domenica 29 novembre 2009

Cagliari-Juventus 2-0 Ecco Ciro il burlone

Ciro il burlone. Ciro ci fa lo scherzetto. E chi se lo aspettava? Che mattacchione che è?! Solo così si potrebbero spiegare le scelte post-Champions. Non esiste alcun ragionamento logico dietro la scelta di schierare dal primo minuto Molinaro lasciando per 90 minuti De Ceglie in panca. Non esiste ragionamento logico dietro la riproposizione dell'errore già fatto contro i francesi e cioè Marchisio titolare in un ruolo non suo a due mesi esatti di distanza dall'infortunio. Boh.


E fu così che anche la stagione 2009/2010 andò in archivio. Non per il vantaggio di chi sta davanti, né per un senso di pessimismo. Ci mancherebbe, il calcio è un gioco e lo racconto così. La Juve invece è una cosa seria e così proprio non va. Caro Ciro forse hanno ragione in molti quando dicono che un pò di gavetta ti farebbe bene. Ma non per motivi di inesperienza, né per motivi anagrafici o di gettoni in panchina. No no, un pò di gavetta per evitare i calci in culo che meriteresti. Davanti ai microfoni prima o poi dovrai giustificare simili scelte o no? Dovrai dirci per quale cazzo di motivo l'unico fenomeno vero che abbiamo e che di nome fa Sebastian e di cognome fa Giovinco sta in panchina per 81 minuti 81. Dovrai prima o poi dirci il perchè mandare in campo Amauri in quelle cattive condizioni. O perchè entra prima Del Piero e solo nel finale Giovinco. La partita di Cagliari si spiega in queste mosse.

Molinaro dall'inizio credo non l'avrebbe messo nemmeno Roberto Mancini in preda al delirio più assoluto. Un giocatore incapace di spingere e di difendere da almeno due anni e difeso per un pò dai tifosi per assenza di cambio ragionevole. Però caro Ciro tu hai De Ceglie e non solo Fabio Grosso. E tenere per tutto il match o quasi Molinaro in campo significa che vuoi proprio farti del male. Hai azzeccato Caceres, perchè mai insistere con Molinaro? Penalizzando De Ceglie.

La partita coi francesi la Juve la perde sulla fascia sinistra e per l'inserimento di Del Piero. La partita col Cagliari la perdiamo nel medesimo modo, stavolta però si tratta di Marchisio. Praticamente identica la dinamica: giocatori che rientravano da mesi di inattività. Giocatori inseriti in ruoli non convenzionali. Ora, un maledetto assistente o lo stesso Ciro dovrebbero prima ancora che chiedere scusa spiegarci questo cazzo di motivo.

L'avevo detto e lo ripeto: serve coraggio. E questo Ciro non ha coraggio. Ciro Immobile avrebbe preso un voto nettamente superiore rispetto a Amauri e soprattutto avrebbe garantito un miglior gioco. E il povero Diego continua a beccarsi voti bassi e la colpa non è sua: nemmeno Maradona in una squadra ferma riuscirebbe a fare di meglio. Assolti Chiellini e Caceres, intoccabile Buffon che continua a prendere solo eurogol, io assolvo pure Diego e Poulsen.

Tenere fuori Giovinco è una di quelle cazzate colossali che di solito erano a firma nerazzurra. Triste invece notare come la firma in calce sia quello di Ciro Ferrara. Sulla sinistra e sulla trequarti la Formica Atomica è l'unico giocatore in grado di garantire la vittoria dell'uno-contro-uno e un insieme di assist male sfruttati dagli avanti. In appena 9 minuti è riuscito a racimolare più palle gol di Amauri e Del Piero messi assieme.

Tutto ciò tiene fuori dalla critica la dignitosissima solita prestazione di De Marco, non nuovo peraltro. Non vede due rigori, palese quello di Amauri: a un metro e mezzo dalla porta, davanti al difensore con la palla incontro, pronto a colpire di testa, qual è il motivo per stramazzare al suolo? L'altro è su Diego agganciato. Tutto liscio, mentre ad altre squadre viene concesso tutto. Ma in ogni caso la discussione sull'arbitro passa in secondo piano: troppo brutta questa Juve. Troppe parole e pochi fatti. Non sono a Torino per cui prego chi abita nel capoluogo piemontese di andare a fischiare questa gentaglia con la maglia bianconera: non meritano rispetto, per quanto guadagnano, ma soprattutto per l'onore imposto da questa maglia. Un vero peccato perchè molti hanno creduto in Ciro. Davvero in molti. Ora il Bayern è un osso durissimo e a questo punto la qualificazione in Champions proprio non serve. Serve sperimentare e buttare dentro parecchi giovani. Molti non hanno capito che il posto in campo va guadagnato col sudore, col lavoro quotidiano. Gradirei per esempio vedere Immobile e il rientro di Ekdal, sicuramente migliori di questo Amauri e questo Sissoko. C'è un certo Palladino che fino a qui può fare tranquillamente il vice Camoranesi e ha già giocato anche a sinistra. Giovinco non può essere tenuto lontano dal campo, inconcepibile. Se tutto questo non viene capito e intuito dai dirigenti e se gli stessi dirigenti non chiedono spiegazioni a Ciro, allora la situazione è peggiore di quanto potessi mai pensare. Che tristezza!

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sabato 28 novembre 2009

Buffon, il razzismo e il momento Juve

Gianluigi Buffon non sbaglia un'uscita, nemmeno quelle davanti le telecamere dove appare sempre pacato, lucido. Dice cose intelligenti. E' un uomo vero, di quelli che in giro ne trovi poco, non certo in questi ambienti dove tutto gira troppo facilmente e troppo in fretta. Così nella settimana che porta alla sfida più velenosa del calcio mondiale dare retta al portiere più forte del pianeta sembra cosa ragionevole.


Soltanto una parentesi sulla Juve dopo la critica post-match di mercoledì. Siamo a pezzi, col morale, con il fisico, con gli uomini. Il rientro di Capitan Del Piero gestito malissimo da Ferrara ha creato più scompiglio che altro. E adesso, oltre Iaquinta e Trezeguet, anche Amauri è ai box. Attaccanti a disposizione: zero, visto e considerato che Del Piero ha un'autonomia scarsa e pochissima benzina da far arrivare al cervello per coordinare gambe e mente. Si fa verso - e sto scherzando, ma non troppo - un 4-2-4-0. Con Diego più Giovinco più Camoranesi più Del Piero che cercherà di fare la prima punta. Si va verso l'ennesima difficoltà per Ciro Ferrara che di idee ne ha, ma che a volte pecca anche lui di troppa superficialità. Solo con superficialità infatti si può capire la scelta di mandare Alex dal primo minuto in campo contro i francesi. Cosa che non può accadere domani pomeriggio. O forse sì se proprio Amauri non dovesse farcela. C'è sempre Ciro Immobile e speriamo che la sorte non ci giri contro. E siamo a 7 giorni dal big-match. Peggio di così non può andare.

Tornando a Buffon e al suo consiglio. Consiglio indiretto e implicito. E' stato lui a placare l'ira dei tifosi che avevano ricominciato a cantare quel dannato coro idiota. E i tifosi di fronte al Santo hanno arretrato e cambiato ritmo e parole. Grazie Gigi. Alla prima intervista però lo stesso Gigi ha strapazzato stampa e giornalistucoli che ovviamente hanno strumentalizzato a dovere la cosa. Scatenati da quell'infame di nome Murigno. E cosa ha detto Gigi. Semplice: "non cadiamo però nell'errore di fare del razzismo al contrario". La traduzione l'ha data pure un certo Maroni che dice "Non è un coro razzista e non si tratta di razzismo". Ma va! Proviamo allora per la milionesima volta di mettere ordine in un paio di cervelli malati. Tanto quanto quegli imbecilli che quel coro l'hanno inventato e cantato. Nessuno lancia cori razzisti contro Balotelli. Nessuno però deve essere obbligato a non poter offendere l'avversario. Fa parte della nostra malsana cultura che viene espressa in ogni ambito: dal calcio alla musica, passando per la politica. L'offesa ci appartiene. E quella stessa offesa contro Balotelli viene continuamente e impeccabilmente espressa in ogni stadio italiano. Quindi delle due l'una: o Balotelli è il più grande perseguitato d'Italia o Balotelli deve darsi una grande regolata. Delle due l'una: o Balotelli si comporta in maniera tale da aizzare contro di sè i tifosi non nerazzurri d'Italia o i tifosi che vanno allo stadio sono tutti quanti razzisti. Basta rispondere e quindi agire di conseguenza.

Grazie Gigi, ancora un'altra lezione di stile. Peccato però che a fare scuola sono altri. Un vero peccato.

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giovedì 26 novembre 2009

Bordeaux-Juventus 2-0 Bianconeri ubriachi

Il Bordeaux ubriaca la Juve. Non è ironia, è triste realtà. Ma la colpa non è dell'ambiente francese, né della bellissima città. La colpa è di Ciro Ferrara e soprattutto di alcuni giocatori. Il problema risiede nell'anno di B. Troppo facile? No, assolutamente no ed ecco spiegato il motivo.


La Juve va in B e torna in A. Cosa succede? Che la Juve ha perso la continuità nella propria testa, con cambi di giocatori. Partite col Frosinone, partite col Vicenza, poi col Crotone e via così ti fanno perdere lo stimolo e la concentrazione. Cosa confermata al primo anno di A: grande con le grandi, piccola con le piccole. Con tanti punti persi proprio con le piccole e tutti gli scontri diretti vinti con le grandi. Stesso discorso l'anno seguente, l'ultimo di Ranieri. Quando la Juve non è stimolata allora cede e concede. Concede solitamente la vittoria. Gli stimoli non si riferiscono solo al grande avversario, ma alla situazione dell'avversario. Infatti accade quanto segue.

Al rientro della sosta per la Nazionale c'è l'Udinese, privo completamente dell'attacco titolare. La Juve sente già la vittoria e gioca una bruttissima partita, abulica, scarica mentalmente. Vai a giocartela col Bordeaux già qualificato e con l'assenza pesante dell'ex-milanista. La Juve decide di non giocare: zero pressing e zero gamba. Niente corsa, niente gioco senza palla che aveva fatto la differenza col passaggio al 4-2-3-1. Attenzione pure alla scelta di Ferrara. Caro Ciro, ovvio che Del Piero è mancato a questa Juve, ma è mancato il miglior Del Piero, non certo il fratello andato in campo proprio ieri sera. Troppe le attenuanti e proprio per questo Alex deve rimanere in panchina ed entrare solo nei finali per riprendere fiato e corsa. Non all'inizio. Perchè con quella mossa abbiamo consegnato il primo tempo e la partita ai francesi, sempre in palla. C'è inoltre un problema grosso Grosso: non può giocarle tutte e De Ceglie deve dargli il cambio.

Ah Ciro, ma che cazzo combini? Troppo tardiva la scelta di mandare in campo Giovinco che in appena 5 minuti guadagna tre falli importanti e riesce a mettere dentro due cross interessanti. Poco felice la scelta di mandare Immobile come secondo attaccante. Insistente e controproducente tenere in campo Camoranesi in evidente affanno fisico (vedi il nervosismo). Caro Ciro, l'hai fatta grossa. Va bene le assenze, ma qui manca il grande talento di Lippi: tenere tutti ad un livello di attenzione massimo, senza tentennamenti. Così proprio non ci siamo. E' questo il grande problema, sollevato infatti da Buffon e soprattutto Diego. Quest'ultimo dovrebbe essere maggiormente ascoltato da tutti perchè dimostra costantemente di avere la testa in regola e le idee giuste per puntare in alto. Poco e scarsamente servito è costretto a giocare pure il ruolo di interdittore, perdendo la lucidità necessaria per pungere là davanti. Amauri deve svegliarsi. Ecco quanto manca Trezeguet a questa squadra.

Se domenica Giovinco verrà tenuto fuori la proposta è chiara: tutti i gentili tifosi sono invitati a fischiare soronamente. Questa maglia deve essere onorata pure nella partitella interna del giovedì pomeriggio. Impossibile imitare i nerazzurri, seppure le differenze ci sono state, nonostante la stampa scriva cazzate su cazzate.

