Mercoledì e il campionato ricomincia. La prima stranezza è lo spezzatino. Come mai? L'ha voluto Murigno e tutti ad accontentarlo. Campi indecorosi, il gioco che latita in ogni parte d'Italia. Il 2010 ricomincia però come è terminato il 2006: l'inter non deve avere rotte le scatole. Tutto liscio. E per nascondere le magagne si tira in ballo la città e la tifoseria che da quattro anni vince il Trofeo Fair Play. Dunque, la definizione di tale trofeo vuole che venga assegnato alla tifoseria più corretta, quella più saggia, quella più calma. Da ieri pomeriggio invece Verona è diventata una sorta di roccaforte del razzismo. Che cosa è successo? Vediamolo.
Balotelli e moviolona
A Verona scende in campo Balotelli. Sulla fascia destra. Dribbla, fa fallo, li subisce come ogni altro giocatore professionista e non di questa terra, da almeno 110 anni a questa parte. Scintille con Mantovani, con Yepes e con Mandelli. Un'ammonizione strategica presa per il solito atteggiamento strafottente, un paio di "zitti tutti" rivolti al pubblico che puntualmente risponderà alla sua uscita dal campo. Attenzione: sono solo fischi, nessun ululato di qualche tipo. Addirittura gli unici "buu" saranno rivolti a Luciano. Eppure Balotelli, che avrà sì grande classe nei piedi, ma un cervello vuoto, se la prende con tutta Verona dicendo che "mi fa schifo". Peccato: altra occasione per rimanere muto. E l'inter rincarerà la dose. Sarà costretto Campedelli a parlare e Di Carlo difendere la città, ma soprattutto l'onore di chi a calcio ha giocato.
Già perchè l'incazzatura del Chievo non è tanto per le parole di Balotelli Mario, ma per la gestione della gara. Rivedendo l'immagine, quella traettoria dell'arbitro che aveva già fischiato il rigore, salvo poi ripensarci vedendo Julio Cesar in porta, pare una grossa presa per il culo. Così il Chievo insegue l'arbitro, mentre l'inter insegue la porta avversaria. Ci sarà tempo nel finale per un'uscita di Quaresma il quale verrà valutato in settimana come terzo portiere nerazzurro, visti i grandi successi sulla fascia destra. Nel frattempo Murigno se la prende col direttore di gara: "ci potevano stare dei gialli per il Chievo" dirà. E non c'è un giornalista capace di chiedere un'informazione sui due rigorissimi negati ai gialloblu.
Il primo è clamoroso. Se pensi che al posto di Pellissier ci fosse stato Milito e tutti avrebbero detto "che grande attaccante, si frappone tra palla e difensore" e invece ha preso 5 in pagella, beh qualcosa di strano nella critica sportiva c'è. Un movimento perfetto quello di Pellissier: con la schiena hai guadagnato pallone e posizione, hai due opportunità così: o carichi e calci in porta o il difensore ti atterra e prendi il rigore. Con l'inter in campo accade l'inverosimile: nessun tiro, rigore negato e addirittura gol vittoria.
C'è poi un altro fatto: chi si azzarda ancora a paragonare Julio Cesare con Buffon, beh, lasciamo stare anche qui va!
La cosa più brutta, oltre l'arbitraggio, è il misfatto ai danni di Chivu, figlio di un calcio che ti insegna sì a non togliere mai il piede, ma ogni tanto la testa va salvaguardata. Auguri Chivu, di vero cuore.
Milan e Leonardo
Il Milan riesce a ribaltare l'inizio tremendo di annata. Discreto gioco, grande coraggio a lanciare gente come Abate e Antonini (mentre Ferrara tentenna ancora su De Ceglie e Giovinco), buone le idee per l'assetto tattico. Il rientro di Nesta è stato fondamentale e infatti Kaladze fatica a trovare spazio pure il giovedì pomeriggio. Bel Borriello che ha energie in corpo da quando è stato mollato da Belen Rodriguez, anche se si fa fatica a scegliere quale delle due strade era meglio percorrere. E spero sempre che quell'olandese sia in vendita e che Bettega si ricordi dell'ultimo lascito di Moggi.
Napoli, Mazzarri e Donadoni
Chiudo col Napoli e con De Laurentiis. E' difficile trovare in Italia una persona chiara e precisa come questo produttore qui. Proprietario del Napoli agisce con perfetta disinvoltura nelle intricate trame del gioco del calcio. Caccia a calci in culo prima Marino per arroganza (nulla da dire sulla competenza), poi rivoluziona un ambiente poco gradevole quale il campo d'allenamento e le strutture apposite, poi ringrazia Donadoni per avergli fatto aprire gli occhi, e ricomincia da Mazzarri. Quest'ultimo è un miracolato? O un portatore di miracoli? No, è semplicemente uno che capisce un minimo di calcio, che fa due più due con la rosa a disposizione, che ha un minimo di idee di gioco, che sceglie di volta in volta 11 ragazzi da mettere in campo, che aggiusta la squadra in corsa. Poi con due/tre fenomeni in campo qualcosa accade sempre. Puntando poi sul pubblico, il gioco è fatto. E il gioco ha prodotto molti punti, proprio molti. Alla fine il calcio è semplice.
Un plauso speciale a Quagliarella che prima o poi dovrà spiegare al mondo del pallone cosa gli schizza in testa quando, spalle alla porta a trentacinque metri di distanza, si gira e la piazza là dove nemmeno Photoshop riuscirebbe. E speriamo pure che al Fantacalcio gli attribuiscano un mezzo-punto in più per il fattore "pazzia".
giovedì 7 gennaio 2010
E' successo in Serie A - Giornata 18
Pubblicato da IoJuventino alle 09:45
Etichette: Campionato 2009/2010, Protagonisti
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1 commenti:
credo che balotelli sia una vergogna del calcio italiano e spero venga ceduto a qualche paese arabo.
riguardo l'inter c'è poco da dire; tre punti rubati e tutti a casa con i giornalisti stesi proni davanti al petroliere.
Viva kollina e il nuovo calcio pulito
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