Nemmeno ha indossato la tuta della Juve che Candreva ha già tutti gli occhi addosso. Soprattutto quelli di Ferrara che, vista l'indisponibilità del centrocampo, sta pensando seriamente di buttarlo nella mischia. A tre giorni dall'acquisto. La presentazione però mi ha messo i brividi: "sono un trequartista, ma ho giocato anche da mezz'ala!". Azz, a noi serviva un regista. Ma la fiducia in Bettega è alta, molto alta.
Casiraghi riuscì nell'impresa di far coesistere e fare giocare bene Candreva con Nocerino e De Ceglie e Marchisio. La Juve per il momento ha disponibili De Ceglie e Marchisio, così il problema non si porrebbe. C'è sempre l'immenso Brazzo e il ritorno più che fondamentale di Sissoko.
Così l'idea di Ferrara è quella di costruire una diga mono-uomo formata da Sissoko, e liberare per la costruzione della manovra e gli inserimenti Candreva e Marchisio. Il che sulla carta appare divertente e produttivo. Sulla carta però.
Il fulcro sarà sempre Diego, il quale dovrebbe adesso avere una alternativa in più per smistare palla o servire qualcuno sulla corsa. Perchè Candreva è uno che corre, che ci mette il fisico e appena può sfodera il tiro. Altra arma che fin qui la Juve ha lasciato a casa per eccesso di pace.
Non c'è dubbio allora che la nota positiva è la squalifica di Melo. Scherzi a parte, senza l'opaco brasiliano la Juve ritrova il vero guerriero e magari Marchisio può operare come piace a lui. In attacco un genio fin qui mai uscito dalla lampada, se non in rare occasioni, un immenso Capitano e un ridicolo albero di olivo. A voi indovinare i rispettivi nomi. Dall'altra parte c'è un Totti strariposato, un Toni decisivo, una squadra che corre e che ha derivato da Spalletti una buona manovra. E uno cui bisogna dire grazie per aver bruciato due anni e parecchi giocatori.
Ah Ciro, e pigliati 'sta rivincita!
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