La Juve cala la concentrazione troppo spesso: e calano i risultati. Calano è un sinonimo di mille parolacce che eviterò di postare qui. Su questo argomento bisogna lavorare.

Infine complimenti grossi per Buffon. Non per le parate, ormai normali. Ma per l'atteggiamento prepartita, una classe immensa e una personalità senza eguali. Termina di preparare l'allenamento prepartita per andare sotto la curva bianconera. Parla e si intrattiene e convince quegli imbecilli a smettere di intonare quel triste coro. D'improvviso accade che quegli stessi imbecilli cambiano coro e non si sentirà più per tutta la partita. Grazie Capitano, altra lezione di uno stile immenso.

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mercoledì 25 novembre 2009

I giornali del giorno dopo

Molto molto molto triste, ma è la pura verità. Ecco cosa hanno detto i giornali il giorno dopo la Champions:


  • As: "Una squadra con più nome che calcio, insipida, spenta, senza idee, deludente";
  • El Pais: "una squadra piccola, avara";
  • El Periodico: "Guardiola distrugge Mourinho";
  • Marca: "Per così poca Inter non c'era bisogno di Messi o di Ibra".

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Fiorentina e nulla più

Mentre la Fiorentina è in estasi per la qualificazione raggiunta e il temporaneo primato in classifica, quelli che si appiccicano addosso scudetti altrui rimediano l'ennesima sonora figura di merda. Strano il destina del Paese Italia calcistico. I viola continuano ad alimentare il proprio progetto che fu di rinascita, che fu di stabilizzazione, ma che ora assume contorni storici. Per la qualificazione, per la gestione di una società quasi impeccabile, per il progetto giovani, per la conduzione di una campagna di comportamento invidiabile. Tutto l'opposto per quanto concerne i nerazzurri.


Esce dalla Champions il Liverpool, mentre in Champions continua a stupire il Barca. La Cazzetta-Rosa ha scritto "ha dominato in lungo e in largo il primo tempo" dimostrando la scarsa obiettività. Sono stati novantasette minuti di totale assedio. Nemmeno l'arbitro se l'è sentita di infierire sulla banda di Mourigno graziando in più occasioni Thiago Motta. Addirittura lo stesso capo-evangelista nerazzurro che di allenatore ha ben poco dirà "c'era almeno un rigore, ma qui si sa come vanno le cose!". Eppure lo stadio la strada a Mourigno l'aveva ampiamente mostrata e suggerita: "Vieni a teatro, Mourinho vieni a teatro!". Storia di un vecchio Chelsea. Quel teatro si chiama Nou Camp e ieri è andata in onda la farsa: il gigante contro il pirla.

Le regole in campo europeo vengono rispettate, così accade che la Fiorentina passa per un rigore più volte chiesto in Serie A, mentre l'inter sbatte continuamente su proteste a tratti deprimenti. Zero reazione, personalità assente, gioco che non si vede (e sì che Arrigo Sacchi aveva scritto "adesso si vede la mano di Mou", non specificando quale però, se la destra o la sinistra, oggi si permette di dare consigli a Ferrara e canta ancora la vecchia filastrocca "una posizione per Diego, compiti per Melo"). L'unica coerenza sta nel risultato: miracolati lo scorso turno, graziati da un Barca che non ha voluto più calcare la mano. Mi chiedo poi se Eto'o soffre l'inter: in Champions viaggia addirittura ad una media voto inferiore a Ibra. Forse è il caso di pensare che sia l'inter il problema, e non di chi indossa quella maglia. Hanno provato in questi 15 anni circa 500 calciatori (tra professionisti e non), strapagati, ma di risultati nemmeno l'ombra. Aldo Serena in telecronaca cercava una spiegazione, salvo in qualche occasione svelare il mistero: questa è la vera inter. Il problema è che in Champions non ci sono sotterfugi. In Champions te la devi giocare, con la testa, con le gambe, con la qualità del gruppo. Niente decisioni a favore, niente regali agli avversari. Ad armi pari l'inter non ha mai retto il confronto con nessuno. Perfino Pistocchi l'aveva predetto in fase di collegamento prepartita e poi Sacchi invece ha minimizzato.

Proprio nel giorno in cui la vecchia Juve viene parzialmente assolta da tutte le sue malefatte (bilanci in regola, contrariamente a chi i bilanci li ha in rosso ormai da tempo immemorabile eppure si fa paladino di moralità e di buona gestione) e vengono applicate le regole contro i cori maledetti di quegli imbecilli juventini domenica sera e le stesse regole vengono poi applicate infliggendo i due normali turni a Maicon, l'inter anzicchè rispondere come dovrebbe conferma la terribile verità sotterrata con Calciopoli.

Fa comunque piacere vedere in Europa un certo equilibrio, dettato nuovamente dalla grande voglia di giocare a calcio, senza ipotesi iniziale sulla forza dell'avversario. Lo fanno le cosidette piccole e vedere certe partite è piacere immenso. Una Champions bella e divertente. Grazie anche alle risate che questa inter ci regala!

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martedì 24 novembre 2009

Decisioni più severe, prego

Ok, va bene la multa. Anzi no: non va bene! Perchè una multa da ventimila euro non significa nulla. Per esempio non ne vedono il peso quegli stessi tifosi che hanno lanciato quei cori: badiamo bene, pochissimi imbecilli in mezzo a migliaia di persone che si gustavano una partita (poi brutta, ma questa è un'altra storia). E allora: vogliamo davvero prendere decisioni più dure? Tali da punire realmente questi imbecilli?


Curioso inoltre come l'inter abbia preso la sentenza di Tosel come contraria. C'è un altro complotto. Dopo l'assoluzione della Triade sul falso in bilancio (ma va! davvero? come mai?) condanniamo pure Blanc e Cobolli Gigli? O semplicemente stiamo alle regole, e magari ci poniamo tutti nella stessa posizione di fronte alle regole medesime? Curioso inoltre la presentazione del ricorso che se venisse accettato scatenerebbe una guerra con la Roma: Taddei infatti, per lo stesso episodio, è rimasto a casa per due turni. E devono restare a casa i prossimi protagonisti di simili sceneggiate. Per Maicon c'è l'aggravante implicita del minuto: 93', partita finita, il sangue alla testa non gli è arrivato. E pare comunque che il sangue alla testa non gli arrivi regolarmente, perchè non è la prima squalifica che becca, perchè non è il primo episodio litigioso in campo. Poi, al solito, siamo in Italia e moratti può raccontare la sua storia. Nessuno ha chiesto Maicon-in-manette, semplicemente nessuno ha chiesto la squalifica: né la Juve, né la Fiorentina. Ecco allora il problema: Camoranesi venne schiaffeggiato da Moggi per comportamenti che non piacevano a Fabio Capello. Ops, scusate: ho sbagliato esempio.

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Venghino signori venghino, ecco il pagliaccio Mou

Al Circo San Siro di Milano ecco in scena il pagliaccio Mou. Il grande portoghese che ha cambiato volto all'inter emette la sua personalissima sentenza. Con grande intelligenza spera di spostare l'ansia da prestazione verso lo spogliatoio blaugrana: "per noi non è decisiva". Ci mancherebbe: dopo il grande cammino in questi due anni, con un anno di astinenza dai 3 punti e dopo aver affrontate squadre semisconosciute assicurandosi le più belle figure di cacca, l'inter non rischia nulla. Dopo essere stata sodomizzata all'andata e messa in grande difficoltà da Sheva e dal timoniere, col Barca è una partita come le altre. In effetti per il Barca lo è: affronta una squadretta ed è in condizioni fisiche non ottimali devastata da infortuni e influenza. Il girone è ancora in bilico, come da 47 anni a questa parte per i nerazzurri. La sfida è aperta e se dovesse arrivare una sonora disfatta, per quanto guadagna e per gli obiettivi prefissati Mourigno dovrebbe restituire una buona parte dello stipendio e pensare a mandare in conferenza il proprio vice.


La sentenza del portoghese vorrebbe che la sfida del 5 dicembre lontana da Torino. In realtà Murigno sa benissimo che tale tesi è inapplicabile. Viceversa il suo obiettivo è ottenere lo sconto per Maicon, che verrà certamente concesso: sarà una sorpresa non vedere Maicon il 5 dicembre. E' curioso il signor Mou: grida per l'applicazione delle regole con l'intenzione di infrangerle. Strepitoso.

Venghino signori venghino, ecco il pagliaccio Mou.

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lunedì 23 novembre 2009

Su Zenga, Moratti, Mancini e Totti

Comincio dall'ultimo: ha dato l'addio alla Nazionale. Per anni se ne è fregato delle qualificazioni portando a giustificazione il fatto che stava male, che aveva male al pancino, il raffroddore, il naso rosso e il dentino malato. Ha dato l'addio e cerchi di essere coerente: fuori, ora e anche dopo. Grazie, basta così. Merita molta più attenzione Nesta che ha abbandonato per dedicarsi al Milan ed è rimasto coerente pur dimostrando amore nei confronti della maglia azzurra.


Roberto Piagnisteo Mancini, l'uomo che è entrato nella storia per aver indossato uno scudetto nell'anno in cui arrivò terzo, dietro di parecchi punti, avendo perso all'andata e al ritorno lo scontro diretto contro chi quello scudetto lo aveva vinto sul serio. L'uomo che ha detto "vado via", poi "no resto", ancora "magari a fine anno, l'ho detto ai ragazzi". L'uomo che ha gestito alla grande il suo gruppo... di amici. L'uomo che decideva tutto, tranne poi essere sbugiardato dal primo Materazzi che per poco non scuce via uno scudetto che era già stato deciso a tavolino, calciando un rigore che spettava a Cruz. Per due anni siede comodamente sul divano di casa, ricevendo ogni anno circa 6,5 milioni di euro. 6,5 milioni di euro. 6,5 milioni di euro. Pazzesco. I giornali gli hanno affiancato diverse squadre, era il tecnico più amato e addirittura più inseguito. Anche a livello internazionale: Real, Liverpool, Manchester, Lione, Russia, Francia, Spagna. Salvo che nessuno ha mai pensato davvero a Mancini, perchè all'estero i giornali li leggo e li interpretano. Perchè all'estero l'inter diverte, soprattutto quella di Mancini.

Il signor Moratti - e scusate per il "signor" - ha già deciso: "Maicon è una buona persona e non va squalificato". Ma nessuno qui chiede l'arresto e nessuno chiede di rimandarlo in Brasile in manette. Semplicemente, e ci sono episodi in passato e ci sono le immagini, ha fatto una grandissima cavolata, a partita finita: ha cercato con lo sguardo l'assitente e gli ha ripetuto più volte un bel vaffa, col cuore. L'assistente lo dice poi e si vede: "per 2 volte". Risultato: espulsione diretta. C'è un precedente, quello di Taddei: stessa situazione, stessa procedura. Squalifica: 2 giornate. Ricorso respinto. Ora credere che Maicon, brasiliano che parla portoghese e male l'italiano abbia detto "Fuck you!" è ridicolo. Pensare poi che non abbia detto con quello sguardo e quel labiale quello per cui è stato espulso è assurdo, anzi è malafede. Ha fatto una cavolata perchè gratuita e inutile. E salterà le prossime due gare, compresa la Juve perchè è il calendario che lo impone e non chissà quale macchinazione. Sarebbe grave non squalificarlo per 2 giornate, perchè Taddei grida vendetta e altri pochi che sono stati espulsicon le stesse modalità. Il principio però rimane: o tutti o nessuno, ma quelli che vengono beccati devono essere puniti. Il problema è sempre lo stesso: il vaffa viene interpretato in modo differente. C'è quello che se la prende col terreno, col pallone, col proprio piede, con l'avversario, col compagno, col tifoso, con l'arbitro e con gli assistenti. Se ti giri e lo dici e l'arbitro lo sente, fa finta di non vedere o di non aver sentito. Se però vai là davanti, faccia a faccia, anzi - nel caso di Maicon - vai a cercare pure il suo sguardo e lo ripeti per due volte, allora significa che ti vai a cercare guai. E puntualmente sono arrivati. E Maicon è recidivo col rosso, oppure cancelliamo pure la storia. Ma Moratti ha già deciso: è innocente. Non c'è problema, tanto Ferrara un terzino a sinistra doveva comunque metterlo. Con o senza Maicon contro.

