Tutti a Pinzolo. Tutti a vedere la Juve. Cobolli Gigli dichiara di non aver mai visto e sentito un'atmosfera simile da tre anni a questa parte. Ed era la sensazione di tutti i tifosi dopo il sollevamento dall'incarico di Ranieri. Lo ha duramente ripetuto Zebina che ha esplicitamente rinnovato l'analisi dei problemi di questa Juve nei due anni precedenti. La mentalità e il progetto. Inesistenti.
E' proprio Zebina a parlare, a sorpresa si direbbe. Già perchè con tutti i protagonisti a disposizione, è il terzino artista a parlare. E lo fa duro, critico e lucido. Rinnova i complimenti a Ferrara per come ha saputo lavorare in sole due settimane. Si affida ai santi per superare la preparazione che Neri sta improntando. Lancia la speranza di vedere David Trezeguet ancora con la maglia bianconera, saluta infine l'arrivo di Melo che definisce "una pacchia davanti la difesa". Quello che più stupisce è la solita strafottenza con cui risponde alle domande. Strafottenza che nasconde tanta convinzione, quella che mancava due anni fa e l'anno scorso. Risponde per esempio che "la Juve era già più forte dell'Inter nell'anno della B. Perchè la forza della Juve è nel gruppo e nella mentalità. E' vero, se guardiamo la rosa si potrebbe dedurre il contrario, ma la Juve è Juve e già questo basta per essere più forti degli altri". Parole sante, parole sante. A dimostrare infine che lui il carattere ce l'ha, seppure un caratteraccio, se la prende con i pochi tifosi che lo hanno bersagliato lo scorso anno. Anzi dice esattamente così: "Per me chi fischia i propri beniamini non sono tifosi, è la stessa cosa che ho detto a Fabio Cannavaro". Parole santissime, parole santissime.
L'effetto Juve vale anche per Felipe Melo. Avrebbe di diritto altre due settimane di vacanza. Ma ieri ha firmato via fax i moduli federali, e già domani dovrebbe atterrare a Torino. Era previsto per lunedì il viaggio, ma ha anticipato. La cosa stupefacente è che non sarà una breve sosta. Non solo visite mediche. Ma maglietta e pantaloncini d'allenamento. Amici del giocatore avrebbero detto che Felipe è pronto a interrompere le vacanze per unirsi immediatamente al gruppo e iniziare a correre. Ci credo poco. Se lo fa, è un grande e questo farà piacere a Ferrara.
Ci hanno provato in tanti, ma Diego ha già smontato tutto. Col sorriso dichiara che "Del Piero e io non siamo problemi, ma soluzioni". Lo fa pure Del Piero, ieri praticamente assieme a parlare e a correre, tirando il gruppo. Da leader, perfetti leader. In fondo il dualismo non esiste. Trequartista Diego, punta Del Piero. Semmai Del Piero deve convincersi del fatto che anzicchè beccarsi qualche 5, conviene quest'anno giocare di meno e dare più sostanza ad ogni singola prestazione. Di sicuro Ferrara gli chiederà questo. Spazio dunque a Iaquinta e Amauri sulla carta. Con Trezeguet prima scelta per la prima punta, Del Piero prima scelta come seconda. Giovinco dovrà accontentarsi di dare il cambio a Diego, e magari andare sull'esterno quando il modulo si trasformerà nel 4-2-3-1 che Ferrara sta preparando.
Ancora una differenza rispetto allo scorso anno. Ben tre preparatori atletici seguono la squadra. L'anno scorso c'era solo Capanna. E adesso la Juve gli ha affiancato un reparto medico sempre pronto ad ogni evenienza. Niente più brutte figure circa infortuni. Carichi pesanti, palestra, tanta corsa e lavoro atletico. Ferrara sta preparando una Juve d'acciaio. Già mercoledì la prima partitella.
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