venerdì 3 ottobre 2008

Un'ambulanza per Nocerino

E' stato utilissimo l'anno scorso, una sorpresa. Una sorpresona. Dalla Triestina alla Juventus. Dalla Serie B alla conquista della zona Champions. Dalle trasferte a Frosinone, Crotone e Vicenza alle trasferte contro Milan, Roma, Lazio. Accanto a Cristiano Zanetti, Del Piero, Buffon, Trezeguet, Nedved, Camoranesi. Diventato capitano della spedizione olimpica. Tutto questo merito della Juve e di Mr Ranieri che ha avuto il coraggio di scommettere su Antonio Nocerino, contro la stampa e mettendo a sedere i due acquisti Almiron e Tiago. Da quarta scelta di centrocampo a seconda scelta. Titolare per buona parte della stagione. Poi arrivò Sissoko che diede una sterzata decisiva alla vicenda Juve. E la legge del calcio. E' così che va il calcio. Poi d'estate la Juve va alla caccia di un bomber, di un attaccante in grado di completare il più forte reparto offensivo dello scorso torneo-aziendale. Il nome è Amauri, squadra proprietaria del cartellino è il Palermo. Quel matto di Zamparini vuole, ragionevolmente, non meno di 21 milioni di euro. E alla Juve serve Amauri. Tutti quei soldi non possono essere investiti. E allora l'operazione deve prevedere per forza di cose una contropartita tecnica. Dopo una stagione esaltante torna a casa Claudio Marchisio. Torna a casa per giocare, insieme ad un acquisto a centrocampo (sarà Poulsen). E quindi la Juve fa una conta semplice: Zanetti, Poulsen, Sissoko, Marchisio, Tiago, Nocerino. Due sono di troppo: Tiago e Nocerino. Tiago finirà per rimanere per sua scelta. Nocerino è inserito come contropartita tecnica nell'affare Amauri. Non c'è posto per lui alla Juve: Poulsen, Marchisio e Sissoko offrono più affidabilità e qualità del napoletano. Ranieri dà il via libera all'operazione. Nocerino accetta e si  traferisce a Palermo.


E' una storia come tante. Inevitabile. Doveva andare così. Non è normale che Nocerino rilasci le dichiarazioni che ha dichiarato alla stampa. Perchè buttare fango sulla Juve è fin troppo facile e non è più nemmeno divertente: molti hanno perso il gusto. Cercare di farsi passare per una vittima è semplicemente ridicolo. Se Nocerino è dove si ritrova adesso (cioè in Serie A, a Palermo e nel giro della nazionale maggiore) lo devo alla Juve e a Ranieri. A questo punto, dopo simili dichiarazioni bisogna dare ancora una volta ragione a Secco e Ranieri: non era uomo da Juve. Nocerino lo ha confermato in pieno! Assenza di stile, rischia di inimicarsi tifosi che gli hanno voluto bene, facendogli sentire tanto affetto. Che non si aspetti applausi o striscioni quando verrà a giocare a Torino: solo fischi. Ma tanti, proprio tanti. Rispetto al rispetto, e Nocerino non ne ha avuto per la squadra che lo ha lanciato.

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