Zamparini ha perso tempo, ma ha trovato finalmente il problema. Che non è Zenga, ma quella maledetta idea di prenderlo. Cerchiamo di capirci, il calcio è uno sport d'istinto. E allora istintivamente Zamparini ha combinato l'ennesima cazzata, ingaggiando colui che col Catania gli aveva inflitto la più terribile sconfitta, con quel gol di Mascara strepitoso. Inconcepibile poi non chiamare la neuro dopo le dichiarazioni di presentazione. Perchè era chiaro che Zenga non avrebbe mai mangiato il panettone. Perchè Zenga non ha mai dato un gioco alla propria squadra e alzi la mano chi ha mai visto le partite in Slovenia, in Marocco, in Bulgaria, in Croazia o in Romania. Perchè a Catania si è contraddistinto per quella commedia dei calci d'angolo che all'estero ci invidiano: non hanno mai riso tanto. Perchè semplicemente non ha equilibrio per gestire squadre di medio-alto livello. Perchè ha volutamente regalato una partita all'inter con scelte che non sono discutibili, ma al limite dell'idiozia. Ha vinto con Napoli (se non sbaglio) e contro la Juve (proprio lui doveva rompere le scatole), ma non ha mai trovato un punto di contatto con la precedente gestione Ballardini. Non ha capito nulla di attacco e centrocampo, del ruolo di Nocerino e Simplicio (lui che aveva fatto le fortune di Ballardini da trequartista). Adesso per il Palermo si mette male perchè ripartire è difficile, visto l'ambiente siciliano. Se non arriveranno immediatamente risultati il popolo rosanero renderà la vita difficile ai giocatori e al nuovo tecnico. Il problema è: perchè perdere tempo con Zenga, quando Delio Rossi poteva essere preso già a giugno? O magari c'era addirittura Conte disponibile. Boh, però sarebbe curioso riuscire a sentire Zamparini su Zenga: "Presidente, avanti, ha voluto fare uno scherzo a tutti?". Ma questo qui non doveva vincere lo scudetto? E soprattutto: non l'avevo già detto che questo qui parla parla parla e combina realmente poco?

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Juventus-Udinese 1-0 Di giustezza

E pensare che nella classifica bidoni qualcuno li ha pure votati. Palla a Poulsen che mette dentro un grandissimo filtrante per Caceres il quale di prima serve un assist preziosissimo per Grosso: piattone e gol vittoria. Tre nomi, due terzini e il danese, e un gol, per tre punti pesantissimi. In una serata che si prospettava semplice, ovviamente per chi di pallone capisce ben poco. Perchè - inutile fare la storia con i se e con i ma - se ci fosse stata di fronte l'Udinese classica, questa Juve avrebbe potuto fare di più, con molti più spazi a disposizione. Trovare costantemente undici uomini dietro la linea del pallone, arroccati in difesa è stata dura. Molto dura.


Cominciamo dal tecnico. Si diceva che non è in grado di governare un gruppo così complesso, con senatori, nuovi arrivi costosi, vecchi bidoni confermati, acquisti sbagliati. E' troppo giovane per farsi rispettare dicevano molti allenatori di squadre meno blasonate. Addirittura una vecchia pedina bianconera, già allenatore in Serie B, disse che "Del Piero è un peso e non invidio Ferrara!". Insomma l'idea è che a comandare sia Del Piero. Qualora fosse vero credo che la Juve ne beneficerebbe in intelligenza. Il problema è che Ferrara ha sempre avuto e continua ad avere idee sane e positive, continua a governare il gruppo nel migliore dei modi. Per esempio recuperando gente praticamente "persa" come Poulsen e Giovinco e Trezeguet, motivando e lanciando definitivamente i giovani (Marchisio, De Ceglie e Caceres), trovando gli equilibri pian piano, ma trovandoli (Chiellini e Cannavaro, Grosso e Caceres sulle fasce, Melo e chi di turno a centrocampo). E non avendo mai il gruppo pienamente disponibile, tra infortuni, ricadute e assenze. I cinque punti di ritardo sono presto spiegati: pareggio in casa col Bologna e infortunio col Napoli. Magari ci mettiamo dentro pure lo strano pari col Genoa e alcuni risultati poco positivi più per demerito proprio che merito altrui.

Del Piero in panca perchè la logica lo impone. Giovinco in campo perchè quel modulo funziona. Spompato Melo e si vede: tolto per un Sissoko già vivace. Buon Camoranesi che accusa un pò di stanchezza. Perfetti Caceres (finalmente voto alto in fase di copertura, altissimo in fase di spinta) e Grosso. Ottima la prova del bidone Poulsen, la cui media voto in realtà è più alta di gente blasonata e per questo protetta dalle critiche. Difesa quasi impenetrabile: attualmente Chiellini è il più forte in assoluto, Cannavaro pare aver scalato un paio di anni da quelli presenti all'Ufficio Anagrafe. Buffon ancora una volta elargisce doni. Ieri sera mancavano Marchisio, Iaquinta, Trezeguet e il miglior Del Piero. Le risate alle critiche post-partita di Ciro sulla Rai e a Mediaset credo dicano tutta la verità sul modo di gestire la sua prima vera Juve, al suo primo vero anno in panchina. Vai Ciro, siamo tutti con te!

P.S.
Mi piace ricordare un duetto spettacolare fra Del Piero e Diego, sulla sinistra: rivedremo ancora molte volte simili giocate. E' semplice riconoscere quel momento per le urla di gioia che si sono immediatamente sollevate.

P.P.S.
Siamo 16 milioni, quindi statisticamente di deficienti ne abbiamo nelle nostre fila. In particolare ieri sera a rappresentare questo strano genere umano erano in mille. Per intenderci erano quelli che cantavano - a quanto pare - "se non saltelli / muore Balotelli". Col cuore spero che l'attaccante nerazzurro ci punisca il prossimo 5 dicembre, con qualche gol tipo quelli che ti fanno vergognare di tifare per la squadra avversaria. Lo spero vivamente nell'attesa che simili stronzi siano allontanati dagli stadi italiani, in particolare l'Olimpico di Torino. Insopportabile pure che la Lega non prenda qualche tipo di provvedimento nei confronti della Juve, ma meglio ancora nei confronti dei tifosi: tipo dimezzamento biglietti o qualcosa del genere. Ecco il vero scandalo se ciò non dovesse avvenire. Come sarebbe pure scandaloso non punire Maicon per le cazzate dette dai dirigenti nerazzurri e per i precedenti, ultimo quello di Taddei. Ci sono immagini e c'è la stupidità di Maicon che non è nuovo a simili episodi, tutti con gli assistenti. Pensare che un brasiliano abbia detto "Fuck you", quando il labbiale è chiaro, o addirittura che abbia esclamato secondo Moratti "Biricchino di un guardalinee, perchè non me lo dai a favore?" è veramente assurdo. Ah già, parliamo di inter, quindi l'assurdo diventà realtà.

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sabato 21 novembre 2009

Pronti via e subito rotti

Ma come si fa?! Ma come è possibile?! Proprio quando tutto sembrava ricomposto, la sfortuna torna ad essere protagonista. Dall'esaltazione per il rientro del Capitano, alla delusione per il nuovo stop a Marchisio (affaticamento) e Trezeguet (1 mese out, lesione muscolare). A ciò aggiungiamo pure le precarie condizioni di Sissoko, l'ancora convalescente Iaquinta.


Attacco dimezzato, valutando Del Piero recuperato (e certo non può esserlo del tutto). Centrocampo affidato dall'inizio dell'anno allo straripante Melo che gioca con caviglie in disordine, stiramenti e chi più ne ha più ne metta. Ciro Ferrara ti capisco e apprezzo la tua falsa serenità. Ha in mano una rosa altamente competitiva, invece deve ogni volta far la conta di chi manca e arrangiare un modulo a chi sta bene o fa finta di stare bene. E nonostante tutto ciò è ancora lassù, come da 112 anni a questa parte. Contro tutto e tutti.

Una breve parentesti, da legare al post di ieri: Ferlaino ha smentito Gazzoni e Zeman con dichiarazioni logiche. Praticamente quanto dicono tutti i critici a proposito del boemo: grandissimo tattico per la fase offensiva, situazione diametralmente opposta per quanto concerne la fase difensiva. Motivo per cui le sue squadre non hanno potuto mai realmente competere ad altissimo livello, laddove serve equilibrio. Perciò Ferlaino deciso di cacciarlo. Non c'entra nulla Moggi e non vedo il motivo per cui Moggi doveva sciupare giornate intere per assistere formazioni avversarie. Ma è la tattica di Zeman: quando nessuno se lo fila, spara minchiate così da costringere la stampa ad interessarsi a lui. Comunque resta uno dei tecnici più belli da vedere, intendendo il gioco che fa proporre alle proprie squadre. Se anzicchè perdere preziosi minuti a lanciare simili polemiche decidesse di studiare i metodi di difesa, acquisterebbe maggiore potere contrattuale. Ma è così che va il mondo.

Chiusa la parentesi la Juve va verso l'ennesima rivoluzione: 4-3-3, con Diego molto vicino a Del Piero e quindi ad Amauri. I tre di centrocampo sono gli intoccabili Camoranesi e Melo, con l'innesto di Sissoko. Pronti al subentro Poulsen e Tiago, in questo preciso ordine. In difesa dovrebbe riprendersi la fascia destra Caceres, mentre Grosso avrà ancora la meglio su De Ceglie. Chiellini e Cannavaro poi, nemmeno si discutono. Ma vale la pena di schierarsi in questo modo? La risposta è sì e la giustificazione è tanto semplice quanto logica.

Nessun attaccante a disposizione in panchina. L'unico che potrebbe andare a tappare eventuali buchi di stanchezza è Giovinco: esterno alto sulla trequarti (rispolverando il 4-2-3-1) o trequartista al posto di Diego (difficile una sua sostituzione) oppure ancora seconda punta al posto del Capitano. E' l'unico uomo a disposizione di Ferrara che può adattarsi ad ogni evenienza. Amauri dovrà sudare. Il 4-3-3 insomma garantisce a Ferrara diverse varianti da presentare a gara in corsa. Il più sicuro 4-2-3-1 presenterebbe invece un grosso rischio: nessuno in grado di sostituire Giovinco sulla fascia (non certo Del Piero, tanto meno De Ceglie abituato più al ruolo di centrocampista), nessuno in grado di dare il cambio a Camoranesi. Di necessità virtù insomma, e stavolta dovrò dare ragione a Ferrara (muovendoci nell'ipotesi che il modulo sia questo domani sera).

Nel frattempo manca poco alla sfida con l'inter e le due finali di Champions. E ci arriviamo con le ossa rotte, perchè difficilmente Iaquinta sarà a disposizione e al 100%, stesso discorso per gli altri che arriveranno spompati a Natale. L'infortunio di Trezeguet è un masso pesantissimo, insopportabile.

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venerdì 20 novembre 2009

Moggi me lo impedì

C'è un problema nelle frasi di Zeman e di Gazzoni. Il primo è uscito per sua volontà dal calcio che conta, eppure ha tanti estimatori, certo non nelle squadre grandi perchè il suo gioco può produrre a certi livelli più sconfitte che gioie. Il secondo invece aveva in mente di diventare grande dirigente scoprendosi poi insignificante. Inadatto a guidare un grande club. Entrambi dicono "Moggi impedì che Zeman andasse in squadre tipo Bologna e Palermo". La domanda - e quindi il problema - è: "come? perchè?". Oltretutto la frase "me lo impedì" non gioca a favore dei protagonisti. Cioè, dite che prima di fare un passo chiedevate consiglio a qualcuno tipo Moggi? Se sì il fallimento è vostro.


Ora mi piacerebbe ricevere una risposta al "perchè" e al "come". Appurato questo scriverò quello che penso di Moggi. Solo però dopo aver ricevuto risposte serie. Al momento mi fa rabbia pensare che imbecilli del genere siano stati etichettati come protagonisti in un calcio che ho seguito e amato.

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Inizia l'era Ferrara

Non cerchiamo né scuse né giustificazioni, né altro. Semplicemente guardiamo in faccia la realtà. Tale realtà racconta di rientri importanti, di ritorni di lusso, di ripartenze.


