Per scrivere e pensare dopo una simile disfatta si deve scegliere per prima cosa a quale organo umano assegnare priorità di azione. E così farò in questo articolo.
Parlando col cervello.
L'eliminazione è la cosa migliore che potesse capitare per tutta la Juve al completo: dal magazziniere al plenipotenziario J.C.Blanc, da Ferrara a tutti (quasi) i giocatori. Passare il turno poteva trasmettere nel cervello malato di alcuni indossatori di maglie bianconere lo strano concetto "siamo forti", quando la realtà è tutt'altra cosa. Perchè anche Mellberg palleggiava benissimo, anzi, quasi meglio di alcuni fantasisti, ma giocare a calcio è tutt'altra cosa. Servono innanzitutto gambe (e questa Juve ne tiene una per giocatore, troppo poco per vincere pure con la Primavera), serve cuore (e moltissimi calciatori non lo tengono, almeno in ottica bianconera), serve cervello (sulla cui esistenza, compreso quello che ieri era elegantemente vestito col cappotto in panchina, dubito adesso fortemente). Senza questi basilari requisiti umani, nessuna attività può ricevere fortuna. E così uscire dalla Coppa è importante, paradossalmente può diventare realmente importante per la prosecuzione della stagione bianconera. Non è un discorso da paraculo, semplicemente è la realtà. Uscire significa scompaginare le gerarchie che stupidamente Ferrara ha creato nel gruppo. Significa che ognuno deve addossarsi le proprie colpe, molto diverse da giocatore a giocatore. Significa per Ferrara andare a investigare cosa che realmente non va. Il problema adesso qual è: è che se Ferrara non ha capito nemmeno ieri sera dove lui ha sbagliato, allora vuol dire che poco c'azzecca Ferrara e la dirigenza con quel famoso progetto lanciato all'indomani dell'uscita dei calendari della Serie B. Mi spiego meglio.
Se Ferrara vuole salvarsi la pelle - parlando sportivamente, si intende - deve rispondere a semplicissime domande:
- la rinuncia a Giovinco è dettata soltanto da un forte sentimento di amicizia nei confronti di Alessandro Del Piero. E che giochino assieme allora, però il giovedì sera, a calcetto, magari con Rampulla in porta, Torricelli in difesa e Tacchinardi a centrocampo. In campo e per la Juve deve scendere soltanto chi è più in forma. Con la storia passata raccogliamo soltanto figure di merda colossali. Di questo Ciro dovrà rispondere e presentare giustificazioni plausibili. Altrimenti è pregato di accomodarsi alla porta e riprendere il suo posto dietro una scrivania, ma lontano dalla panchina. Anche perchè ha proprio fatto bene dietro la scrivania della giovanili;
- bene ha fatto a tenere fuori Amauri: se sei attaccante la devi buttare dentro. Per esempio Trezeguet l'ha fatto, come da dieci anni a questa parte. Ora, questo francese d'argentina non può essere più tenuto fuori e chissà quanti danni avrebbe potuto fare con l'Inter se solo qualcuno col patentino l'avesse mandato in campo al posto di un brasiliano in cerca di passaporto inconsistente;
- se Lippi ha mandato Ciro in panchina, lo stesso Lippi non deve rompere il cazzo con Grosso, spompato e fuori forma. C'è un giovanissimo e promettentissimo De Ceglie che sta marcendo in campo. Lui come Giovinco lo vogliamo in campo. Ma non noi, cioè, non sono i tifosi a volerlo in campo, ma due neuroni che per caso hanno fatto sinapsi e hanno concluso che sulla fascia sinistra serve un pò più di fiato e un ricambio per Fabio Grosso. Ora bisogna trovare il modo di far scattare la sinapsi pure nel cervello di Ciro Ferrara;
- d'accordo sul voto negativo a Diego, ma anche qui vale quanto detto nel primo punto: perchè rinunciare a Giovinco? Inoltre, io non sono d'accordo sulle critiche a Diego, in quanto non è stato mai messo nelle condizioni di pungere realmente. Relegato ieri sulla fascia per far posto a Del Piero a metà del primo tempo, poi spostato come tornante, poi accentrato basso, poi seconda punta. Poverino, il Maestro non ce ne sta capendo più nulla. E però è sempre il primo a metterci la faccia e anzicchè lamentarsi della sua gestione insensata va davanti ai microfoni dicendo "Devo fare molto di più per la squadra". Per favore Ciro, basta con Del Piero fino a quando il Capitano non correrà bene, e seguiamo questo talento, insieme a quel nano favoloso di Giovinco. Per favore Ciro, basta cazzate.
