Che succede? Oggi i giornali tacevano? Un titolone su Del Piero, un altro sulla Grande Juve che è tornata. I problemi? Le assenze? Che grande giocattolo è il calcio!
Se fino a ieri Ranieri era il bersaglio verso cui lanciare ogni genere di freccetta, oggi lo stesso Ranieri diventa il saggio che ha trascinato la Juve fuori dal momento più nero della sua gestione. Recuperando chi? Nessuno, anzi perdendo un altro perno, quel Claudio Marchisio a cui vanno i più sinceri auguri di pronta guarigione.
Provando a fare un'analisi razionale della partita, a Ranieri è stato concesso finalmente di schierare il suo miglior prototipo di 4-4-2 e cioè:
- due esterni che fanno gioco: Marchionni (ottimo il suo rientro, pimpante e mai-pauroso di giocare il pallone, meno in fase di spinta per la quale gli mancava un pò il ritmo-partita. Speriamo duri la condizione e che non si faccia male) e Nedved (è rimasto solo per la Champions e si vede: nessuno come lui su quella fascia, addirittura ancora più incisivo quando viene traslocato nel mezzo, un gigante di 37 anni e una furia pazzesca che si abbatte su tutto il centrocampo dei blancos);
- un uomo d'ordine come Marchisio e un cagnaccio come Sissoko, finalmente entrambi in discreta forma, soprattutto Marchisio ha offerto una prova autoritaria e pensare che è al debutto in Champions. Il suo infortunio ha scompigliato i piani della Juve che è andata in affanno proprio dopo la sua uscita dal campo;
- la coppia Legrottaglie-Chiellini è quasi insuperabile: con loro in campo la Juve prende pochi, pochissimi gol (per la statistica, ieri Ruud ha segnato quando in campo c'era Mellberg, che tra l'altro se l'è perso in occasio del gol);
- un attaccante vivace (Del Piero) e un panzer (Amauri) davanti, entrambi in gol ieri.
Al di là dei gol di Del Piero (l'ennesima perla) e Amauri (prestazione maiuscola per personalità e per aiuto alla squadra), l'uomo simbolo di ieri sera è stato un certo Molinaro. Quando tutti davano De Ceglie titolare Ranieri insiste sull'uomo che ha macinato chilometri su chilometri lo scorso anno. Cristian il chitarrista si è svegliato: sgroppate, discrete chiusure (deve lavorare tantissimo in fase difensiva), soprattutto uscite palla al piede, di quelle che servono ad una squadra per ripartire in fretta. Sembra pure migliorato il sinistro-dei-cross.
Il risultato di ieri conferma quello che già sapevamo sulla Juve: grande con le grandi. Ora basta migliorare quel "piccola con le piccole" per rimettere tutto a posto. Lo sanno tutti alla Juve. Certo l'infermeria è scandalosa. Si aggiunge pure il giocatore più importante per gli equilibri bianconeri: Claudio Marchisio, la mia impressione è che si tratti di un infortunio non banale. Spero proprio di sbagliarmi, ma il dolore e il fatto di aver chiesto il cambio prima ancora che il ghiaccio...
Adesso Ranieri è costretto a reinventarsi una nuova formazione per sabato, evento cruciale. C'è il derby. Dal Toro passa la conferma che il brutto momento è passato. Ma c'è fiducia.
P.S.
Purtroppo in Italia valgono due regole stranissime: andare contro la Juve sempre e comunque, leccare il culo a manetta a chi detiene il potere. Com'era quella storia che lo spogliatoio era contro Ranieri? Credo di aver visto male: gol di Amauri, il più festeggiato è però Nedved che insieme a due-tre compagni va verso Ranieri, un cinque dato forte e preciso fra tutti, e poi via a difendere i tre punti. Com'era quella storia?
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