Iniziamo da quella fondamentale, per mille ragioni. Inizia finalmente a collezionare gettoni di presenza Alex Del Piero, il Capitano. Nessuno come lui. La sola presenza ufficiale è sintomo di risultato: impegno massimo. Spesso nella storia bianconera da quando Del Piero è al timone questo è coinciso con risultati sportivi. E' da qui che Ferrara riparte. E Del Piero ha per la prima volta un compito arduo: costruire il ponte fra la vecchia Juve e la nuova Juve, quella che non già dal prossimo anno, ma sicuramente fra due, non vedrà più Del Piero in rosa. Ecco allora che inizia col rientro di tutti la vera era di Ferrara. E sarà molto dura. Più di quanto lo sia stata finora.

A parte il Capitano che non può certo essere al 100%, Sissoko e Marchisio tornano a far compagnia a Felipe Melo. Tre fenomeni per due posti in campo, con finalmente un cambio importante da poter giocare durante i novanta minuti.

Dalla Nazionale ci troviamo una difesa al top, con esponente principale Chiellini: ancora a segno, ancora una prestazione da stropicciarsi gli occhi. Pedina insostituibile e ha solo 24 anni. Serve ora trovare un erede di Fabio Cannavaro, un vero principe della difesa. E, ironia, c'è un Ranocchia che aspetta un bacio dalla Vecchia Signora.

Solo con una Juve al completo è possibile iniziare a prendere appunti sui metodi-Ferrara. E quindi è possibile finalmente mettere Ciro sotto esame. Se non riesce ad acciuffare risultati con la rosa al completo, allora, beh, la dirigenza dovrà prendere provvedimenti: tornando sul mercato ascoltando le pretese di Ciro o semplicemente cambiare ulteriormente. Ma questi conti li faremo alla fine. Sperando che nel frattempo nulla venga distrutto. Per dirla breve: basta infortuni, per favore!

Intanto, ben tornato Capitano!

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giovedì 19 novembre 2009

Giovinco rimane

Interpellato su un possibile trasferimento di Giovinco dalla Juve al Liverpool, l'agente Luca Pasqualin è categorico: «Non credo si possa dire ci sia qualcosa di vero in queste voci - ha detto Pasqualin a Goal.com - Nel senso che Giovinco rimarrà alla Juventus. Non so chi abbia messo in giro tali voci, ma posso affermare che Giovinco rimarrà a Torino. Questa è la sola verità. Giovinco è un giocatore della Juventus e deve avere fiducia nell'allenatore e nel club. Riguardo ad un suo ipotetico trasferimento al Liverpool, quindi, non ci sono dei commenti da fare se non che rimarrà alla Juventus»

[Via Tuttosport.com]
Meno male

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Dichiarazioni a caldo? Cazzate su cazzate

Se immediatamente dopo una partita persa in quel modo vieni avvicinato da un giornalista che ti chiede "come stai?" rispondi "peccato, potevamo fare di più!" allora stai male! O semplicemente sei un tipo onesto, magari che sa come vanno certe cose.


Per esempio una partita non viene quasi mai ripetuta, a meno di particolari situazioni. Oggi non si prende in esame nemmeno l'errore tecnico. Per intenderci: se un arbitro espelle alla terza ammonizione un giocatore, cioè dimentica di mostrare il rosso al secondo giallo, allora sì che ci sono le premesse per chiedere ed ottenere la ripetizione del match. Ma se tutto dipende da un errore grossolano riferibile all'arbitro o ad un giocatore... ma che cosa vuoi ripetere? Ma stai scherzando. A meno che non siamo al campetto della chiesa sotto casa, la partita finisce lì. Semmai, ma questo è intelligente e quindi politicamente inattuabile, dovresti provvedere a punire sonoramente chi si è peccato del delitto - termine tecnico nei processi ordinari. Detto in altro modo chi perde il match la prende in quel posto, chi si è macchiato dell'imbroglio viene punito. Fai tu: giornate di squalifiche, inibizione al gioco del calcio per qualche settimana o mese, multa salata da pagare e magari girare in beneficenza. Esistono molti modi intelligenti, ma la politica volta le spalle alle buon senso e all'intelligenza e qui in Italia abbiamo ampie dimostrazioni di ciò.

Se l'episodio qui raccontato vi pare assurdo, beh fatevi un giro su Internet e potrete leggere simili richieste pronunciate da Giovanni Trapattoni, uno che il calcio lo fa da circa 60 anni o giù di lì. Strano, ma va capito: a caldo la sconfitta brucia tantissimo. E la ferita è difficilmente sanabile anche in futuro. Si è giocato un mondiale.

La cosa bellissima che è successa è questa, ancora più scandalosa della polemica irlandese. Il giornalismo italiano si è lanciato verso una tesi del genere: accade tutto questo perchè Blatter e Platini assumono cariche importanti. Traduco per chi è puro d'animo e di cervello.

Se noi italiani ricoprissimo cariche del genere, aiuteremmo l'Italia con mosse non sportive? La risposta è evidentemente sì. Basta chiedere a Luciano Moggi e ancora più significativamente a Adriano Galliani e Massimo Moratti. Curioso il fatto poi che il primo non ha chiesto la ripetizione del match in quel famoso derby in cui addirittura Adriano (quello dell'inter) segnò di mano.

La cosa ancora più strana sarà che da domani gli stessi giornalacci scriveranno che all'estero ci guardano male, ci prendono in giro. E si meraviglieranno del motivo per cui accade tutto ciò.

E staremo ancora qui a capire perchè Moggi comanda ancora nel calcio, per capire cosa fare di questa Juve malandrina, per capire quali siano le motivazioni per cui l'inter debba godere di privilegi così forti in campo, mentre al Milan non si concedono regali. Va così la vita, la malafede riesce ad oscurare le buone idee.

Non si riesce proprio ad attuare, ma il discorso è semplicissimo. Prendi Henry, domattina. Convocalo in una specie di aula di tribunale. Fai rivedere l'azione e chiedi: "L'hai toccata di mano per trarre un vantaggio?". Ti risponderà di sì, perchè ha giocato in Inghilterra. Anzi, l'ha già fatto proprio in un faccia a faccia con Giovanni Trapattoni. Anche quando ti rispondesse di no tu prendilo, buttalo fuori dai match ufficiali per un paio di settimane. Quanti si azzarderanno la prossima volta a commettere un simile imbroglio? Ripeti la punizione per quanti si buttano vigliaccamente in area. O per quanti commettono durissimi falli. Secondo te, ragionando col cervello e mettendo da parte l'organo riproduttore maschile, quanti ripeterebbero simili giocate se vedono tali punizioni attuate veramente? Eh, questa sì che è fantascienza!

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Giovinco non si tocca

E' notizia di ieri e molti volevano immediatamente una secca e netta smentita. Puntualmente non arrivata. Il Liverpool di Benitez vorrebbe Giovinco. La Juve NON LO DEVE cedere, altrimenti il progetto va a fondo.


Per le motivazioni già spiegate in questo blog - proprio ieri - Giovinco non può essere ceduto. Per ragioni anagrafiche e, più ancora, per ragioni tecniche il gioiellino non può essere ceduto. Esterni così non ne esistono molti e può pure ricoprire più ruoli: seconda punta, trequartista, esterno alto. Troppo importante e il fatto che Benitez si sia interessato a lui ne è una dimostrazione lampante.

Viceversa, a Giovinco va aggiunto un altro suo simile. Un altro esterno forte, più punta che centrocampista. Tipo un inglese o tipo un italiano (proprio recentemente convocato in Nazionale da Lippi).

Si fa pure il nome di Dzeko, alto e forte, veloce, tecnico. Costa un pò, circa 30 milioni di euro, a 25 ci si può mettere d'accordo. Però a questo punto serve. Per svecchiare un reparto, perchè Trezeguet col suo tira e molla tiene tutti sulle spine, perchè non ci si può fare trovare impreparati il prossimo anno.

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mercoledì 18 novembre 2009

Il mercato è già aperto

Si legge sui giornali, si sente alla radio e si vede in TV: il calciomercato è già aperto.


Sì perchè le grandi e le medie squadre già si muovono, almeno così sembra. Attivo il Milan, mai doma l'inter che anche quest'anno ha comprerà i suoi 70/80 calciatori preferibilmente stranieri, e si muove pure la Juve.

Alessio Secco pare avere le idee chiare e questa è già di per sè una grande novità rispetto al passato. Dice lui "prima vediamo come funziona il modulo, poi di conseguenza agiremo sul mercato!". Banale, ma non troppo. Comunque qualche indicazione c'è già.

Che Ferrara si sia accorto dell'utilità di Raffaele Palladino nei moduli differenti dal 4-4-2 è un bene. In realtà assieme a Ferrara se ne erano accorti circa 40 milioni di italiani. Il resto degli italiani meno uno non guarda il calcio. Quell'uno che rimane ha un nome e un cognome: Claudio Ranieri. Va bene lo stesso. Sull'esterno in un 4-3-3 o da mezza punta come il primissimo Del Piero, il fantasista ha doti atletiche e tecniche per riguadagnare la Juve. Anche perchè Mauro German Camoranesi non è eterno e sulla destra Palladino ha già fatto vedere buonissime cose proprio con la maglia della Juve. Senza contare che con Deschamps in B aveva pure firmato un'ottima stagione da attaccante. Proprio l'attacco sarà un reparto da svecchiare. Così come la difesa su cui si apre un grosso interrogativo. Fascia sinistra coperta con Grosso e De Ceglie, magari lì sarà di troppo Criscito (in comproprietà col grifone). Criscito centrale è una opzione da scartare, perciò la dirigenza Juve si sta convincendo di puntare forte su Ranocchia, che potrebbe con Chiellini costruire una interessante difesa per l'oggi e soprattutto per il futuro. Cannavaro è quasi in età pensionabile nonostante le prestazioni sono eccellenti. Stesso discorso per Legrottaglie.

La fascia destra è quella più delicata. Da rivedere Caceres per il quale c'è un anno di tempo ancora per verificare la bontà di un eventuale investimento. Zebina e Grygera non offrono significative garanzie, così almeno un bel colpo l'Italia Bianconera se lo aspetta. Un terzino abile in fase offensiva, che spinga e crossi per le torri.

Il centrocampo è il reparto da non toccare. Benissimo Melo (a proposito: candidato al bidone d'oro, un'infamia sgradevole!) Sissoko e Marchisio (intoccabili!), bene anche Poulsen (candidato anche lui al bidone d'oro, nonostante però la media voto risulta più alta di molti altri insospettabili che hanno però il vantaggio di non indossare la maglia Juve: obiettività ciao ciao!), assolutamente da rivedere Tiago. Magari è proprio uno di questi ultimi due nomi a giocarsi la riconferma, con magari la promozione di un giovane di valore (Marrone?) o l'acquisto di un giocatore fresco e capace di sorbirsi la panchina.

Giovinco e Diego garantiscono infine anni di giocate.

A Secco l'ultima parola!

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lunedì 16 novembre 2009

Mancini, mercato e Moggi

Mi distraggo un momento e capita di tutto. Per esempio nell'ultima intervista Piagnisteo-Mancini svela "Calciopoli? Era ora!". Come a dire, finalmente ce l'abbiamo fatta! Ma questo l'avevano capito tutti. Addirittura poi si candida per allenare l'Italia: dopo Donadoni è l'uomo perfetto per seppellire definitivamente la nostra storia.


Pazzini tuona contro Amauri dicendo "lui non è italiano". Nemmeno Camoranesi Mauro German, grazie al quale però abbiamo vinto un Mondiale. Purtroppo esiste il problema Lippi: questo uomo affascinante ha idee chiarissime e un modo di costruire il gruppo tutto suo. Andarsi a rivedere prego il Mondiale 2006, con una rosa inferiore a molte altre. Con un gruppo però fortissimo, più di tutti gli altri. Pazzini - dicevo - ha paura perchè sa benissimo che per costruzione il suo ruolo spetterebbe a Toni, tranne che Luca Toni è in fase calante e quest'anno non trova praticamente spazio. Quindi Lippi, coerente, non lo chiama e prova Pazzini. Prova perchè per costruzione quel ruolo spetterebbe ad Amauri. Per costruzione significa che il tipo di gioco è perfetto per l'ariete bianconero, in grado di sopportare da solo un intero attacco, con due ali offensive. Tipo lo schema che gli ha disegnato attorno Ciro Ferrara. Tipo quel modulo lì, che usa Lippi nel suo 4-3-3. E allora Pazzini fa l'unica uscita possibile che può accendere la passione degli italiani: via la Juve dalla Nazionale. E per poco ci riesce, per fortuna che Lippi è Lippi. E non è per esempio Mosca.

