E' finita bene o male? Chi si aspettava la vittoria, e vittoria doveva essere, è rimasto certamente deluso. Ma chi la partita l'ha vista in tv può dirsi soddisfatto. Non totalmente, ma questa squadra sembra si sia rialzata, o abbia cominciato a rialzarsi. Merito di Ranieri, di Giovinco e di Iaquinta.
La Juve non sta bene: Poulsen resta a casa, Zanetti è prossimo al rientro, ormai fuori da 2 mesi, Zebina ai box, Buffon sul divano, Trezeguet assente fino a gennaio. Pronti e via si fa male pure Legrottaglie: secondo errore della serata, dopo una partenza clamorosamente lenta. Andiamo con ordine.
Dopo la batosta di Marassi (pareggio? No, brutta sconfitta nel gioco) ci si aspettava una Juve incazzata, vogliosa del risultato e di una buona prestazione. Invece quelli del Bate fanno la Juve e la Juve trema. Questo per trenta minuti. E' vero poi che i gol incassati sono semplici situazioni. Uno come Legrottaglie dovrebbe sapere cosa si rischia a giocare senza esserne in condizione. Dopo soli 3 minuti subisce un colpo: è costretto a uscire ma resiste. Chiede il cambio che l'arbitro inspiegabilmente non gli concede. Stai male? Buttati a terra. Invece Nick prosegue, sbaglia a fare la diagonale e la Juve è sotto al diciassettesimo minuto di gioco. Knezevic debutta in una situazione incredibile: Juve sotto nel gioco, nel punteggio e nel morale. Ma il croato sarà autore di una prestazione maiuscola: tosto, grintoso, senza sbavature. Il secondo gol arriva con un colpo di testa più fortunoso che voluto: Manninger pare incolpevole. E comunque Popeye Manninger ci salverà proprio nei minuti finali con una buona parata.
Al minuto 30 la Juve si sveglia. La carica la suona Sissoko che decide di menare e correre finalmente per due (il periodo del Ramadan dovrebbe terminare, o no?) e soprattutto Giovinco. Su Del Piero ho molto da dire e lo farò a breve. Il piccolo talento accende quasi tutte le azioni offensive. Da solo riesce ad allungare la Juve portando palla, accentrandosi e servendo ottimi assist. Per Iaquinta è spalla preziosissima. Da un suo cross nasce il primo gol di Vincenzone: stacco di testa e palla sotto la traversa. La Juve si è svegliata e da lì in poi si vedrà una buona squadra, in netta ripresa: sia fisica che psicologica. In realtà credo il problema principale sia proprio nella testa dei giocatori: non è facile iniziare una stagione sapendo di non poter fallire, addirittura con la stampa e i tifosi che chiedono qualche vittoria di prestigio. Credo bisogna pensare partita dopo partita: guardare ai match più che alle competizioni, così si distoglie l'attenzione su obiettivi lontani, troppo lontani sia per data (il campionato finisce a giugno, la champions potrebbe già finire a dicembre) sia per qualità (la Juve deve ancora crescere tanto per puntare seriamente ad una vittoria di prestigio, è importante capirlo!). Dicevamo di Iaquinta. Mette dentro l'1-1 e la Juve si sveglia.
Camoranesi non è al top e allora Nedved è costretto ad accentrarsi. Grygera gioca una partita accorta e dal mio punto di vista è intelligente: il fiato inizia ad essere corto dopo averle giocate tutte e pensa più a difendere che ad attaccare, anche perchè da quelle parti il Bate spinge parecchio. Sulla sinistra De Ceglie, anni 21, è autore di buone discese, ottimi anticipi e chiusure efficaci. Il giovanotto sta crescendo in fase difensiva: certo un pò di defezioni potrebbero costare care, ma gli si deve dare il tempo di crescere, di accumulare esperienza. Certo è che con lui sul binario di sinistra la Juve guadagna molto rispetto ad uno spento Molinaro. Del Piero è alla costante ricerca della giocata personale: antepone i suoi obiettivi a quelli della Juve e questo fatto la Juve lo sta pagando amaramente. Ma ne riparlerò a breve. E allora l'unico che può dare il cambio di ritmo resta Giovinco. Palla alla Formica Atomica e quel che succede succede. E succede per esempio che Nedved si ritrova davanti il portiere: botta raso-terra ma il portiere respinge. Poi ancora Giovinco che manda avanti Del Piero che tiraccia fuori. Quando il primo tempo sembra concludersi col 2-1 per i padroni di casa, ecco l'ennesima invenzione. Dribbling a centrocampo, Giovinco si accentra e inventa un corridoio magnifico per Iaquinta. Il centravanti avanza e infila sotto le gambe il portiere avversario. In un quarto d'ora la Juve col talento più cristallino che si ritrova in rosa cambia rotta alla stagione: due gol mai arrivati nelle precedenti sei partite, finalmente un gioco offensivo davvero offensivo, finalmente tanta qualità a centrocampo. E peccato che Camoranesi non è in forma e lascerà il posto a Marchisio.
