Contrariamente a quanto scrivono i giornalacci, le uniche squadre a poter uscire a testa alta dalla Champions sono Juve e Roma per motivi logici e oggettivi. Ambedue hanno dovuto far fronte a una serie incredibile di infortuni e quindi far fronte ad assenze parecchio importanti, se non fondamentali. Ambedue le formazioni hanno disputato un girone eliminatorio buono, ottimo quello della Juve per i seguenti motivi: vittorie importanti e prestigiose contro lo Zenit e il Real Madrid, ottima personalità, controllo del girone. Splendida la prestazione al Santiago Bernabeu, il tempio del calcio con standing ovation per Alessandro Del Piero (non succedeva dai tempi di Maradona).
sabato 14 marzo 2009
A testa altissima, ma il futuro?
Quindi la Juve esce dal doppio confronto col Chelsea a testa altissima. A due anni dalla Serie B la formazione bianconera ha saputo rivaleggiare quasi alla pari con le big europee e questo già basta per il futuro. Ottima esperienza incamerata, ottima figura a livello internazionale. Troppi infortuni, e troppo importanti per poter sperare di andare lontano. Condizioni di forma pessime. Ranieri e i pochi uomini a disposizione hanno fatto il massimo. Chissà cosa sarebbe successo col Chelsea di Scolari... ma con i "se" e con i "ma" si va poco lontano. Resta il rammarico dell'essere arrivati alle due partite in condizioni pessime.
Gli strascichi di questa eliminazione si intravedono in un nervosismo generale che va dall'infermeria costantemente piena ad un futuro piuttosto nuvoloso. Del Piero fisicamente è giù e ne ha pieni motivi. Ha tirato la carretta fino ad adesso, a 34 anni anzi è accettabilmente competitivo. Trezeguet, dopo 5 mesi di inattivià, ha ancora bisogno di correre e giocare. Amauri si infortuna e lo perderemo per 1 mese e mezzo, praticamente stagione finita. Sissoko rotto, se ne riparla il prossimo anno. Per questa sera contro il Bologna si prospetta una panchina formata da Chimenti (Manninger è rotto!), Ariaudo, Esposito, Zebina (al rientro dopo 6 mesi), Immobile, Marchisio, Daud. Da brividi, considerando il secondo posto da difendere, addirittura il primo posto da attaccare. A questo punto va messo sotto torchio il sistema di gestione di allenamenti, campi e strutture. Solo sfortuna?
Capitolo Trezeguet. Nessuno juventino criticherebbe David, ma se è lui a cominciare allora tanto vale parlare molto chiaramente. Io sto con Ranieri, tutta la vita. David Trezeguet impari da Vincenzo Iaquinta, uno che fino ad adesso meriterebbe di giocare sempre per l'amore per questa maglia, la grinta, l'umiltà e i silenzi per panchine e pochi minuti in campo. Eppure è l'unico in attacco che ci mette il cuore, che fatica e corre per tutti e che, nell'ultimo periodo, segna. Il che non è poco. Iaquinta titolare per forza e per meriti. Sarà così stasera e forse la Juve ne beneficia là davanti, per il suo grande movimento e per il senso del gol. Trezeguet dovrebbe capire che 5 mesi fuori dai campi sono tantissimi e che ci vuole parecchio tempo per riprendere la vecchia-forma-da-goleador. Eppure Ranieri gli ha dato fiducia, mandandolo in campo, preferendo lui ad Amauri contro il Chelsea. Trezeguet ha però collezionato presenze con voti bassi o appena sufficienti. La colpa è dunque la sua, non di Ranieri. Uno che ha 9 anni di vita in bianconero, prima di dire cazzate più-o-meno serie a mezzo stampa dovrebbe respirare e soprattutto sfogarsi all'interno della società, degli spogliatoi con i compagni (gli stessi che gli avevano regalato la fascia di capitano poco tempo fa) e col tecnico. Speriamo sia frutto soltanto della delusione e del nervosismo, altrimenti la soluzione è semplicissima. Ed è la seguente. Con Trezeguet la Juve potrebbe operare in questo modo: a fine stagione va via, al miglior offerente all'estero. I soldi potrebbero essere reinvestiti puntando per esempio su Cassano in attacco o Huntelaar. Ovvio che l'acquisto di un centrocampista non coinvolge il sacrificio di Trezeguet. In tal caso la Juve potrebbe decidere di puntare su Iaquinta, Amauri, Del Piero e il nuovo uomo. Magari con Cassano la Juve potrebbe davvero acquistare un nuovo volto: due arieti e due geni, in perfetto equilibrio teorico. Con Giovinco da non trascurare.
A proposito, il genietto troverà adesso molto spazio. La prova contro il Chelsea è da incorniciare. Ha cambiato il volto della Juve, ha dato velocità, dribbling. Non l'hanno mai preso, anzi sempre abbattuto. Quella partita dovrebbe convincere Ranieri del fatto che a Giovinco va dato spazio. Occhio al fatto che Giovinco, in quel match, ha fatto le cose più belle giocando dietro le punte, partendo cioè libero da destra o sinistra e accentrandosi o allargandosi per il cross o l'assist. Così come io dico da inizio anno. E' quella la sua posizione e uno come Diego potrebbe addirittura non servire se solo in questa maledetta Italia si decidesse di puntare sui genietti-italiani-giovani.
Cosa resta quindi alla Juve? Tanta rabbia per gli infortuni da smaltire, tanta difficoltà per impostare le prossime sfide. Detta già la panchina di stasera contro il Bologna, resta da capire con quale spirito e fisico la Juve affronterà i prossimi match, compresa la semifinale di ritorno con la Lazio che diventa a questo punto fondamentale.
Due mesi ancora e capiremo cosa potrà fare la Juve il prossimo anno. Con Ranieri in panca? Beh i motivi per ridiscutere il progetto, se Ranieri dovesse fallire mosse e risultati, verrebbero da soli. A quel punto vale la mia ipotesi: Antonio Conte (aspettando in direzione tecnica Marcello Lippi) e la Juve restituita agli juventini.
Pubblicato da IoJuventino alle 10:30
Etichette: Champions 2008/2009, Protagonisti, Riflessioni
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