nel senso che è punizione dal limite (servirebbe il microscopio)... ma quanto godoooooooooooooo!

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