Il 90% delle volte partite simili finiscono in pareggio. O peggio, si perdono. Semplicemente perchè nel computo dei punti, forse, l'avversario meriterebbe qualcosa in più. Per l'intraprendenza, la regolarità e l'ordine. Nel calcio però la logica vale fino ad un certo punto, perchè poi gli equilibri vengono regolarmente spostati da qualcosa che l'uomo non può controllare. Non è semplice fortuna però. Sono valori assoluti che in qualche modo alla fine ti fanno vincere le partite.
Sono convinto del "non solo fortuna" perchè se solo David fosse stato più preciso, già nel primo tempo almeno due occasioni potevano benissimo girare a nostro favore. Come poi è stato sul finire del primo tempo quando l'arbitro ha visto una spinta contro Legrottaglie, o più comunemente ha fischiato il solito fallo di confusione a tempo scaduto.
Si dirà Juve forte, non bella, ma vincente. Si dirà la fortuna aiuta gli audaci. Si diranno tante cose, restano i numeri: terza vittoria su tre gare (5 su 5 per Ferrara in Serie A) con due trasferte temibilissime all'Olimpico di Roma. Un solo gol subito da Daniele De Rossi, sei quelli fatti. Due attaccanti in gol più due centrocampisti e un difensore. Equilibrio perfetto.
La Juve deve ancora lavorare, perchè nessuno ha mai detto che questa squadra è completa o già operativa. E' un cantiere aperto dove però si respira tanta competenza e tanta intelligenza. La virtù di Ferrara è poi quella che ha accompagnato la sua carriera da giocatore: lui vince, punto e basta. E lo fa in maniera sempre diversa, ma alla fine convincente.
Formazione iniziale di ieri sera: Caceres a destra, Grosso a sinistra, Trezeguet in avanti. Si infortuna un Diego cui non avrei dato la maglia da titolare ed entra un ottimo Giovinco. Non c'è Del Piero, ma questa Juve non pensa più all'infermeria. Si scende in campo per vincere.
Tre personaggi su tutti: un Marchisio in forma strepitosa, uomo partita di ieri sera a detta di metà giornalisti italiani, l'altra metà non si è pronunciata ma dovrebbe essere d'accordo; poi Buffon e Amauri, i veri due assi bianconeri.
Ironia della sorte la partita viene risolta dai due uomini molto sotto la sufficienza. L'infortunio dello scorso anno ha strascichi difficilmente risolvibili nel breve. Ma l'istinto killer di David Trezeguet è intatto. Brutta partita la sua, strana per uno che vive in area e solitamente gli basta poco per rendersi protagonista. Brutta partita per Caceres: asfaltato da Kolarov, non la prende mai, copre male e avanza poco. Eppure il fatto che questi due abbiano regalato i tre punti alla Juve è un fatto positivo. Molto positivo e che certo farà storcere il naso a non pochi italiani. Ranieri avrebbe pareggiato o perso questo match, Ferrara lo ha vinto con scelte discutibili (Iaquinta e Cannavaro rimasti in panchina, Camoranesi sfinito in campo con appunto Trezeguet e Caceres). Brutta Juve, ma non troppo. Sofferenza massima cui però gli undici bianconeri non soccombono mai. Rischiano il giusto contro un'ottima Lazio, attendono e poi colpiscono. E abbattono.
Due interrogativi pesanti. La condizione fisica della squadra è insufficiente. Il carico di lavoro di luglio e agosto si fa sentire, e qualcuno sembra stia smaltendo in fretta la ruggine. Tipo Amauri che corre dappertutto e fa reparto da solo. Insostituibile: alzi la mano chi pensa che uno così non servirebbe alla Nazionale. E presto arriverà pure il gol. Il secondo interrogativo è legato a Diego. In condizioni non eccezionali viene buttato dentro a ridosso della partita fondamentale d'esordio in Champions. Perchè, visto e considerato che Giovinco scalpita? E proprio l'ingresso di Giovinco ha leggermente velocizzato la manovra. Sono partite dalle sue verticalizzazioni e accelerazioni le due azioni che hanno portato al gol. Può davvero risultare l'uomo in più. E poi Del Piero: che fine sta facendo il Capitano? Di che male soffre? Il suo apporto manca e si sente. Speriamo di vederlo subito in campo.
Infine mi dedico a quella strana TV chiamata Mediaset Premium. Fino a qui tutti i cronisti avevano elogiato la Juve. Dopo le due giornate iniziano a scricchiolare gli equilibri dialettici. Soprattutto Pistocchi ieri sera si è lanciato in un "non è possibile che la Lazio vada a casa con zero punti". Con Mondonico che continuava a ripetere "che culo, che culo". E Marocchino che se la rideva perchè lui sa cosa significa dare fastidio. Strano però come questi due assi del pallone, Mondonico e Pistocchi, nel momento in cui hanno la possibilità di rilanciare le domande ai diretti interessati rimangano muti, virando su altri discorsi. Dando forza così al concetto di Ferrara: questa Juve sta mettendo pressione e si torna al vecchio stile TV. Sempre e comunque, contro la Juve.
P.S.
Falli commessi in parità tra Lazio e Juve. Due palesi fallacci su Diego, due su Giovinco da dietro. Quattro gialli per la Juve al primo intervento di Melo e Caceres. Zero gialli per la Lazio. Lotito lamenta troppa fisicità da parte dei bianconeri: al ritorno Ferrara è pregato di schierare i sedicenni, massima altezza consentita 1,7o metri. Ridicolo appellarsi a situazioni strane. Ridicolo per uno dei migliori presidenti della Serie A. Giusto il rammarico, poi non bisogna esagerare. E' semplicemente calcio, e come tale la logica conta, fino a un certo punto. In quel preciso punto abita la Juve. La Nuova Juve di Ferrara.
1 commenti:
tremate, tremate i LADRI son tornati!!!!
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