Nel 2005, girone di Champions, il Milan di Kakà si trova davanti Poulsen, allora giocatore tedesco. Per 70 minuti Poulsen annulla Kakà. Di più. Fa il suo solito mestieraccio di provocatore e a Kakà saltano i nervi. Sfiora un'ammonizione per tentata reazione. La prende al suo posto Gattuso che accende una mini-rissa. Di più. Poulsen segnerà a San Siro, al ritorno e anche lì fa impazzire gli avanti del Milan. Ancelotti dirà "sono stato costretto a togliere dal campo Kakà perchè quel codardo gli si era appicicato addosso!". Parole che suonano come miele per me.
Un anno prima Poulsen aveva ricevuto un trattamento sicuramente diverso da Francesco Totti, quello che alcuni dicono essere il miglior giocatore al mondo, dopo una lista di circa 50 giocatori internazionali, tra cui gli italiani Buffon e Pirlo (al momento). In quell'Europeo Totti rispose a Poulsen con uno sputo che resterà negli annali: pure Rivera o Maradona mi pare, anche Sivori e Platini... no no, mi sbaglio, scusate. Comunque: risultato, Totti squalificato, figura di merda colossale e Italia a casa.
Nell'estate del 2006 è autentica diga in SuperCoppa Europea contro il Barcelona. Riuscirà a sventare gli attacchi di Ronaldinho, di Iniesta, di Xavi. E il Siviglia (sua nuova squadra) fa il colpaccio.
Mette l'anima in campo, forse qualcosa di più. Questa Juve ha bisogno di Poulsen. Speriamo la religione di Legrottaglie lo plachi un pò. Ma no, anzi, ti prego Poulsen, non cambiare mai!!!
Ripeto: BENVENUTO POULSEN, tempo tre giorni e ogni tifoso bianconero avrà la sua foto nel portafogli. Scommessa vinta in partenza.
Ah: è stato eletto per due volte miglior giocatore danese.
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