La Juve compie un piccolo miracolo: sotto 2-0, all'intervallo la partita è riequilibrata. E l'inerzia è tutta a favore dei bianconeri. La sfuriata del Bate è durata appena 30 minuti.
Ranieri inserisce Marchisio e la mossa è perfetta: più equilibrio a centrocampo, molto ordine con il giovane centrocampista capace di aggredire e far ripartire la squadra. Buoni lanci, ottimo dialogo con gli uomini di fascia. In attesa di Zanetti sembra proprio lui l'uomo d'ordine dei bianconeri. Giovinco parte ancora largo a destra ma si accentra spesso. E quando lo fa sono dolori. Uno-due con Del Piero e quest'ultimo calcia a lato. Palla a Nedved che scarica sui pugni del portiere. Palla a Iaquinta che spreca. Poi Grygera lancia Del Piero che arriva un pò in ritardo: occasione sprecata. Intanto Amauri si riscalda. Chi guarda da casa lancia immediatamente una preghiera: no, ti prego, non fare uscire Giovinco. Ranieri lo terrà in campo: troppo importante la Formica Atomica per questa Juve, come dirà lo stesso Ranieri al termine del match, ma soprattutto come diranno i suoi compagni Legrottaglie e Iaquinta. Risultato finale: 2-2, buono tutto sommato. La Juve va a 4 punti nel girone, insegue il Real a 6. Proprio il Bate è fermo ad un punto e sorprendentemente lo Zenit è fermo a zero. Adesso due sfide affascinanti quanto decisive contro i blancos.
Ranieri cambia ancora, confermando la situazione non buona della rosa bianconera. Troppo scarichi fisicamente o mentalmente? E così il mister sta cercando soluzioni per tamponare l'emergenza. La sosta arriva nel momento più opportuno. Dovrebbe rientrare Zanetti, sicuramente lo farà Buffon. Poulsen e Sissoko possono rifiatare, Giovinco può imparare con calma i nuovi schemi e le nuove posizioni in campo.
Capitolo Del Piero. Nessuno si sognerebbe mai di criticare il capitano dei capitani gratuitamente, senza buona ragione. Invece qui le ragioni esistono, e sono più di una. Come ripetuto mille volte: se un giocatore non sta bene fisicamente non può giocare. Soprattutto se hai alternative validissime (Giovinco, Iaquinta, Amauri). Magari ti potresti affidare a Del Piero negli ultimi venti minuti, quando le squadre sono un pò stanche. Ma soprattutto, la cosa che più stupisce è la seguente: Del Piero ha lanciato una sfida al mondo intero. Deve stupire ancora, a 34 anni. E rischia di anteporre le proprie ragioni a quelle ben più importanti della Juve. Lo fa non dialogando a dovere con gli attaccanti (Iaquinta ieri è andato molto vicino all'insulto, mentre Giovinco mostra estremo rispetto per le gerarchie nello spogliatoio, ma un paio di "vaffa" potrebbe pure dirli anche lui). Lo fa quando cerca la giocata spettacolare invece della giocata concreta. Lo ricercando un gol che non arriva e magari potrebbe essere più utile far arrivare al gol i compagni: come ha fatto Giovinco in più di una occasione. Insomma: se Del Piero non sta bene diventa un personaggio ingombrante. E per un pò va tenuto a riposo.
Il Del Piero in forma non ha eguali nel mondo: come lui mai nessuno è stato decisivo. Sia nel gioco che per la personalità in campo e fuori. Ma se non sta bene, inutile insistere. Basta dare spazio agli altri e aspettarlo.
Un certo Fabio Capello fece proprio così. Lo tenne in panchina preferendogli perfino Zalayeta (e intanto però il panterone segnava), ma quando poi Alex dimostrò di essere tornato al 100% il posto fu suo e la Juve iniziò a volare (remember San Siro: punizione contro l'intertriste e rovesciata contro il Milan nella partita scudetto). Se Ranieri insiste col capitano rischia di perdere per strada tanti preziosi punti. Perchè Iaquinta dimostra di poter dare tantissimo alla causa bianconera. Perchè Amauri, con l'assenza di Trezeguet, diventa fondamentale in zona gol. Perchè a questo Giovinco proprio non si può rinunciare. Perchè i pareggi contro Catania e Sampdoria rischiano di pesare come macigni quando a giugno si tireranno le somme di una stagione partita maluccio.
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