lunedì 4 maggio 2009

Le ragioni di una crisi

E' la solita storia, ormai. La Juve in completa difficoltà di uomini e di condizione fa le partite migliori in autunno. Vittorie su vittorie in campionato e in Champions. Nel momento in cui Ranieri ha riavuto i giocatori migliori non ha più saputo trovare le soluzioni. Non ha più saputo gestire uno dei migliori attacchi d'Europa, non ha più saputo inserire gli uomini che ha scelto (Poulsen e Tiago, per esempio), non ha più saputo dare stimoli e tenere alta la concentrazione. Le difficoltà mentali di un gruppo intero, la clamorosa condizione fisica estremamente negativa sono da imputare esclusivamente al tecnico. Anzi, allo staff tecnico di Mister Ranieri. La mancanza di scelte tattiche opportune, l'incapacità di valutare i giocatori all'interno della settimana, il coraggio mancato di mettere in campo la squadra più in forma (Trezeguet e Giovinco e Marchionni ieri sono partiti dalla panca, e addirittura i primi due non si sono mai alzati). La formazione iniziale, da gennaio ad adesso, è stata sempre, costantemente sbagliata. E le sostituzioni quasi mai azzeccate. Ora, mi viene in mente Lippi alla guida della Juve: queste cose non accadevano. E allora non si può più andare avanti così.


Le parole e gli atteggiamenti di Buffon e Camoranesi sono da prendere in senso positivo. Sfoghi del genere pesano e devono pesare all'interno del gruppo. La reazione dei giocatori può avvenire se e solo se la guida tecnica appoggia tale reazione. Ma 60 minuti di silenzio da parte di Ranieri sono l'emblema della difficoltà di guidare la Juve. Ranieri si è agitato solo dopo il 2-1 di Nedved, ennesima dimostrazione di come se-metti-la-squadra-migliore-in-campo (e quella del secondo tempo lo era in parte) allora la Juve è la Juve. Poi accade che serve mettere ancora più paura al Lecce, spingere ancora per fomentare l'entusiasmo e la rabbia-agonistica. Invece, Mister Ranieri toglie Grygera e mette Zebina, come a dire: attaccate pure ora! Ecco, tutti questi segnali sono importanti. E il gruppo ha recepito, ha capito bene. Bisogna avere il coraggio di urlare e tenere fuori dall'inizio Del Piero: troppo facile toglierlo alla fine del primo tempo. Non si regge in piedi. Errata la scelta di schierare Camoranesi al centro, quando lì dovrebbe esserci proprio Del Piero e c'è Zanetti (come da schieramento tattico, no?). Juve senza idee. Solo Iaquinta Nedved e Amauri mettono benzina e in tre ribaltano il risultato.

La stagione si è trasformata in un inferno. I tifosi agitati fanno bene ad agitarsi, il pubblico scontento fa bene ad essere tale. Forse, dopo la B, conviene più di ogni altra cosa porgere l'orecchio al pubblico e assecondarne le idee. E' l'unica via di fuga della società. Cambio tecnico, acquisti sensati, soldi spesi bene.

P.S.
Giovinco è l'unico giocatore ad oggi capace di dare il cambio di passo alla Juve. Tenerlo fuori è un delitto incredibile. Bisogna puntare su questo gioiellino che ha già dimostrato, seppure in pochi minuti, di valere tanto, proprio tanto. Non capisco il progetto di tenerlo fuori. Sempre e comunque. Una vergogna cui la società deve porre fine. La scelta impopolare - come dice Ranieri - non è cambiare Del Piero, ma preferirgli Giovinco dal primo minuto. E non è impopolare: ad oggi, è semplicemente logica.

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