Quest'ultimo funambolo del giornalismo sportivo italiano ha rotto i coglioni per mesi con Cassano in Nazionale. Nuocendo gravemente alle prestazioni del barese, che dopo i 7 in pagella nelle prime 4 partite di campionato, ha subito una clamorosa battuta d'arresto. Una? No tante, il resto delle partite. Posso confermare perchè ho Cassano al Fantacalcio. Forza Lippi.

La terza cosa che è successa è l'esordio di Candreva in Nazionale, per il quale si parla di tanti interessamenti, fra cui la Juve che lo segue da tempo insospettabile. Speriamo bene, perchè come centrocampista è interessantissimo.

Stesso discorso per Ranocchia per il quale - a mio avviso - bisogna fare in fretta perchè gli occhi di mezza Europa sono molto attenti sul giovanotto e altissimo centrale difensivo. E la Juve ha bisogno di svecchiare la difesa. Immediatamente.

Nel frattempo Luciano Moggi potrebbe rientrare nel calcio, dalla porta principale. Grazie infatti alla Legge salva-ladri può finalmente andarsi ad occupare degli affari nerazzurri. Oppure affiancare Galliani. Tra ladroni ci si intende.

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venerdì 13 novembre 2009

Il caso Balotelli

Ecco l'ennesima dimostrazione. L'Under 21 ha rimediato una pesantissima sconfitta. Perchè è chiaro che se affidi le sorti e quindi la personalità di una intera formazione nelle spalle di uno come Balotelli.


Perchè su di lui Mourinho ha avuto ragione - e sì che Mourinho ha raramente ragione. Perchè purtroppo è naturale che sia così. Comportamenti sbagliati, perfino più dentro il campo che fuori. Comportamenti da fuori legge che ne giustificano l'esaltazione. Personalità - come sempre ho detto - non significa picchiare o fare scenate o prendersela con Ronaldo in Champions, o fare una linguaccia ai tifosi ospiti, cioè gesti semplici e molto discutibili, oltre che da vigliacchi. Personalità è tutt'altra cosa.

Poi delle due l'una: o moltissimi giocatori che ne hanno contestato i modi sono autori tutti di un complotto; o semplicemente la verità è proprio quella lì. E' molto semplice, sarebbe molto semplice.

Balotelli è un calciatore giovane con doti magnifiche: corsa, dinamismo, piedi meravigliosi e buone idee (insomma, ha segnato gol veramente belli). Ma gli manca l'elemento che ci contraddistingue da tutte le altre creature ideate da Nostro Signore e cioè il cervello. Se riescono a plasmarlo allora può crescere in tutti i sensi, soprattutto nella vita. Viceversa sarà destinata ad una carriera buona solo per la Gazzetta. In Italia esaltiamo i comportamenti sbagliati e non li condanniamo, e poche volte educhiamo. Il bello - o il brutto, vedete un pò voi - è che sta in un ambiente che di educato e di positivo ha ben poco.

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Strategie

Laporta conferma che moratti gli ha chiesto più volte Messi. Risposta ovviamente negativa. Mentre sul Milan si dice abbia chiesto in giro parecchi giocatori, ma stavolta il rifiuto è di questi: a fine carriera se ne potrà parlare.


La Juve invece - direttamente, senza passare per figuracce - non li tratta e pensa ai giovani. O a quelli poco affermati.

Così l'Italia si affida a questi tre grandi club. Quello dell'attuale Premier arriva da una situazione particolare: truffaldini salvati come il proprio presidente davanti ai giudici, è da circa 5 anni che non sono competitivi. Esclusa la Champions, compresa quella del 2007, anno in cui non erano legittimati a partecipare. Dettagli, si dirà.

Il club nerazzurro è riuscito nell'impresa di superare il miliardo di euro tra investimenti, stipendi, acquisti e cessioni in sub-cifra, ma moratti continua a gridare che "il club è sano", nel senso che non è infortunato. Perchè l'idiozia altrimenti non si spiega. E soprattutto vorrei davvero capire se questo signore ripiana ogni anno circa 200 milioni di euro a vuoto, soldi che uscirebbero dalle sue personali tasche. Il tutto per mantenere in vita un giocattolo particolare: per vincere un trofeo finto ha avuto bisogno di eliminare gli avversari e riscrivere le regole in Italia. Esiste un'altra persona che sta tentando di fare la stessa cosa, e a breve, calcisticamente, giocheranno il derby.

Il club bianconero invece è virtuoso. Come spiega il team dirigente. Virtuoso perchè in effetti ha i conti in regola, ma vallo a spiegare a 16 milioni di tifosi, il 90% dei quali non vuole nemmeno sapere cosa significa conti in regola, ma vuole solo gridare per qualche significativa vittoria. Vallo a spiegare a loro che ci è toccato subire gli acquisti di Almiron e Tiago, Knezevic e Grygera, e solo adesso stiamo un pò esultando con Diego, Melo e Giovinco finalmente in campo. C'è uno stadio di proprietà nuovo, ci sarà probabilmente una rivoluzione nei campi d'allenamento, ma di vittorie nemmeno l'ombra. Qualche buona figura, tante giustificazioni per quella mossa geniale di tronchetti e guido rossi nel 2006, ma nei libri di storia forse rimarrà qualche asterisco di troppo.

Nel frattempo il Barca continua a incantare, con qualche naturale e fisiologica battuta d'arresto. E molti altri club hanno gettato le basi per successi futuri. Puntando sui vivai, venendo in Italia a razziare i nostri, investendo poco e scommettendo tanto, riscuotendo poi in successo sportivo o almeno economico. Mi viene in mente Fabregas. In Italia l'unico soggetto paragonabile a tale colpo è della Juve: si chiama Marchisio. Poi buio pesto. Probabilmente il Milan ha segnato un buon colpo, ma c'è da vederlo non 7 minuti nell'amichevole del giovedì, ma magari 80 minuti contro il Bologna o la Samp. Parlo del ghanese, e strano è come l'Udinese non si sia mossa in anticipo su questo talento.

Ecco il nostro futuro, dunque: davanti la TV, a sorbirci partite internazionali col sottofondo della Champions. Perchè mentre all'estero costruiscono, noi qui in Italia polemizziamo su tutto e di programmi seri di rinascita nemmeno l'ombra. Siamo proprio un Paese strano.

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giovedì 12 novembre 2009

Del Piero è carico

Quando Del Piero torna così carico e rilascia simili interviste, allora vuol dire che scoppia davvero di salute. E psicologicamente non credo di ricordare un giocatore più forte di Alex. In Italia, ma non solo. Contro le critiche, contro anche un pò di sfortuna: ha sempre vinto e stravinto. Convincendo.


E allora tutti discorsi colmi di demagogia sul suo ruolo nella Juve diventano barzellette. Perchè è naturale che a questo monumento tutti si aggrappano. Perchè è naturale che Del Piero abbia sempre l'ultima parola, che - per inciso - è sempre poi la migliore, la più ragionata. E' così e deve esserlo, altrimenti mi verrebbe da chiedere: ma chi conta, se non Del Piero, all'interno della società Juve?

Al suo nome sono legati circa 16 anni (esattamente, anzi) di trofei, di battaglie vinte, di partite memorabili. La storia è sua, i numeri sono suoi, insomma la Juve è sua. E sarà sua anche quando smetterà. Ma per il momento la voglia di giocare è ancora tanta e molti giovanotti dovrebbero trarre esempio. Sempre professionale, allenamenti costanti, massima serietà dentro il campo e fuori dal campo. In un paese normale verrebbe elogiato e soltanto elogiato, da noi - stranamente come si fa con le persone "superiori" - si tenta di minimizzare tutto e ridicolizzare i personaggi. Purtroppo non regge. Nel caso di Del Piero non regge nemmeno una critica.

Il discorso poi del campo è leggermente diverso, perchè nemmeno Maradona o Pelè avevano credito bianco nei confronti di un match o di un periodo. In campo si pedala e, oggi più che mai, le velocità sono frenetiche. Così lo dirà il campo se Del Piero è prontamente recuperato, ma il fatto di allenarsi pure di sera o per 8 ore di fila la dice lunga sulla sua preparazione.

Resta da capire se Ferrara rivoluzionerà ancora il modulo cercando una sistemazione adeguata a Del Piero e Diego, o insisterà sul 4-2-3-1 provando magari ad arretrare un esterno per far diventare il tutto 4-3-2-1, con i due fantasisti alle spalle dell'unica punta.

Ma se Del Piero sarà in campo tutti i ragionamenti su moduli e numeri vanno a farsi benedire: i geni non li ingabbi. Il genio va liberato.

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mercoledì 11 novembre 2009

Cosa ha di più l'inter?

Se lo chiede Blanc e si risponde pure. E la risposta è quella che più mi piace: "ha solo 5 punti in più". Risposta che prevede una serie di riflessioni che spaziano dall'ironia alla ferocia verbale, dal cattivo pensiero ad un'attenta analisi della situazione.


In quei 5 punti trovano spazio le due disfatte di Bologna e Napoli: esattamente 5 punti persi. Trovano spazio pure la serie di infortuni che ha costretto Ferrara a schierare la formazione più ovvia: meglio, quella che gli rimaneva in mano. Eppure siamo lì. Eppure, addirittura, siamo cresciuti sotto il profilo del gioco e sotto il profilo di squadra, nel suo complesso.

In quei 5 punti trovano pure spazio alcune decisioni. Dubbie? No chiare, ed evidenti. Per esempio sarebbe carino avere due punti in più, quelli contro il Genoa per intenderci. Era pure bello per il morale che il gol di Melo contro l'Atalanta venisse convalidato, così da avere 6 nel tabellino marcatori. Per avere ancora più entusiasmo. Magari sarebbe servito a poco, intanto però l'euforia aiuta a lavorare bene.

Sarebbe stato carino pure poter contare su almeno un rigore, visto che non ne abbiamo battuto nessuno, eppure in area la Juve entra e porta pure tanti uomini. Ma anche così è bello. O sarebbe stato carino vedere un gol in fuorigioco convalidato. O semplicemente, rincorrendo i pensieri buffi di qualcuno, sarebbe carino che quello che alla Juve non viene dato né regalato, non venisse dato né regalato alle altre. Perchè noi in B siamo scesi veramente, ma ciò non significa che dobbiamo pagare i conti di tutti.

E qui si inserisce una vicenda che ha del mistero. La vicenda Moggi. A me servirebbe sapere dalle parole di qualcuno interessato ai fatti, se questo Dirigente qui che ha vinto col Napoli abbracciando Maradona, poi ha vinto tutto con la Juve prendendo applausi da tutti, pure a dieci anni di distanza (per esempio da Manchester o Arsenal, da River a Barcelona), ha realmente combinato qualcosa di losco. Realmente significa: mostratemi i fatti, ditemi come faceva. Se non altro, almeno per evitare che ciò accada di nuovo. Si dice che aveva al suo soldo circa 400 collaboratori, tra arbitri, presidenti di altre squadre, notai e via così. Però è complicato pensare che il Signor Moggi comprasse 385 schede telefoniche e le distribuisse a 385 persone. Perchè è complicato? Perchè poi vengono assolti tutti e giustamente - dall'alto di un'ironia magistrale - lui dice "ma se nessuno è colpevole e vengono tutti assolti, con chi facevo questi delitti?".

Geniale la presa di posizione di Moggi. Cioè lui sostiene che se la Juve manovrava partite e arbitri e lo faceva non per illusionismo, ma con manovre pratiche (telefonate, sorteggi pilotati, decisioni arbitrali concordate e via così), almeno un signore che dica "sì, in quella partita ho fatto questo e questo perchè mi era stato ordinato da Moggi!" lo si dovrà pur trovare o no? Dato - anche - che molti di questi imputati ormai tutti assolti (anzi, molti continuano ad arbitrare l'inter, cioè l'ultima squadra che dovrebbero arbitrare per difficoltà-psicologica, ipotizzando l'inter come la martire di questa storia) sono o fuori pericolo dal processo o hanno ripreso la loro normale attività. E' un discorso che non regge in piedi e assomiglia a molti altri discorsi.

Tanto più che in Italia la situazione non è migliorata. Anzi peggiorata a vista d'occhio. Se prima la Juve poteva contare - così si dice - di favori arbitrali per cartellini gialli concordati (già, però anche qui mancano le cifre e i fatti) o fuorigioco per cui "nel dubbio, fischia a favore della Juve", ancora non si erano visti fuorigioco di 3 metri 3 (Siena-inter) o tutta la serie di grandi fischiate (Parma e Roma in ultimo) aventi come unico motivo consegnare qualcosa a qualcuno.

Carlo Lucarelli straccerebbe questo racconto in meno di un minuto: la storia non regge. Intanto in B siamo scesi e qualcuno ha potuto sfilare indisturbato. Ma verrà il giorno in cui l'equilibrio troverà la giusta casa. Per il momento tale equilibrio è stato sfrattato, a firma Massimo Moratti e Guido Rossi. Auguri.

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martedì 10 novembre 2009

Dopo la sosta Ferrara potrà lavorare seriamente

C'è la sosta e la Juve consegna a Lippi e alle altre Nazionali giusto un paio di giocatori. Così a Ferrara rimangono pochi uomini. Così sembrerebbe, ma la realtà è un'altra. E' soprattutto piacevole.


Già perchè a Torino rimane gente come Diego e Amauri, Del Piero e Sissoko, Marchisio e poi De Ceglie, Giovinco e Trezeguet. Alcuni stanno recuperando dai rispettivi infortuni (leggi Del Piero, Sissoko, Marchisio, Iaquinta, Zebina), altri sono vittime della miopia di strani commissari tecnici (leggi Trezeguet, Diego, Amauri). La vita è un pò strana, stavolta favorevole al team di Ferrara che con questi uomini, guarda caso quelli chiave escludendo per intero la difesa, compreso il portiere, può tornare a lavorare sulla testa, sugli schemi, sul fisico. Pronti per ripartire alla grande dopo la sosta, mettendosi possibilmente in scia all'inter che ha fracassato la Roma appena due giorni fa.

Dopo la sosta Ferrara riavrà a disposizione sicuramente Del Piero e Marchisio. Non ancora Sissoko e Iaquinta, ma a questo punto può bastare così. Diego e Del Piero dovrebbero esordire, anche solo per pochi minuti, già contro la prossima avversaria, pericolosa, ma siamo in Serie A, dunque è normale che sia così. Esordire assieme: curiosi tutti sulle posizioni che andranno a ricoprire. Sarebbe saggio puntare in attacco sul triangolo Diego-Del Piero-Amauri, con i due fantasisti alle spalle dell'unica punta. Giochi di logica, i soliti discorsi campati in aria fra tifosi al bar. Ma tutto sommato tale soluzione non pare così lontana dalla pratica. Proprio Del Piero e il suo senso tattico potrebbero consentire a Diego di potersi spingere più frequentemente in area, con e senza palla. Proprio Del Piero potrebbe consentire a Giovinco di rifiatare un pò, o alternativamente a Camoranesi di rifiatare un pò. Marchisio invece darebbe grande supporto ad un centrocampo che comunque ha retto. Anche meglio dell'inizio di stagione. Guarda caso quando in quel centrocampo c'era proprio Marchisio a dettar legge. Come solo i grandi sanno fare. Il rientro di Marchisio, col recupero di Sissoko, è forse il grande colpo che Ferrara attende.

Sistemato il centrocampo non resta che guardarsi attorno per la difesa. Tanta sicurezza per i centrali (attualmente in giro non vedo gente più forte di Cannavaro e Chiellini, anche come coppia), un pò di clamore (negativo) per gli esterni. Compreso Grosso su cui pare pesare la ventennale maledizio di Cabrini: fuori il belloccio, la Juve non ha più trovato il suo degno erede. L'unico che si è avvicinato al talento degli anni '80 è stato Zambrotta, ma la scelta di abbandonare la nave (comunque lui la racconti) lo ha relegato a poco più di un oggetto da scaricare nel cesso, tirando poi lo sciacquone. Il problema vero comunque è a destra, dove né Grygera né Zebina sembrano dare segno concreto di affidabilità. Un pò perchè il ceco non è un vero fluidificante, un pò perché Zebina sta più fuori che dentro il campo. Sta imparando molto e alla svelta Caceres, ma serve tempo. Proprio quel tempo che la Juve non pare voler aspettare. Così da Zuniga a Rafinha, la Juve si guarda in giro. Peccato perchè un colpo è già sfuggito: De Silvestri, poco più che ventenne, gran fisico, grande corsa e buona personalità. Peccato.

Al rientro la Juve è attesa da un tour di force importante ed interessante. Alla fine dovremo avere il netto valore di questa squadra e probabilmente avremo la risposta definitiva - almeno per l'anno in corso - alla solita domanda post-2006: siamo ancora in ricostruzione?

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lunedì 9 novembre 2009

Un paese stranissimo

Siccome per venti anni hanno rotto letteralmente il c***o con pianti e grida di allarme, è l'ora che anche noi - anche solo per divertimento - ricambiamo gentilmente a quei famosi venti anni (peraltro mai conclusi, se non per Guido Rossi, Tronchettone e moratti).


Una ventina di falli sistematici, alcuni molto duri, hanno portato soltanto 3 cartellini gialli. Eppure De Rossi verrà operato oggi, mentre Motta e Vucinic andranno direttamente dal fisioterapista. C'è stato spazio per 8 falli di Motta (1 solo giallo), una bella gomitata di Vieira (zigomo spaccato a De Rossi, costretto al cambio) e molto altro. A fine partita la genialata, così come solo i grandi vigliacchi sanno fare: Mourinho se la prende con l'arbitro. Voleva 8 minuti di recupero a fine gara. Probabilmente voleva pure il vantaggio numerico perchè a suo dire non si sa chi e non si sa a chi la Roma avrebbe danneggiato fisicamente l'inter (parla di una non meglio precisata gomitata). Un peccato perchè Mourinho faceva meglio a stare muto e prendersi i complimenti per la rimonta in Champions, visto che anche qui si decide di parlare solo dei fatti che interessano a pochi, e magari no di una Roma molto bella, che in super difficoltà di uomini ha messo a dura prova la corazzata.

C'è qualcosa pure che disturba gli altri tecnici italiani. Ed è solo nervosismo perchè il lavoro dell'allenatore è duro, ma essere presi per il culo disturba un pò tutti evidentemente. Per esempio - non lo dice, ma il senso è quello - Leonardo non capisce perchè lui "sbaglia formazione e la corregge in corsa", mentre Mourinho getta 7 attaccanti con una mossa disperata per recuperare faccia/risultato e si dice "che rivoluziona come un mago la squadra". Ecco questa sarebbe stata una domanda carina cui rispondere.

Nel frattempo, zitto zitto, ma non tanto, il Milan risale. Sopra i venti punti, a tre partite dal vertice. Battendo una Lazio che è sì coerente con le scelte di uomini e giocatori, ma che adesso rischia seriamente di trasformare la coerenza in disastro. Perchè a calcio generalmente si vince con talento e classe e solo poche volte cambiando i vertici e mandando in B le avversarie. Ecco Lotito forse l'ha capito e, guardando a quello che il Presidente del Consiglio sta facendo col Paese, ha pensato ad un Lodo Pandev/Ledesma. Entrambi verranno reintegrati per la causa biancoceleste, ma per i sogni europei sembra ormai tardi. Perchè le squadre piccole si sono organizzate (leggi Parma), perchè le altre hanno ritrovato continuità (leggi Napoli e Genoa), perchè altre ancora stanno subendo solo un periodo di flessione, logica e naturale (leggi Sampdoria).

La sosta arriva ed è un bene per tutti. In Nazionale andranno parecchi interessanti giovani, qualcuno ci ritorna con grande merito. Per esempio quel Raffaele Palladino cui la Juve deve prestare tanta, tanta, tanta attenzione. Perchè proprio in quel ruolo di attaccante esterno la Juve cerca qualcuno in grado di dare il cambio a Camoranesi. Toh, servirebbe proprio uno come Palladino. Che è a metà col Genoa. Che la Juve potrebbe decidere di riscattare. E Ferrara lo conosce bene. E sa già che puntando sugli scartati di Ranieri (Giovinco, Marchisio, Trezeguet) si garantirebbe (di ritorno) parecchi risultati. Inutile spendere soldi quando uno di talento ce l'hai già.

Chiusura per Maurizio Mosca. Lancia l'appello agli italiani per ritardare l'accesso a RaiUno di cinque minuti. In segno di protesta. E l'Italia poco sana si scatena, perchè l'Italia poco sana è sempre contro l'Italia. Strano paese il nostro. Dice Mosca "così vedremo poi dalle statistiche quanti italiani vogliono Cassano in Nazionale!". Ma io in Nazionale vorrei pure Giovinco oppure non vorrei Balotelli per comportamento-deplorevole. Cosa faccio, mi collego con dieci minuti di ritardo? Che paese strano che siamo!

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domenica 8 novembre 2009

Atalanta-Juventus 2-5 Stavolta può bastare davvero

Da quale punto partire per scrivere un'analisi oggettiva della gara? Da Trezegol che si iscrive di diritto nel libro "Storia della Juve"? Dal doppio-Camoranesi che appena qualche giorno fa aveva risolto una pratica complicata in Israele? Da un Melo che riceve critiche e però il voto alto è d'obbligo sempre? Oppure da un Diego spento, che forse non merita i 25 milioni spesi e che però continua a illuminare una Juve ancora diversa?


Ecco, cominciamo dall'ultimo punto. La Juve è sempre più diversa. Non c'entra nulla il cambio tattico, nemmeno quello di alcune pedine ora fondamentali (tipo Giovinco e lo stesso Poulsen, famose a capì). C'entra soprattutto il lavoro di Ferrara nella testa dei giocatori. Aveva scambiato vivaci chiacchierate con Diego con l'obiettivo di capire perchè il ragazzo ogni tanto si inceppasse nei meccanismi bianconeri. Hanno poi trovato l'accordo, in tutto. Si racconta di un faccia a faccia molto nervoso con Felipe Melo. Dirà Ferrara "dovevo chiarirgli alcune cose, sulla Juve, sul suo modo di giocare". Raccogliendo poi le ultime prestazioni di Melo (diciamo pure le ultime 5 partite). Dirà di un Trezeguet che lavora come un serio professionista, che è stato in silenzio quando è andato in panchina, che ha continuato a correre ed allenarsi come l'ultimo arrivato. Fiducia, gettoni di presenza, tanti gol. L'anno scorso Ranieri rischiò il linciaggio per aver accantonato un tipo come Giovinco: Ferrara gli ha cucito addosso il suo ruolo ricevendo benefici forse insperati (io stesso pensavo che Giovinco quest'anno era destinato a un ruolo secondario). Insomma, il gioco non sarà ancora spettacolare, il modulo (o i moduli) non saranno ancora del tutto digeriti, i meccanismi non saranno ancora ben compresi, ma questa Juve da un pò di tempo piace. A parte i 20 minuti di delirio contro il Napoli, questa Juve piace. Cresciuto il gioco in concomitanza con la presenza contemporanea di tre fuoriclasse: Camoranesi, Diego e Giovinco. Cresciuto il gioco con la presenza di Poulsen stabilmente davanti ai due centrali difensivi, cosa che permette a Melo di rischiare e di andare avanti. Cresciuto il gioco con la formula dei due esterni che beneficiano dei movimenti verso il centro ora di Camo ora di Giovinco. Guarda caso questi stessi movimenti hanno portato ieri sera tre dei cinque gol. Poichè avevo letto di un Ferrara incapace, di un Ferrara inesperto, di un Ferrara non so che altro, beh oggi vogliamo riconoscerne i meriti o continuiamo all'italiana?

