venerdì 4 luglio 2008

Chi critica Ranieri non capisce nulla

O fa finta di non capire. O semplicemente non ha l'intelligenza adatta a capire il lavoro di Ranieri e gli eccellenti risultati. Guardiamoci negli occhi e trascuriamo per un momento il cuore. Si partiva dalla Serie B: incognite e solo incognite. Si ripartiva da Buffon, Camoranesi, Nedved, Del Piero e Trezeguet. Poi è stato il turno di Chiellini, di Cristiano Zanetti e Legrottaglie. Oltre questi solo buonissimi giocatori ed ottimi professionisti (due concetti differenti). Una rosa non eccellente, molto nuova, per certi versi inedita. Eppure siamo arrivati terzi, e senza molti punti scippati (Reggina, Napoli, Parma, Fiorentina), chissà, chissà. Tanta forza, tanta qualità. L'esplosione di Chiellini la dice tutta sul lavoro di Ranieri, messo di fronte ai flop di Almiron (non previsto ma prevedibile) e Tiago (totalmente inaspettata, ma ci sta: tanti portoghesi hanno completamente fallito l'avventura italiana). Oltre la rottura di Andrade la cui stagione non è mai iniziata e la prossima comincerà tardi.


Il lavoro di Ranieri si è visto sin da subito: ha capito dall'inizio le difficoltà dei due centrali di centrocampo, Almiron e Tiago, e si è affidato a Cristiano Zanetti (forse il miglior centrocampista italiano dello scorso anno, insieme a Pirlo, Montolivo e pochi altri) e Antonio Nocerino. Alzi la mano chi conosceva questi nomi, e cioè Nocerino e Molinaro. Suppongo pochi, forse nessuno. Eppure il primo è stato il punto focale sino a gennaio, colui che ha retto le sorti della Juve. Il secondo ha giocato sempre e comunque, su quella fascia che fu di Cabrini, poi di Zambrotta (caduto in disgrazia da quando ha lasciato la Juve, che gli serva da lezione) e ora è sua.

Alzi la mano su chi avrebbe raggiunto risultati migliori di quelli di Ranieri con questa rosa: cioè senza difensori, inventandosi Chiellini e rigenerando Legrottaglie. Le critiche sono tutte fuori luogo, completamente fuori luogo. Senza senso e senza motivi validi. Ci ha riportato in Champions, ci ha ridato le vittorie contro i perdazzurri, il Milan e la Roma. Rimonte fantastiche, un gioco tutto sommato divertente, sempre all'attacco e aggressivo.

Questo è l'anno in cui Ranieri dovrà dimostrare e confermare le qualità. Il che significa: nessuno gli chiede di vincere, solo di provarci. Ammettiamo, infatti, che la rosa e le condizioni per vincere proprio non ci sono. Mancano i campioni, e i giovani talenti devono crescere. E si cresce sbagliando.

L'obiettivo vero, l'obiettivo intelligente di quest'anno è uno solo: divertirsi puntando in alto. Molto in alto. Se si arriva più in alto di tutti, meglio. L'errore sarebbe chiedere dei piazzamenti, già a luglio. Non ha senso chiedere i quarti di Champions se agli ottavi incontri il Manchester, così come non ha senso chiedere la Coppa Italia se in quella competizione verranno impiegati i 18enni, principalmente. Ha senso chiedere di restare al vertice del campionato, pronti a sfruttare i passi falsi della Roma. Ha senso andare in campo il mercoledì sera con la sfrontatezza di chi sa che può guadagnare tutto e perdere poco. Questo ha senso. Questo dice l'intelligenza. Poi il cuore ci mette del suo. Riuscite a immaginare Matarrese che consegna la coppa di fine anno alle mani di Del Piero? Cioè riuscite a immaginare la scena ripetuta ben 7 anni nelle ultime 15 stagioni?

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