Parlando col cuore.
Da questa analisi dobbiamo tirare fuori tre nomi: Gigi Buffon, Claudio Marchisio, Sebastian Giovinco. Tutti gli altri dovrebbero essere picchiati e niente vacanze. Con tutti i soldi che prendono, porca troia, dovrebbero correre 20 ore al giorno e mangiare il meno possibile. Devono sputare sangue e poi eventualmente si deciderà il loro futuro. Esclusi quei tre nomi per evidenti motivi di merito (il primo perchè ha giocato col menisco rotto fino a qui, il secondo perchè è di gran lunga il miglior giocatore e il miglior juventino in tutti gli atteggiamenti, il terzo perchè dopo essere stato il grimaldello per diverse partite è tornato a scaldare una panchina che non gli appartiene), tutti gli altri dovrebbero versare nelle casse bianconere metà del loro stipendio. E mai una volta che la società prende una simile e saggia decisione. Io ti pago per produrre, ma se ti fai i cazzi tuoi restituiscimi quello che non ti meriti. Un quarto nome io lo aggiungerei, perchè al di là dell'errore di ieri sera, fin qui è stato uno dei più positivi e l'unica scommessa vinta da Ciro Ferrara. Si chiama Caceres e va riscattato subito perchè a destra a tratti è stato devastante. Deve ancora migliorare, ma la strada è quella giusta.
Regalare un pallone come quello che Nick Legrottaglie ha gentilmente concesso ieri sera è da pazzi e assurdo. Poi una bella tirata d'orecchie a Caceres ci sta. Felipe Melo dovrebbe andare a lezione di tattica, cosa mai avvenuta fin qui se guardiamo il campo. Momo Sissoko non si capisce perchè era fuori, spunta sempre un nuovo infortunio scendendo le scale di Vinovo, anche questo aspetto deve essere chiarito perchè qui si rischia il ridicolo. Le dichiarazioni post-partita sono una vergogna senza fine. I cori a fine match sono tutti corretti. La gestione di questa Juve è patetica: mai una risposta provocatoria, troppa signorilità, troppa debolezza. Conviene andare a scartare qualche buona documentazione per capire se Luciano Moggi potrà tornare a lavorare. Altrimenti c'è un certo Bettega disoccupato e Andrea Agnelli per favore torni in sede. A proteggere queste due persone ci sono circa 16 milioni di italiani. Tutti gli altri, per favore, per il bene di questa Juve, la porta la conoscete, non rompete più i coglioni.
Parlando col cazzo.
Beh, mi astengo, basta leggere le formazioni iniziali di Ciro Ferrara da Bordeaux fino a ieri sera e i cambi effettuati e i minuti delle sostituzioni. Una delle più grandi delusioni di questo 2009/2010. Questa Juve non si merita simili storie.
2 commenti:
Hai ragione su tutto.
Il guaio è che dagli Elkann in giù non sono in grado mentalmente di imparare dai loro sbagli perché altrimenti dopo tre anni e mezzo di figure di merda si sarebbero tolti dai coglioni.
Questa nuova Juve post farsopoli è un accozzaglia di incompetenti e mi dispiace molto dirlo, ma con ferrara hanno portato questa incompetenza pure in panchina.
Pessime le sue formazioni iniziali, pessimi i suoi moduli cambiati al ritmo di due a partita e deleterio il suo impiego di Diego.
Insomma io mi aspettavo le sue dimissioni, le aspetterò anche oggi perché mi dispiacerebbe vedere un grande juventino non rendersi conto di essere inadatto e di causare solo danni alla Juve.
Non c’è praticamente nulla da salvare e sono incazzato come una bestia.
Fin qui avevo salvato e dato tempo, ma proprio ieri sera, proprio dopo la vittoria, e dopo due sconfitte... di Lippi c'è solo l'ombra e serve al più presto il suo ritorno. A lui sì che dovrebbero essere concessi i pieni poteri: gestione tecnica, mercato e campo. Oppure, Signori non diciamo cazzate, serve far rientrare Capello in versione Fergusson: tutto nelle sue mani. Non accadrà, perchè quella degli Elkan non è incompetenza, ma un'arroganza bestiale, non degna del Nonno che li ha allevati. Peccato non gli abbia trasmesso le competenze calcistiche. Un vero peccato. Il più grande peccato.
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