Ho seguito la Juve su RaiSport Più. La Juve dei piccoli, di un Maddaloni al quale vanno i miei complimenti. La Juve primavera è di nuovo in finale, con un ruolino di marcia interessante. Fatto fuori un girone abbordabile, un buon Siena e un pericolosissimo Torino. Adesso c'è la Samp, i campioni d'Italia (questi sì) in carica. Che, tra le altre cose, hanno massacrato l'intertriste.
Ho visto entrambe le semifinali perchè così le ha trasmesse RaiSport Più: Samp-Inter e Juve-Torino. Bene. Nella prima ho apprezzato Fiorillo: pare davvero il nuovo Gigi per la personalità e la tranquillità. Nessuno come lui, almeno fra i pari età. Sicurezza, grinta, classe. La Juve dovrebbe bloccare questo gioiellino il più in fretta possibile. La storia lo impone.
Ho visto una Samp in grandissimo spolvero. Gli attaccanti sono micidiali: forti fisicamente, veloci, furbi, tanta classe. Soprattutto nell'uno contro uno hanno massacrato i nerazzurri. Due parole su questi giovanotti: è chiaro, fin troppo evidente come la stampa non dice tutta la verità. La sopravvalutazione quando si parla di Inter è ormai indecente, a tratti antipatica. E' una squadra nervosa, di cui si parla tanto e troppo. Poi però sul campo noti gli stessi difetti degli ultimi vent'anni: niente organizzazione, solo giocate singole, poco equilibrio mentale (andate a rivedere gli scontri e le minirisse accese proprio dai nerazzurri). Ed è un peccato perchè alcuni ragazzi sono davvero interessanti. Su tutti Napoli e Destro, i più talentuosi. Come la logica del campo però impone: tutti a casa, spazio ai più forti.
Passiamo a Maddaloni. Non so perchè, ma questo signore mi ha fatto divertire. Anzi, il perchè lo so. Ecco come schiera la piccola-Juve. Difesa a quattro molto corta, con esterni che spingono tantissimo, tanto fisico e velocità. Non abbiamo bestioni ma gente che usa la testa e uno con tanta esperienza di nome Ariaudo: allenarsi con i grandi permette poi di fare la differenza con i pari età. La legge del calcio. A centrocampo c'è il nuovo Marchisio. Si chiama Marrone, uno che ruba una quantità infinita di palloni, che fisicamente è una bestia, non ha paura dei contrasti e quando c'è bisogno dà pure calci e spezza letteralmente le azioni avversarie. Va pure in gol (uno soltanto in questo Viareggio). Accanto a lui ieri ha giocato il capitano Castiglia (numero 10, maglia pesantissima). Anche lui è stato più volte convocato da Ranieri. Centrocampista anomalo, una cosa a metà fra un regista e un trequartista a cui credo manchi un pò di dinamismo. Dietro l'unica punta Immobile, giocano Yago, Esposito e il gioiellino Daud. Il primo viene dal Barca, ha un sinistro micidiale, imprendibile nell'uno-contro-uno, ottimo assist-man. Esposito lo abbiamo già visto in prima squadra (pecca un pò di protagonismo, che non è qualità a questi livelli). Daud è la gemma di questa formazione. Somalo, piccoletto, veloce, destro e sinistro, fiuto sopraffino per il gol. Ne ha messi dentro ben sette e c'è una finale da giocare. Per gli addetti ai lavori è lui il golden boy di questa edizione, vada come vada. Ha impressionato tutti per classe e per capacità realizzativa: testa, destro, sinistro, in mischia, in solitaria. Ha servito pure un pò di assit. Da tenere d'occhio per il futuro. L'unico attaccante è Immobile: una bestia, anche se non troppo alto. Lotta e corre come pochi, difende la palla, tira, fa sponda, fa salire la squadra, inizia il pressing. Prezioso in tutte le fasi della partita. Finora era a secco, ha scelto il Toro e le semifinali per sbloccarsi e mettere dentro una doppietta. Quando Ferrara lo prese nelle zone di Napoli molti anni fa disse di fare attenzione alla sua crescita. Ennesima dimostrazione delle competenze di Ciro Ferrara.
Adesso viene il bello. Lunedì, per la finale, ci sarà il gran completo della dirigenza bianconera. Udite udite, è la prima finale per la gestione Cobolli Gigli. Il lavoro iniziato da Moggi è stato portato avanti da Blanc, Secco, Ferrara, Rampulla e Castagnini. E questi sono i frutti. Dico questo perchè ero stato il primo a non considerare, anzi criticare, le scelte circa il settore giovanile della nuova dirigenza. Non vedevo nomi importanti, come quelli che lanciava Moggi per esempio. Invece devo completamente cambiare opinione. Su Maddaloni (criticato da me due anni fa), su tutto il settore, sugli osservatori (fra cui Sandreani, uno che stimo), su questi giovanotti. Mi sono divertito molto a guardare la piccola-Juve e fra questi un paio di nomi possono davvero tornare utili per il futuro. Per esempio gli esterni italiani, quelli di sinistra tipo D'Elia (ieri imprendibile). Ma anche Duravia e De Paola (centrocampista tuttofare e difensore). Occhio pure a Pinsoglio (ieri una papera fortunatamente indolore).
Peccato per la finale non poter contare su Ekdal, sacrificato da Maddaloni in compiti di copertura. E' infortunato, difficile recuperi. Attenzione pure alle condizioni di Marrone: questa sarebbe un'assenza pesantissima.
Speriamo di portare a casa questo torneo. Serve più alla nuova dirigenza per lasciare un segno preciso del proprio passaggio. In attesa che i grandi compiano il miracolo.
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