giovedì 8 maggio 2008

Mercato all'attacco

E’ notizia di oggi (ma si sapeva già, potremmo dire): i procuratori di Amauri incontrano i dirigenti rossoneri (gli stessi condannati e poi salvati da un misterioso uomo di nome silvio - scritto minuscolo). Uno sgarbo? Ma figuriamoci: dopo aver fatto il grande salto dal quinto posto al quarto, con relativo furto ai danni dei viola (se giustizia esiste, è Prandelli che dovrebbe disputare la Champions), e dopo aver mandato insieme al cugino minimo-moratti in Serie B la Juve, il milan cerca rinforzi.


Le parole di Zamparini (è più pazzo lui o Rino Foschi?) sembrano lasciare pochi dubbi: “Al 98% Amauri sarà della Juve!”, ma con il mitico Maurizio non c’è da star tranquilli. Vogliono Nocerino, Palladino, Giovinco e Lanzafame, e c’è pure chi giura che Foschi abbia richiesto Alena Seredova. E Secco e Blanc hanno risposto cortesemente: ma vaff…..o. Soldi, Nocerino e può andar bene così. Altrimenti non se ne fa nulla.


Altra spina: Amauri sembra volere 3,75 milioni di euri di ingaggio. Ripeto: 3,75 mln di euro di ingaggio. Ripeto ancora: 3,75 mln di euro di ingaggio. Cioè, qualche spicciolo in meno di Camoranesi e Trezeguet e Nedved. Capito il nesso? Certo che no, perchè nesso non c’è. Amauri se vuole vestire bianco e nero dovrebbe prendere a esempio Vincenzone Iaquinta: uno che quest’anno ha fatto tantissimo parlando poco. O almeno, parlando sul campo. Anzi: correndo sul campo, e segnando pure un pò di reti. Ecco allora la strategia: buono buonino vieni alla Juve, signor Amauri, segni e giochi bene, dimostri il tuo vero valore (un conto è quello con la casacca rosanero, un altro conto è quello con la casacca più prestigiosa al mondo) e poi il prossimo anno si vedrà. La Juve è ferma a 3mln di euro, che già mi sembrano tanti. Insomma: d’accordissimo con Blanc e Secco. Nessuno ci prende per la gola. Abbiamo bisogno di Amauri, ma non estremo bisogno di Amauri.


Anche perchè l’intromissione del milan apre un nuovo scenario. Anzi: rispolvera un vecchio scenario. Riportare all’ovile la pecorella smarrita, di nome Alberto Gilardino. Il più contento sarebbe il ragazzo. E molto più contento il papà: juventino da tre generazioni. Albertone da bambino e in cuor suo (lo ha ammesso al primo anno rossonero) tifa Juve. E allora potrebbe essere una bella idea portarlo a casa. Per due ragioni:



  1. intorno ai 10 milioni si potrebbe chiudere: alzi la mano infatti chi pensa che OGGI valga di più, inutilizzato com’è;

  2. è giovane, ancora qualche margine di crescita, è un alter ego di Trezeguet: potrebbe farne la controfigura in campionato così come in Champions, e potrebbe poi raccoglierne l’eredità considerato che David il prossimo anno avrà 31 anni.


Insomma: negli schemi bianconeri Albertone si integrerebbe a meraviglia. Inoltre aggiungeremmo alla rosa un autentico gioiellino: italiano, giovane, juventino. Ad un costo minore rispetto a quello di Amauri. Con Gilardino in rosa Iaquinta potrebbe trovare più spazio, che non con Amauri.


Amauri sì, Amauri no. Gilardino sì, Gilardino no. Voi che ne dite?

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