lunedì 8 febbraio 2010

L'analisi del lunedì

Aprendo i titoli dei giornali, stamattina più che mai, capisci che il nostro è Paese molto strano.

Da una parte c'è Morgan che sta mietendo successi. Comunque, per lui, sono successi. Sicuramente più successi di quanti ne avrebbe raccolti partecipando alla gara canora. Inno alla droga e vai! Diventi grande, diventi un mito. Una delizia per chi crede nei valori puri scambiati alla fine per debolezza o per chissà che altro!

Dall'altra c'è una totale mancanza di professionalità. Arrigo-Emilio Sacchi continua la sua opera di lecchinaggio, le moviole incredibilmente spariscono quando c'è da visionare l'espulsione di Cordoba o dire semplicemente che il gol annullato al Cagliari era terribilmente regolare. Spariscono pure quando c'è da capire che Melo all'improvviso non può smaterializzarsi. E fai capire a costoro che Paranormal Activity è soltanto un film, costato sì 15mila dollari (ne incasseranno poi un centinaio di milioni), ma soltanto un film. Una finzione, appunto!

Nessun rigore? Allora non si vince più. E dopo tre exploit pure la fiamma rossonera si è spenta. E se si critica la squadra del padrone d'Italia si finisce sotto torchio perchè "questa è mancanza di rispetto". Bisogna inchinarsi sempre, praticamente! Basta dirlo!

E poi c'è la grandissima trama stravolta, cambiata, capovolta. E pure il mite Prandelli diventa un lupo feroce, perchè fargli certe domande è peggio che prenderlo per il culo, che dirgli parolacce. Una partita stradominata dalla Viola. Giocate d'altissima classe, un dinamismo incredibile. La Roma là, tutta a difendersi, mai pericolosa. Eppure il calcio è bello per questo: i tre punti vanno alla Capitale. Il calcio è bello perchè non c'è una regola, non esiste una logica dimostrabile dietro i risultati e le giocate. Va così. Bisogna accettarlo. E' dura all'inizio, ma va così. Si dirà di una Roma strepitosa, di una Roma travolgente. Va bè, avete vinto voi. Di sicuro è stata una Roma cinica. Che più cinica non si può: un tiro un gol, dopo 34 attacchi Viola. Statistiche da far impallidire chiunque. E a Firenze ci si chiede perchè la palla non è mai entrata ieri sera.

E infine c'è il capitolo più bello dei tempi moderni: cosa succede alla Juve? La risposta è semplice: la Juve è stata smantellata nel luglio del 2006 per motivi che non verranno mai del tutto chiariti. Al suo posto è subentrata una società di dilettanti: gente che veniva da mondi diversi si è ritrovata insieme tentando di far pratica col mondo del calcio. Dove l'improvvisazione è lasciata al solo campo, in quei novanta minuti. Oltre c'è programmazione, ci sono alcune leggi manageriali, esistono pure alcuni teoremi di organizzazione sociale. Bene i conti, bene la risalita non sportiva, malissimo tutto il resto. Forse perchè, in quel luglio del 2006, si è deciso che così doveva andare. Ma il tempo è galantuomo. Il tempo è uno di quei nemini che non si può sconfiggere né ignorare. Serve solo avere un pò di pazienza. Soltanto un pò.

2 commenti:

marco99 ha detto...

ieri non ho visto mezza partita ne sentito mezza moviola.
quando era la Juve ad ammazzare i campionati in ogni rete si tifava "l'avversario" della juve tenendo in sottofondo l'inno: "per dare interesse al campionato".
Ora che lo fa moratti da quattro anni nessuno osa fiatare e sono persino contenti che al 7 di febbraio l'interesse per il campionato sia già morto e che nessuno vedrà più le loro ridicole e comiche trasmissioni.
Sono dei comici patetici.

IoJuventino ha detto...

@marco99

no, qui non si può nemmeno più ridere né scherzare!