p>Partita semplicemente fantastica: viva, dura, cattiva per certi versi, così come la Juve doveva essere, così come la Juve dovrà essere d’ora in avanti. Non si può sbagliare: siamo la Juve. Non si può perdere: siamo la Juve. Si deve solo vincere, e se si può anche convincere: siamo la Juve. Semplicemente: siamo la Juve. Questa è una frase molto ricorrente in 108 anni di storia gloriosa che nessuno minimo-moratti o guido-rossi potranno mai scalfire. E la Juve dopo un capitombolo (piuttosto veritiero, al contrario delle cadute contro Udinese, Napoli e Reggina) si rialza, più forte di prima, più arrabbiata di prima, più convinta di prima.
Innanzitutto sono andato a leggermi pagelle e commenti della Cazzetta-Rosa: appena sufficienti, ciò vuol dire grande gara dei bianconeri. Ha ancora una volta Ranieri: per spirito, per come ha spronato in silenzio la squadra, per scelte sempre (ancora di più) azzeccate. Iniziamo dall’uomo partita: Grygera, il ceco costato zero euro, acquistato già in quel gennaio dove la Juve riempiva gli stadi di una serie cadetta che aveva tutta l’aria di essere la vera Serie A. Piazzato a sinistra (bella la battura di Mr. Ranieri “ci ho messo 8 mesi per capire che era un terzino sinistro!”) firma una gara da 8: copre e spinge, crossa, segna e serve un assist magistrale a David (c’erano dubbi che tornasse al gol?). A sinistra, dove forse si trova meglio: sulle corsie può giocare con più tranquillità e dosare le proprie forze, non è tagliato per giocare centrale. L’altro desaparecido di giornata è David Trezeguet: a furia di rigori Ibra rischia di vincere la classifica cannonieri, mentre lui la scala come soltanto i grandi maestri del gol sanno fare. Con zampate, di destro, di sinistro, di testa, di rapina, di rovesciata (remember Juve-Palermo?), di mezza girata: ogni modo è buono per poi andare ad esultare. La cosa più stupefacente è il gioco di Trezeguet: rincorre i difensori, scala sulla fascia (a metà del secondo tempo è addirittura scalato sulla bandierina per coprire la posizione di Camoranesi mezzo-infortunato). Incredibile: quando ritrova la condizione, automaticamente firma la rete e una prestazione importante. L’importanza di questo giocatore la si sente quando non è tra gli undici in campo: bentornato, ma c’erano davvero pochi dubbi in merito.
Dopo un pò di partite, altra scommessa già vinta da Ranieri è Momo Sissoko, quel coso lungo, alto e grosso di pelle scura che gioca ovunque: lo vedi al centro che svetta di testa, poi insegue il centrocampista, poi chiude a sinistra, subito dopo a destra vicino la bandierina a contrastare l’avversario. E’ l’unico in grado di pressare due giocatori contemporaneamente: capacità polmonare spaventosa. E’ ancora acerbo, si vede, ma la materia prima c’è tutta: troppo irruento alle volte (pare la brutta copia di Davids, che è un bel complimento), tecnicamente apprezzabile, con una grinta ed una personalità che fanno sperare per il futuro. Momo oggi è praticamente insostituibile per tanti motivi, a farne le spese (almeno in questo periodo) è stato Nocerino ma la loro staffetta in mezzo al campo è salutare per la Juve. Altra nota positiva: la difesa Juve è compatta purchè siano presenti Legrottaglie e Chiellini al centro. Questi due insieme a Buffon sono la tripla meno battuta del campionato (non difesa complessiva, ma tripla): altra stregoneria di Ranieri.
E passiamo alle note negative: Zebina, Legrottaglie e Camoranesi non ci saranno col Napoli perchè squalificati. Mancherà pure Zanetti e pare per un periodo che va dalle tre settimane alle cinque (speriamo sia solo un brutto spavento): i suoi dolci e deboli muscoli hanno ceduto ancora una volta, peccato!
E passiamo alle cazzate: in sede di commento, la Cazzetta-Rosa ha sottolineato come la Juve sia stata aiutata dagli arbitri, non specificando in quale maniera però. Gol di Trezeguet regolare, ammonizione inesistente per Legrottaglie (l’avrebbe meritata forse in seguito), cartellini gialli giusti per i grifoni e i bianconeri. Nessuna protesta da casa Genoa, nemmeno dal vulcanico presidente che ha ammesso “la superiorità in fatto di rabbia da parte dei bianconeri, e la maggiore classe presente in campo a favore di questi ultimi!”. Ma la Cazzetta-Rosa insiste: Juve aiutata! Non solo: adesso pure la Roma rischia, e pesantemente. De Rossi verrà multato e deferito per aver detto la verità, come già successo a Totti. Abete si affretta a dire ogni volta (vedi tu chi glielo chiede) che “il campionato è assolutamente regolare” (ma il senso è forse da attribuire alla regolarità con cui si stanno giocando le partite, cioè domenica dopo domenica, non certo in fatto di episodi tutti a favore dell’intertriste, almeno credo e spero!). E intanto ogni pagina della Cazzetta-Rosa reca un annuncio di protezione in stile WWF per moratti, per i centro anni dei merdazzurri, per il povero Facchetti (colui che telefonava piangendo per un posto in Champions ai danni del Parma di Prandelli, per essere chiari; o quello stesso Facchetti che patteggiò per i passaporti falsi di Recoba e Veron; o quello stesso Facchetti che insabbiò tutte le malefatte di bilanci, venute a galla la scorsa estate!). Triste realtà. Meno male che c’è la Juve: mentre le milanesi tentano di contendersi il primo posto cittadino, l’unico posto indiscutibile è quello della Juve a livello nazionale.
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