giovedì 19 febbraio 2009

Diego? Perchè no!

Ho seguito a tratti la partita di Coppa UEFA tra il Milan e il Werder. Attrazione della serata Diego Ribas, il brasiliano che la Juve sta seguendo. Beh, vedendolo all'opera ho capito perchè chiedono 20 milioni di euro. Ventitrè anni, ampi margini di crescita.


Il suo ruolo è quello di un regista avanzato, con tanta qualità, con l'assist sempre pronto, buon dribbling e senso del gol. Il migliore della serata, senza dubbio. Si è districato bene contro Ambrosini e Pirlo, ha accentrato sui suoi piedi tutte le azioni della propria squadra. Non ha paura di ricevere palla, si fa costantemente vedere. Arretra spesso e si propone. Predilige la zona centrale del campo, decentrandosi ogni tanto. Buon sinistro, ottimo destro.

Detto ciò, conviene puntare su questo ragazzino? Forse sì e il motivo è il seguente. Sissoko e Marchisio sono gli intoccabili del centrocampo Juve, quello del futuro. Nedved è forse all'ultimo anno, Camoranesi ha 33 anni e già nella prossima campagna acquisti bisognerà cercare un esterno capace di colmare la lacuna del genio italo-argentino, non facile come compito. Il centrocampo Juve potrebbe allora subire un leggero cambio di modulo. Al contrario di Giovinco, Diego è più statico dal punto di vista del movimento. Come detto, l'ho visto poche volte decentrarsi, preferisce palla tra i piedi e non si butta facilmente negli spazi. In definitiva credo che Giovinco e Diego possano tranquillamente giocare assieme, magari con un Amauri là davanti, solo a battersi. O un Trezeguet che a quel punto avrebbe dai due nani parecchi rifornimenti da poter sfruttare per andare in goal.

Di più. Diego potrebbe addirittura giocare basso a centrocampo, nel ruolo di Pirlo, e Del Piero potrebbe tranquillamente continuare a ricoprire la posizione di seconda punta, visto e considerato che il Capitano ama giocare più sul centro-sinistra.

Insomma le soluzioni non mancherebbero con Diego in campo. Resta il problema del costo del cartellino (sopra i 20 milioni di euro la Juve saluterebbe con cortesia il Werder e il padre giocatore) e del progetto tattico di Ranieri. Un 4-4-2 particolare (con Diego interno e un esterno capace anche di restare in copertura, come Nocerino nella prima parte del campionato scorso) o un 4-3-1-2, cambiamento già avvenuto nell'era Lippi quando Moggi (sia sempre protetto) portò a Torino un certo Zizou Zidane. Staremo a vedere.

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