giovedì 5 febbraio 2009

Juventus-Napoli 4-3 dcr

Commentiamola così: la Juve è in semifinale. Stop. Pochissimo altro da dire. Anzi, no, diciamola tutta.


Juve brutta, molto brutta. Messa in campo malissimo: un segnale su cui bisogna fortemente riflettere. Squadra stanca, debilitata, appannata. Quelli che vanno in campo sono praticamente gli stessi da ottobre a questa parte. Non ci sono cambi e ricambi. Gli infortuni e le defezioni non si contano più (siamo a 36 ufficiali).

Però, come detto in precedenza, siamo la Juve. E Ranieri deve trovare soluzioni innovative tale da permettere ai bianconeri di andare comunque avanti e imporre questo nome.

Esempio: Giovinco schierato nella posizione di Nedved, per l'ennessima volta. Come si fa a non capire che quella non è la posizione per lui? Tra l'altro, chiaramente l'ha anche detto il piccolo attaccante. Infatti, le note positive riguardano i suoi accentramenti. Quando Giovinco ieri sera ha preso palla in mezzo al campo ha illuminato il gioco con scatti, passaggi filtranti poco sfruttati da un opaco Del Piero e uno snervante Iaquinta, accelerazioni. A proposito: è possibile che su Giovinco sia stata fischiata una sola punizione a favore? Stesso discorso sulle discese di Sissoko. Giovinco va schierato dietro le punte, a dar qualità al centrocampo. l'indisponenza di Ranieri sta oltrepassando i limiti. E quando il mister parla di "abbiamo preso campo negli ultimi minuti" dovrebbe notare che in quei minuti lì la Juve, per presa di coscienza dei suoi fenomeni, aveva tacitamente cambiato modulo, con Del Piero largo e Nedved più centrale, in posizione di trequartista.

Difesa ottima, grandissima prova di Mellberg in coppia con Legrottaglie. Ottimi anche gli esterni. A proposito: tanti auguri a De Ceglie, speriamo davvero nulla di grave. Il rientro di Poulsen è confortante, ma l'assenza di Camoranesi pesa tantissimo. Con una diga in mezzo al campo la fantasia è delegata agli esterni. Senza Mauro la Juve perde tantissimo in fase di costruzione della manovra.

Per Del Piero serve una intera settimana di ossigeno: poverino è l'unico a tirare la carretta, costretto a correre pure per un indisponente Iaquinta. A Vincenzone si chiedono meno proteste, meno parolacce, meno occhiatacce e più corsa e volontà. L'anno scorso si è fatto apprezzare per il cuore, se gli manca quello diventa un peso. Fa rimpiangere Amauri, spinge addirittura Ranieri a sostituirlo prima del quarto d'ora del secondo tempo. E qui la nota più lieta della serata: David Trezeguet. Corre, lotta, un maestro nei movimenti e nei rientri in aiuto ai compagni. Un fenomeno vero. Ha rabbia e molte proteste sono dettate dalla sua grande voglia di riprendersi quello che ha perso per infortunio.

La Juve in realtà ha segnato. Zampata al 93' proprio con Trezeguet: gol regolarissimo, tanto che Del Piero si era lanciato verso il suo compagno preferito e mamma Beatriz aveva lanciato i consueti coriandoli. Ma la Juve dopo il mezzo fattaccio con i viola è tornata ad essere poco ben vista dalla terna arbitrale.

Se vogliamo dirla tutta, pure nei tempi supplementari la Juve ha segnato. Stavolta con Del Piero. Osservazione: primo tempo, cross di Marchionni interessante, mano larga di Montervino. Involontario, si prosegue nonostante le vibranti proteste di Grygera e Marchionni. Fuori dall'area bianconera, nel secondo tempo, è la volta di Lavezzi che va al cross e becca il gomito tirato al petto di Molinaro. Involontario, si prosegue. Primo tempo supplementare. Magia di Del Piero che si gira di spalle e becca la palla con la mano dopo un rimpallo con Cannavaro, si gira, tira, Navarro smanaccia e la palla entra: fallo di Del Piero. Mettersi d'accordo no?

I rigori non sono consigliabili ai deboli di cuore. La Juve ha una triste storia da raccontare. Proprio col Napoli, due anni fa, finì malamente, per non ricordare quel 28 maggio.

Il primo a tirare è Del Piero: avrei scommesso la casa mia e quella di mio zio. E' l'unico giocatore al mondo capace di non fallire. Ranieri lo manda per primo per acquisire quel magico vantaggio psicologico che accompagnerà la Juve per tutta la serie dal dischetto. Poi è il turno di Trezeguet: qui non c'è nulla da annullare. Piattone forte sotto il sette. Buon rientro David.

Il primo a sbagliare è Pavel Nedved che tira male. Cornice di una stagione altalenante, a conferma che a 36 anni oggi si fa fatica ad essere ancora competitivi al massimo. Eppure quando è entrato ha dato la scossa giusta.

Napoli in vantaggio. Marchionni non sbaglia, seppure è lacerato dalla fatica.

Va Lavezzi: la maggior parte dei tifosi pensa sia finita lì. Se segna è durissima per la Juve. Manninger dimostra di essere il più forte dei secondi portieri. Para e dà il via libera alla Juve. Sissoko gioca col cuore dei tifosi stampando la palla sulla traversa. Quando sul dischetto si presenta Contini ho un sussulto di gioia. Uno dei più grandi "rinviatori" del nostro campionato sul dischetto? Palla altissima. Si va all'undicesimo rigore. C'è Legrottaglie che si affida alla preghiera: lucido, sereno. La piazza e la Juve è a un passo dalla semifinale. Sul dischetto uno dei migliori del Napoli, Gargano. Manninger lo ipnotizza. Il folletto è stanco, teso, lo si vede. E' un rigorista, ma stavolta tira alto.

La banda Ranieri vola in semifinale contro la Lazio. E salva già mezza stagione. Partita bruttissima, ma risultato pieno. Bisogna ripartire da lì. Certo è che senza Camoranesi, con mezza squadra col fiato ormai corto, questa Juve può andare poco poco lontano. E fra un pò c'è il Chelsea e ci sono sfide particolarmente dure in campionato.

Dov'è finita la Juve apprezzata contro il Catania poco più di due settimane fa? La situazione infortuni com'è? Ma soprattutto, visto che gli affari dello scorso gennaio avevano permesso a Ranieri di rilanciarsi in campionato (Sissoko e un sottovalutato Stendardo), perchè stavolta non si è fatto nulla alla luce dell'infermeria costantemente piena?

Domande cui prima o poi qualcuno dovrà pure rispondere.

0 commenti: