domenica 1 febbraio 2009

Juventus-Cagliari 2-3

"Adesso dobbiamo reagire", parole di Ranieri, ma parole errate. La colpa della sconfitta è tutta sua. Poteva cambiare qualcosa il rigore su Marchionni? No, assolutamente.


In panchina c'erano Trezeguet, Tiago e De Ceglie, e un Poulsen che a questo punto non è più difendibile, così come Ranieri. I primi tre andavano messi immediatamente, dal primo minuto. Perchè, detto semplicemente, Amauri, Marchisio (tra i migliori comunque) e Molinaro sono stanchi.

Quest'ultimo è proprio l'emblema delle due sconfitte: mai una discesa significativa, nessun cross utile. Proprio come ai bei tempi di ottobre dove lo stadio lo fischiò rumorosamente. Beh, servono quei fischi, ma ormai è tardi. Questa squadra, al di là anche delle mie stesse frasi su questo blog, non può vincere nulla, nemmeno la Coppa Italia. Dopo lo tsunami intertrista che ha sfasciato una delle formazioni più forti (quella di Capello per intenderci), Ranieri sta servendo solo per ripartire un pò, ma al suo posto serve ora uno tosto, con le palle, in grado di fare le scelte giuste. Quelle di ieri sera sono state tutte sbagliate. Ma stavolta l'alibi degli uomini indisponibili non c'è più. De Ceglie non è nemmeno entrato, eppure è stato uno dei pochi a mettere dentro qualche buon cross (vedi tre assist per Amauri prima di Natale), inoltre garantisce spinta e tanta e tanta velocità (vedi la difficoltà di Zambrotta nella partita contro il Milan). Tiago va recuperato, perchè proprio nel momento buio di ottobre, la rinascita della Juve coincise esattamente con la rinascita del metronomo portoghese. Marchionni si è forse montato la testa, oppure è stanco. Allora serve il recupero di Camoranesi (che fine ha fatto) o che Ranieri studi qualche buona soluzione, che non è Amauri largo sulla fascia (come gli ultimi tragici minuti di Cagliari).

E' vero che anche gli infortuni non ci danno una mano, ma piangersi addosso non è proprio da Juve.

Capitolo Poulsen: che l'abbiamo preso a fare se non gioca e recupera? Se vogliamo il tridente servono Sissoko, Poulsen e Marchisio (visto che Zanetti ha terminato la sua stagione). Ma il danese resta ai box, quindi acquisto inutile, quindi qualcuno deve pagare (mi viene un nome su tutti: Ranieri).

La partita contro il Cagliari è un'altra dimostrazione di un Ranieri cocciuto, che sbatte la testa sulle stesse soluzioni, incapace di cambiare volto alla squadra. Soprattutto, stupisce il calo di concentrazione: in vista della Champions, di un quarto di finale contro il Napoli in Coppa Italia, e di un aggancio che era riuscito appena qualche giorno fa, la JUVE non può cadere in cali di concentrazione. Se la Juve non rialza la testa e non c'entra almeno un obiettivo stagionale, mi sa che Ranieri rischia, e parecchio. Sarebbe infatti da pazzi continuare a costruire-costruire-costruire così come dice la società. La Juve, nei suoi 110 anni di storia, è abituata a vincere, erano gli altri che dovevano riflettere. Ora, la soluzione è semplice: o per il secondo anno ci dedichiamo a far crescere Marchisio, Giovinco e De Ceglie facendoli giocare con più continuità, oppure a fine anno ne vedremo delle belle, con un'altra rivoluzione tecnica.

Claudio Ranieri: a te la scelta! 

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