martedì 16 febbraio 2010

Bettega, Del Piero e Gigi Buffon: chapeau!

Per un attimo ho respirato un'aria nuova. Anzi, la vecchia aria del passato, quella protettiva, quella che ti faceva sentire al sicuro. Solo per un attimo, giusto il tempo di leggere l'intervista di Roberto Bettega. Un'intervista nella quale si è detto molto della ripartenza - l'ennesima - della Juve targata Zac e nella quale il tuttofare bianconero, già VicePresidente, ha tuonato contro chi, ormai da 4 anni, ha comprato la Federazione e i suoi tristi giocattoli chiamati Coppa Italia TIM e Scudetto. Di carta, di cartone o di pezza non importa: giocattoli ormai rotti e forse persi per sempre. Voce grossa quella di Bettega a zittire chi non merita di pronunciare la parola Juve, perchè di juventino non ha e non può avere nulla e mai nulla avrà. Voce grossa a tuonare anche contro certi giornalisti ancora in impegnati in una campagna che può dirsi completa dopo l'esonero di Ciro Ferrara. Una voce grossa come non eravamo più abituati a sentire, schiavi ormai di un atteggiamento scandalosamente passivo dei vari Elkan, Blanc e Secco. Uno scossone ricevuto, anzi forse subito, da chi quella campagna tenta ancora di combatterla.

A zittire ancora ci ha pensato, quasi per diretta responsabilità, a scavalcare quella che sarebbe una naturale gerarchia interna, Alessandro Del Piero. Si aspettava qualche complimento, di certo qualche buon voto e sicuramente le solite scuse. Invece nulla di tutto ciò, come se il suo rientro possa essere considerato normale. E con Del Piero di normale non c'è nulla, c'è solo qualcosa di straordinario. Straordinaria è la voglia che mette dentro quel campo, ogni minuto delle sue presenze. Straordinaria e inarrivabile è la classe che mostra a tutto il mondo da 17 lunghi anni di professionismo al massimo livello. Straordinaria la sua lucidità nel leggere le situazioni, anche quelle più dure, quelle per cui ti nasconderesti volentieri agli occhi della telecamera. Straordinaria, e questo fa paura a tutti, la normalità con la quale affronta le situazioni e ne esce da Vero Signore, indiscusso leader di stile, di umiltà e di classe. Discuterlo è da imbecilli, criticarlo è naturale solo quando meritato. Stavolta di critico non c'è nulla, nemmeno il fatto di aver accettato i due rigori gentilmente concessi contro Lazio e Genoa, perchè gli altri nel frattempo hanno comprato ben altri episodi. Si gioca a calcio, non esiste algoritmo applicabile al campo, non esiste logica che tiene.

Si riparte così, ancora una volta, da due colonne assolute: Del Piero e Bettega. Con a fianco un certo Gigi Buffon. A spaventare un pò tutti, abituati dagli atteggiamenti sconsiderati e fatti passare per normali di chi a Torino solitamente viene a perdere, è, come per Del Piero, la normalità e la tranquillità con la quale, ammettendo l'errore, chiede scusa a compagni e tifosi. In un mondo barbaro dove protagonisti sono certi discutibilissimi personaggi e i loro atteggiamenti da vietare assolutamente ai bambini che vogliono vedere calcio... chapeau Monsieur Buffon!

2 commenti:

marco99 ha detto...

la miglior risposta è stata quella data da Mazzarri..
ciao

IoJuventino ha detto...

@marco99

l'ho letta, ma mi hanno detto che è stato molto duro in trasmissione (forse RAI forse MEDIASET, non lo so!). Il fatto di non essersi inchinato gli costerà molto molto molto molto caro!