giovedì 15 gennaio 2009

Juventus-Catania 3-0

Il risultato è fin troppo benevolo per un Catania letteralmente massacrato da una Juve in palla, clamorosamente in condizione.


Sono passati appena 3 giorni da una scialba partita contro il Siena e la Juve si presenta in una condizioni, mentale e fisica, strepitose. Veloce e pratica, cattiva e bella. Guardando all'interina che ha battuta grazie ad un arbitraggio ancora a favore un buon Genoa per oltre 100 minuti in dieci, c'è da ben sperare per il futuro, arbitri permettendo.

Ranieri sorprende tutti e manda in campo la Juve migliore, almeno la miglior formazione possibile, infortuni permettendo. Rientra Martello Zanetti e la sua prestazione è semplicemente eccezionale. Ottimo l'esordio di Ariaudo, da tenere d'occhio per il prossimo futuro. Ottimo il compito di De Ceglie: quando spinge è devastante e da un suo cross, il primo, nasce il gol di Marchionni. Perfetto Giovinco in una posizione non sua: ma in questa Juve il gioiellino bianconero deve adattarsi e dimostra in tal senso tanta, ma proprio tanta maturità. Per Del Piero il dizionario non presenta più aggettivi: semplicemente magnifico. Prestazione caparbia, a 34 anni suonati, classe immensa, intelligenza tattica suprema. C'è anche il gol dopo una serie di sfortunate conclusioni. Ci sono pure un paio di assist bellissimi per Marchionni, per Amauri, per Giovinco e per Sissoko (su questo manca un rigore clamoroso).

La sorpresa, o la conferma se volete, più lieta giunge da Giovinco: Ranieri può puntare tranquillamente su questo fenomeno, l'unico vero fenomeno italiano assieme a Giuseppe Rossi. Gli altri sono soltanto nomi gonfiati dai giornalacci, tipo uno che milita nell'inter e che a 18 anni vorrebbe dettar legge senza aver dimostrato praticamente nulla, tranne al più qualche golletto. Giovinco viene piazzato come vice Nedved ma il suo compito è leggermente differente: più avanti e meno compiti difensivi. E qui Giovinco si scatena: imprendibile quando punta l'uomo, ottimo in versione assist-man (poco sfruttati da Amauri e lo stesso Del Piero). La perla è l'azione che lo porta alla rete: scambio volante col maestro di cui erediterà tutte le responsabilità e piattone di precisione. E qui sorge pure una domanda: che bisogno ha la Juve di Diego (che non prenderà, perchè è chiaro che si tratta di una mossa per far abbassare il prezzo di altri obiettivi, tipo David Silva) con un Giovinco così? Può giocare un pò esterno in un 4-3-3, può fare il vice Del Piero, può pure giocare in un modulo diverso, il 4-3-1-2 che però Ranieri pare non voler provare. In fondo ha ragione il mister: la Juve ha raggiunto un equilibrio perfetto con questo schema e con questi uomini. Cambiare vuol dire rischiare di compromettere tale equilibrio. I risultati parlano per Claudio Ranieri. E stanno per rientrare Trezeguet e Camoranesi.

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