sabato 26 settembre 2009

Materazzi contro la Juve

Il clima che si respira attorno a questa è Juve assomiglia molto a quello passato. E questo non fa che accrescere l'ottimismo in casa bianconera. Già perchè soltanto quando una squadra è temuta saltano fuori così tante contestazioni e tanti appigli oggettivamente banali.


Non parlava dal 2006, inizio estate, precisamente 10 luglio. Il giorno prima aveva segnato il gol del pareggio contro la Francia, momento più alto della sua carriera. Triste pensare che molti ragazzini al suo posto avrebbero sfruttato molto meglio le opportunità che lui ha avuto. Decretato come uno dei flop-migliori del campionato inglese, Marco Materazzi torna a ruggire dalla sua panchina, posto dal quale poche volte si è mosso. Torna a ruggire contro la Juve e stavolta ce l'ha con Felipe Melo, reo di essere coccolato dagli arbitri. Saccani addirittura è accusato di non aver sventolato il rosso a Felipe Melo, ma il grande Macellazzi non fa riferimento all'episodio. Dice che ha mancato di rispetto, di aver insultato l'arbitro. E peccato perchè forse quella contro il Genoa è l'unica partita di Felipe in riga col regolamento. E a memoria non ricordo un episodio simile. Esclusi i trecento episodi a partita in cui un giocatore chiede il giallo (antipatico), chiede una punizione, spera in un fallo laterale a proprio favore e via così. Episodio sfuggito pure alle moviole, così attente ai casi proJuve.

Materazzi che poi si autonomina martire. Di che? Dell'idiozia probabilmente, perchè se in ballo c'è un discorso di educazione e di rispetto allora la prima persona a non poter parlare è proprio Marco Materazzi. Chiedere prego a metà degli interisti e il resto dei tifosi. Se Maldini è amato in modo trasversale dalle tifoseria d'Italia, Materazzi è aspramente criticato dal 90% della popolazione calciofila mondiale. Il resto 10% semplicemente non segue il calcio.

E come il miglior Emilio Fede, in vista di una maglia che non gli spetta da tempo immemore, si lancia nella migliore lecchinata proMourinho, eletto secondo martire nazionale.

Si è fatto un gran parlare di libertà di informazione e di stampa. Questo caso dimostra come alle volte, giornali e tv, farebbero bene a tacere certi interventi. Peccato.

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