giovedì 14 maggio 2009

Strategie Juve: che fare con Ranieri?

Certo che se i giornali avessero ragione, ci sarebbe da buttar via la tessera di Mediaset Premium o Sky o quello che volete voi. Mi spiego meglio: se davvero Ranieri venisse confermato solo per una questione di attenzione al bilancio, allora l'attuale dirigenza rischierebbe tantissimo sotto il profilo dell'affetto e del seguito dei 16milioni di juventini sparsi per l'Italia. Le scelte vanno affrontate con saggezza, con occhio critico e abbracciando una serie di contenuti non esclusivamente legati al lato economico della cosa. Qui non si sta discutendo di un'azienda che sul mercato deve ottenere un piazzamento dignitoso, qui si sta discutendo di una squadra che nei prossimi due/tre anni dovrà portare a Torino qualche trofeo.


Questo dubbio, meglio questa paura, è emersa dopo le dichiarazioni giunte a seguito del Cda di martedì sera. Prima Cobolli, poi Montali, quindi Blanc e dunque Secco. Pareri fermi e coerenti. Vediamo che succede da qui alle restanti tre partite stagionali, poi si deciderà con calma. Ma io credo che tale visione sia errata. Da qui alla fine del campionato, chiuso in ogni caso in maniera triste e poco decorosa, mancano solo tre partite e nessuna di queste è realmente performante. Squadre già salve, addirittura la Lazio che potrebbe non giocarle più vista la vittoria in Coppa Italia. A proposito: delusione infinita, questa Coppa poteva essere portata a Torino con facilità. E qui la colpa è solo di Mister Ranieri. Ma torniamo al nostro discorso. Dicevo che le partite che mancano non sono più performanti. Squadre svuotate, salve e senza obiettivi. Quali pensieri per la Juve? Contro il Milan la lettura dei giornali è stata ancora una volta errata: in condizioni normali la Juve avrebbe spinto e vinto quella gara in modo tranquillo. Scandalosi gli ultimi 15 minuti di gioco, indicibile il non-ingresso di Trezeguet e Giovinco, proprio nei minuti finali, quando c'era da spingere, quando c'era da vincere. Credo se ne siano accorti pure i dirigenti.

Come leggere allora le interviste e le dichiarazioni della Società Juve? Beh i nomi si rincorrono, le idee sono tante. Gasperini e Conte sono stati confermati dalle rispettive società. Entrambe però non nascondono una clausola, ufficiosa nel primo caso e ufficiale nel secondo: se la Juve chiama, i due tecnici sono liberi di andare. Questo tranquillizza, e non poco, l'ambiente societario della Juve. Non c'è fretta per decidere. Entro fine giugno tutto è ancora possibile. Perchè entro fine giugno? Perchè è lì che dovranno essere risolte numerose e importantissime comproprietà: Criscito e Palladino col Genoa, Zalayeta col Napoli, Paolucci con l'Udinese. E qui le strategie di Secco sono diaboliche: con ognuna di queste squadre la Juve può intavolare una trattativa sia in uscita sia in entrata. I nomi sono Thiago Motta col Genoa, Lavezzi o Hamsik col Napoli, Quagliarella e D'Agostino con l'Udinese. Io ci vedo un progetto-Moggi dietro al lavoro di Secco. Che sia benedetto Lucianone.

Quindi a Ranieri che succede? I tre anni di contratto, a rigor di logica e dando per buono l'anno in B della Juve, andrebbero rispettati. Per dare modo e tempo a Ranieri di poter lavorare in condizioni ottimali, raggiungibili solo e solamente dopo il prossimo calciomercato. A luglio la Juve si presenterà a Vinovo con certezze e conferme, pochi dubbi. In fatto di rosa e in fatto di motivazioni e obiettivi stavolta realistici. Se fin qui erano sogni, da luglio in avanti diventeranno obiettivi. Quindi ha (avrebbe?) ragione Brio: vediamo che succede con Ranieri e una rosa all'altezza. Se vince bene, si prosegue, altrimenti si volta definitivamente pagina. E sarebbe la soluzione più ovvia, a onor del vero. Ma che si scontra con la soluzione più golosa e affascinante: riportare il vecchio Capitano Conte sulla panca e affidargli completamente le chiavi della squadra. Ha carattere, conosce ambiente, tifo e società, oltre che buona parte dei giocatori. Ha idee, ha un progetto di calcio stimolante, ha capacità. L'anno con l'Arezzo (seppure retrocesso) e i quasi due anni col Bari parlano chiaro: è un uomo da Serie A.

E allora si attendono lumi dai prossimi match. C'è da valutare la posizione di Del Piero, su cui credo che la società debba fare molta, tanta chiarezza. Non può pretendere, Alex, di avere un posto fisso: non ce l'ha nessuno, specialmente in questo calcio così strano. C'è da valutare la posizione di molti giocatori: Poulsen, Tiago, Trezeguet, Zebina. C'è da capire se si vuole scommettere su Giovinco. La piazza implora il nanetto in campo, Ranieri l'ha praticamente bruciato come Palladino lo scorso anno. E vedendo i voti di Palladino nella stagione in corso e i 37anni di Nedved, c'è da mangiarsi le mani. Che l'abbiano capito pure i dirigenti?

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