E ora la domanda che mi frulla in testa: ma anche all'inter avrebbero annullato tre gol tre durante la stessa partita? C'erano tutti e tre, ma dall'inizio dell'anno alla squadra che venne mandata in B sono stati già annullati parecchi gol. Alcuni validi, molto validi. Per esempio ieri sera il gol annullato a Melo è una genialata: l'arbitro vede correttamente, il guardalinee ingabbiato da 14 giocatori (contati da Pistocchi) e lontano 35 metri annulla. Ha ragione il guardalinee: ok, tutto normale! L'importante è aver vinto, ma tali episodi possono anche generare altro risultato (non so perchè, mi viene in mente Napoli e un paio di decisioni che potevano cambiare anche quel match). Anzi, è meglio: Juve più forte delle decisioni. Ancora meglio. Ancora più bello.

E adesso la sosta arriva nel momento migliore, peccato perchè si poteva sfruttare l'inerzia di un periodo favorevole. Peccato dover lasciare a Lippi la forma di Cannavaro (36 anni 36), di Chiellini (fin qui il miglior centrale del campionato Under 30, tenendo in cima alla lista Nesta), di Camoranesi (il più forte esterno da non so quanto tempo in Italia), di Buffon (incolpevole nei due gol, forse nel primo poteva fare qualcosa in più). Peccato, ma in fondo va bene così. In rampa di lancio Sissoko, Marchisio, Del Piero e Zebina. Su quest'ultimo l'entusiasmo potrebbe affievolirsi: Ferrara sta lavorando benissimo su Caceres, determinante ieri sera in fase offensiva, meno in quella difensiva dove soffre la sua naturale concezione della difesa da centrale. Si vede negli anticipi che esegue dall'esterno (quando mai un terzino?) o nel tenere una posizione indipendente dall'attaccante largo sulla fascia (abbiamo preso così il primo gol), ma sul ragazzo Ferrara può contare considerando l'età e considerando un precedente (fin qui improponibile, chiariamolo subito) quale Zambrotta (Lippi impiegò un anno per plasmarlo terzino). I rientri dovrebbero dare fiato e ancora maggiore energia a questa Juve, staremo a vedere.

Intanto, la domanda che mi frulla in testa è sempre la stessa: ma all'inter avrebbero annullato mai tre gol nella stessa partita?

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venerdì 6 novembre 2009

Diego e Del Piero presto sposi!

Ce ne eravamo accorti un pò tutti. Forse a prefigurare quello che sarà. E sarà difficilissimo, diciamolo pure: impossibile. Impossibile sostituire uno come Alex Del Piero. Impossibile nei numeri, negli atteggiamenti, nelle prestazioni. E' una figura la cui sola presenza vale già tanto, forse troppo per una Juve in ricostruzione. E così il problema vero lo solleva un intelligente uscita di Diego. Che promette bene, ha fatto già parecchio, considerando i soli due mesi alla Juve, meno in campo. Parla bene, ancora non in italiano, pensa soprattutto prima di parlare.


La soluzione primaria è sempre la solita: Del Piero in campo a trascinare un pò tutti. Carisma, qualità, quantità, atteggiamento, presenza: sono doti che nessuno può comprare. Non si studia da leader, si nasce leader. E Del Piero lo nacque. E vuoi vedere che nel nuovo schema di Ferrara c'è già quel 4-3-2-1 con i due assi dietro un'unica punta? Schema peraltro ipotizzato già all'inizio dell'anno. Schema peraltro che ben si adatta poi sul campo alle caratteristiche di Diego e Del Piero. Magari perchè no, con Giovinco a sinistra, o Camoranesi a destra (scelte mutuamente esclusive, tranne quando giocheremo col condominio). Perchè no? Perchè la maledizione "assenze" ha travolto la Juve anche in questo inizio di stagione. Tutto a dopo la sosta, quando saranno pronti Marchisio, Del Piero, Zebina e forse pure Sissoko. Già tutto dopo. Ma adesso? Adesso la Juve è destinata a soffrire. Ferrara schiera regolarmente la stessa medesima formazione dall'inizio dell'anno praticamente. Sabato mancherà pure Amauri: pesante! Mancherà forse pure la Formica Atomica, a sbugiardare quanti hanno voluto scrivere sul giornalaccio rosa di una esclusione tecnica. A dimostrazione - semmai ce ne fosse bisogno - di come certa stampa sia diventata incompetente, che è male, o o sia in malafede, che è peggio.

Del Piero ormai lavora sodo. Problemi muscolari che vanno al di là dei 35 anni. Perchè è lo stesso problema di Momo che recupererà qualche giorno prima, ma che ha rispetto a Del Piero 10 anni meno. Nel frattempo si monitorano le condizioni di Buffon, quelle di Iaquinta di cui molti si sono dimenticati e quelle di Melo. Nel frattempo, ce ne siamo accorti un pò tutti chi manca!

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giovedì 5 novembre 2009

Il condizionale è d'obbligo!

Mi stavo preoccupando. Contro il Maccabi 12 falli, di cui 8 da dietro. Regolarmente avvenuti non appena Diego entrava in possesso di palla. Tecnicamente questi si chiamano falli-cumulativi, da intendersi per ogni singolo difensore che li compie. Cioè: tu puoi anche commettere falli non cattivi, ma se ne commetti dieci in una gara, il giallo lo dovresti beccare. Ecco il "dovresti" non è valido se è a favore della Juve. Ciò non vuol dire che Diego va lasciato libero: un grande giocatore subisce e continua a giocare. E mi pare che Diego in tal senso è significativo. Ma significa pure adottare nella stessa partita un uguale metro di giudizio. Per esempio: ammonito Melo che poco c'azzeccava col giallo, mentre andata e ritorno il Maccabi ha potuto contare su dieci uomini e undici uomini. Ecco, questo non va bene. Stesso discorso si può fare in campionato e in tal caso prego rivedere il rientro di Momo Sissoko contro la Fiorentina: appena 1minuto e 20secondi e giallo sanzionato per una presunta simulazione a 30 metri dalla porta.


Ma al di là di questo, la Juve continua in questo percorso ad ostacoli. Si nasconde, si mostra, si siede, si rialza. Zero continuità circa la forma fisica, circa l'attenzione, circa il gioco. E' vero che già sabato Ciro non ha più attaccanti a disposizione, con Giovinco malconcio, ma è pure vero che ho visto la Juve di Lippi giocare con qualche primavera e vincere comunque.

Ferrara ha molto da lavorare: sulla Juve e su di sé. L'umiltà dovrebbe riuscire a farlo maturare in fretta, passando chiaramente per errori che la società mi pare abbia messo in conto. Irrinunciabile sbandierare vittorie e trofei, imprese e gesti eroici, inimmaginabile pensare di essere già arrivati. Si è deciso di cambiare rotta e affidare ad un tecnico giovane, ma esperto dell'ambiente, il progetto di rinascita/ricrescita e si deve avere la pazienza di aspettare. Buone cose si sono viste e come sempre ho detto, aspettiamo di vedere la Juve veramente al completo per giudicare Ferrara, le sue idee e il suo modo di insegnare calcio. La Juve vera per me è quella in cui Del Piero si riprende la fascia di Capitano in campo, Sissoko e Melo stazionano lì davanti la difesa, e dietro Amauri o Iaquinta sono disponibili Giovinco, Camoranesi, Diego e Marchisio. Ecco la Juve vera. Ecco quando Ciro potrà realmente mostrare il suo modo di fare calcio.

E veniamo a sabato. Qualcuno mi scrive via commento la formazione che vorrebbe vedere in campo? Scommetto che tutti scriveremmo lo stesso undici, per un motivo soltanto: non ci sono uomini. De Ceglie potrebbe far rifiatare Grosso, ma poi mancherebbe l'alternativa eventuale sulla sinistra a centrocampo. Quindi giocherà Grosso (impossibile affidarsi a Molinaro). Legrottaglie e Cannavaro si giocano un posto, ma visto che il Capitano Azzurro non è sceso in campo martedì toccherà a lui. A destra rientra Grygera? O verrà confermato Caceres che bene ha fatto contro il Maccabi? Detto questo, il resto della formazione è obbligata. Senza spazio per turnover ora necessario. Perchè Camoranesi avrebbe bisogno di riposare una ventina di minuti, perchè Melo dovrebbe far sgonfiare la caviglia, perchè Tiago è rientrato l'altro giorno, perchè Diego sta tirando la carretta da non so quanto tempo, perchè oltre Trezeguet c'è disponibile il pur interessante Ciro Immobile. Sperando che Giovinco si riprenda. Difficile. L'unica nota positiva è che Del Piero dovrebbe accomodarsi in panchina. Ma se notate: "dovrebbe", "potremmo", "cercherà". Onestamente: come si può parlare di competitività Juve con condizionali e periodi ipotetici, guardando soprattutto chi sta fuori?

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mercoledì 4 novembre 2009

Maccabi-Juventus 0-1 Può bastare

La partita col Maccabi descrive per intero la situazione Juve. Molte partite nella partita. Tante facce di una Juve col cantiere aperto, ma finalmente i lavori sono iniziati per davvero. E questa è la migliore risposta a Ranieri, uno che ha fatto più danni che altro nei due anni alla Juve. Uno che per esempio non ha mai cambiato né mentalità né gioco alla squadra. Uno che per esempio ha bruciato gente come Criscito e Palladino che ora a Genova si tengono stretti. E che ha rischiato di bruciare Marchisio e Giovinco. Il primo - giocoforza - l'ha dovuto mettere in campo a furor di popolo. Il secondo è stato relegato in panchina, oppure a fare il quarto di centrocampo, come successe al capocannoniere Benne Signori con Sacchi - tanto per rispondere ad un altro che si è candidato alla panchina Juve.


Valgono, e molto, le parole di Melo, Buffon, Camoranesi e Ferrara. Vale la prestazione e alcuni spezzoni di partita della Juve.

Innanzitutto è successo che la Juve è andata a vincere in Israele e non era semplice. Mai sottovalutare le squadre in Champions, mai sottovalutare simili trasferte, difficili di per sé per l'ambiente che si va a trovare. La Juve ha vinto, magari non del tutto convinto e si mette nel mirino il più obiettivo stagionale. Anche se parziale.

Vince col gol di Mauro Camoranesi che se fosse rimasto in campo col Napoli avrebbe sicuramente cambiato la storia di quella partita. E il punto è tutto qui, dimostrato in parte dalla scelta forzata di Ferrara di mandare in campo Tiago in una posizione forse non sua. Ma l'ha mandato in campo per non snaturare il modulo che fin qui ha più convinto e per non rischiare subito De Ceglie, messo in campo dopo per sfruttare spazi che però gli avversari non hanno mai concesso. Così si spiega la fatica della Juve a creare gioco. Ma il giropalla migliora sensibilmente (bellissimi i 5 minuti di possesso consecutivo nel secondo tempo, con una decina di primi-tocchi, da destra a sinistra, da Caceres a Grosso, passando per Poulsen e Melo). Ottimo Diego.

Capitolo Diego. Ma cosa si chiede a questo fenomeno? Di rientrare, di rilanciare, di "farsi" l'assist e segnare pure? Ma cosa abbiamo nella nostra testa malferma? Questo ieri ha toccato una quantità industriale di palloni. Non ne ha perso nemmeno uno (per la cronaca, due). Ha dribblato a più non posso. Ha ricevuto una serie di falli pazzeschi. Ha battuto punizioni, liberato al tiro Camoranesi e Amauri, servito splendidamente Caceres per il gol di Camo, rientrato, rubato qualche pallone, commesso finalmente qualche prezioso fallo tattico. Badiamo bene che stiamo parlando di Diego e non di Maradona. Credo che per i primi due mesi di campionato italiano e di Juve soprattutto possa bastare fino a qui. Considerato appunto che è solo l'inizio. Personalità da vendere e tecnica sopraffina.

Gli esterni continuano a migliorare. Non si discute sul lavoro di Camoranesi. Va meglio con Caceres che spinge a dovere e copre maluccio. Inevitabile, visto che in quella posizione ha giocato poche volte e come ha detto Ferrara "sta imparando". Bene così, però. Perchè quando spinge si intende bene con l'italo-argentino e pare avere potenzialità interessanti quando arriva sul fondo.

