mercoledì 7 ottobre 2009

La Juve cambia e Donadoni se ne va

Da una parte c'è qualcuno che urla "Non capisce di calcio e mi manda via!". Dall'altra probabilmente c'è uno che implicitamente sussurra "Di calcio giocato ha capito poco, ma è stato un utilissimo Presidente". Due diverse storie, due diverse conclusioni.


Una è naturale e logica: Cobolli Gigli viene cortesemente salutato e messo alla porta. E la porta non verrà sbattuta, perchè negli anni più bui della storia bianconero è lui il protagonista numero uno di una risalita che ha del miracoloso. Errori comprensibili, non perdonabili da una tifoseria che ha avuto tutto in 110 anni di storia. Tutto e di più. E proprio per questi 110 anni non è andata letteralmente a fondo, anzi, si ritrova sempre e costantemente in alto. Più alto di chiunque altro, sempre e comunque. Perchè è la Juve.

Ma Cobolli Gigli significa appunto Serie B, un ricorso al Tar mai pervenuto, anzi mai pensato forse. Significa queste due cose e per tali questioni viene messo alla porta. Il ragionamento non fa una grinza. Poi resta la gratitudine per aver sopportato questi tre anni particolarmente complessi. E avallato un progetto molto serio, a dispetto di come la critica lo disegna. O vorrebbe che fosse. Un progetto che ha rimesso i conti in regola, che ha portato e porterà uno stadio di proprietà (prima società italiana!), e che ha permesso a Ferrara di guidare un gruppo che può solo crescere. Ma è tempo di cambiare. Non tutto. Non subito.

Il fatto che Blanc vada a ricoprire tutti e tre i pieni poteri di una società è un qualcosa che può dare fastidio. O suscitare scalpore. O interesse. Però non c'è dubbio che fra i tre maledetti da certa gente che di juventino ha poco, è quello di più esperto. E' un francese e ha gestito conti e situazioni al meglio. Per dirla francamente: le cose che ha combinato Blanc non le avevano combinate nemmeno Moggi e Giraudo. E mi riferisco alle vagonate di milioni che una Juve-dalla-B continua a percepire. Mi riferisco al marketing-mondiale, come il recentissimo accordo (pochi giorni fa) con la Nike che porterà addirittura un nuovo uomo nel CdA bianconero (forse!). Oltre che milioni di euro, appunto. Mi riferisco ad un mercato in ogni caso coerente con le scelte dell'allenatore. Se poi proprio l'allenatore fu una scelta infelice, beh ciò può essere in parte perdonato. Affiancato adesso da uomini di calcio veri, Blanc può continuare il proprio lavoro. Ha l'appoggio di Elkan e lo stesso rampollo di casa Agnelli dà l'impressione di voler stare più vicino alla Juve. Servono a volte soltanto parole, soltanto gesti e immagini per scuotere una intera società. L'ha fatto in questi giorni ed è un bene. Per il resto e il futuro, staremo a vedere. Da parte mia c'è ottimismo perchè guardo i fatti. Al di là di uno scudetto che non poteva arrivare - perchè altrimenti a quel punto cadeva il castello della B e della retrocessione - e al di là di risultati sportivi che non potevano non essere i piazzamenti, comunque miracolosi se si guarda da dove è ripartita la Juve e come è ripartita (uomini al comando e rosa), questa nuova società se l'è cavata egregiamente.

Dall'altra parte fanno sorridere le parole di Donadoni, uno che è stato messo lì perchè evidentemente raccomandato e sfido chiunque a confutare questa tesi. Con un Livorno in B che però era già da A guadagna la massima serie in modo facile. Eppure poi non succede nulla. Nel senso che quando inizia il vero calcio questa persona si è defilata. Il fatto di essere umile e molto generoso, oltre che educato ed una gran bella persona non deve assolutamente confondere con meriti meramente tecnici. Insomma, alzi la mano chi considera Donadoni un allenatore. Zero carattere e la conferma assoluta la si ha avuta in Nazionale. Zero idee, se non quelle reminiscenze che gli derivano dall'essere stato allenato da Sacchi. Il problema è proprio questo. Al di là di Ancelotti, Sacchi non ha lanciato nessuno di realmente capace. Almeno non mi viene in mente nessun altro vincente. Senza contare il fatto che Donadoni è giunto alla Nazionale con tanto di giallo: chi ha fatto una simile scelta? Su quali valori? In base a quale ragionamento storico? La storia comunque continua. Allontanato in fretta dalla panchina azzurra De Laurentiis lo chiama per guidare il Napoli. Disastroso da marzo in poi, peggio ancora da fine agosto a inizio ottobre. Zero idee, zero progressi tattici. Dice che avrebbe voluto Cannavaro, dice gli sarebbe servito pure Maradona. Un pò la filosofia di Sacchi che arrivò al Milan, aprì l'album e zio Berlusconi gli comprò i migliori al mondo. A quel punto non serviva più allenare e correre, bastava gettare il pallone in campo, giocare anche senza portiere, e quella avrebbe vinto comunque. Dice tante cose Donadoni, pure che De Laurentiis non capisce nulla di calcio e per questo l'ha mandato via. Ora Mazzarri, paradossalmente, schiererà la stessa formazione. Solo insegnerà calcio a quelli che andranno in campo. Stesso modulo e consegne, forse l'unica variante sarà l'impiego di Zuniga a destra. Vedremo i risultati.

Di certo in Serie A c'è gente veramente meritevole, e però siamo in Italia e quindi magari Albertini può decidere chi dirigerà la Nazionale, o Moratti chi andrà in B o chi verrà penalizzato. Raramente si riconoscono meriti e tali meriti vengono premiati. Siamo in Italia, purtroppo!

1 commenti:

jesus ha detto...

Il momento e' difficile,molto delicato per una societa'grandiosa come la Juve ma ne sono certo risorgeremo come abbiamo sempre fatto!!!