Se la Juve è al completo, qualità e quantità sono a favore dei bianconeri, e alla lunga si vede, si nota, si sente. Già la sola presenza mette i brividi: Buffon in porta, Chiellini al centro di una difesa che è soltanto sua e lo sarà per tanti anni, Zebina a destra è sempre affidabile, Camoranesi sulla destra è finalmente recuperato. La nota più positiva che ho trovato oggi è stata la lettura della panchina prima dell’inizio della gara: Belardi, Salihamidzic, Grygera, Tiago, Sissoko, Iaquinta, Palladino. Finalmente la Juve al gran completo.
La partenza, a dispetto di rientri e recuperi, è uno shock: leggerezza di Legrottaglie e Udinese in vantaggio con Dossena dopo un intervento simil-goffo di Gigi Buffon. Insomma, solito schiaffo, Juve che è sembrata impreparata. E lo è stata per tutto il primo tempo, praticamente regalato. Soffre sui contropiede avversari, sulle sgroppate sulle fasce. Soffre perchè al centro Zanetti sembra tirare il fiato, Nocerino ne ha poco e poche idee, Camoranesi entra in partita soltanto nel secondo tempo. Del Piero da 4,5, Trezeguet inguardabile e poco servito (anzi, per nulla!). Si scaldano Palladino, Iaquinta, Sissoko e Salihamidzic. Occhio sempre vigile su Belardi che però resta seduto, tranquillo e inoperoso. Solo due note: Chiellini affossato ben due volte in modo netto. E poi: Quagliarella e Di Natale cercano un rigore che non c’è da anni. Da sottolineare un miracolo di Buffon su Di Natale: probabilmente è lì da ricercarsi la vittoria della Juve.
La Juve entra per ultima in campo, piuttosto cupe le facce. Esce Ranieri che si tocca la gola e appare molto rosso in viso: ha gridato? Ha sgridato? Si è incazzato? Sicuramente, infatti la Juve ha un’altra faccia e un’altra carica. Scelta azzeccatissima quella di non togliere nessuno. La Juve spinge tanto, con una strategia leggermente differente: Nocerino a mordere largo sulla destra, Camo ad inventare in mezzo assieme a Zanetti. Nedved corre e crea, forse è l’unico esterno che lavora e che merita applausi. Del Piero si sveglia ma non troppo, ma è pur sempre qualcosa. Il pareggio arriva da un corner di Alex e frustata di testa di Camo: 1-1 e si ricominicia. La Juve guarda al suo periodo d’oro: l’ultimo quarto d’ora. Trezeguet non la prende mai, Del Piero inventa poco. Fuori Nocerino e dentro Palladino e cambia la partita. Palla è in palla: salta l’uomo, dialoga magnificamente con Del Piero, serve qualche buona palla in mezzo. Serve più forza: fuori Trezeguet e dentro Iaquinta che applaude il so ex pubblico e riceve applausi dal suo ex pubblico. Palla per Nedved, gran filtrante per Vincenzone che batte in rete. Appena 17 secondi dopo il cambio, Iaquinta mette una firma grossa sul match, che consegna i tre punti alla Juve. Ci prova soltanto Inler ma Buffon è insuperabile. C’è spazio per Sissoko che in dieci minuti recupera tre palloni preziosi.
Se la Juve è al completo può comportarsi da Juve: sotto di una rete, recupera e va in vantaggio con grande determinazione. C’è da scoprire il perchè regalare un tempo agli avversari in maniera sistematica. La nota tattica di Camo in mezzo e Nocerino esterno è particolarmente interessante, specie se si pensa ad un Camoranesi più avanzato con dietro Sissoko e Zanetti: può funzionare. In attacco crescono le quotazioni di Iaquinta e Palladino a dispetto di Alex. Il capitano sta attraversando un periodo di appannamento e insistere non dà benefici alla squadra. Sabato sera ci vuole la migliore Juve per continuare a vincere e servono gli uomini più in forma: Iaquinta, Palladino, Sissoko, Chiellini e Zebina. Sono tutti abili e arruolabili e mi aspetto un turno di riposo per Del Piero, almeno Ranieri non dovrebbe farlo partire dall’inizio. Quel Camoranesi trequartista è poi un trucco da riproporre e su cui lavorare. Ben tornata, Juve!!!
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