Sempre meglio Poulsen, a questo punto tassello prezioso di un modulo che lo vede protagonista-nero. Il nero è giustificato dal lavoro sporco che fa e lo fa bene. Contrasta, chiude, raddoppia e soprattutto anche lui non perde un pallone. Non sarà regista e lo vediamo, non sarà rifinitore e lo si sapeva, ma la sufficienza la porta a casa e con lui in campo il centrocampo pare un pò più equilibrato. Nell'attesa che rientri Sissoko: IMPRESCINDIBILE.

Quanto la Juve è protetta? Zero. Forse anche qualcosa meno. La scena a metà campo nel primo tempo è sintomatica del periodo nero della Juve. Perchè se vogliamo essere obiettivi, diciamo le cose come stanno. Amauri sconterà un turno di squalifica: le immagini gli danno ragione, in quanto quella gamba là che voleva andare a prendere il pallone è stata subito portata indietro e non ha colpito minimamente il portiere partenopeo. Mentre Felipe Melo si becca un giallo pericoloso: il motivo è inesistente. Subisce fallo in contrasto, l'avversario va a muso duro e si butta a terra dopo 5 secondi (immagini Mediaset Premium) imitando il mitico Rocky colpito da Drago. L'arbitro è proprio lì, anzi era proprio l'arbitro che teneva il giocatore del Maccabi. Risultato: ammonito Melo. Che andrà probabilmente in diffida col Bordeaux per saltare matematicamente la sfida decisiva col Bayern.

Buffon ha parlato di buon primo tempo e di un secondo tempo abbastanza indecifrabile. Pochissimi rischi, ma ancora un pò di disattenzioni. Come se la squadra accusasse fatica fisica. Come se: l'accusa in effetti perchè giocano sempre gli stessi. A questo punto l'unica critica che si può muovere a Ferrara è l'insistenza con la quale Grosso scende in campo. C'è De Ceglie, perchè non sfruttarlo? Perchè poi se mette Giovinco c'è bisogno di un cambio e Ferrara non ce l'ha! Tutti rotti: da Sissoko a Marchisio, da Del Piero al mio preferito Brazzo. Inutile insistere poi su Molinaro, evidentemente. E ci voleva Ferrara per capire che a sinistra serviva un rinforzo come Grosso?! (risposta evasa da Ranieri per ben due anni)

Detto questo il materiale c'è. C'è anche quello umano perchè è naturale che Amauri a sei minuti dal termine si arrabbi. Naturale perchè sa già della sconfitta e magari voleva o segnare o continuare una partita sfiancante. Naturale come il cambio che l'ha visto protagonista. Ha fatto bene a gettare la tuta. Ha fatto bene a tornare negli spogliatoi senza salutare nessuno, nemmeno forse l'entrante Trezeguet. Quello che poi ci si dimentica di annotare è che ha chiesto scusa ai compagni per la reazione. Dettagli.

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lunedì 2 novembre 2009

Trezeguet: protezione massima

Se per ogni stronzata detta venissero elargiti soldi, in Italia moltissimi sarebbero ricchi a sufficienza da ritirarsi dal lavoro e condurre bella vita fino alla fine dei giorni.


La stronzata in questione è la critica a Trezeguet. Adesso mi pare proprio strano che un gruppo di tifosi bianconeri si metta a criticare quello che è forse il killer più forte in circolazione da parecchi anni. Non si discute nemmeno il valore oggettivo di David Trezeguet, mentre nessuno può firmare un foglio dove c'è scritto che Trezeguet è utile alla manovra, che è spettacolare, che sa giocare a calcio. Se intendiamo con queste ultime tre frasi dei concetti espressamente tecnici e spettacolari.

Intendiamoci. Mai nessuno ha detto che Trezeguet gioca bene a calcio. Anzi è un grossissimo mistero come questo ragazzo possa essere considerato, a ragione, uno dei più forti bomber degli ultimi venti anni. Parlano per lui i numeri, inesorabili in questo caso. Non tira rigori (pochi), né punizioni. Non tira mai da fuori area, non partecipa sostanzialmente al gioco corale se non con sponde e con i suoi movimenti preziosissimi. Non dribbla, né arretra per far ripartire l'azione tipo con giocate personali. Però senza David la Juve non avrebbe raggiunto traguardi e vittorie. Più di 160 gol in maglia bianconera e statistiche da urlo sui piedi utilizzati per segnare, gol di testa. Soprattutto: esiste, ma non la trovo, una statistica sul numero di possibilità di andare a rete (tipo un tiro volontario nello specchio) e numero di gol. Statistica facilmente verificabile guardando un paio di partite nelle quali si osserva che Trezeguet, al quarto tiro in porta, generalmente o segna o ha già segnato.

Tornando alla stronzata. Che Trezeguet sia il problema di questa Juve è davvero ridicolo, oltre che offensivo per l'intelligenza di giornalisti e della gente che legge simili notizie. Che tale stronzata sia stata detta poi da juventini, beh questo significa soltanto malafede. E magari chi lo ha detto è semplicemente gente di sinistra, gente comunista. Ma per piacere...

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Juve: jolly finiti?

No, assolutamente no. Non esiste proprio parlare di jolly o numeri del tipo "all'anno avete tre sconfitte e basta e quattro pareggi massimo". E' un modo di parlare non da Juve, non da vincenti. Il punto chiave è il ricordarsi degli errori - numerosissimi - degli anni passati, sin dall'allontanamento (praticamente) di Deschamps, poi il cocciuto tentativo di difendere Ranieri (trappolone nel quale sono poi caduti in moltissimi) e ora il tentativo di pretendere un certo cammino. Cammino che non è fattibile. Si deve purtroppo scegliere una linea, una direttrice precisa da seguire. Ed è la seguente, anzi doveva essere sin dal primo giorno del dopoCalciopoli la seguente.


La Juve dopo essere stata smantellata aveva bisogno di una naturale rivoluzione. Dentro i giovani più promettenti, fuori chi non si sentiva del progetto (Emerson, Zambrotta, Ibra, Mutu e via così) e parole chiare. Queste ultime dovevano essere: "Signori tifosi, non aspettatevi nei prossimi anni di tornare a vincere perchè è impossibile. Servono anni per ritrovare una strada vincente, servono esperimenti e serve passare per tanti tanti errori". Se avessero detto una cosa del genere tutti avremmo accettato parzialmente e al contempo stimolato alla crescita. Invece ciò non è accaduto. Uno soltanto stonava fra queste voci ed era Deschamps che si rifiutava di partecipare al coro "vinceremo". E praticamente fu costretto a dimettersi. Allora non lo capì nessuno, oggi forse qualcuno dovrebbe chiedere scusa all'ex regista.

Di errori se ne sono commessi. Tanti, forse troppi, ma legittimati in qualche modo dall'inesperienza totale del comparto dirigente. Comparto, parola esatta. Ora l'esperienza va maturando da sè e gli errori vanno diminuendo normalmente. Per esempio non più scommesse sul mercato, niente follie spendendo soldi a destra e manca, scelte precise in funzione delle idee dell'allenatore.

Si poteva riportare Capello o Lippi? Sì, anche. Personalità forti in un gruppo che manca di personalità inevitabilmente. Ma perchè non provare a ripartire cercando in casa? Detto fatto: o Conte o Ferrara. Per una scelta di continuità (in qualche modo) si è scelto il secondo che comunque sta dimostrando qualcosina. Per esempio di avere idee, di poter gestire serenamente un gruppo complesso, di avere in mano la situazione. Per esempio zero scenate, per esempio zero commenti scomodi all'esterno. Anche il fatto di accendere i toni davanti a tutti (come successo ieri) è un segno di grande lavoro e personalità. Per fare la pace serve fare la guerra. C'è pure una componente sfortuna che ha impedito a Ferrara e alla sua squadra di comportarsi meglio, tipo l'aver incontrato le squadre nel loro periodo migliore di forma (Napoli con Mazzarri, Palermo in serata super, infortuni).

Ora basta attendere. Sono cambiate molte cose, anche dal punto di vista dirigenziale. Al di là del risultato dei novanta minuti si vede comunque che il progetto stavolta è concreto e si prova a plasmare la Juve che verrà. Serve tempo. E pazienza. Se solo avessimo dato retta all'intelligenza e all'esperienza di Deschamps, forse oggi ci troveremmo in una situazione un pò diversa.

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domenica 1 novembre 2009

Juventus-Napoli 2-3 Problema a destra

Fermo restando che questa sconfitta è opera soltanto di poche persone, in grado di rovinare un intero periodo al resto del team, farebbe piacere ogni tanto ricevere qualche buon fallo e magari vedere gli episodi girare a favore. Perchè quello di Zamparini è stato un monito e quasi una profezia. Vogliamo contare i falli da dietro su Diego? I vantaggi assurdi concessi alla squadra di Ferrara? Il rigore su Camoranesi poi uscito con punti di sutura? Il bello è che poi è la squadra bianconera ad uscire dal campo con un uomo in meno. Questo nell'economia del match, vedendo il risultato finale, un pò è pesato.


Ma tant'è. Sconfitta amara e sconfitta soprattutto ridicola. Lo sa bene Ferrara che la giudica "inspiegabile" e invece di spiegabile c'è molto. Torniamo ancora al punto focale della Juve dopo Calciopoli: non ci sono ricambi. Esce Sissoko e il centrocampo perde equilibrio, sia che sia a tre o a due. Fatto fuori Camoranesi a destra non inventa più nessuno. Se manca Amauri o Iaquinta là davanti perdiamo in termini di manovra e fisico. E sì che Trezeguet la mette sempre dentro. Ottimo Giovinco, buon Diego su cui però pesa, e moltissimo, il trattamento gratuito riservatogli. Gratuito nel senso che su Diego non è stato punito nemmeno un giocatore, anzi uno: Cannavaro. Tutte le altre entrate sono state graziate. Due punizioni al limite dell'area a favore di Diego significano pericolosità e invece Damato ha lasciato correre. Queste cose sarà meglio rimarcarle in qualche modo, perchè i vantaggi o sono di tutti ed equamente distribuiti, altrimenti continueremo a raccontare di una Juve che paga e continua a pagare chissà che cosa.

Chiusa la polemica, necessaria, è praticamente inspiegabile come si può prendere gol dal proprio calcio d'angolo. Anzi, è spiegabilissimo. Grygera non è un fulmine, se i due centrali sono assenti nessuno riesce a coprirli e quindi Ferrara farebbe bene a gestire un turno per andare a saltare là davanti: una volta Cannavaro, una volta Chiellini. Poulsen e Melo poco si integrano a vicenda e si nota il fatto che non si parlano mai. Eppure il biondo è risultato ad un certo punto della gara uno dei migliori e ci resterà - a meno che anche in questo caso non si voglia a tutti costi insultarlo per aver ricevuto il famoso sputo di Totti - e Melo inizia a ridurre i propri errori: ieri due soltanto.

Avanti di due reti non è spiegabile il fatto di prendere due gol identici (quelli di Hamsik). Juve rialzati, Juve cosa fai, si può gridare di tutto. Ma qui c'è un problema proprio psicologico: questa squadra è vittima dei due anni passati a piangersi addosso, per colpa di tutto l'ambiente, per colpa principalmente di chi la guidava. E quindi vale per molti ancora il fatto di essere in costruzione, di dover lavorare molto. Peccato, perchè quella con la Samp non è stata solo un'illusione, ma un progetto serio e concreto. Ma per metterlo in pratica servono le pedine giuste. E la Juve di tali pedine ne ha pochissime. Se mancano queste crolla tutto il castello. Nel prossimo mercato servono rinforzi in tal senso: gente capace di sostituire a pari livello tali pedine. Camo e Sissoko su tutti, ma anche un centrale in grado di dare copertura ed equilibrio, in grado di liberare Melo dai suoi movimenti.

Piangersi addosso? Caschiamo ancora in questo equivoco? No, però certo immaginare di poter giocare con Sissoko e Melo, con Camo e Amauri là davanti... beh, è tutta un'altra squadra. Come il campo ha dimostrato. Passo e chiudo.

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