martedì 1 dicembre 2009

Smaltita la rabbia, si passa alle riflessioni

Smaltita la rabbia in casa Juve si cerca di riprendere un filo logico, tale da permettere a chi di dovere di operare scelte sensibili e dettate dal cervello più che dalla pancia. Così l'uscita del plenipotenziario (a proposito, non sarà il caso di intervenire immediatamente con la nomina di un a.d. e di un d.g. più presenti?) fa da scudo alle critiche giuste piovute dalla stampa e dalla tifoseria. La contestazione al rientro della squadra a Torino sarà benefica. Tanti campioni, con molto orgoglio, non possono restare indifferenti di fronte a una settimana pessima: vittoria brutta contro l'Udinese e le due sconfitte che hanno pregiudicato il buon cammino nelle due competizioni. Non possono non reagire e magari farsi perdonare di propri errori.


Tanti i nomi fatti, alcuni davvero bizzarri, al limite della ferma salute mentale (mi riferisco a Piagnisteo Mancini, già allenatore della seconda squadra di Milano). Il problema vero è che tali nomi sono frutto della fantasia. Come detto a inizio anno, quindi ancora prima che l'iniziale Juve faceva benissimo in campionato, il progetto Ferrara è rischioso e non può essere a breve termine. Come detto anche l'anno scorso, sul finale di stagione, da Buffon "la preoccupazione di un pò tutti era quella che non si potesse provare a vincere non subito, ma in due o tre anni". Le dichiarazioni di Blanc sembrano confermare tale pensiero. Squadra rifatta, modulo cambiato, mentalità da ricostruire. E' la Juve post-Morattopoli, è la Juve odierna. Senza dubbio con molta più qualità rispetto agli anni scorsi, ma con molte più incognite. Diego dove lo metto? E Melo ha bisogno a fianco di Sissoko o di Marchisio? De Ceglie è un esterno alto o può ricoprire tranquillamente il ruolo di terzino? A destra Caceres può ancora crescere o si deve ritornare sul mercato? Chi per ringiovanire il reparto centrale di difesa accanto a Chiellini? Là davanti perchè partiamo in quattro e adesso quasi nessuno è pienamente disponibile? Ecco i quesiti. Difficile dare una risposta immediata.

La cosa che però sorprende è la mancanza di continuità e il fatto che ad un certo punto undici uomini decidono di staccare la spina contemporaneamente. Non si può giocare tutti da 7, ed è altrettanto curioso giocare tutti da 4. Ecco il grandissimo problema della Juve, segno di una mancata coesione. Tale mancanza è dettata dal nuovo ambiente, ancora in costruzione. Ambiente societario, ambiente tecnico. Giocatori nuovi e giocatori che stanno crescendo (Marchisio, Giovinco e Caceres su tutti). Schemi nuovi da assimilare. Gioco a sprazzi, molte volte assente. Condizione fisica precaria: mi piacerebbe sapere cosa si sta facendo in merito a quest'ultimo punto. Se non si corre, inutile giocare a calcio. E se non si corre bisogna trovare un forte e drastico rimedio: pompare pompare pompare. Capello nella sua vita ha avuto spesso ragione, perchè non prendere in considerazione che i campi di Vinovo fanno schifo. E guarda caso tutti i problemi sono cominciati proprio con lo spostamento a Vinovo di tutta la ciurma?

Per il resto concordo di dare ancora un pò di tempo a Ferrara. Il quale non può incaponirsi su scelte tipo Del Piero dal primo minuto a tre mesi dall'infortunio o, similmente, Marchisio fuori condizioni dal primo minuto. Serve coraggio e Ciro ce l'ha. Ma non riesco a spiegarmi certi azzardi. Poi è sicuramente vero che, magari, con l'1-1 nel secondo tempo potevamo giocarcela puntando sul nervosismo. Ma non solo non arrivano regali, anzi...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Indipendentemente dalla imprescindibile restaurazione di un assetto societario credibile, armonico e funzionale alle necessità di una squadra di vertice, Ciro Ferrara, apprendista allenatore con un grande futuro già alle spalle, non è l’ uomo adatto, così come non lo era Claudio “Pazienza” Ranieri.

Non lo è perché non è credibile, non ha carisma, non ha un passato da tecnico vincente e questa è la ragione per cui la squadra, in campo, sembra una patetica congrega di scapoli ed ammogliati che per passatempo tirano calci e calcioni ad un incolpevole pallone; in altre parole i giocatori non solo non lo seguono, ma lo ritengono inadeguato.

Chi ha memoria lunga, ricorderà le dichiarazioni che i quasi antichi samurai lippiani rilasciarono quando il fumantino toscano lasciò per la 2^ volta la panchina zebrata, tutti auspicavano l’arrivo di un tecnico di pari calibro e consideravano la questione esiziale per la continuazione di un ciclo vincente; dette esternazioni vennero ripetute e rinforzate dal successivo ingaggio del sig. Fabio Capello.

Cosa significa? Che i campioni vogliono essere allenati da un fuoriclasse della panca e nulla vale che costui vanti un prestigioso curriculum di ex giocatore, altrimenti Maradona dovrebbe essere il miglior tecnico al mondo e, viceversa, Sacchi non avrebbe mai potuto allenare …

Non dimenticando anche il particolare poco trascurabile che i migliori tecnici con un passato agonistico, in attività giocavano a centrocampo. Salvo rarissime eccezioni chi ha occupato ruoli d’attacco o di difesa, non si è mai distinto più di tanto.

Quindi, giovedì 10 dicembre, quando ci racconteranno che il vero obiettivo di stagione è il Trofeo Tim, già Coppa Italia, portaombrelli preferito del sig. Roberto Mancini, sarà invece il caso che chi governa la stanza dei bottoni si dia molto da fare per riportare a casa Capello o tentare di convincere Rafa Benitez, tutto quel che viene dopo è un ripiego.

Ezio MALETTO.

IoJuventino ha detto...

@Ezio

Su Capello non solo sono d'accordo, ma accetterei pure le conseguenti azioni del mascellone. Fuori Del Piero, un terzino destro di qualità, ritorno al 4-4-2 e cioè significa fuori uno fra Giovinco e Diego. Con Capello resterebbe Trezeguet e Amauri, forse Iaquinta rischierebbe il posto per far posto a Diego (che farebbe giocare come punta, seconda), Camoranesi tornerebbe a fare il tornante e in mezzo al campo spazio a due fra Melo, Sissoko e Marchisio. Servirebbe un esterno sinistro di altissimo livello. Ma per far tornare Don Fabio ci vorrebbe un'offerta a pacchetto totale: allenatore e manager, in stile Fergusson. Dove firmo?

Su Benitez ho più di un dubbio: fa giocare bene, ma rischia tantissimo e poi vince poco (la Champions, ma poi nulla).

jesus ha detto...

Preziosi-Gasperini, idillio finito Moriero il suo erede in caso di addio: udite..udite... notizia fresca.. volete sapere come andrà a finire??? Ciro dimissionario dopo il Bayern, Gentile come traghettatore,e alla fine arriva il Gasp: scommettiamo???